Carlos Ruiz
Zafon: ho una leggera dipendenza e nessun antidoto è mai riuscito a curarmi. In
pagine di memoria che sono state scritte col sangue, ho visto uomini soli e
contriti, e resi poco sensibili, trascinarmi in un gioco di luci e ombre, sino
a quando non hanno esalato l'ultimo respiro. Facendoli fuggire nell'unico luogo
dove né il cielo né l'inferno potranno mai trovarli. Perdendomi completamente:
imboccando una strada, senza trovare alcuna via d'uscita.
A svegliarmi
è quasi sempre il silenzio. Affascinata da immagini nitide ed evocative che si
affacciano nelle frasi e che riportano quasi sempre nella vecchia e tenebrosa
Barcellona - che ha segnato me che il giovane Daniel -, abbracciando una realtà
che presto sarebbe diventata mia.
Il rumoroso,
insolito spettacolo messo in scena da un uomo la cui prosa cattura chiunque
creda al potere dei romanzi mi sconcerta quasi sempre. E, come un magnifico
sole arancione, si leva dietro la frastagliata lontananza di un eco, un
rintocco dell'anima, facendomi lentamente uscire dall'oscurità in cui ogni
tanto sprofondo. Fumi bianchi che velano gli occhi, il cuore, trasmettendomi il
loro nocivo profumo.
La durata
delle parole è dipendente, la loro forza interiore scandiscono attimi di vita
ed ecco che, come i mesi precedenti con Murakami e Sparks, un altro autore, con
suo lirismo e la sua prosa magica, è un compagno segreto cui so di potermi
affidare nel momento del bisogno. Il Dickens moderno del XXI secolo. Celebre
nel panorama della narrativa contemporanea mediante testimonianze di racconti di
amori impossibili, tradimenti, morti, odi e amicizia che, con un pizzico di
drammaticità e una spruzzatina di romanticismo, ci lasceranno con uno strano
senso di vuoto.
Romanzo di
transizione al ciclo di romanzi che si intrecciano nell'universo del Cimitero
dei libri dimenticati. Rappresentazione perfetta di una Barcellona che diviene
oggetto d'attrazione per una serie infinita di personaggi e il terreno ideale
per l'indagine accurata del rapporto fra l'esistenza e la sua rappresentazione
fra letteratura e vita. Un vaso di Pandora contenente verità fondamentali che
pochi individui sono in grado di comprendere.
A sfondo
adolescenziale, è un opera saldamente legata al mondo dell'infanzia. E,
ritratto umano terribilmente coinvolgente di protagonisti soli e incompresi, è
un cuore che batte in cui è possibile riconoscere se stessi. Una parte della
nostra anima.
Non solo un
piccolo affresco per gli amanti del romanzo gotico. Piuttosto un affascinante
intreccio di segreti, follia, passione, amori e misteri, ma anche un piccolo
miracolo per il semplice fatto di aver permesso ai protagonisti di trovare la
propria identità.
Racconto di
un amore impossibile, tradimenti, agguati che, con incanto e dolcezza,
lasceranno un segno del loro passaggio.
Un quadro
raffinato in cui si parla di personaggi oscuri e maledetti che, così come la
letteratura, riescono a dar voce a chi non ha voce. Le loro sensazioni sono
come una variazione dell'aria. Condensano la luce. Fanno vibrare il vuoto.
Un brivido
assolutamente indimenticabile che percuote ogni cosa: il cuore, il corpo,
l'anima. Uno spiraglio di luce che illumina un intero mondo di tenebre e ombre.
Il contrasto perfetto tra bellezza e semplicità.
Pagine
bianche che vivono, pulsano, in cui possiamo riconoscere un pezzo di noi
stessi, rivelare i nostri segreti, tanto gelosamente custoditi.
Ho sentito parlare di quest'autore, ma non ho letto nulla. Però prima o poi mi piacerebbe leggermi qualche suo romanzo: con quale mi consigli di iniziare?
RispondiEliminaL'ombra del vento :) Con questo romanzo ho scoperto Zafon, e da allora me ne sono innamorata perdutamente :)
EliminaQuando arriverà il suo momento attendo il tuo giudizio :)