La
bellezza di alcuni romanzi celano talvolta qualcosa di speciale, quando le loro
storie aleggiano ancora nell'aria e l'anima non è ancora del tutto satura,
quando la distinzione fra finzione e realtà non è poi così netta. E' in questi
momenti che mi scopro, involontariamente, a compiere profonde riflessioni su
tutto quello che leggo e per cui mi piace leggere certi tipi di storie. Madame Bovary ne è un esempio e, come
una prigioniera confinata nel proprio spazio, ho seguito Emma come un ombra.
Per qualche giorno è stata un'altra delle mie compagne di viaggio lasciate sola
nell'immensità del cosmo, che mi ha impedito di andare da nessun'altra parte.
Non mollandola nemmeno per un istante.
Titolo:
Madame Bovary
Autore:
Gustave Flaubert
Casa
editrice: Oscar Mondadori
Prezzo:
10, 50€
N° di
pagine: 464
Trama:
Emma Bovary, moglie insoddisfatta di un mite medico di campagna, cerca un senso
alla sua monotona esistenza in una serie di sfortunate vicende sentimentali.
La recensione:
L'amore doveva arrivare di colpo, con
schianti e folgorazioni, uragano celeste che si abbatte sulla vita, la
sconvolge, ghermisce le volontà come foglie e precipita il cuore negli abissi.
I miei ricordi
nei riguardi di questa storia,
l'insoddisfazione e la malinconia della protagonista - così palpabili da
potersi perdere in un certo smarrimento - come pure la soggezione che circonda
Emma come un aura lucente alla quale la sua giovane età le impedì di estirpare,
non tormentarono la cittadella invisibile della mia coscienza nel corso di
questi anni quanto la memoria frammentaria di sporadici giorni all'insegna del
tedio e di ciò che ne conseguì. Non tanto il modo con cui la povera Emma aveva
escogitato un piano per accomiatarsi, due gocce di un liquido scuro e
pericoloso, quanto i dettagli salienti della sua storia. Un passato di cui
sapevo ben poco, il desiderio di ricavare dalle cose un qualche profitto
personale rifiutando tutto ciò che il suo cuore considerava inutile. Qualunque
cosa da cui non era possibile fare immediato consumo, per via del suo
temperamento più sentimentale che artistico, alla ricerca di emozioni e di non
paesaggi.
Quando arrivai in
Francia mancavano ancora più di dieci minuti a mezzanotte, ma la fragile Emma
era già lì e, come un relitto dimenticato persino da alcuna manifestazione
divina, mi aspettava. Nonostante fosse buio pesto e trovarsi in una zona bucolica
e infangata non desse l'immagine che mi aspettavo. Eppure, non ci volle molto
per individuarla; è stato davvero impossibile non sentirla. Emma, il suo forte stato di malessere che mutava
d'aspetto come le nuvole che turbinano nel vento. Le parole, le occasioni,
l'ardire: lo avvertivo intensamente. La sua vita era fredda come una soffitta
con la finestra esposta a nord, la noia era come un piccolo fastidiosissimo
tarlo che la divorava e che, come un ragno silenzioso, tesseva la sua tela
nell'ombra, in ogni angolo del suo cuore.
Non si vedono
tutti i giorni eroine dall'aria così stanca e afflitta, racchiuse nei propri
dolori e nella loro solitudine, nei romanzi che solitamente leggo. Sarà stato
il suo aspetto, la sua condizione di penitente e adultera, a meno che non
avessi già fatto la conoscenza di altre ragazze come lei! Emma era convinta di
possedere quella meravigliosa passione che planerà come un grande uccello dalle
piume rosse nello splendore dei cieli poetici. Credendo di vivere in uno stato
di torpore che fosse molto simile alla felicità. Una luce intensa negli occhi,
come se aspettasse un miracolo.
Quando ascoltai
la sua storia non ricordavo esattamente a cosa andavo incontro. Avevo a
disposizione un quadro prettamente realistico, con lo sfondo di un gruppo di
volti umani in cui il viso della protagonista si stagliava isolato, e tuttavia
lontano.
L'esistenza di
vaghi abissi, un languore come un mormorio dell'anima, profondo, continuo, che
sovrasta quello delle voci, è stato quello che ho avvertito intensamente. Ogni
cosa sembrava immersa in una cupa atmosfera, che fluttuava vagamente sulla
superficie. Il dolore s'inabissava nel suo animo come un dolce ululato -
causato da tanta insoddisfazione, dal brusco arresto di una prolungata
vibrazione; il fantasticare su ciò che non tornerà più; la stanchezza che
assale dopo ogni fatto compiuto. Vita, morte e speranza, trascesa in una
dimensione più universale, che rappresenta la semplicità e la potenza
dell'Innocenza contro il Male.
Un vecchio
lampadario dalla luce fioca, appeso sul soffitto sulla mia testa, illuminava
tutte queste scene del mondo che mi sfilavano davanti una dopo l'altra nel
silenzio delle mie riflessioni, al rumore lontano di qualche macchina a diesel,
ancora in circolazione nel cuore della notte. Uno spazio vuoto riempito da
gruppi di anime tormentate e sole che, di volta in volta, hanno avuto bisogno
di sogni, azioni, passioni più pure e godimenti furiosi, lanciandosi in ogni
sorta di pazzia, fantasia.
Per un po' sono
rimasta a bocca aperta. L'egocentrica Emma non sembrava fosse consapevole della
solitudine del suo animo che la tormentava. Addentrandomi in un labirinto
oscuro e profondo, dove è stato quasi impossibile scorgerne la luce, mi ha
permesso di condividere pienamente questa storia che, Flaubert, si portava
dentro. Una storia che passa oltre gli ingranaggi dell'amore, le implausibilità
dell'intreccio, diretto e schietto, in cui pervade una certa malinconia. Nelle
lande deserte del mio cuore, speravo che la luce di un mero sprazzo di luce
rischiarasse, prima o poi, le tenebre di questa tormentata ragazza. Una porta
doveva aprirsi ed invitare ad entrare: assistere ai continui tormenti del cuore
umano, alle punizioni quasi sempre inflitte.
Personaggi
ritratti non come figurine ritagliabili isolamente ma come soggetti in carne e
ossa, divenuti famigliari ai miei occhi, per qualche giorno hanno lasciato
dietro un segno profondo che ha avuto una sua importanza. Pupazzi virtuosi,
egoistici, contriti e dannati, che hanno accompagnato la mia avanzata lenta,
fra campi aridi e ingialliti.
Madame Bovary è esattamente il genere di romanzo che
desideravo leggere da tempo, e che ho letto quasi come una sorta di allegoria.
La scissione fra principio di innocenza e peccato, scritte in quelle che non
sono altro pagine di vita di una giovane contessa realmente esistita.
Veritiero, romantico, getta una spettrale aria di malinconia, pervadendo i
sensi in una lenta agonia. Ed, radicato nel territorio dell'immaginazione
urbana e negli spazi urbani, è un tributo peccaminoso e dannoso che rende quasi
ingiustificati a non poter rinfacciare a denti stretti il male subito.
Condividendo anche le mie emozioni, su uno spazio immutato conforme al ceto
sociale e al linguaggio parlato, attraverso Emma sono potuta entrare in
contatto con diversi meccanismi: la famiglia, la sincerità, la fedeltà, il
matrimonio.
Racconto di una
donna fragile e tormentata, timorosa del futuro e del senso della vita,
trascinante, realistico, affascinante e alquanto tragico, Madame Bovary è uno straordinario intreccio di tradimenti, peccati,
azioni inviolate e violate. Un impasto di pensieri, ricordi indelebili di una
giovane donna rievocati dal tempo davanti agli occhi del mondo.
Gli istinti più nobili, le simpatie più
pure sono oggetto di persecuzione, di calunnia, e se finalmente si trovano due
povere anime, tutto è organizzato perché non possono congiungersi. Ma loro ci
proveranno, sbatteranno le ali, si chiameranno. E presto o tardi, dopo sei mesi
o dieci anni, finiranno col riunirsi, si ameranno, perché è il destino che lo
esige, perché sono nate l'una per l'altra.
Valutazione d'inchiostro: 4
Ancora non sono riuscita a leggerlo, è in lista!! :)
RispondiEliminaFammi sapere, allora ;)
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