I primi giorni di marzo mi hanno vista decisa nel prendere consapevolezza
di una decisione che già di primo acchito sembrava piuttosto ottima; leggere il
celeberrimo Zia Mame. Senza che lo sapessi,
questo romanzo attendeva me e il suo momento da qualche tempo, posto pazientemente
in un piccolo angolo del mio cuore, in attesa che io lo notassi. Il romanzo di
Dennis disgraziatamente l'ho notato tardi; questa frase è una risposta che era
già dentro di me, formulata solamente adesso dalla mia mente.
L'imponente e carismatica
figura della signora Mame, fioco suono in una cacafonia viruale che ha influenzato
la vita dello stesso autore, si abbatè sulla mia vita con la violenza di un uragano.
Era stato un segno averla al mio fianco, e ora che è tutto è finito, penso che
non sia stato accidentale. Una volta che si creano i legami, è davvero
impossibile sciogliere il vincolo di unione con il caso, nemmeno se lo avessi
voluto. Sebbene Zia Mame sia raffigurata come una donna ricca e intraprendente,
ben presto anche lei subirà gli effetti del comunismo; soldi ce n'erano pochi
per tutti e meno ancora per Zia Mame.
Eppure Dennis scandaglia più a fondo questo aspetto, arrivando dove
esattamente voleva arrivare. Il risultato è un amorevole e avvincente trattato
realistico su una fetta di eventi che sconquassarono la vita dello stesso
Dennis e della sua famiglia. Qualcosa di simile all'ignoranza delle masse di
cui i personaggi non riescono ad abbandonare le loro crociate per inutili
ipermodernismi. Nutrendosi esclusivamente del desiderio di poter farsi valere,
in un modo prettamente maschile, spiccando e distinguendosi così dalla massa.
Titolo: Zia Mame
Autore: Patrick Dennis
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 380
Trama: Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell'America
degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua
morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una
zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre - quel ricco, freddo bacchettone
poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire
spediti a New York, di suonare all'indirizzo che la vostra balia ha con se, e
di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese.
Ancora, immaginate che la gran dama vi dica "Ma Patrick, caro, sono tua zia
Mamel!", e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia
scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa.
A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili,
o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile che uno
scrittore moderno abbia mai concepito, e attraversare insieme a lei l'America
dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure,
colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro - o dà solo il tempo, alla
fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla
per il divertimento.
La recensione:
Zia
Mame ha aperto una breccia, e per la prima volta dopo tanto tempo non mi trovo
più nella posizione di partenza. Normalmente non dò peso a certi problemi, ma
stasera mi accorgo che questa volta non è così semplice come credevo. Più che
altro mi sento triste, senza più entusiasmo, delusa dall'essermi separata
troppo repentinamente da zia Mame. Alla fine la realtà mi ha sconfitto, e non
riesco a prenderla come una condizione di causa ed effetto, perché sapevo
benissimo che nel momento in cui avrei iniziato questo straordinario viaggio,
anche io mi sarei poi sentita sola e abbandonata. Poi mi siedo alla scrivania,
apro il computer, una pagina bianca di Word, e vedo che il suo odore che
aleggia ancora tutt'intorno.
Mentre
riporto queste poche righe penso: arrivederci, zia Mame! Non sei mai esistita,
o sei solo frutto della mia immaginazione? Non esiste una Zia Mame, o,
perlomeno, la signora che impersonifica questo personaggio, non si chiama così.
Le parole sgorgano dalla mie mani senza che io me ne renda conto, i pensieri
continuano a frastagliare nel loro vertiginoso percorso… che strano come certi
romanzi, certe storie ti restano addosso e si plasmano a te come una seconda
pelle! Tutto ciò che ho visto, tutto ciò che ho sentito… a questo mondo ogni
cosa ha un suo colore. Una sua forma, un suo significato. I romanzi sono
specchi che riflettono la realtà. Cominciano con delle figure. Donne svampite o
distratte, uomini ambiziosi o taccagni. I loro sogni, le loro speranze, i loro
desideri. E la cruda realtà tutt'attorno che inzuppa le loro anime candide come
un improvviso acquazzone. Ci sono diverse tipologie di personaggi cui ho amato
e cui mi sono immedesimata. Ci sono uomini che avrei voluto un giorno mi rapissero
dalla torre campanaria di una prigione sperduta nel regno. Ci sono donne che
combattono per i propri ideali, valutando loro e gli altri. C'è sempre una voce
a guidarli. Che sia maschile o femminile non ha importanza. E poi ci sono io. I
miei occhi, il mio nome, le mie sensazioni. Indugio, se improvvisamente
qualcosa non prende il suo verso, e poi passo all'azione. Ci sono posti
bellissimi in cui farei perdere volontariamente le mie tracce, piccole case o
bellissimi cottage. Le pareti della mia stanza e mucchi di fogli bianchi sparsi
sulla scrivania. Un diario vergato della mia calligrafia. Tre librerie
strapiene di romanzi ancora da leggere e vivere. A questo punto, si passa senza
esitare ai libri, iniziando e finendo con quello a cui questa sera ho dato un
arrivederci. E' sera mentre scrivo. Il mio cuore ancora sussulta, le mie mani
che battono su una tastiera vecchia e sbiadita. C'è il mondo visto con gli
occhi di un ragazzino. Potrebbero trattarsi di semplici divagazioni, ma quella
di Patrick non è una storia come tutte le altre.
Non
sono certa che quelli narrati siano eventi o situazioni fedeli. Ma quand'è che
Dennis cominciò a parlare, c'è da dire che sono trascorse una manciata di ore
prima che potesse tornare una parvenza di normalità. Nel frattempo non so quali
siano le parole più adatte per descrivere questo romanzo; non considero nemmeno
la possibilità che di Zia Mame non ci
sia niente da dire. Quando ero arrivata non credevo che nemmeno dopo
ventiquattro ore avrei dovuto scrivere quelle che non sono altro che le vivide
impressioni di una giovane lettrice. Ma adesso che è tutto finito sarebbe tutto
inutile cincischiare; non pensavo che la storia del piccolo Patrick avesse
questo effetto.
E'
stato davvero impossibile non farsi contagiare dalla verve prorompente,
ammaliante e seducente di questa figura e della storia che si trascina dietro.
Prima di me si era rivolta a centinaia di persone, a eccezione di me stessa. Mi
sono chiesta quali fossero i veri motivi per cui è giunta così tardi,
ascoltarla solo dopo molti consigli entusiastici e infervorati. Quel qualcosa
di contagioso ed effervescente che, anziché allontanarmi sempre più, mi indusse
ad avvicinarmi, ben celato in una parte remota ma accessibile della sua
presenza, ebbe un potere di persuasione particolare. Questa figura, appartenente
al gentil sesso e figlia di un epoca che non è più la nostra, me la fece
conoscere come una donna sola, infelice, bizzarra ed eccentrica dallo strano
senso della realtà. Come narratrice, come amica, un vero disastro, ma ogni
avvenimento, ogni cosa in suo compagnia diveniva complicato ma esilarante. Con Zia Mame è stato impossibile annoiarsi!
Patrick
Dennis pseudonimo sotto il quale si cela il vero nome di Edward Everett Tarner
III mi ha permesso di conoscere questa sua eroina letteraria come effettivamente
è: priva di fronzoli o peli sulla lingua, confusionaria e poco tranquilla,
incompresa e dalla vita difficile il cui passato è ancora una piaga che gli
annienta lo spirito. Il movente penso derivi dalla famiglia, dalla sua
provenienza. Dennis ha scavato egregiamente sotto la superficie complicata
della realtà cogliendo ogni aspetto, donando a ogni cosa corpo e sostanza. E
per quanto abbia desiderato farlo, liberarsi di uno strano senso di sconforto,
di sconfitta, che annienta l'anima di ogni personaggio, altri non è che un
senso di complessità. Si vaga nelle tenebre senza una via d'uscita, e alla fine
un pezzo della nostra anima si attacca a quella guasta, senza aver capito nulla
degli effimeri sprazzi di felicità che talvolta ci riserva la vita.
Guidata
dalla candida voce di un ragazzino di soli dieci anni, mi sono sentita parte
del mondo ritratto da Dennis comprendendo sin dall'inizio questo eccentrico diavolo
travestito da matrona. Muovendomi sperduta fra capitoli che non hanno una loro
unione, frammenti di storie messe su al fine di realizzare un romanzo straordinario,
trasportata dai forti venti della vita, godendo della compagnia della zia Mame
e del dolce ma ingenuo Patrick come se fossero divenuti un icona, per me che mi
ero rispecchiata nelle loro vicende.
Una
lettura davvero bellissima, sensazionale ed emozionante che, in una dolce
confusione dei sensi, trascina in attimi di vita comuni, fuggendo nella
veridicità delle cose. Nel fantasmagorico teatrino messo su dalla stessa Mame
che potrebbe generare una certa confusione, in una semplice e malconcia
enciclopedia o in un tacito contatto di sentimenti e amore, col cuore ammutolito
e deliziato dalla sua pienezza.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Questo lo voglio leggere assolutamente anche io! Leggendo recensioni qua e là c'è chi lo ha adorato e chi detestato proprio perché il personaggio di zia Mame è molto sopra le righe, ma io spero davvero di divertirmi e di affezionarmi ai personaggi e magari di recuperare anche il seguito, In viaggio con zia Mame.
RispondiEliminaA me è piaciuto un sacco, come puoi vedere e infatti presto leggerò il seguito di cui sinceramente non ne conoscevo nemmeno l'esistenza :)
EliminaAltro romanzo in libreria da anni e anni. Tocca solo trovare il momento giusto, ma questa volta il portafogli non ha nulla da rimproverarti. 😁
RispondiEliminaEh, immagino! Ma ne vale davvero la pena :) Presto infatti acquisterò il seguito :)
Eliminache bella la tua recensione Gresi, mi segno il titolo
RispondiEliminaSe hai occasione leggilo; ti assicuro non te ne pentirai. Presto infatti leggerò il seguito :)
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