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mercoledì, settembre 12, 2018

Gocce d'inchiostro: Tredici - Jay Asher

Ho colto il tono inconsueto, quasi drastico nella voce con cui è stata raccontata questa storia e senza discutere mi ci fiondai fra le sue pagine senza nemmeno pensarci. Ho estratto 13 dalla cartella virtuale del mio Kobo, seguendo con una certa curiosità e un certo timore le vicende della sfortunata Hanna.
L'autore si firma come narratore sagace e scaltro con tanto di suicidio fra le righe. E adeguarmi a questa novità, alla sua prosa asciutta ma diretta, non attenuò nemmeno quella sensazione di disagio emersa nell relativa frescura della mia camera, immaginando questa storia completamente diversa da come effettivamente è.
Per darvi un idea del mio pensiero, vi invito a leggere quello che segue. Non dico di essere stata imbrogliata, ma 13 promette molto più di quel che credevo. E sebbene mi aspettassi tutto questo, tali esperienze letterarie rovesciano il loro contenuto umano nella notte che ora è diventata scenario di una crisi adolescenziale pressoché farsesca. In capo a pochi giorni, credo, ne rimarrà solo il ricordo piacevole da sfoderare alle suceessive letture in qualche aneddoto: la notte in cui persi completamente interesse per Jay Asher.



Titolo: Tredici
Autore: Jay Asher
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 229
Trama: Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Cllay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un determinato effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze.

La recensione:

Non sapete niente della vita di nessuno, se non della vostra. Ma quando giocherellate con una parte della vita di qualcuno, in realtà non stuzzicare solo quella.

Dal canto dell'autore, in 13 è descritto il suicidio di una giovane ragazza, ce ne spiega i motivi, le assurde controversie e spiegazioni che l'hanno indotta a compierlo, un gruppo di cassette, tredici per l'appunto, che non ammettono propriamente la sua morte, ma che convergeranno in un unico incontro: il lettore avrebbe incontrato quegli "amici" che erano al corrente del suo passato. Nei ranghi dell'attività scolastica invece era anonima; lo è stata anche per me, prima ancora mi ci imbattesi fra le sue pagine. Risultò quindi che stare in sua compagnia non fosse propriamente pessimo. Da lettrice onnivora, già da qualche tempo ho scoperto di essermi abituata a un certo regime " più maturo ", alle difficoltà che la vita spesso ci riserva e alla ripiegatura di certi comportamenti che inducono i personaggi a prendere una certa strada. Sebbene le mie letture prevedono temi o argomentazioni più mature non trovo affatto male ogni tanto salutare l'adolescente di qualche anno fa. Benché ancora ingenua, studiosa e ligia alle regole, le letture definite young adult erano letteralmente il mio pane quotidiano. Le questioni di cuore, i problemi adoelscenziali, il bello di turno che celava un oscuro segreto e da cui dipendevano le sue sorti e quelli della protagonista mi procuravano un piacere che non osavo confessare a nessuno. Mettevo nero su bianco le mie impressioni e recuperavo energie. L'istruzione e la mia maturità intellettuale mi screditavano agli occhi degli altri, ma letture di questo genere un tempo mi davano alla testa. Non creavo alcun problema a nessuno. Piuttosto, me ne stavo rintanata nella mia camera comodamente seduta sulla mia poltrona preferita. Gli autori di cui mi piaceva tanto leggere si limitavano a raccontare la routine quotidiana di giovani donne o uomini alle prese con i primi amori, situazioni famigliari difficili o complicate, interrotte di quando in quando da qualche segreto sconcertante.
Nel romanzo di Jay Asher c'è un medesimo sviluppo, una storia la cui trama è impossibile da ignorare. C'è però stato qualcosa che mi ha turbato da più vicino. La morte di una ragazza debole e introversa, avvenuta sin dal primo momento vi ho messo piede. Hannah non aveva voluto l'aiuto di nessuno. Voleva più che altro si scoprisse la verità che celava la sua morte. Come? Mediante tredici videocassette che avrebbero fatto sapere qualcosa di lei, i suoi contatti, e soprattutto le motivazioni che la spinsero a compiere questo gesto. Una volta ero andata a cercarla, ma lei non aveva voluto incontrarmi. Ero rimasta in attesa che lei dicesse si, e quando il fatto in questione avvenne Hannah si era rifugiata dietro una corazza di diffidenza.
Sapevo meglio di chiunque altro che quello che avevo davanti fosse un romanzo per ragazzi. Una lettura dedica a un gruppo di adolescenti che non mi ha particolarmente entusiasmata, per le continue divagazioni stilistiche, i continui cambi di persona, ambientazioni statiche e poco coinvolgenti. Io non sarei mai stata qui se la serie tv Netflix non mi avesse turbato così tanto al pensiero che la mia anima era affascinata da qualcosa di cui in effetti non ne conosceva la natura. Eppure, a un mese di distanza dalla sua larga diffusione Jay Asher si era presentato. Non è la prima volta che accade una stiuazione analoga, ma quella di 13 era una questione che dovevo prendere con una certa moderazione.
Sono stati i momenti di poca lucidità a tormentarla. Hannah ne era consapevole, benché ogni tanto qualcuno vegliava su di lei come un ombra. Nessuna idea riguardo a cià che è stato, nessuna spiegazione che ne abbia motivato le sue intenzioni, i suoi progetti futuri. E nessuna risposta in proposito. A questo punto, Hannah si era trovata stretta nella morsa di dubbi e perplessità illogiche, completamete sola, smarrita, quasi priva di identità. Come una marionetta in un teatrino, insicura, impaurita, fragile, con la risacca disomogena dei ricordi che investì ogni cosa.
In una manciata di ore ho imparato a sentire i residui di un certo tipo di esperienze, ho vestito i panni di un adolescente che mi ha raccontato la sua vita con pocha partecipazione. Tuttavia apparire "normali" in un luogo che di normalità ha ben poco, che gran parte dei lettori hanno giudicato con leggerezza, è uno dei motivi principali per cui 13 ha avuto in patria un certo successo.
L'alielazione, il razzismo, il sentirsi poco conforme alla realtà circostante, ha corroso e annientato lo spirito della protagonista, e di qualsiasi adolescente si rispecchi nella sua storia, dominando sulla scena come una figura invisibile che sottopone chi legge a un trattamento non proprio speciale. Piuttosto induce al disagio, alla crudeltà, che include a un esame attento sulla psiche umana. Considerati come messaggi provenienti da un altro mondo, luoghi pericolosi e inacessibili in cui è impossibile trovare una via d'uscita.
Una copertina che non designa nulla di speciale, una trama che dice tutto e niente, 13 mi ha riportato fra le vecchie mura scolastiche. In un mondo tetro, realistico, squilibrato come l'irregolare tic tac di un orologio, circondato da un muro che avanza verso la distruzione. La disperazione. La follia.
In una trama impenetrabile che scivola nei recessi della psiche umana, ergendo un muro di dubbi, perplessità che inquinano lo spirito, una lettura che non ha uno schema preciso. Disordinata e talvolta poco chiara, i cui capitoli scorrono tuttavia velocemente da indurci a confondere la realtà con la fantasia che, tra un colpo di scena e un'altro, un'indagine sconvolgente e rivelazioni macabre, racchiude un impasto di pensieri, sogni, speranze, delusioni, sospesi nell'aria stagnante impossibili da annullare del tutto, in tutto il loro incredibile terrore. La vera identità di un'adolescente come tante altre, recisa come una linea di demarcazione.
Un altalena di gesti sconsiderati e folli che tormentano il nostro animo di angoscia crescente. Il flusso sinuoso della storia scorre, silenziosamente, in un paesaggio famigliare in cui ho fatto perdere spontaneamente le mie tracce in cui spicca la figura evanescente di un'adolescente sola e quasi incompresa che cammina inconsapevolmente senza fermarsi lungo il tragitto della morte.
Valutazione d'inchiostro: 3

4 commenti:

  1. Questa storia mi frena un pò forse per l'argomento trattato ma prima o poi arriverà il momento giusto

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    1. Spero allora possa piacerti! Magari poi mi farai conoscere le tue impressioni :)

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  2. questo libro subito mi ha infastidita e poi invece l'ho adorato e mi ha colpita molto. L'ho trovato molto d'effetto

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