Ho colto il tono inconsueto, quasi drastico nella voce con cui è
stata raccontata questa storia e senza discutere mi ci fiondai fra le sue
pagine senza nemmeno pensarci. Ho estratto 13
dalla cartella virtuale del mio Kobo, seguendo con una certa curiosità e un
certo timore le vicende della sfortunata Hanna.
L'autore si firma come narratore sagace e scaltro con tanto di
suicidio fra le righe. E adeguarmi a questa novità, alla sua prosa asciutta ma
diretta, non attenuò nemmeno quella sensazione di disagio emersa nell relativa
frescura della mia camera, immaginando questa storia completamente diversa da
come effettivamente è.
Per darvi un idea del mio pensiero, vi invito a leggere quello che
segue. Non dico di essere stata imbrogliata, ma 13 promette molto più di quel che credevo. E sebbene mi aspettassi
tutto questo, tali esperienze letterarie rovesciano il loro contenuto umano
nella notte che ora è diventata scenario di una crisi adolescenziale pressoché
farsesca. In capo a pochi giorni, credo, ne rimarrà solo il ricordo piacevole da
sfoderare alle suceessive letture in qualche aneddoto: la notte in cui persi
completamente interesse per Jay Asher.
Titolo: Tredici
Autore: Jay Asher
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 229
Trama: Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno
ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue
orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui
è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di
settimane prima. Cllay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare
con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con
lei. Ma dall'altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella
vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza,
Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un
determinato effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici
storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una
volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze.
La recensione:
Non sapete
niente della vita di nessuno, se non della vostra. Ma quando giocherellate con
una parte della vita di qualcuno, in realtà non stuzzicare solo quella.
Dal
canto dell'autore, in 13 è descritto
il suicidio di una giovane ragazza, ce ne spiega i motivi, le assurde
controversie e spiegazioni che l'hanno indotta a compierlo, un gruppo di
cassette, tredici per l'appunto, che non ammettono propriamente la sua morte,
ma che convergeranno in un unico incontro: il lettore avrebbe incontrato quegli
"amici" che erano al corrente del suo passato. Nei ranghi dell'attività
scolastica invece era anonima; lo è stata anche per me, prima ancora mi ci imbattesi
fra le sue pagine. Risultò quindi che stare in sua compagnia non fosse propriamente
pessimo. Da lettrice onnivora, già da qualche tempo ho scoperto di essermi abituata
a un certo regime " più maturo ", alle difficoltà che la vita spesso
ci riserva e alla ripiegatura di certi comportamenti che inducono i personaggi a
prendere una certa strada. Sebbene le mie letture prevedono temi o argomentazioni
più mature non trovo affatto male ogni tanto salutare l'adolescente di qualche anno
fa. Benché ancora ingenua, studiosa e ligia alle regole, le letture definite
young adult erano letteralmente il mio pane quotidiano. Le questioni di cuore,
i problemi adoelscenziali, il bello di turno che celava un oscuro segreto e da
cui dipendevano le sue sorti e quelli della protagonista mi procuravano un piacere
che non osavo confessare a nessuno. Mettevo nero su bianco le mie impressioni e
recuperavo energie. L'istruzione e la mia maturità intellettuale mi screditavano
agli occhi degli altri, ma letture di questo genere un tempo mi davano alla
testa. Non creavo alcun problema a nessuno. Piuttosto, me ne stavo rintanata
nella mia camera comodamente seduta sulla mia poltrona preferita. Gli autori di
cui mi piaceva tanto leggere si limitavano a raccontare la routine quotidiana
di giovani donne o uomini alle prese con i primi amori, situazioni famigliari
difficili o complicate, interrotte di quando in quando da qualche segreto
sconcertante.
Nel
romanzo di Jay Asher c'è un medesimo sviluppo, una storia la cui trama è
impossibile da ignorare. C'è però stato qualcosa che mi ha turbato da più
vicino. La morte di una ragazza debole e introversa, avvenuta sin dal primo
momento vi ho messo piede. Hannah non aveva voluto l'aiuto di nessuno. Voleva
più che altro si scoprisse la verità che celava la sua morte. Come? Mediante
tredici videocassette che avrebbero fatto sapere qualcosa di lei, i suoi contatti,
e soprattutto le motivazioni che la spinsero a compiere questo gesto. Una volta
ero andata a cercarla, ma lei non aveva voluto incontrarmi. Ero rimasta in attesa
che lei dicesse si, e quando il fatto in questione avvenne Hannah si era rifugiata
dietro una corazza di diffidenza.
Sapevo
meglio di chiunque altro che quello che avevo davanti fosse un romanzo per ragazzi.
Una lettura dedica a un gruppo di adolescenti che non mi ha particolarmente
entusiasmata, per le continue divagazioni stilistiche, i continui cambi di
persona, ambientazioni statiche e poco coinvolgenti. Io non sarei mai stata qui
se la serie tv Netflix non mi avesse turbato così tanto al pensiero che la mia anima
era affascinata da qualcosa di cui in effetti non ne conosceva la natura.
Eppure, a un mese di distanza dalla sua larga diffusione Jay Asher si era
presentato. Non è la prima volta che accade una stiuazione analoga, ma quella
di 13 era una questione che dovevo
prendere con una certa moderazione.
Sono
stati i momenti di poca lucidità a tormentarla. Hannah ne era consapevole,
benché ogni tanto qualcuno vegliava su di lei come un ombra. Nessuna idea riguardo
a cià che è stato, nessuna spiegazione che ne abbia motivato le sue intenzioni,
i suoi progetti futuri. E nessuna risposta in proposito. A questo punto, Hannah
si era trovata stretta nella morsa di dubbi e perplessità illogiche, completamete
sola, smarrita, quasi priva di identità. Come una marionetta in un teatrino,
insicura, impaurita, fragile, con la risacca disomogena dei ricordi che investì
ogni cosa.
In
una manciata di ore ho imparato a sentire i residui di un certo tipo di
esperienze, ho vestito i panni di un adolescente che mi ha raccontato la sua
vita con pocha partecipazione. Tuttavia apparire "normali" in un
luogo che di normalità ha ben poco, che gran parte dei lettori hanno giudicato
con leggerezza, è uno dei motivi principali per cui 13 ha avuto in patria un certo successo.
L'alielazione,
il razzismo, il sentirsi poco conforme alla realtà circostante, ha corroso e annientato
lo spirito della protagonista, e di qualsiasi adolescente si rispecchi nella sua
storia, dominando sulla scena come una figura invisibile che sottopone chi
legge a un trattamento non proprio speciale. Piuttosto induce al disagio, alla
crudeltà, che include a un esame attento sulla psiche umana. Considerati come
messaggi provenienti da un altro mondo, luoghi pericolosi e inacessibili in cui
è impossibile trovare una via d'uscita.
Una
copertina che non designa nulla di speciale, una trama che dice tutto e niente,
13 mi ha riportato fra le vecchie mura scolastiche. In un mondo tetro, realistico, squilibrato come l'irregolare
tic tac di un orologio, circondato da un muro che avanza verso la distruzione.
La disperazione. La follia.
In una trama impenetrabile che scivola nei recessi della psiche
umana, ergendo un muro di dubbi, perplessità che inquinano lo spirito, una lettura che non ha uno schema
preciso. Disordinata e talvolta poco chiara, i cui capitoli scorrono tuttavia
velocemente da
indurci a confondere la realtà con la fantasia che, tra un colpo di scena e
un'altro, un'indagine sconvolgente e rivelazioni macabre, racchiude un impasto
di pensieri, sogni, speranze, delusioni, sospesi nell'aria stagnante
impossibili da annullare del tutto, in tutto il loro incredibile terrore. La
vera identità di un'adolescente come tante altre, recisa come una linea di
demarcazione.
Un altalena di gesti sconsiderati e folli che tormentano il nostro
animo di angoscia crescente. Il flusso sinuoso della storia scorre,
silenziosamente, in un paesaggio famigliare in cui ho fatto perdere
spontaneamente le mie tracce in cui spicca la figura evanescente di
un'adolescente sola e quasi incompresa che cammina inconsapevolmente senza
fermarsi lungo il tragitto della morte.
Valutazione
d'inchiostro: 3
Questa storia mi frena un pò forse per l'argomento trattato ma prima o poi arriverà il momento giusto
RispondiEliminaSpero allora possa piacerti! Magari poi mi farai conoscere le tue impressioni :)
Eliminaquesto libro subito mi ha infastidita e poi invece l'ho adorato e mi ha colpita molto. L'ho trovato molto d'effetto
RispondiEliminaSi, in effetti è una lettura che non lascia indifferenti! :)
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