Titolo: Ragione e sentimento
Autore: Jane Austen
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 9 €
N° di pagine: 368
Trama: Lo scenario è la lussureggiante
campagna inglese. Siamo a cavallo fra due secoli, Settecento e Ottocento. Tre
sorelle perdono il padre, venendo a trovarsi in ristrettezze economiche a causa
dell'avidità della cognata. Le reazioni a catena generate dall'improvvisa
povertà influenzeranno profondamente le loro vite, anche negli aspetti
sentimentali più privati.
La
recensione:
“È l'amore un capriccio od
un sentimento? No, è immortale come
la verità incorrotta. Non è un fiore che
si sfoglia quando la gioventù cade
dal gambo della vita poiché
crescerà persino in regioni aride dove non scorre acqua né un raggio di speranza inganna
le tenebre.”
Sensibilità e
amore. Amore e psiche. L'eterno contrasto. Semplici parole che sembrano stonare
fra loro, così opache nella semplicità delle cose, silenziose e luminose che
dicono più di quel che tacciano. Ma, sussurrate nel tempo davanti agli occhi
del mondo, rispecchiano l'idea dell'amore o del desiderio di un mondo in cui
l'uomo è oggetto d'unione alla sua anima: "l'alato Cupido che viene dipinto cieco", come diceva
Shakespeare.
Questa è una breve
massima che compone il ciclo della produzione austeniana. Questa è la storia di
Ragione e sentimento. Due sorelle che
scoprono la natura di questo sentimento dal nulla. Due ragazze romantiche e
sognatrici incuranti degli incauti sussulti del cuore che, talmente forti da
dare un senso di malessere, sono state trasportate qua e là dalla corrente dell'amore,
osservando l'inutilità di un mondo fatto di cose grandi e piccoli di ricchi
signori acutamente consapevoli del loro status sociale. Protagoniste di un
destino incerto, che li induce a scoprire la natura delle loro opinioni e
azioni in contrasto alle massime preferite, descritti in tutta la loro
meravigliosa stupidità e trascuratezza, conferendo un ritratto carente della
vita che c'è stata. Due fanciulle ingenue e un pò bigotte che, a loro rischio e
pericolo, sono scesi a patti con il vuoto morale dei loro tempi. Provando sulla
loro pelle l'essenza dell'amore nella pronta immaginazione, nei modi affetti,
buoni e garbati, nella più assoluta perfezione. La vita vissuta con troppa
calma, con molti aspetti pieni di banalità, arroganza e artificialità. E, a
dargli coraggio sul campo di battaglia, a regalargli intelligenza o
coscienziosità, a sospingerle verso un lento processo di scoperta verso se
stessi e il mondo circostante sono due gentiluomini che hanno già assaporato la
brama lussuriosa dell'amore, per quanto bello ma malinconico. Compiacimento e
bellezza. Desiderio e fedeltà. Anime inquiete che, accomunate dal senso di
fratellanza, dal rispetto e dalla sottomissione nei riguardi del protettore, si
sono adattati allo sfarzo e alla mentalità chiusa del tempo. Sono stati
promessi sposi di giovani donne cui non hanno mai nutrito alcun sentimento
d'amore, hanno avuto bambini, si sono volutamente sottomessi al volere di una
madre rigida ed egoista. Non hanno mai avuto scelta. E le ragazze Dashwood sono
arrivate troppo tardi, dubbiose se donare una vita di gioie e agi a un guscio
ermeticamente vuoto. Al di là del benessere e della burrascosa tempesta della
vita che, in un momento, potrebbe frantumarsi contro gli scogli.
A narrarci la loro
storia è una tranquilla signora nubile, che ha avuto a disposizione nient'altro
che carta e inchiostro. Una giovane autrice che fece di Ragione e sentimento un chiaro tentativo di difendere il senno e il
ritegno per se stessa, rappresentandola in una sottilissima vena ironica,
incarnata nella giovane Eleonor. Una trentaseienne romantica e sognatrice, per
nulla dissimile a quelle ombre che la circondavano, alla luce tremula di una
candela, appollaiate sulle sue spalle - fiaccata dalle disuguaglianze sociali e
da alcuni dogmi dettati dal cristianesimo.
Il dolce richiamo
a una delle più acclamate opere della letteratura inglese, che qualche anno fa
mi aveva fatto conoscere una Jane Austen sentimentale, matura e profonda, è
stato inconsueto e particolare. Lucido e, disgraziatamente per me, sentimentale
in minima parte. E, ignorando del tutto il gusto e lo stile di quest'autrice,
convenzionale e ingenuo. Speravo di farmi cullare da una bella storia d'amore e
che, intessendo una trama realistica basata esclusivamente su esperienze
amorose che avrei potuto vivere in prima persona, ho ascoltato Ragione e sentimento con freddezza e
distacco. Mi aspettavo di trovare, in qualunque sguardo, gesto o imperfezione,
qualcosa che riempisse il mio cuore di una dolcezza triste. Il romanzo della
Austen, tuttavia, non si è dimostrato come il poema armonioso, sentimentale o
seducente che, io, avrei potuto avvertire immensamente. Con la sua travagliata
storia di religione, desideri e lealtà, semplice e puro come l'etere. Piuttosto
come un moto lento e poco rassicurante dell'anima, involontario e silenzioso
che, componendo una melodia dolce e piacevole, avrebbe potuto rendermi
prigioniera delle stesse colpe delle sorelle Dashwood. Zeppo di dialoghi e
scevro di descrizioni di qualunque natura, nonostante gli sforzi dell'autrice,
l'intimità condivisa col lettore è poverissima: c'è sentimentalismo, ma non
sorretto da uno stile lirico e romantico.
E' tuttavia un
opera che non nasconde un certo fascino, in cui ho trovato nozioni e concetti
concerni al secolo. La Austen è indubbiamente una poetessa romantica,
affascinante, acuta nella meditazione e nella forte emotività. Scevra di
passione, fremiti di autoaffermazione dell'anima, rabbia o follia. La sua voce
arriva dritto nei cuori di chi legge e, pronunciando quelle giuste parole
capaci d'infondere vita persino alle cose inanimate, esamina i burattini di
questo teatro allestito
dalle sue parole. Narrando la vita di Eleonor e Marianne quasi come fosse sua.
Sciatta, imprecisa, imperfetta destinata a divenire massima di vita, istinto e
carne. Padrona del mondo, conseguenza dello spirito a spegnersi come una
candela. Una constatazione triste e amara, quando si giunge alla fine di Ragione e sentimento, nonché disincanto
del romanzo in se. Le avventure amorose delle sorelle Dashwood sono state
ideate con l'intento di osservare i loro movimenti, porre dei limiti con una
certa serietà in cui la Austen, nell'evidenziarli, diviene alata e
inavvicinabile. Raccontate non in prima persona, ma costruite giorno dopo
giorno con eventi che caratterizzano la vita di chiunque.
Ragione e sentimento è un romanzo che non va dritto al cuore ma al
cervello, che trascina più razionalmente che emotivamente. Rileggerlo mi ha
lasciata un po' insoddisfatta. Desiderosa di poter assistere a qualcosa di più
forte: assistere alla nascita di un amore meraviglioso, trascendentale e folle
che impallidisce persino dinanzi al bagliore bruciante del sole nel limpido
cielo.
Valutazione d'inchiostro: 4 -
Ciao Gresi, è da un po' che mi riprometto di leggere questo romanzo (e, magari, vedere il film) ma alla fine tendo sempre a dare la priorità a letture più recenti... cercherò di rimediare ;-)
RispondiEliminaIo invece ho un amore per quel genere di libri che, a lettura conclusa, non desidero altro che rileggerli :) Ragione e sentimento infatti non ne è un eccezione, e sono contenta di averlo riletto sebbene mi ha entusiasmata maggiormente Orgoglio e pregiudizio :)
EliminaIo invece lo rileggo sempre con piacere e ogni volta scopro sfumature nuove, anche se il mio preferito della Austen rimane Persuasione.
RispondiEliminaSullo scoprire cose nuove sono d'accordo, e più o meno anche sulla faccenda riguardante Persuasione. Per me il più bello resta Orgoglio e pregiudizio ;)
Eliminamolto belle le tue parole, io però non sono tra le estimatrici di questa autrice
RispondiEliminaGrazie, Chiara :) Beh, la Austen è un autrice che non tutti amano. Ma certi suoi libri sono davvero molto belli ;)
EliminaAdoro la Austen, e adoro questo rimanzo in particolare. L'ho riletto a distanza di anni (l'ultima, un paio di annetti fa o poco meno, trovi la recensione sul blog ^_^ ), ritrovandomi completamente immedesimata in Elinor tanto quanto, anni prima, ero stata profondamente Marianne.
RispondiEliminaAdoro l'ironia con cui la Austen sa ritrarre certi personaggi mai tramontati, a distanza di secoli (l'ipocrita aura da benefattrice della cognata, per citarne una), adoro il suo stile, adoro tutto. Leggo sempre con curiosità le recensioni dei suoi romanzi, perchè ognuno riesce a coglierne sfaccettature diverse; il che, secondo me, dimostra la grandezza di questa scrittrice ^_^
Sono d'accordo, Letizia :) Questa, come hai potuto constatare, è una rilettura. Ma ad infiammare il mio animo è stato senza alcun dubbio Orgoglio e pregiudizio. Ragione e sentimento è una bella lettura, ma l'altro ancor di più ;)
EliminaMe ne vergogno ma di Jane Austen ho letto solo Emma, che ho apprezzato molto. Prometto a me stessa di recuperare tutti gli altri, questa autrice è da conoscere in modo completo!
RispondiEliminaNon c'è da vergognarsi, Maria! Ognuno di noi ha bisogno del momento ideale per approcciarsi a un autore. Che sia conosciuto o sconosciuto non ha importanza. Anche per me, pur quanto l'apprezzi, la Austen è un autrice di non semplice lettura. Eppure Ragione e sentimento è stata una bella lettura, anche se ho apprezzato maggiormente Orgoglio e pregiudizio :)
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