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domenica, ottobre 30, 2022

Brividi e sussurri: la paura travestita di bianco e nero 4°

I romanzi a tema sono sempre stati per me motivo di grande fascino. I viaggi in cui mi imbarco sono meravigliosi, straordinari. E non importa se avvengono nell’immediato o a distanza di qualche mese o anno. Quello che so per certo è che celano tesori di inestimabile bellezza. Dopo le letture dell’autunno fu la volta dei romanzi halloweeniani. Ogni storia gotica, spaventosa, orribilante che non incuta solo paura ma generi un certo fascino; il fascino di chi non vorrebbe essere in nessun altro posto se non fra le sue pagine. Perciò eccomi nuovamente con una carrellata di consigli, questa volta con un numero esorbitante di letture, che ho letto in questa manciata di giorni dell’anno. Da lettrice vorace, romanzi da leggere non se ne ha mai abbastanza. Sicuramente molti saranno stati omessi, ma questo non significa non saranno letti prima o poi.

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C’è un vincolo che lega i valori di una società e il suo ambiente sociale, l’esistenza vuota dei personaggi e la sua correttezza. Ma comprendendo l’ambiente possiamo comprendere le persone.
Algido e impenetrabile, circondato da quella patina di emozioni che ti scavano dentro, romanzo che affonda le sue radici nel cuore di chi legge non badando a niente e nessuno se a ciò che potrebbe intaccare la sua anima semplice e lucente

Titolo: Lo scarabeo d’oro e altri racconti
Autore: Edgar Allan Poe
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 180
Trama: Un insidioso insetto dorato, una pergamena con uno strano messaggio cifrato, un’avventurosa spedizione notturna sulle tracce del ricchissimo tesoro di capitan Kidd: sono questi gli elementi di uno dei racconti più straordinari del grande maestro del mistero.



venerdì, ottobre 28, 2022

Gocce d'inchiostro: Ragazze lupo - Martin Miller

Ora che mi appresto ad avvicinarmi alla fine di una settimana intensa e frenetica mi preparo a riporre nero su bianco queste poche righe ripercorrendo il cammino della protagonista vivendo la sua storia come se fosse una seconda pelle. La piega degli eventi, il flusso disordinato e incomprensibile della storia, mi condusse a domandarmi come mai il tema dei licantropi sia stato trattato in questo modo e perché l'atto dello scrivere sia stato così necessario che certe nozioni, certi eventi opprimessero così tanto. Non c’è stato alcun nesso, sebbene avessi confidato nel contrario. Rivelatosi alla fine un contorno tracciato intorno a uno spazio vuoto, e a poco a poco la figura di questa ragazza emersa da uno sfondo oscuro e opprimente, ricostruita mediante pezzi mancati che non hanno arricchito il tutto quanto impoverito.

Titolo: Ragazze lupo
Autore: Martin Miller
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 19, 50 €
N° di pagine: 667
Trama: Kalix ha diciassette anni ed è una ragazza ribelle, una ragazza lupo. Ricchissima e nobile, ultima discendente della più antica dinastia di licantropi scozzesi, i MacRinnalch, ha trasgredito le regole della famiglia innamorandosi di Gawain, giovane lupo mannaro di umili origini, e adesso si nasconde, inseguita dai sicari, tra le strade di Londra. Vestita di stracci e magrissima ai limiti dell'anoressia, per tenersi su sorseggia del laudano da cui ormai è dipendente. Certa di aver tagliato per sempre i ponti con la sua famiglia, Kalix si troverà suo malgrado coinvolta nella lotta per la successione alla reggia dei MacRinnalch, circondata da una serie di personaggi stravaganti: sua sorella, una stilista di tendenza dotata di poteri magici, le cugine, dissolute musiciste della scena punk londinese, e due giovani umani, studenti universitari, che si prenderanno cura di lei, ammaliati fin dal primo istante da questa creatura straordinaria. Ambiziosi, romantici e ribelli, i giovani licantropi di Martin Millar si muovono con scaltrezza in una società contemporanea, ricca di conflitti, e proprio come i ragazzi di oggi dimostrano di aver capito il valore assoluto dell'amicizia e della solidarietà oltre ogni altra cosa.

mercoledì, ottobre 26, 2022

Marchi indelebili: romanzi fantasy autoconclusivi

Mi piace spaziare da un genere a un altro. Per meglio dire, una volta che valico i cieli di un genere a me sconosciuto, se comprendo può esserci o meno una certa attinenza, divoro romanzi su romanzi affinchè la mia sete di conoscenza diminuisca. Fra i miei generi preferiti, vertono inesorabilmente la narrativa contemporanea e i classici, e sebbene l’esperienza, la maturità mi induca ad abbracciare questo genere quasi come un assetto caratteriale, ci sono stati momenti in cui la mia anima ha sentito il bisogno di varcare i cancelli celesti di romanzi fantasy o per giovani adulti in cui mai avrei immaginato potessero lasciare un segno del loro passaggio, formando immagini che a distanza di anni conservo gelosamente. Quante volte ho trattenuto il fiato inconsapevole delle sorti che la sua autrice o il suo autore avesse riservato alla protagonista. Questa guerra cui è stata costretta a combattere, il suo popolo, la sua famiglia … sarebbe stata pronta a sconfiggere tutto questo? 

Della protagonista non so, ma io mi sono sempre sentita pronta a combattere sfide, guerriglie più grandi della mia stessa esistenza, che qualunque parvenza avessero dovetti ricorrere a svariati mezzi per salvarmi la pelle. Così negli anni ho letto un numero spropositato di romanzi che, volente o nolente, hanno lasciato un segno del loro passaggio. Quest’oggi, però, questo numero discreto di letture di cui serbo un ricordo speciale e particolare, sono romanzi autoconclusivi, un buon modo per abbattere il pregiudizio dell’imbarcarsi in una storia in cui non se ne conosce la fine, e in un attimo nelle maglie di abili cantastorie che hanno soggiogato non solo il mio spirito ma anche il mio cuore.

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Un viaggio infinito, ipnotico e surreale, di straordinaria immaginazione in cui nulla ha senso e dove realtà e finzione si mescolano. In una città luminosa, splendente, in cui ci si muove simultaneamente, parallelamente, fra diversi mondi, che sono uno il riflesso dell’altro, Il mare senza stelle è una metafora di chi ama rifugiarsi nei sogni. Quel cantuccio personale in cui l’uomo calpesta il suolo della certezza, della ragione risuonando con una cadenza strana fra due pareti incartate. Un fantasy epico, dotato di senso teorico, senza particolari ambizioni ne avidità.

Titolo: Il mare senza stelle
Autore: Erin Morgenstern
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 600
Trama: Zachary Ezra Rawlins è uno studente del Vermont che un giorno trova un libro misterioso nascosto fra gli scaffali della biblioteca universitaria. Mentre lo sfoglia, affascinato da racconti di prigionieri disperati, collezionisti di chiavi e adepti senza nome, legge qualcosa di strano: fra quelle pagine è custodito un episodio della sua infanzia. È soltanto il primo di una lunga catena di enigmi. Una serie di indizi disseminati lungo il suo cammino – un’ape, una chiave, una spada – lo conduce a una festa in maschera a New York, poi in un club segreto e infine in un’antica libreria sotterranea. Là sotto trova ben più di un nascondiglio per i libri; ci sono città disperse e mari sterminati, amanti che fanno scivolare messaggi sotto le porte e attraverso il tempo, storie bisbigliate da ombre. C’è chi ha sacrificato tutto per proteggere questo regno ormai dimenticato, trattenendo sguardi e parole per preservare questo prezioso archivio, e chi invece mira alla sua distruzione. Insieme a Mirabel, un’impetuosa pittrice dai capelli rosa, e Dorian, un ragazzo attraente e raffinato, Zachary compie un viaggio in questo mondo magico, attraverso miti, favole e leggende, alla ricerca della verità sul misterioso libro. Ma scoprirà molto di più.

lunedì, ottobre 24, 2022

Gocce d'inchiostro: Replay: una vita senza fine - Ken Grimwood e Il titolo di questo libro è segreto - Pseudonymous Bosch

Credo che la maggior parte delle letture insoddisfacenti compiute le dimenticherò. Le ho già dimenticate, e so bene che ciò è motivo di una certa importanza: non sono il tipo di persona che si rifugia nelle cose o che le vive con superficialità, ignorando i suggerimenti del Caso. Ma l’esperienza mi ha indotto a mettere in atto un piano che funge da espediente, modo per presevarsi da qualunque delusione. Sarebbe stato un buon metodo per non cadere nella trappola dell’insoddisfazione, molto più difficile e complessa di quando ci si imbatte in qualcosa che non si rivela nell’immediato per com’è. Ed ecco che questi romanzi, che giunsero inaspettatamente alla mia portata, mi gettarono in un profondo stato di insoddisfazione, quasi un ridicolo sprazzo di cui sono stata vittima. L’illusione svanì dopo le prime cinquanta pagine. Non era possibile considerarli come un buon strumento letterario. Due letture che ho vissuto, ma non credo ripeterò. Ci sarebbero state migliaia di occasioni per capirsi, ma questa con gli autori a quanto pare, non è stata la più proficua. Di fatto queste letture hanno deragliato dal mio cerchio personale dopo una manciata di ore. Non mi avrebbe indisposto se, per una manciata di ore, avrei appreso qualcosa che quando ero bambina adoravo compulsivamente e dunque identificarmi come clandestina a bordo di una nave di cui conosco molto bene la sua rotta. Per quasi tutta la vita, ho letto storie il cui ricordo nonché l'esaltazione ad un mondo in cui ho desiderato viverci rieccheggia ancora nella mia testa. Sebbene quello ritratto da Pseudonymus Bosch e Ken Grimwood non è estremamente malvagio, non è stato nemmeno buono poichè privo di fondamento e inconcludente. Per me la magia che racchiudono queste pagine è qualcosa di lontano a ciò che considero uniforme ai miei standard di romanzo d'appendice. Predisposto ad una narrazione tipica dell'epoca vittoriana, o romanzo moderno, conforme però a qualunque cosa. Camminare dunque fra i meandri di queste storie non è stato per niente bello e questa recensione non cela alcuna forma di disappunto. Il lavoro arduo sarebbe giunto adesso: il momento in cui avrei dovuto parlare di tutto questo. Procedendo verso un unico luogo, dinanzi a un'unica strada, levigando la mia anima da qualunque impurità.


Titolo: Replay; un vita senza fine
Autore: Ken Grinwood
Casa editrice: Fanucci
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 336
Trama: Che cosa accadrebbe se fosse possibile rivivere la propria vita all'infinito? Jeff Winston, quarantatré anni, intrappolato in un matrimonio insoddisfacente e in un lavoro noioso, muore nel 1988 per risvegliarsi nel suo passato, diciottenne, nella sua stanza della Emory University. Tutto è come l'ha vissuto... ma con una sola, cruciale differenza, lui sa già cosa gli riserva il futuro: conosce i risultati degli eventi sportivi, l'andamento della borsa e gli eventi storici che segneranno l'umanità in quegli anni. Jeff può scegliere di cambiare tutto della propria esistenza: amore, figli, lavoro, guadagni, quello che vuole. Ma in nessun modo riesce a comprendere per quale motivo sia proprio lui destinato a rivivere di continuo la sua vita... Quante volte dovrà continuare ad avere - e poi, inesorabilmente, a perdere - tutto ciò che ama?

sabato, ottobre 22, 2022

Un'attrazione rischiosa: sconti Fazi e Il Saggiatore 2022

Quante volte mi sono prodigata a dare consigli! Questa, come quelle altre volte, è un’idea che mi entusiasma tantissimo: cosa c’è di più bello nel consigliare romanzi? Ed ecco che esaminando più in profondità comprendo come quella del consigliare romanzi non sia solo un modo per accrescere la nostra insaziabile sete di conoscenza quanto ritrovarsi nel buio, quando meno ce lo aspettiamo. Avverto un fremito, ogniqualvolta scopro certe promozioni: come resistere? Nonostante gli innumerevoli tentativi di ritrovarsi, mantenermi lucida, poiché acquistare libri è sinonimo di felicità. Un fitto chiacchiericcio di voci e suoni diversi che forse proviene dalle stanze remote della mia coscienza, così accogliente e confortevole che rallegrano lo spirito.

Promozione casa editrice Fazi:

Primo di questa carrellata impossibile da non poter consigliare, il primo volume di una saga, una duelogia che mi ha particolarmente conquistata. Un fantasy diverso dagli altri non solo per la questione relativa all’aspetto fantasy, compatibile a quello di altri romanzi, che poggiano su aspetti relativamente semplici ma che se ci si pensa più di qualche minuto non hanno un vero e proprio fondamento logico. 

Titolo: Bitten. La notte dei lupi
Autore: Kelley Armstrong
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 463
Trama: Toronto, ai nostri tempi. Elena Michaels è una giornalista di successo, ha un ragazzo normale che la vorrebbe sposare, ama correre di notte, correre veloce come il vento. Non sono certo le strade buie o i tipi loschi a farle paura perché dalla sua ha qualcosa di straordinario. È l'unica donna licantropo al mondo. Ha abbandonato il suo clan d'appartenenza e i comfort della villa, loro quartier generale, per una vita ordinaria. Indietro non si è lasciata solo un Branco ma anche Clay, colui che l'ha tradita trasformandola in un licantropo. Sarà l'amore per l'unico uomo che davvero le abbia toccato il cuore e il forte sentimento di appartenenza ai licantropi che la ricondurranno indietro, quando il Branco avrà bisogno di lei. È giunto per Elena il momento di scegliere tra l'amore per Clay e quello per il ragazzo della porta accanto, tra la sua nuova vita, tessuta su una tela labile e pregna di bugie, e la sua natura che, come la luna chiama le maree, la sta chiamando a sé.

giovedì, ottobre 20, 2022

Gocce d'inchiostro: La coppa d'oro - Henry James

Mi rendo conto che a volte mi metto in posizioni a dir poco insostenibili. Voglio dire, fino a quando non si conosce un autore né le sue opere, ignoro il loro contenuto e la loro conoscenza. Si vive illudendosi nel frattempo che la fortuna arridesse e il momento tanto atteso giungesse quando meno me lo sarei aspettata. Così è la vita. Così avvengono gli incontri. E come fra persone, anche con i libri.  L’incontro con Henry James giunse in un momento in cui mi colse del tutto impreparata, fra i banchi di scuola, con alcuna idea sul suo conto né di cosa avrebbe potuto garantirmi la sua storia. Stringevo fra le mani una copia minuscola ma graziosa di Ritratto di signora, che divorai nel giro di due settimane, fra una lezione scolastica e l’altra. Ma ora che ho raggiunto già da un po' la maturità, nel mio corredo di esperienze letterarie ne ho collezionate un bel po'. Qualche settimana fa fu la volta di Le bostoniane, adesso di La coppa d’oro. James aveva lasciato un solco nel mio animo, ed io ero sempre più curiosa di colmarlo. Questo romanzo però fu come valicare uno scoglio, sebbene fra le sue pagine non ho potuto non respirare una certa tensione in cui l’anima si riduceva in minuscoli pezzettini. Quasi in uno stato di pura lietezza da cui ci si allontana dall’umanità. Sebbene di tentativi che ci inducano ad apparire più ricchi e sofisticati, la natura che sommerge si cristallizza in forme di ritrovata felicità, che pende da un invisibile filo. Il sogno americano è dotato di una certa doppiezza che coglie alla sprovvista e affinchè ci si possa adattare al mondo circostante non è necessario sgomitare per essere magnifici ma accettare i nostri limiti non avvertendo niente di così impensabile che non si può avere.

Titolo: La coppa d’oro
Autore: Henry James
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 736
Trama: Romanzo di simmetrie e di circoli viziosi, La coppa d'oro è la storia di due uomini e due donne, e degli intrecci sentimentali che nascono all'interno del gruppo. Elemento centrale della trama è una coppa d'oro che i quattro protagonisti acquistano, vendono, ammirano, distruggono. Ed è proprio attraverso questo oggetto simbolico che si determina la svolta decisiva dell'intreccio, con la scoperta, da parte di Maggie, del tradimento del marito e il suo impegno per ridistribuire le relazioni all'interno del quartetto, secondo una simmetria questa volta rispettosa dei legami matrimoniali.

martedì, ottobre 18, 2022

Booktag: I love mattonazzi

Certi booktag sono espedienti per guardare e osservare noi stessi; credo che riflettano la nostra anima, il nostro modo di essere. Da tempo leggo, sono oramai una lettrice forte, e di certo non mi spaventano più quei libri giganteschi e grossi di cui gran parte dei lettori invece temono. Davvero sensato tale timore, ma non per me, che ama quando si imbatte nella scoperta di libri voluminosi e corposi. Accrescono il mio interesse nei riguardi di una certa storia, ma in fin dei conti sono stata abituata ed educata così: credo nell’idea che certe letture preservino a lungo la loro magia. E dunque, un pomeriggio di fine estate, fu così che mi imbattei in questo divertente booktag: la mia attenzione fu attratta nell’immediato perché amo questa tipologia di giochini letterari. E fra letture di ogni genere, ecco un numero modesto di storie che le considero le più belle. Le più indimenticabili. Perché sebbene quando si giunge al loro epilogo comprendiamo come finisca ogni cosa, certe letture le si possono rivivere sulla pelle quando si vuole. In un futuro non troppo lontano, o un presente prossimo. Il destino ha forgiato il nostro cammino, ed  io non posso assolutamente cessare di perseguirlo.

 1)Libro più grosso che possiedo e che ho già letto

Sicuramente questo bel mattoncino in cui Dickens, a modo suo, ha disturbato e disorientato il lettore, facendo riflettere e ribaltando qualunque forma di evoluzione, sabotando le sue menti e facendo danzare gruppi di figure intrappolati in un vortice di corruzione a cui disgraziatamente non ci sarà fine. A tratti drammatico e commovente, a tratti subdolo e fallace un romanzo scritto egregiamente che però non ho amato come David Copperfield o – al momento imbattibile – Grandi speranze.

Titolo: Martin Chuzzlewit
Autore: Charles Dickens
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 1289
Trama: “Voi sapere con altrettanta sicurezza di me, che io giudico il “Chuzzlewit” la mia opera senza confronti migliore, sotto infiniti aspetti. Che io sono cosciente delle mie forze come mai prima d’ora. Che io so che, se la salute mi assisterà, potrò conservare il mio posto nell’animo degli uomini pensanti, anche se cinquanta romanzieri cominciassero a scrivere domani stesso”.



domenica, ottobre 16, 2022

Gocce d'inchiostro:Il rilegatore - Bridget Collins

La mia curiosità è spesso pagata da gesti impulsivi e irruenti. Quando si parla di letteratura non riesco a ragionare, e se poi la mia attenzione cade sulla trama di una storia che ha vasti richiami al passato, ai classici, al mondo vittoriano, la cui parvenza è quella di un sogno camuffato in incubo in cui la bellezza di ogni cosa si trasforma in qualcosa di brutto, la mia attenzione raggiunge vette insormontabili. Quella della Collins è un romanzo che mi ha piacevolmente sorpresa ma non conquistata, come desideravo. Mi sono incamminata in un luogo, nelle maglie di una storia che ha vasti richiami al mio amato Thomas Hardy, il tutto avvolto in un’atmosfera opprimente, ossessiva, in un silenzio che assorda le orecchie in cui la visione proiettata è puramente femminile e dotata di una certa sensibilità. Una certa sofferenza che sedimenta nell’anima mista al dramma e alla malinconia poiché riflette lo stesso romanzo, sospeso in un tempo imprecisato. Ciò nonostante ha aperto una breccia nel mio cuore, e per la prima volta dopo tantissimo tempo mi sono sentita svuotata. Non è una storia perfetta né indimenticabile o da perpetuare nel tempo, ma nel riporre in ordine i miei pensieri ho compreso come alla fine ogni cosa, qualunque assetto non propriamente brillante, avesse sconfitto l’impossibile, l’irraggiungibile, e vivendo ogni cosa con l’irruenza di sentimenti forti e mancati non riesco a non prendere questa storia esattamente com’è: un omaggio ai libri, ai ricordi che preservano e restano incastonati su carta, nel momento in cui apriamo quel portale segreto che colleghi il mondo di qua con quello di là. Qualunque lato si consideri il Caso, anche se non immancabile, ma il cui sentore credo preserverò per qualche tempo.


Titolo: Il rilegatore
Autore: Bridget Collins
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 17, 90 €
N° di pagine: 352
Trama: Immagina di poter cancellare per sempre un ricordo, una colpa, un segreto. Per sempre. È esistito un tempo in cui era possibile. È questa l'arte di antichi rilegatori che nelle loro polverose botteghe, oltre a modellare la pelle e incollare fogli, aiutano le persone a dimenticare. Seduti con un libro in mano ascoltano le esperienze del passato che vengono raccontate loro. Parola dopo parola, le cuciono tra le pagine, le intrappolano tra i fili dei risguardi. Così il ricordo sparisce per sempre dalla memoria. Catturato sulla carta non ce n'è più traccia. Per anni l'anziana Seredith ha portato avanti questo affascinante mestiere, ma è arrivato il momento di trovare un apprendista. Qualcuno che rappresenti il futuro. La sua scelta cade su Emmet. Sarà lui il nuovo rilegatore. Lui per cui i libri sono sempre stati proibiti. Ne ha paura anche se non sa cosa c'è di sbagliato in quello che nascondono. Eppure giorno dopo giorno quella diventa la sua vita e il suo compito quello di raccogliere segreti, colpe e confessioni. E il luogo in cui quel mistero ogni volta si compie è ormai la sua casa. Casa che crede di conoscere in ogni suo angolo fino al giorno in cui scopre una stanza di cui nessuno gli aveva parlato. Una libreria immensa la riempie. Tra quelli scaffali Emmet trova un libro con scritto il suo nome. Al suo interno è celato un ricordo che gli appartiene. Non c'è nessun dubbio. Ma il ragazzo non sa di cosa si tratta. Non può saperlo. Ed è ora di scoprirlo. Perché per sapere chi è veramente ha bisogno di conoscere ogni cosa, anche quello che ha voluto o dovuto dimenticare.

venerdì, ottobre 14, 2022

Pila della vergogna: quanti e quali romanzi devo ancora leggere?

Da quant’è è scoppiata la pandemia, fra i miei tanti progetti, svettava quello di smaltire un numero non indifferente di letture che ho accumulato, nel corso del tempo. Da quel momento, dovendo restare a casa e non poter uscire se non compiendo qualche viaggio esclusivamente nella mia testa, ci sono stati numerosi cambiamenti. Personalmente, una nuova me ha prevalso. Tanti mutamenti, tante svolte decisive. E la lettrice che dorme silenziosamente in me sa che, forse, necessitava di certi cambiamenti. Adesso, nel mentre ripongo queste poche righe, sorrido nel ricordare come tutto questo sembrava assolutamente folle … folle ma bellissimo. Ed io, così esposta ai venti della vita, non ho potuto non cogliere al volo questa occasione, e smaltire ogni romanzo accumulato.

Nel giro di due anni ho letto davvero tanto, e non solo romanzi cartacei che compongono il mio santuario magico ma anche digitali. Romanzi che comprerò in un futuro prossimo e che mi tengono quasi sempre all’erta. Quest’oggi però vi accompagno nei meandri di quelle storie che, disgraziatamente o per fortuna, compongono ancora questa famigerata pila della vergogna. Non temendo oramai più niente e nessuno, ma incuriosita di conoscere ed esplorare terreni ancora inesplorati. Sempre più vicina alla meta, vedendoli vibrare di luce propria che lentamente scenderanno e si proietteranno nel mio spirito.

Titolo: Pippi Calzelunghe
Autore: Astrid Lindgren
Casa editrice: Salani
Prezzo: 15, 90 €
N° di pagine: 316
Trama: "Un tempo avevo paura di rimanere in casa da sola, ma ora non più, perché Pippi è con me" ha scritto ad Astrid Lindgren una bambina giapponese. "Pippi Calzelunghe" è un libro conosciuto in tutto il mondo e tradotto in 54 lingue, di cui l'ultima dell'elenco è lo zulù. Anche voi troverete in Pippi una compagna forte, allegra, furba e ricchissima; vive sola a Villa Villacolle e non ha paura di niente: sta benissimo anche senza genitori, perché così nessuno le dice quando è ora di andare a letto o le insegna le buone maniere, che non servono a nulla se non si è veramente generosi. E Pippi, appunto, lo è. Leggete le sue avventure e vi sentirete, come lei, tanto forti da sollevare un cavallo. 

mercoledì, ottobre 12, 2022

Gocce d'inchiostro: Evelina - Fanny Burney

Su un comodino zeppo di libri capitano, in svariati momenti della nostra vita, che un romanzo cui non avevamo prestato particolare attenzione spicchi nel bel mezzo di una caterva di progetti e idee da realizzare. C’era una ragazza, un’adolescente di appena diciassette anni, che per la prima volta da quant’è aprì gli occhi su questo mondo infame si vide. Si osservò in uno specchio invisibile, e per la prima volta si vide come esattamente è: sbagliata, guasta, schiava di un regime totalitario che non lascia scampo né adito ad alcun dubbio, vittima di pregiudizi e recriminazioni, in cui qualunque forma di giudizio o criterio avrebbe condannato qualunque tentativo per raggiungere la felicità. Non che c’era da immaginarsi qualcos’altro, una volta che Evelina approdò anche nel mio cerchio. Semplicemente, era fin troppo ingenua, troppo innocente per saper contrastare il male circondante. Troppo presa a scovare le sue radici, riconducibili in lettere e false speranze, e la questione del suo essere imberbe non esisteva più. Ora però che tutto si è concluso, ripongo queste poche righe con una certa soddisfazione. Il cuore è stato allietato dalla sua compagnia, da questo dramma sentimentale la cui autrice riportò con ironia e sarcasmo, ripudiando la società e l’ambiente circostante. Ma non provando più che del fascino e dell’ammaliamento, per il semplice motivo che la mia libreria vanta storie maggiormente indimenticabili. Ma nel lasso di tempo in cui Evelina è stata in mia compagnia ho visto farsi strada nel suo cuore la depravazione e la sventura del secolo, che fortunatamente non hanno intaccato la sua bontà d’animo quanto scoperto e valutato maggiormente se stessa. Quelle figure così estranee all’insolenza di cui la Burney mantiene intatto alla sua eroina quella genuina semplicità che la contraddistingue.


Titolo: Evelina
Autore: Fanny Burney
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 535
Trama: Evelina è il capolavoro di Fanny Burney, una delle madri del romanzo inglese, che con la sua opera ha ispirato autori come Jane Austen e William Makepeace Thackeray. Figlia non riconosciuta di Lord Belmont, Evelina viene allevata in campagna sotto le amorevoli cure del reverendo Villars. A diciassette anni, invitata da alcuni amici a Londra, viene introdotta alla vita mondana e ai divertimenti dell’epoca. Ed è proprio durante una festa da ballo che la giovane conosce Lord Orville, uomo nobile e saggio. Il rapporto tra i due, condito da inevitabili incomprensioni ed equivoci, attraversa tutte le tappe dell’interesse, dell’amicizia e, infine, dell’amore. In parallelo, scorre la travagliata vicenda del riconoscimento legale di Evelina da parte di Lord Belmont. Esortata dal suo benefattore, Mr Villars, alla prudenza e al giudizio, ma anche alla forza d’animo e alla fermezza, Evelina matura una visione del mondo più consapevole e si avvia alla scoperta di se stessa e, finalmente, alla felicità. Protetta dalla forma anonima sotto cui venne inizialmente pubblicato il romanzo, in Evelina l’autrice smaschera con ironia e lucidità i pregiudizi e le convenzioni che dominano la buona società del diciottesimo secolo, affidando il compito allo sguardo ingenuo e alla sensibilità della protagonista, cresciuta nell’isolamento della campagna e inesperta dei costumi del bel mondo londinese.

lunedì, ottobre 10, 2022

Nella baia delle parole: romanzi dark accademia

Seguono momenti in cui la mia TBR vacilla. È risaputo che quello dello stilare TBR sia un semplice divertimento; alla fine, il piacere nello stilarle sta proprio nel scegliere quale lettura ti affiancherà nel mese appena entrato. Capitano però momenti in cui sono gli stessi romanzi a chiamarti, a reclamare la tua attenzione. E, a fine mese, accumulare un discreto numero di letture che esulano da qualunque progetto realizzato al principio. Fu così che, in una manciata di mesi, sono state accolte in questo salotto letterario romanzi di dark academia che mi hanno sorpresa, accolta nel loro freddo abbraccio, e sebbene ciò che vidi fu inatteso ma straordinario, così clamorosamente sbagliato e ridicolo, mi indusse a porre un’attenzione in più a un genere di cui non sono spesso avvezza a leggere. Qualche anno fa amai Dio di illusioni di Donna Tartt, ma l’idea di non poter leggere nient’altro di questa autrice, nonostante avessi già divorato gli altri due romanzi scritti, mi fece desiderare di leggere qualcos’altro che avesse anche la minima parvenza di mistery. Il Fato volle che nel giro di qualche anno divorai una caterva di romanzi che rientrano nel genere e, inconsapevole alla loro chiamata, funsero da quel luogo straordinario ma bello in cui potei vagliare ogni cosa. Rassettare ogni faccenda in sospeso, in un cocktail variegato di suoni e parole che sono un trionfo senza precedenti alla parola scritta.

Un’opera in cui l’individuo non è propriamente se stesso, spegne il cervello, anche se per un breve attimo. Esulando dallo stereotipo di << già letto >>, e che come un dipinto tragico apparentemente semplice ma non banale riporta le vicende di Oliver e dei suoi amici in cui sono colti tratti in cui ognuno di noi può riconoscersi, rispecchiarsi, per la solitudine in cui sono immersi, il tempo che resta sospeso ma che così non si può definire, intrappolati nel cono di una luce da cui tuttavia non ci dà via di scampo.


Titolo: Non è colpa della luna
Autore: M. L. Rio
Casa editrice: Frassinelli
Prezzo: 18, 90 €
N° di pagine:324
Trama: Oliver Marks è in carcere da dieci anni, accusato dell’omicidio di Richard, suo compagno di college al prestigioso istituto Dellecher, una delle migliori scuole di arte drammatica d’America, dove si studia e si recita continuamente Shakespeare. Sono studenti – attori, destinati a diventare grandi protagonisti del teatro americano. Sono giovani, belli, ambiziosi, loro due e i loro cinque inseparabili amici, con cui dividono il tempo tra prove, performance, e feste in cui abbondano l’alcol, la droga e il sesso; James, Alexander, Wren, Filippa e Meredith. Sono ormai al quarto anno, l’ultimo. Sono i più grandi, le star della scuola. Ma qualcosa nel gruppo si incrina. I ruoli dei drammi che i giovani attori mettono in scena prendono sempre più spazio nella loro vita reale, ed mergono gelosie sopite, invidie, rancori. È Richard, più di tutti, a perdere il controllo: follemente geloso di Meredith, esattamente egocentrico, comincia a isolarsi e a diventare sempre più minaccioso e violento. Fino a quando, un freddo mattino di novembre, all’alba, dopo una delle tante feste, Richard non viene trovato morto, annegato nel lago del college, col volto sfigurato. Le indagini porteranno all’arresto e alla condanna di Oliver, anche se il primo a non essere del tutto convinto della colpevolezza del ragazzo è il detective Colborne, lo stesso che dieci anni dopo, quando Oliver esce con la condizionale, lo attende fuori dal carcere per sapere finalmente la verità.

sabato, ottobre 08, 2022

Gocce d'inchiostro: Scholomance. Lezioni pericolose - Naomi Novik

Per curare certe << malattie >> non credo ci sia rimedio. Pur quanto sia consapevole di essere affetta da qualcosa di estremamente potente, mi rendo conto non c’è rimedio. Desidero leggere, cibarmi di ogni frase o parola, immergermi in una realtà che ha la parvenza di quella in cui vivo e che brucia qualunque negatività. Nei libri scovo sempre la vita, la felicità e anche quando mi imbatto in letture che non mi soddisfano completamente, come questa ad esempio, non rinuncio alla mia ossessione. Poi, ad un certo punto, un romanzo in particolare si fa sempre più pressante ed ecco che si va alla folle ricerca sotto le mentite spoglie di vivere questa storia sulla pelle. Alla fine succede che i miei progetti si realizzano: leggo ciò che prefisso o desidero. E ponendosi dinanzi all’incontrollabile strisciare del mondo come se guardassi a uno specchio, nei libri scorgo la cronaca di quelle assurde e ridicole illusioni, cosicchè la realtà immaginaria che avevo abbracciato si cristallizzi o si frantumi, a seconda dei casi. Questo romanzo mi aveva incuriosita per il suo essere atipico nel genere dei romanzi dark academy. Ma il cui risvolto oscuro, misterioso, l’impressione di essere risucchiata in un regime totalitario che non lascia via di scampo, mi sono disgraziatamente sentita estranea, come quando giungi in un luogo che non avevi mai scoperto. Ben orchestrata, ma scevro di dettagli e ricco di squarci di vita passata che si pose come un esame attento sulla condizione umana, specialmente della protagonista, considerata come un mostro.

Titolo: Scholomance. Lezioni pericolose
Autore: Naomi Novik
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 264
Trama: La Scholomance è una scuola di magia diversa da tutte le altre. Qui non esistono insegnanti né vacanze, e non è possibile riuscire a stringere amicizie disinteressate perché gli unici legami che si possono costruire sono strategici. Soprattutto, è una scuola dove il fallimento è sinonimo di morte certa (sul serio!). Le regole, alla Scholomance, sono drammaticamente semplici: non devi mai aggirarti da solo per i corridoi della scuola. E devi prestare continua attenzione ai mangia-anime, pericolose creature mostruose che si annidano ovunque. Sopravvivere è più importante di qualsiasi voto. Una volta entrato nella scuola, infatti, hai solo due modi per uscirne: diplomarti... o morire! Ma l'ingresso alla Scholomance di una nuova studentessa, El, è destinato a cambiare le carte in tavola e a portare alla luce alcuni segreti dell'istituto. Galadriel "El" Higgins, infatti, è straordinariamente dotata. Forse, tra tutti gli studenti, è l'unica preparata a una scuola tanto pericolosa. Pur non avendo dalla sua un gran numero di alleati – la maggior parte degli studenti la tiene a distanza perché di lei ha molta paura... e perché non è quel che si dice una ragazza amabile – e non incarnando esattamente l'idea di eroina senza macchia, potrebbe senza troppi sforzi evocare un potere oscuro così forte da radere al suolo intere montagne e annientare milioni di persone ignare e innocenti. Per lei, infatti, sarebbe un gioco da ragazzi usare la sua magia per sbarazzarsi una volta per tutte dei mostri che infestano la scuola e che attendono la notte per aggredire e uccidere i suoi compagni. Il problema non proprio trascurabile è che farvi ricorso potrebbe portare alla morte di tutti gli altri studenti...

giovedì, ottobre 06, 2022

Le TBR: richiami dell'anima 18 °

Mi do sempre da fare io. Non do mai niente per scontato, e il mio essere previdente e meticoloso mi induce spesso a vivere un passo più avanti degli altri. Non sono stata generata per opera di qualche divinità magica, nemmeno dotata di poteri magici. Il mio << talento >>, se così posso definirlo, è quello di sapermi giostrare fra una cosa e un’altra, ed inserire, fra i numerosi impegni, ciò che più mi piace. Dedico tante ore alla lettura, ai libri perché al mattino vedo l’alba sorgere, il pomeriggio stendo le mie piccole membra su una morbida poltrona in pelle, la sera amo lasciarmi cullare dalla voce gracchiante di un autore prima di lasciarmi trasportare dalla note soavi dell’oblio. E i miei wraup up, le mie TBR sono sempre così svettanti di libri perché, tendenzialmente, mi ostino a perseguire i miei scopi. Se non fossi capace di portarli a termine non li realizzerei nemmeno. Avrei letto qualche libro, scritto qualche post, ma lasciato perdere sul nascere. Ma ecco che, sradicando qualunque dubbio, questa vetta vertiginosa di libri prevale su questo decimo mese dell’anno con forza e prepotenza, provocandomi un po', seducendomi a tal punto di tornare da alcuni di questi amici d’inchiostro letti e vissuti qualche tempo fa. Ed ecco che, in trent’uno giorni, prefisso lo scopo di divertirmi, spassarmela nei meandri di storie folli, misteriose, alcune terrificanti altre orripilanti, che omaggiano halloween e le storie a tema il cui ricordo sono certa perpetueranno nel tempo.

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In un mondo squilibrato come l'irregolare tic tac di un orologio, una storia che lentamente avanza verso un muro di distruzione. Disperazione, follia. Fra gesti sconsiderati e folli, e il flusso lento della storia che scorre silenziosamente in un paesaggio famigliare, una favola dark inzuppata di sofferenze e atrocità in cui la figura individuale cammina incompresa e sola, senza fermarsi, lungo il tragitto della morte.

Titolo: It
Autore: Stephen King
Casa editrice: Pickwick
Prezzo: 18, 90 €
N° di pagine: 1216
Trama: 
A Derry, una piccola cittadina del Maine, l'autunno si è annunciato con una pioggia torrenziale. Per un bambino come George Denbrough, ben coperto dal suo impermeabile giallo, il più grande divertimento è seguire la barchetta di carta che gli ha costruito il fratello maggiore Bill. Ma la pioggia è fitta e George rischia di perdere il suo giocattolo, che infatti si infila in un canale di scolo lungo il marciapiede. Cercare di recuperarlo è l'ultimo gesto del bambino: una creatura spaventosa travestita da clown gli strappa un braccio, uccidendolo. A combattere It, il mostro misterioso che prende la forma delle nostre peggiori paure, rimangono Bill e il gruppo di amici con i quali ha fondato il Club dei Perdenti, sette ragazzini capaci di immaginare un mondo senza mostri. Ma It è un nemico implacabile, e per sconfiggerlo i ragazzi devono affrontare prove durissime e rischiare la loro stessa vita. E se l'estate successiva, che li ritrova giovani adulti, sembra quella della sconfitta di It, i Perdenti sanno di dover fare una promessa: qualunque cosa succeda, torneranno a Derry per combattere ancora. It, considerato una pietra miliare della letteratura americana, è un romanzo di bambini che diventano adulti e di adulti che devono tornare bambini, affrontando le loro paure nell'unico modo possibile: uniti da un'incrollabile amicizia.

martedì, ottobre 04, 2022

Gocce d'inchiostro: Le ferite originali - Eleonora C. Caruso

La storia era molto simile a quella di altri romanzi, che nella mia lunga carriera di lettrice, ho vissuto adempiemente. Dunque, più o meno come l’aspettavo, forse ancora più concepibile nella sua straordinaria particolarità. Niente di così sconvolgente o inammissibile, come riporta la quarta di copertina, ma qualcosa che in un certo senso mi toccò nell’anima, dato che non ero sicura di poterne essere travolta, figuriamoci di condividere il peso delle atroci sofferenze che gelosamente custodisce nel suo animo Christian. Qualche immagine, qualche ricordo, qualche sprazzo di felicità, qualche momento di condivisione, così per scrutare ogni assetto della sua anima, per me completamente esposto: una landa desolata in cui sono approdata che mi ha risucchiata in un’atmosfera oppressiva, ossessiva in cui si avanza a tentoni in forme antropomorfe di rammarico, tristezza, avversione. Qualcosa di apparentemente irreale in quanto coincide con lo stato d’animo del protagonista, creatura che si muove in questo disgraziato mondo col desiderio insopprimibile di essere compreso, capito. Curiosa di conoscerlo e di leggere il romanzo più chiacchierato del 2018, ecco che ho abbracciato quest'opera consapevole che alla fine, in un modo o nell’altro, ne sarei uscita guasta, attendendomi l’irrimediabile e l’inconcepibile.


Titolo: Le ferite originali
Autore: Eleonora C. Caruso
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 352
Trama: "Ci sono vite ordinarie, è giusto che ci siano, ma la tua no, la tua vita è pazzesca, è strana, è inspiegabile, è straordinaria. Tu sei fatto per raccogliere gli stimoli più estremi, tu sei destinato a un sentimento vario, universale, colossale, a esplorare quello che significano in ogni sfumatura il sesso, il dolore, l'amore." Siamo a Milano, negli anni di Expo. Dafne ha venticinque anni, studia Medicina, è benestante, graziosa e giudiziosa, e ha un tale bisogno di essere amata da non voler capire che la sua relazione sta andando in pezzi. Davide è uno studente di Ingegneria fisica al Politecnico, vive in periferia, ha la bellezza timida e inconsapevole di chi da bambino è stato grasso e preso in giro dai compagni di scuola. Dante ha quarant'anni, è un affascinante uomo d'affari, ricco e in apparenza senza scrupoli, capace di tenerezza soltanto con la figlia Diletta. Dafne, Davide e Dante non lo sanno, ma tutti e tre hanno in comune una cosa: stanno con lo stesso ragazzo. Si tratta di Christian: ex modello, bellissimo. Seduttivo, manipolatore, egocentrico, Christian ha in sé i mostri e la magia: è bipolare, e alterna picchi di irrefrenabile euforia a terrificanti abissi depressivi, trascinando nel suo mondo spezzato anche Julian, il fratello adolescente, per cui prova un affetto eccessivo, quasi soffocante. Christian catalizza e amplifica come un prisma i desideri di Dafne, Davide e Dante, e le vite di questi quattro personaggi finiscono per intessersi così fittamente che nemmeno al momento della verità - e alla caduta che ne consegue - riusciranno a slegarsi. Regina delle fanfiction e già acclamata dalla critica per l'esordio Comunque vada non importa, Eleonora C. Caruso in questo romanzo conferma il suo grandissimo talento letterario affondando senza timore, e con la voce di una vera scrittrice, in una materia densa, oscura, palpitante - la vita, che deve pur essere qualcosa di più della somma di ciò che abbiamo perduto.

domenica, ottobre 02, 2022

Romanzi su misura: Settembre

Negli ultimi tempi, i miei wraup up sono stati numerosi. Anzi, a dire il vero… non è qualcosa tipica di questi ultimi tempi. I miei wraup up sono sempre zeppi di libri e checchè si tratti dell’ennesima novità librosa o di un romanzo che languiva sullo scaffale da chissà quanto tempo, non ha importanza. Importa solo che è letto. Non quando e non perché. Solo di essere letto. 

Questo mese, un mese davvero ricco e proficuo devo dire, mi ha vista impelagata in svariate vicende, e l’inizio di questo decimo mese, in altrettante. In primis, intrappolata in una piccola città del Maine con cinque ragazzini e… un’avventura davvero entusiasmante. Fortunatamente ancora all’inizio di questo viaggio, ma nel cuore il ricordo di altre storie, altre opere che ho vissuto nel mese che ci stiamo lasciando alle spalle. Nulla da aggiungere, se non che sono davvero entusiasta e soddisfatta, ospite di svariati luoghi che a modo loro hanno tracciato un segno del loro passaggio.

Romanzi su misura in digitale:

Riportando ferite così brutte dell’anima che non si può fare nulla se non confidare nel fermare il corso del tempo.
In bilico fra estasi e sogno, il mondo circostante zeppo di meschinità, ipocrisia, cattiveria, il senso della vita resta intrappolato nella sua orbita, ritratto umano terribilmente malinconico come un poema hardyano, non sempre coinvolgente e lineare, ma che incorre l’ideale di un sogno per certi versi irrealizzabile ma a cui bisogna saper distinguere fra ciò che è vero e ciò che non lo è.

Valutazione d’inchiostro: 4