Chi mi conosce sa che romanzi che hanno un chè di
ipnotico dalla copertina subiscono un processo di analisi nel valutare se, al
di là delle belle figure, dei colori o addirittura lo stesso titolo, possa
accadere qualcosa che vada oltre le mie previsioni. Una ragione in più per
accrescere il mio interesse nei riguardi di un opera. Talvolta rido di me
stessa per aver messo su una certa dose di buonsenso, ho come un certo intuito
nel comprendere se un romanzo faccia o meno al caso mio. L’esperienza, gli anni
di letture intense e spasmodiche mi hanno messo in piedi, hanno designato un
percorso che oramai intraprendo ad occhi chiusi. Una situazione analoga accadde
con La casa del tempo sospeso, che prima di entrarci, prima di accogliermi, ha
fatto una folgorante carriera nel mondo letterario, diventando rivelante poi
anche per me. E questo fattore fu l’espediente a indirizzarmi fra le sue
pagine, ad ospitarmi per più tempo di quel che credevo. Questa favola moderna,
onirica, quasi trascendentale non credo però sia quel tipo di esperienza che
rifarei. C’è qualcosa di misterioso e di malinconico in cui gli inquilini di
questo posto sono bambini la cui vita è stata disgraziatamente segnata da
anomalie e malformazioni varie, e da cui sembra non esserci alcuna via di
scampo. Questa Casa sembra l’unica << amica >>, l’unico luogo che
li faccia sentire normali. Addentrarsi nella storia non è stato semplice. Dietro
una facciata grigia e vecchia, questa storia sopravvive e perpetua nel tempo
per i tanti messaggi disseminati, che mi hanno raccolta, accolta come non
credevo. Racconta storie comuni che possiedono un chè di magico, parte
invisibile di una vita adulta e bellissima attraverso cui ci si strugge dal
desiderio di scendere o non muoversi dal posto.
Titolo:
La casa del tempo sospeso
Autore:
Mariam Petrosjan
Casa
editrice: Sonzogno
Prezzo:
20 €
N°
di pagine: 879
Trama:
Nella periferia di una città qualunque, una Casa si staglia tra le altre,
ordinria e un po’ inquietante. È un istituto dove, per qualche tempo, si
raccolgono ragazzi disabili, dall’infanzia all’adolescenza. Ma dal momento in
cui varcano quella soglia, tutto cambia. La realtà cessa di esistere e viene
rimpiazzata da un altro mondo con regole, leggi e riti spesso crudeli e oscuri.
I nuovi eroi – Fumatore, Tabaqui, Lord, Sfinge, Cieco e gli altri – si conoscono
e si dividono in gruppi, ingaggiano epiche battaglie nei luoghi a un tempo
sconfinati e ristretti della Casa: il Solaio, la Foresta, il Tetto diventano
gli scenari di una guerra di desideri, di speranze e di immaginazione, dove la
posta in gioco è scegliere se tornare al mondo esterno o rimanere, sospesi per
sempre in una realtà fantastica. Nella Casa tutto è possibile: l’amore, l’odio
e la morte; la perdita, il dolore e la gioia; nella Casa i ragazzi sono liberi,
il tempo si ferma e si dilata smisuratamente. Alla fine, perduta l’infanzia,
essi si troveranno di fronte alla prova più difficile: credere alla promessa
dell’età adulta e lasciare la Casa o rinunciarvi e rifiutarsi di crescere.