Seguono momenti in cui la mia TBR vacilla. È risaputo che
quello dello stilare TBR sia un semplice divertimento; alla fine, il piacere
nello stilarle sta proprio nel scegliere quale lettura ti affiancherà nel mese appena
entrato. Capitano però momenti in cui sono gli stessi romanzi a chiamarti, a
reclamare la tua attenzione. E, a fine mese, accumulare un discreto numero di
letture che esulano da qualunque progetto realizzato al principio. Fu così che,
in una manciata di mesi, sono state accolte in questo salotto letterario
romanzi di dark academia che mi hanno sorpresa, accolta nel loro freddo
abbraccio, e sebbene ciò che vidi fu inatteso ma straordinario, così
clamorosamente sbagliato e ridicolo, mi indusse a porre un’attenzione in più a
un genere di cui non sono spesso avvezza a leggere. Qualche anno fa amai Dio di
illusioni di Donna Tartt, ma l’idea di non poter leggere nient’altro di questa
autrice, nonostante avessi già divorato gli altri due romanzi scritti, mi fece
desiderare di leggere qualcos’altro che avesse anche la minima parvenza di
mistery. Il Fato volle che nel giro di qualche anno divorai una caterva di
romanzi che rientrano nel genere e, inconsapevole alla loro chiamata, funsero
da quel luogo straordinario ma bello in cui potei vagliare ogni cosa. Rassettare
ogni faccenda in sospeso, in un cocktail variegato di suoni e parole che sono
un trionfo senza precedenti alla parola scritta.
Un’opera in cui l’individuo non è propriamente se stesso,
spegne il cervello, anche se per un breve attimo. Esulando dallo stereotipo di
<< già letto >>, e che come un dipinto tragico apparentemente
semplice ma non banale riporta le vicende di Oliver e dei suoi amici in cui
sono colti tratti in cui ognuno di noi può riconoscersi, rispecchiarsi, per la
solitudine in cui sono immersi, il tempo che resta sospeso ma che così non si
può definire, intrappolati nel cono di una luce da cui tuttavia non ci dà via
di scampo.
Titolo: Non è colpa della luna
Autore: M. L. Rio
Casa editrice: Frassinelli
Prezzo: 18, 90 €
N° di pagine:324
Trama: Oliver Marks è in carcere da dieci
anni, accusato dell’omicidio di Richard, suo compagno di college al prestigioso
istituto Dellecher, una delle migliori scuole di arte drammatica d’America,
dove si studia e si recita continuamente Shakespeare. Sono studenti – attori,
destinati a diventare grandi protagonisti del teatro americano. Sono giovani,
belli, ambiziosi, loro due e i loro cinque inseparabili amici, con cui dividono
il tempo tra prove, performance, e feste in cui abbondano l’alcol, la droga e
il sesso; James, Alexander, Wren, Filippa e Meredith. Sono ormai al quarto
anno, l’ultimo. Sono i più grandi, le star della scuola. Ma qualcosa nel gruppo
si incrina. I ruoli dei drammi che i giovani attori mettono in scena prendono
sempre più spazio nella loro vita reale, ed mergono gelosie sopite, invidie,
rancori. È Richard, più di tutti, a perdere il controllo: follemente geloso di
Meredith, esattamente egocentrico, comincia a isolarsi e a diventare sempre più
minaccioso e violento. Fino a quando, un freddo mattino di novembre, all’alba,
dopo una delle tante feste, Richard non viene trovato morto, annegato nel lago
del college, col volto sfigurato. Le indagini porteranno all’arresto e alla
condanna di Oliver, anche se il primo a non essere del tutto convinto della
colpevolezza del ragazzo è il detective Colborne, lo stesso che dieci anni
dopo, quando Oliver esce con la condizionale, lo attende fuori dal carcere per
sapere finalmente la verità.