Finisco sempre per impelagarmi in conversazioni tormentate che
si protraggono per diversi giorni, un vortice di argomenti tortuosi con cui
approdo molto poco. Penso spesso, sebbene cerchi di essere sempre ragionevole,
che il mio cedere, il mio entusiasmo, il considerare gli sconti nell’epoca in
cui viviamo un faro nella notte, una prospettiva troppo brillante per non
esserne allettati. Forse il mio è un animo troppo debole quando si tratta di
letteratura, e riconosco come io stessa non riesca ad essere ragionevole. Momenti
di assoluta follia. Eppure per me questa è la felicità. Ed io l’ho sempre
rincorsa nella letteratura, nella scrittura. In ciò che più mi piace. Amo
troppo i romanzi per accontentarmi. Non sono un tipo che si accontenta. Perlomeno,
non più. Così non riesco ad accontentarmi di ciò che mi circonda, ciò che
compongono gli scaffali della mia libreria, e questo ennesimo post conferma la
mia sete insaziabile di conoscenza. Il mese che ci stiamo lasciando alle spalle
conferma l’impossibilità di annullare la perentorietà di queste parole, e tale
discorso credo si possa liquidare semplicemente con l’avvento di questi nuovi
sconti. Ed ecco appigliarmi la responsabilità di ciò che ne conseguirà, prima
che tutto questo finisca. Un caso classico di cedere, per così dire, e che
spiega il fatto che non ho potuto esitare, nemmeno questa volta.
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Primi fra questa lista, due romanzi di uno
dei miei tanti scrittori preferiti: Murakami Haruki. E sebbene solo due,
fondamentali e importantissimi nel completare la mia splendida collezione ☺️
Titolo: Underground. Racconto a più voci dell’attentato
alla metropolitana di Tokyo
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 507
Trama: Il 20 marzo 1995 in quattro treni
della metropolitana di Tokyo viene sparso veleno liquido da una setta
religiosa, causando dodici morti e migliaia di intossicati. Questo libro è una ricostruzione degli eventi per mezzo delle testimonianze delle persone
coinvolte, ma è anche un viaggio nella coscienza collettiva dei giapponesi. Unica
opera non narrativa di Haruki è composta da due parti: la prima presenta le
interviste a quaranta vittime dell’attentato ( e ai parenti dei morti ). La
seconda, nata anni dopo, contiene le interviste ai membri della setta. Le
interviste degli uni e degli altri ci mostrano un Giappone dominato dall’alienazione.