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venerdì, marzo 31, 2023

Romanzi su misura: Marzo

I miei wraup up vantano sempre un numero non di certo discreto di letture. Pur quanto abbia, come tutti, dei doveri e degli impegni a cui mi dedico cinque giorni a settimana, il tempo per leggere non manca mai e di tempo per dedicarmi davvero molto. Programmo le mie letture, organizzo le mie giornate affinchè la lettura, gli autori che desidero rileggere o rivedere, bussino alla porta del mio animo e, con un breve sussulto, squarciano ogni rimasuglio della mia anima. Anche marzo ha dato voce a chi non ha ancora avuto voce, ed io, con il mio bagaglio di curiosità, non ho potuto fare altro che ascoltare e… vivere di loro!

Romanzi su misura in carta e inchiostro:


Storie, libri che hanno vita propria, emettono un battito grazie a piccole cose, piccoli dettagli che hanno reso la Rowling la << zia Jane >> da cui torniamo quando e con chi vogliamo, il cui ricordo ristagna ancora fresco nella mia coscienza con frasi di poco senso, nomi bizzarri, luoghi bellissimi e mai inesplorati che sono un esempio, nonché una forma distorta di vivere.
Valutazione d’inchiostro: 5






mercoledì, marzo 29, 2023

Gocce d'inchiostro: Un albero cresce a Brooklyn - Betty Smith

Ecco cosa accade, quando mi approccio dinanzi a qualcosa che mi coglie del tutto impreparata. Uno: la presente si approccia a quella lettura con una smorfia stampata sulle labbra, la fronte corrugata, un guazzabuglio di pensieri che conducono solo dinanzi all’insoddisfazione. Due: la mia anima si sarebbe poi beata di tutto ciò, finendo anch’essa relegata fra le grinfie della sua splendida essenza. Tre: senza alcuna parola o preambolo avrei abbracciato tutto questo, confessando il mio amore, o, il mio stimato godimento.
Un albero cresce a Brooklyn credo possa collocarsi in quest’ultima categoria, di cui ho apprezzato ogni singola pagina che mi è stata raccontata, respirando tuttavia un chè di triste che grava sulle nostre coscienze ma che, presto o tardi, avrebbe condotto dinanzi alla felicità. Alla scoperta di se stessi, alla bellezza del mondo circostante.
Niente di speciale, lo ammetto. Ma una saga famigliare che non lascia indifferenti, in quanto si afferma esclusivamente per le azioni, le vicende che si snodano. Il desiderio irrimediabile di essere liberi, cozza con l’impossibilità di esserlo, intrappolati fra le solide barriere di una cella che non lascia alcuna via di scampo, conferendo ingenuamente a chi legge messaggi di speranza o di cambiamento, fuggendo da qualunque nefandezza, qualunque cosa ci impedisca di rinascere, crescere e poi fiorire.

Titolo: Un albero cresce a Brooklyn
Autore: Betty Smith
Casa editrice: Neri Pozza
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 575
Trama: È l'estate del 1912 a Brooklyn. I raggi obliqui del sole illuminano il cortile della casa dove abita Francie Nolan, riscaldano la vecchia palizzata consunta e le chiome dell'albero che, come grandi ombrelli verdi, riparano la dimora dei Nolan. Alcuni a Brooklyn lo chiamano l'Albero del Paradiso perché è l'unica pianta che germogli sul cemento e cresca rigoglioso nei quartieri popolari. Insieme a suo fratello Neeley, Francie raccoglie pezzi di stagnola che si trovano nei pacchetti di sigarette e nelle gomme da masticare, stracci, carta, pezzi di metallo e li vende in cambio di qualche cent. Francie se ne va a zonzo per Brooklyn. Lungo il tragitto forse qualcuno le ricorderà che è un peccato che una donna così graziosa come sua madre, ventinove anni, capelli neri e occhi scuri, debba lavare i pavimenti per mantenere tutta la famiglia. Qualcun altro magari le parlerà di Johnny, suo padre, il ragazzo più bello e più attaccato alla bottiglia del vicinato, qualcuno infine le sussurrerà mezze parole sull'allegro comportamento di sua zia Sissy con gli uomini. Francie ascolterà e ogni parola sarà per lei una pugnalata al cuore, ma troverà, come sempre, la forza per reagire, poiché lei è una bambina destinata a diventare una donna sensibile e vera, forte come l'albero che, stretto fra il cemento di Brooklyn, alza rami sempre più alti al cielo.

lunedì, marzo 27, 2023

Primavera fra le pagine booktag

Mi piacciono i booktag, e quest’oggi ho avuto la fortuna di imbattermi in qualcosa che ha allietato una giornata apparentemente tranquilla. La primavera è una delle mie stagioni preferite, e quantomeno il mio amore per la letteratura vuole renderne omaggio. Ci aspetteranno splendide giornate assolate, calde e forse addirittura piatte, e dunque per smorzare la foga che solitamente prende negli ultimi giorni di inverno mi cimento con questo bel giochino con la speranza che anche voi possiate farlo e, magari, postarlo nei vostri social :D

1)      Quale libro di questo inverno mi è rimasto impresso?

Da quant’è è entrato l’anno ho letto già parecchi libri, e scegliere è davvero difficile … sicuramente, questo romanzo che mi ci approcciai con una certa diffidenza, rivelatosi bellissimo 😊

sabato, marzo 25, 2023

Gocce d'inchiostro: Raybearer - Jordan Ifueko

Da un po' di tempo oramai, ogni romanzo che cattura il mio interesse viene preso subito in considerazione, sin dal primo momento in cui atterra sul mio Kobo. All’arrivo di questa lettura, che svettava splendida come un palazzo sofisticato e maestoso, fui accolta dal profumo di oriente e magia che solitamente avvertono le mie radici, quando decido di imbattermi in questo tipo di letture. Questo romanzo, primo romanzo nonché esordio della sua autrice, in parte fu una piacevole sorpresa, in parte una lunga e talvolta altalenante visione, un canto remoto, quasi una litania di morte che mi è stata sussurrata come un incantesimo, in un guazzabuglio di storie, enigmi, storie dentro storie che sono intrappolate in un sistema che non ha generato in me un certo stupore quanto una piacevole degustazione. Si legge avvertendo un chè di amarostico, insoddisfacente, la nostra anima non riesce a non vedere quegli elementi che stridano con altri fra loro: il ritmo non sempre incalzante, lo sciorinarsi di vicende che generano confusione, l’amore, la magia solo banalmente accennati ma che, in un modo o nell’altro, generano fascino e ammaliamento. Quasi un certo dualismo fra mondo antico e mondo moderno, una certa tensione fra forze opposte che non si annullano completamente quanto fagocitate dalle stesse.

Titolo: Raybearer
Autore: Jordan Ifueko
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 474
Trama: Tarisai ha sempre desiderato il calore di una famiglia: è cresciuta in isolamento, nel selvaggio e lussureggiante regno di Swana. Sua madre, Lady, è una donna potente e temuta, che non le ha mai dimostrato affetto e che la spedisce nella Città di Oluwan, la capitale dell’impero arit, a competere con altri bambini per entrare a far parte del Concilio del principe Dayo, l’erede al trono. Undici di loro verranno selezionati per essere consacrati attraverso il potere del Raggio, che li legherà a vita al futuro imperatore impegnandoli a proteggerlo. Ma il destino di Tarisai è segnato da un crudele incantesimo di Lady, che vuole che la figlia uccida il principe, invece di amarlo e difenderlo. Tarisai è davvero obbligata a essere la pedina nei giochi politici di sua madre? In una capitale piena di intrighi e magia, la giovane dovrà decidere chi considerare davvero la sua famiglia e a chi, invece, voltare le spalle. Nulla conta più della lealtà. Ma cosa accade quando giuri di proteggere colui che sei nata per distruggere? L’esordiente Jordan Ifueko, nuovo fenomeno del fantasy americano, si è ispirata alle terre dell’Africa occidentale per dare vita a un’avventura dal ritmo serrato sul conflitto tra dovere e giustizia, lealtà e amore, obbedienza e autodeterminazione.

giovedì, marzo 23, 2023

Nel giardino della letteratura: La primavera nei libri 3°

Ho sempre pensato che la primavera fosse sinonimo di rinascita. Dicono sia solo questione mentale, ma dubito sia così. In primis, credo si parli di rinascita se spiritualmente le cose si allineano per il verso giusto. È qualcosa d’inspiegabile, ma io ho sempre accolto così la primavera.
È straordinario. Infatti, è qualcosa che ha una certa magia. E dubito che tutti possano comprenderla. Quest’oggi ho desiderato sposare questi due elementi combinando alla stagione primaverile il mio amore per la letteratura. Ed ecco che è nato questo ennesimo post. La letteratura è zeppa di storie che parlano di rinascite, splendono nel loro comune essere, o, semplicemente sono ambientate in primavera. E questa piccola carrellata ne è un esempio.

Primo di questa carrellata un romanzo romantico, sensuale, realistico, che scruta una parte più intima della nostra anima: i sentimenti. Un bellissimo affresco sull'adolescenza, sulla giovinezza, sul periodo di transizione all'età adulta scritto magistralmente.

 

Titolo: A sud del confine, a ovest del sole
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13€
N° di pagine: 204
Trama: Fino ad allora Hajime aveva vissuto in un universo abitato solo da lui: figlio unico quando, nel Giappone degli anni Cinquanta, era rarissimo non avere fratelli o sorelle, aveva fatto della propria eccezionalità una fortezza in cui nascondersi, un modo per zittire quella sensazione costante di non essere mai lì dove si vorrebbe veramente. Invece un giorno scopre che la solitudine è solo un'abitudine, non un destino: lo capisce quando, a dodici anni, stringe la mano di Shimamoto, una compagna di classe sola quanto lui, forse di più: a distinguerla non c'è solo la condizione di figlia unica, ma anche il suo incedere zoppicante, come se in quel passo faticoso e incerto ci fosse tutta la sua difficoltà a essere una creatura di questo mondo. Quando capisci che non sei destinato alla solitudine, che il tuo posto nel mondo è solo là dove è lei, capisci anche un'altra cosa: che sei innamorato. Ma Hajime se ne rende conto troppo tardi - è uno di quegli insegnamenti che si imparano solo con l'esperienza - quando ormai la vita l'ha separato da lei. Come il dolore di un arto fantasma, come una leggera zoppia esistenziale, Hajime diventerà uomo e accumulerà amori, esperienze, dolori, errori, ma sempre con la consapevolezza che la vita, la vita vera, non è quella che sta dissipando, ma quell'altra, quella che sarebbe potuta essere con Shimamoto, quella in un altrove indefinito, a sud del confine, a ovest del sole. Una vita che forse, venticinque anni dopo, quando lei riappare dal nulla, diventerà realtà.

martedì, marzo 21, 2023

Gocce d'inchiostro: Dark rise - C S Pacat

Generalmente sono piuttosto sicura, determinata delle scelte che compio, delle strade che imbocco, e quando il mio istinto mi induce a leggere qualcosa che, sin dall’inizio, reca semplice fastidio, per non parlare di una buona dose di noia e insoddisfazione, mi ritrovo sempre più ostile a voler concedere, in un futuro prossimo, una seconda possibilità alla sua autrice o al suo autore. Ha parlato parecchio, in una trama fantastica che disgraziatamente non mi ha detto più di quel che ho visto e già letto in anni e anni di letture, rifiutando così l’opportunità di sapere come andrà a finire tutto questo. Non che qualcuno me lo imponga, ma non sono assolutamente interessata a proseguire lungo questo percorso. Non solo perché questo pellegrinaggio è stato noioso, lungo, all’inizio confusionario e altalenante, semplicemente perché la sua anima è stata incomprensibile e quindi poco partecipe a ciò che si svelò dinanzi ai miei occhi. Ed ecco che questa recensione negativa, quest’oggi, non vuol dire o conferire niente che un lettore più colto potrebbe concedere, in un parere concitato ed entusiastico, ma non mi sembrava giusto mentire ed elogiare qualcosa di cui non merita da parte mia alcun elogio, ma solo un semplice invito – a quei lettori forti avvezzi a questo tipo di letture -, di evitare di incappare nell’ennesima delusione.

Titolo: Dark Rise
Autore: C S Pacat
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 24 €
N° di pagine: 480
Trama: Londra, 1821. Il mondo antico è scomparso insieme alla sua magia. Gli eroi sono morti, i castelli giacciono in rovina, e l'epica battaglia tra la Luce e l'Oscurità è caduta nell'oblio. Solo l'Ordine dei Custodi ne tramanda la memoria e vigila, secolo dopo secolo, per preservare l'umanità dal ritorno del Re Nero. Will, un ragazzo in fuga dagli uomini che gli hanno ucciso la madre, viene rintracciato da un vecchio servitore che, prima di morire, lo indirizza dai Custodi. È così che Will si trova catapultato in un mondo di leggende e magia, e scopre di avere un ruolo fondamentale nella lotta contro le Tenebre sempre più vicine. In una Londra minacciata dal ritorno del Re Nero, gli eroi e gli antieroi di una guerra a lungo dimenticata iniziano a pianificare le proprie strategie. E mentre i giovani discendenti delle due parti assumono i ruoli a cui sono destinati, si risvegliano antichi conflitti, vecchi amori e si forgiano nuove alleanze. In questo scenario, Will si schiererà al fianco degli ultimi eroi della Luce per impedire che ciò che ha distrutto il loro mondo torni per annientare anche il suo.

domenica, marzo 19, 2023

Viaggi letterari difficoltosi ma indimenticabili 2°

Suddiviso in due parti, questa seconda non rivela niente che non sia stato detto o scritto. I romanzi, i loro autori, nel tempo mi hanno sussurrato tante cose, e nel momento in cui accettai loro, le loro storie avrei dovuto restringere il campo del possibile. Non c’erano alternative. Si erano presentati come forme invalicabili di sapere, letture criptiche e ostiche in cui avrei dovuto spremere le meningi, due realtà separate e distinte, e per quanto avessi tentato più volte non sarei mai riuscita a farli collimare. Mi rendo conto di questo, ma sono anche consapevole che se adesso ripongo queste poche righe e le elogio semplicemente perché tutte queste storie alla fine mi hanno conquistata. Nel pantano del dolore e della confusione in cui rimasi apparentemente incischiata, scelti poi repentinamente con slancio e fervore. 
Eduard Limonov era quella figura di carta e inchiostro che mi trasmise una certa soggezzione sin dal primo momento che lo conobbi. Rivoluzionario di professione, esperto di guarriglia urbana, personaggio sulfureo di grande talento e impudenza.
Due universi così differenti che hanno tracciato una linea di confine fra la figura di Limonov - detenuto comune in un campo di lavori forzati - , uno scrittore - artista ambito che si muove in ambienti altrettanto ambiti -, e il lettore che ha seguito di pari passo le vicende e le testimonianze di entrambi. Vivendo molte più vite di quel che credeva, vestendo i panni di sovietico, barbone, maggiordomo, domestico, scrittore, soldato, amante, puttaniere, col desiderio insopprimibile di una trasformazione o mutazione del terrorista e ribelle Limonov in pacifista.

Titolo: Limonov
Autore: Emmanuel Carrère
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 13 
N° di pagine: 356
Trama: Limonov non è un personaggio inventato. Esiste davvero: " è stato teppista in Ucraina, idolo dell'underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso, nell'immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Lui si vede come un eroe, ma lo si può considerare anche una carogna: io sospendo il giudizio" si legge nelle prime pagine di questo libro. E se Carrère ha deciso di scriverlo è perché ha pensato " che la sua vita romanzesca e spericolata raccontasse qualcosa, non solamente di lui, Limonov, non solamente della Russia, ma della storia di noi tutti dopo la fine della seconda guerra mondiale". La vita di Eduard Limonov, però, è inanzittutto un romanzo di avventure: al tempo stesso avvincente, nero, scandaloso, scapigliato, amaro, sorprendente, e irresistibile. Perché Carrère riesce a fare di lui un personaggio a volte commovente, a volte ripugnante - a volte perfino accattivante. Ma mai, assolutamente mai, mediocre. Che si trascini gonfio di alcol sui marciapiedi di New York dopo essere stato piantato dall'amatissima moglie o si lasci invischiare nei più grotteschi salotti parigini, che vada ad arruolarsi nelle milizie filoserbe o approfitti della reclusione in un campo di lavoro per temprare il "duro metallo di cui è fatta la sua anima", Limonov vive ciascuna di queste esperienze fino in fondo …

venerdì, marzo 17, 2023

The femminist booktag

I booktag..che bella distrazione! Non risparmiano niente e nessuno, e giungono così, senza nemmeno te ne accorgi, non facendo alcunchè possa destare la tua attenzione. Semplicemente esistono, ci sono… e questo è la parte più bella di tutto questo. Il mese di marzo generalmente celebra la donna. Non credo sia necessario attendere giunga questo terzo mese dell’anno per scoprire chi siamo e cosa siamo, ma per l’occasione questo giochino fu quel beneficio per la mia anima semplice. Avrebbe reindizzato il mondo, lo avrebbe colorato, dato più colore e, chissà, indurti a guardarti dentro e vedere molto più di quel che si cela dietro le apparenze.


La tua autrice preferita

Come non citarla?!? Avrei potuto citare qualche altro, ma…perché farlo?! Amata sin dal primo nostro incontro, orgogliosa di ciò che ho appreso fra le sue pagine.

mercoledì, marzo 15, 2023

Solo un'illusione: romanzi che credevo di odiare ma che ho amato parte 4

Non avendo notizie certe di cosa mi regalerà questo 2023, guardo dietro di me e ciò che ottengo sono un rinvio delle innumerevoli impennate letterarie cui ho vissuto in trecentosessantacinque giorni. Non sapevo, quando li accolsi, che sortissero un così bello effetto. Eppure questo è ciò che è successo, e la gioia più grande è quella di poterli condividere con voi. 


Una storia che è inzuppata di una libertà emotiva che ha elevato la mia anima verso il cielo. Gioia, entusiasmo, assuefazione erano un connubio di emozioni nel constatare quanta passione, quanta magia, vi è celata fra le sue pagine in cui inconsapevolmente ci si aspetta qualcosa che non si ha poi intenzione di lasciarsi andare. Tradurla in termini riconoscibili, colpendo dritto dritto al cuore.


lunedì, marzo 13, 2023

Gocce d'inchiostro: Norwegian wood - Murakami Haruki

Generalmente gli autori che mi piacciono, le cui storie sono balsamo per la mia anima semplice ma romantica, mi rendono felice. Restituiscono assetti della mia vita, elementi che completano il mio spirito che, nel silenzio delle mie riflessioni, invito la mia coscienza a rifarlo in futuro. Proseguire su questa strada, affinché lo scoppio d’ilarità, forme intrinseche di giubilo rimbalzassero non solo fra le pareti della mia stanza ma solleticassero la mia pelle. Quando incontrai Murakami Haruki, il romanzo con cui ci conobbimo fu quel genere di storia che non credo avrei letto spontaneamente se non avessi deciso di partecipare all’ennesima sfida indetta su Facebook. Mi ero trovata lì spontaneamente, e spontaneamente accolsi nel mio cantuccio personale questa lettura finendo così di tessere innumerevoli lodi all’autore e descriverlo semplicemente come: quello del << sono contenta ci siamo conosciuti, e nel tempo leggerò altro di suo >>.
Sono trascorsi anni da questa fatica frase e, avendo costruito una certa corazza emotiva, sebbene di storie d’amore ne leggo – non più con la stessa frequenza di una volta – mi sono lasciata irretire da qualcosa che sembra apparentemente insulso, ma la cui prominenza è esplicata sin dall’inizio, ma per me questo è un romanzo bellissimo, ricco di sentimenti, nonostante si spacci come un dramma malinconico e un po' tragico ha allietato il mio spirito per una manciata di giorni. Mi ha esposto al mondo con un qualcosa di piccolo ma sublime da cui ci si perde e poi ci si ritrova, riducendo qualunque distanza possibile fra possibile e impossibile, recidendo quel filo invisibile fra realtà e finzione.

Titolo: Norwegian wood
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 14, 50 €
N° di pagine: 380
Trama: Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli «altri» per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui. Murakami Haruki in uniform edition Super ET, con le copertine di Noma Bar e nota dell'autore.

sabato, marzo 11, 2023

Viaggi letterari difficoltosi ma indimenticabili 1°

In alcuni momenti della mia vita, la letteratura e la mia anima sono stati in stretto legame. Non ho alcun fondamento di ciò che scrivo, ma quel poco di esperienza assimilata nei miei trent’anni di vita mi ha indotto a concepire questo pensiero, come constatazione a momenti vissuti a dir poco surreali e straordinari. Mezz’ora dopo avevo raccolto un discreto numero di romanzi che ostici e apparentemente invalicabili racchiudono un’infinità di sensazioni bellissime e straordinarie, che ho concepito alacremente. L’idea di scrivere questo ennesimo post si è insinuata nella mia mente e una volta stanziata estirparla è stato davvero difficile, mi fece sentire più coinvolta, più contenta del previsto. Forse questo spiega il mio entusiasmo che trapelano queste parole. Ed ecco che questo periodo, con l’estate oramai alle porte, mi vede impegnata, ancora una volta, a consigliare romanzi che mi hanno oppresso il cuore. Avvinta, appassionata alle pagine, insinuati in una fessurrina del mio cuore e rimasti lì, per sempre.


 

Un romanzo che ho amato e compreso pian pianino, in cui la vita torna a trionfare sulla morte, ma lo fa nel modo più primitivo possibile, nel più crudele dei modi, con l’uomo che torna ad essere l’essere umano limitato e curioso di sempre. Un opera che scandaglia il labile confine del possibile e del reale, che taglia qualunque legame col mondo esterno ed elimina qualunque segno di remora o incertezza. Simbolo di quella modernità che presto avrebbe determinato quella che è la letteratura gotica più affascinante degli ultimi tempi.


Titolo: Il caso di Charles Dexter Ward
Autore: Howard P Lovecraft
Casa editrice: Bur
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 202
Trama: “Il caso di Charles Dexter Ward” è il romanzo di un pazzo: Ward, personaggio schivo, opaco e studioso, si trasforma lentamente in una sorta di alieno, che incute terrore e sgomento. A indagare sul caso è uno psichiatra, che ha conosciuto Ward fin dalla giovinezza e che scioglie il mistero scoprendo una realtà di orrore insospettabile, svelando pratiche ancestrali di resurrezione dei morti e oscure forze soprannaturali.


giovedì, marzo 09, 2023

Gocce d'inchiostro: Vicolo del mortaio - Nagib Mahfuz

Per gran parte della mia esistenza ho ignorato l’idea che potrebbero esserci cose, persone, oggetti, che se in un primo momento ignoravo impunemente, in un secondo potrebbero stravolgere completamente il tuo universo personale. Nel mio percorso di lettrice ci sono state svariate letture che, nel bene o nel male, hanno lasciato un segno del loro passaggio. Ci sono stati autori che, silenziosamente, hanno soggiornato per più di qualche giorno nel mio cantuccio personale e altri che sono scomparsi così come sono apparsi: in un battito di ciglio. Vicolo del mortaio, per gran parte del mese di cui seppi avrei dovuto leggere per partecipare all’ennesima sfida di lettura, aveva un chè di affascinante ma allo stesso tempo remoto e lontano che espugnava una libertà senza limiti. La libertà a cui faccio cenno, effettivamente è esplicata dal desiderio dei protagonisti di allontanarsi da qualunque forma di ribellione, da qualunque partito affinchè non si diventi schiavi, ostruiti da qualcosa o qualcuno. Il cuore, infatti, dopo una manciata di pagine, prese una strada tutta sua: pregno di sentimenti contrastanti, zuppo di oscurità e malignitudine che annichilisce qualunque intento benefico. E, alla fine, si stanzia sull’eternità del Tempo presentandosi esattamente per com’è: una cornice che non dà niente di nuovo e in cui gli stessi personaggi non cambiano. Ma forse, qui, si resta immutati, conservando e preservando una certa magia. Serbando l’essenza stessa di un luogo apparentemente luminoso ma annichilito dalla guerra che sfolgora e riverbera per il suo particolare modo di sopravvivere alla vita stessa.

Titolo: Vicolo del mortaio
Autore: Nagib Mahfuz
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 9, 50 €
N° di pagine: 250
Trama: "Vicolo del mortaio" è la descrizione, lievemente ironica e distaccata, della vita quotidiana che si svolge in un vicolo del Cairo, durante la seconda guerra mondiale. Mahfuz ci offre il vivido ritratto di un'umanità dolente, spesso molto misera: lo sfruttatore di mendicanti che procura mutilazioni definitive dietro compenso; il proprietario del caffè, esacerbato da un'inclinazione omosessuale e dall'assuefazione alla droga; il giovane barbiere che vuole santificare il suo amore per il Vicolo attraverso quello per una ragazza, Hamida; e poi Hamida stessa, nella cui volontà di fuga dallo squallore del suo quartiere natio è adombrata la ribellione radicale, l'impronta di un eterno e universale "esser-giovani", in opposizione a ogni forma di immobilità. Mahfuz rappresenta tutto ciò con semplicità e insieme con esotica raffinatezza, dosando i dialoghi e i momenti di riflessione in modo da lasciare sempre un varco tra un episodio e l'altro. In ultimo, è la vita, nella sua nudità essenziale e drammatica, a imporsi a tutti come una sorta di riequilibratore deus ex machina.

martedì, marzo 07, 2023

Solo un'illusione: romanzi che credevo di odiare ma che ho amato parte 3

Stabilì che l’anno appena trascorso mi ha regalato delle piacevolissime scoperte. I romanzi che vi mostrerò possono sembrare retorici, ma in realtà ognuno di loro ha lasciato un segno indelebile del loro passaggio. Questa prima parte ne mostrerà un discreto numero, e in realtà avrei voluto ce ne fossero tante altre poiché soddisfatta del percorso letterario intrapreso l’anno scorso.


Un fantasy epico per adulti costruito mediante aspetti che esplicano un unico assetto: esplicare la sofferenza. Evidenzia come, mediante una sequela di errori, l’individuo è soggetto a scontri e raziocini vari, e che lo rendono atipico e particolare non quanto per la storia in sé tanto per la costruzione storica. Il suo essere originale, in mezzo a carcasse di guerrieri morti in battaglia, innumerevoli dettagli che richiamano la tradizione cinese scritti in maniera alquanto realistica e attenta che hanno un’importanza simbolica e non metaforica.

Titolo: Lei che divenne il sole
Autore: Shelley Parker Chan
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 408
Trama: Una piana polverosa, un villaggio tormentato dalla siccità, un indovino. È così che due bambini apprendono il loro fato: per maschio si prepara un futuro di eccellenza; per la femmina, nulla. Ma nella Cina del 1345, che soggiace irrequieta al gioco della dominazione mongola, l’unica “eccellenza” che i contadini possono immaginare è negli antichi racconti e il vecchio Zhu non sa proprio come suo figlio, Chongba, potrà avere successo. Viceversa, la sorte della figlia, per quanto intelligente e capace, non stupisce nessuno. Quando un’incursione di banditi devasta la loro casa e li rende orfani, però, è Chonaba che si arrende alla disperazione e muore. La sorella decide invece di combattere contro il suo destino: assume l’identità del fratello e inizia il suo viaggio, in una terra in cui si è accesa la fiamma della rivolta. Riuscirà a sfuggire a ciò che è scritto nelle stelle? Potrà rivendicare per sé la grandezza promessa al fratello e sollevarsi oltre i suoi stessi sogni?

domenica, marzo 05, 2023

Gocce d'inchiostro: Foundryside - Robert Jackson Bennett

Si raccontano e si leggono tanti romanzi. Io, ne leggo un bel pò, anche se forse delle volte dovrei darmi una regolata, ma di libri non riesco proprio a saziarmi e di storie da leggere e scoprire ce ne sono un’infinità. Di Foundryside sinceramente non sapevo nemmeno l’esistenza, ma la recente pubblicazione in casa Oscar Vault, che confido vivamente possa continuare a sfornarci opere di questo tipo, ho visto in queste pagine un che di affascinante, ammaliante, la cui anima poggia su aspetti che macchiano qualunque entità semplice, pura, avvolgono le nostre fragili membri in qualcosa di solido e indistricabile che, sulle prime, mi ha disorientato, poi introdotto in un mondo il cui meccanismo magico intercetta le istoriazioni, i simbolismi, affondando le sue radici negli antichi miti i cui protagonisti non sono solo le semplici persone in carne e ossa quanto gli oggetti. Qualunque materiale abbia una sua anima, un suo spirito, rispondendo ai bisogni altrui quasi inconsapevolmente.
 Quella di questo romanzo è una storia che mi ha piantata dinanzi a una verità cruda e scomoda che sulle prime mi ha fatto sentire a disagio per aver dubitato della sua straordinaria capacità di essere un piccolo grande mondo nelle mani di falsi miti, antiche leggende, allibita dal fatto che si possono ancora riporre speranze a certe letture, nonostante il target possa sembrare indirizzato esclusivamente a un pubblico giovane. E, una volta terminata la lettura, ho sentito il bisogno di parlarne con qualcuno, elencare gli innumerevoli motivi per cui qualcosa dentro di me doveva andare al suo posto per cui mi ha letteralmente surclassato lo spirito, la forte esigenza di accaparrarne presto una copia cartacea. Avrei tenuto a bada la mia anima semplice e appassionata, dando sfogo ai miei “problemi”, situazione che non avrebbe cessato di esistere se non quando mi sarei sentita completa. Questa lettura è avvenuta in un momento particolare senza chiedere nient’altro che un briciolo della mia attenzione cui mi sono rivolta con un caloroso slancio. E non senza una certa amarezza, rivolgo un arrivederci risolvendo in un doppio evento, un incontro speciale e particolare su entrambi i fronti.

Titolo: Foundryside
Autore: Robert Jackson Bennett
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 600
Trama: Sancia Grado è una ladra, e una ladra tremendamente brava. Il suo ultimo obiettivo, un magazzino sorvegliatissimo sul molo di Tevanne, non sembra per niente fuori della sua portata. Ciò che Sancia non sa è che quello che le hanno chiesto di rubare è un manufatto dal potere inimmaginabile, che potrebbe rivoluzionare la tecnologia magica delle istoriazioni. Le compagnie mercantili che controllano questo potere – l'arte di usare speciali segni per far diventare gli oggetti quotidiani senzienti – l'hanno già usato per trasformare Tevanne in una spietata macchina capitalista. E se dovessero riuscire a decifrare i segreti del manufatto, riscriverebbero il mondo stesso per adattarlo ai loro scopi. Nemici potenti vogliono Sancia morta e il manufatto per sé. E nella città di Tevanne non c'è nessuno che possa fermarli. Per avere una possibilità di sopravvivere e di fermare il letale processo che si è messo in moto, la ragazza dovrà schierare alleati improbabili, imparare a sfruttare il potere del manufatto e, soprattutto, dovrà trasformarsi in qualcosa che non avrebbe mai immaginato.

venerdì, marzo 03, 2023

Le TBR: richiami dell'anima 23 °

Quando si conclude un mese non ci penso due volte ad essere pronta ed organizzata ed affrontare il prossimo, con un manipolo di letture e tanti buoni progetti. Il segreto del mio successo? L’organizzazione. A dispetto della maggior parte dei miei coetanei, sono sempre stata una ragazza che osserva lontano. Non si lascia irretire dal presente, ma lo affronta predisponendosi anche per il futuro. Una buona educazione scolastica, un certo rendimento, hanno maturato quel tipo di persona che sono adesso, quella che odia le sorprese e di essere colta alla sprovvista e pur quanto di genuino in tutto questo c’è poco, molto poco, io riesco ad essere spontanea pensandoci prima, organizzando la mia vita, le mie letture combaciandole ai miei bisogni, alla mia routine ma, soprattutto, al tipo di persona che sono. Questa ennesima TBR non depone niente che non abbiate già visto. Quest’anno però con la novità, il desiderio di tornare da autori, personaggi che non leggevo da un sacco di tempo. E, da grande amante della rilettura, perché non assecondare il mio istinto, e rispondere a ciò che esso sollecita così bene?!?

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Ho deciso di assecondare il mio istinto e tornare ad Hogwarts. La visione dell’ennesima trasposizione cinematografica, poi, non è stata di certo d’aiuto… ed ecco che, a distanza di qualche anno, tornerò a conoscere a fondo Harry, Ron e Hermione 😊

mercoledì, marzo 01, 2023

The superlatives booktag

Di booktag, non riesco ad averne mai abbastanza. Sono dei piccoli ma gradevoli espedienti che, fra una lettura e un’altra, una recensione e un’altra, donano una sferzata di novità a questo salotto letterario. Delle volte, sono un buon modo per valicare l’impossibile, componendo una melodia splendida e confortante che confido possa raggiungere non solo le mie piccole orecchie. Da qualche settimana dall’ultimo booktag, torno con un nuovo – sempre però relativo ai libri e ai romanzi -, esponendo me e i miei gusti letterari ma, soprattutto, ponendo la letteratura al centro del mio universo, come del resto succede da lunghi anni, oramai, e perseguirà per altrettanto tempo.

1)    Il libro più adatto a una trasposizione cinematografica.

Per non citare sempre il mio amato Harry Potter, fra i tanti romanzi letti credo che una delle migliori trasposizioni cinematografiche viste e lette sia quella di Cuore d’inchiostro. La magia dei libri, la lotta incessante fra la  vita e la morte, l’amore come forma di conoscenza ma anche esplorazione… tematiche che il film reso celebre ha funto da bellissimo equivalente al libro.