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martedì, settembre 29, 2020

I romanzi dell'autunno

 L’estate si è oramai sparsa nel suo lento e caldo peggioramento. Ha lasciato spazio ad un tipo di stagione che non amo particolarmente, ma che, dopo un periodaccio torrido e appiccicoso, ha funto da manna dal cielo, espediente per sopravvivere e respirare. A poco a poco, mi ci abituerò anche io all’autunno e soprattutto a perseguire il mio scopo: smaltire la pila di romanzi accumulati. Al momento, però, motivata dalla stessa stagione, mi sono sorpresa ad essere aperta a nuove tematiche, nuove opere che lasciano cadere qualunque prospettiva di svago e divertimento, ma raggruppano una nidiata di lettori nel personalissimo mood di questo tempo. Sdraiato su una poltrona, con un plaid sulle gambe, sorseggiando una tazza fumante di thè o caffè. Normalmente ciò che succede in questo periodo dell’anno, incantata a vedere le foglie tingersi di giallo, il vento solleticare la mia pelle, nuovi propositi che mi avrebbero condotta chissà dove. E quale miglior modo, se non enunciare l’autunno con alcune proposte librose. Alcuni romanzi che ho letto, ed altri che invece languiscono sullo scaffale da un po’ come predisposizioni ad arrivare dove ancora non sono disgraziatamente arrivata.


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Primo fra questa lista, uno dei tanti romanzi di una delle mie autrici preferite, da cui fonte d’ispirazione  e scorribande varie. Tassello mancante dell’altrettanto magnifico I doni della vita, i ha conferito sensazioni bellissime ma altalenanti, che tuttavia mi hanno schiacciato col loro peso in una condizione di pura e semplice impasse, che mi ha vista appollaiata sulla mia poltrona preferita curiosa e intrepida a poter vedere come i figli di carta nèmirovskiani avrebbero potuto prendere il volo. Non così lontano da non poter tornare indietro, ma nel bel mezzo di un disastro cosmico che li allontanerà definitivamente dall'annientamento.




domenica, settembre 27, 2020

Gocce d'inchiostro: Reckless. Lo specchio dei mondi - Cornelia Funke

Non vi mettevo piede da più di dieci anni. Per il mese che ci stiamo per lasciare alle spalle continuo imperterrita il mio percorso di leggere ciò che ancora non conosco, o, meglio che non ricordo. Ricordi sbiaditi, inavvicinabili, e una rispolverata è la cosa più adatta. Cornelia Funke, quando scrisse questo romanzo, era già piuttosto celebre, ed io, che all’epoca avevo letto e riletto la saga di Cuore d’inchiostro un mucchio di volte, restituì alle soglie del tempo una storia per giovanissimi, carina ma non dirompente e di forte impatto. La me del passato l’avrebbe apprezzato maggiormente, prima infervorandosi per il suo protagonista poi perché desiderosa di conseguire un certo obiettivo: divenire parte del Mondo di Sopra.
Queste mie incursioni improvvise, queste rispolverate, mi concedono quasi sempre l’opportunità di scoprire o riscoprire autori o opere che ricordo molto poco. Ed è così che mi sono approcciata a Reckless, con la consapevolezza di una lenta traversata di una manciata di ore che mi ha piacevolmente intrattenuto, si, semplicemente intrattenuto, accompagnandomi nei suoi loschi meandri, cospirando a creare un’atmosfera di esplicita rilassatezza.


Titolo: Reckless
Autore: Cornelia Funke
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 10, 90 €
N° di pagine: 250
Trama: C’erano una volta due fratelli … Jacob ama la notte. Ne avverte l’oscurità sulla pelle come un mantello intessuto di libertà e pericolo. E di notte lo specchio, occhio scintillante tra le librerie, lo attira, denso di promesse, dallo studio del padre scomparso. “Torna!” scrive il ragazzo nella polvere dello scrittoio, mentre Will, il fratello minore, dorme con la luce accesa. Però sarà Jacob a varcare la cornice di vetro e a non tornare. Il Mondo Oltre lo Specchio è un luogo terrificante, ma a volte gli fa meno paura di quello reale. Sembra abitato da unicorni, geni dell’acqua o innocui nani, e invece è la Terra dei Goyl, creature di corniola e ametista, guerrieri di un regno spietato. Sembra popolato di magici oggetti, ed è la magia di un amore disumano. Sembra che vi pulsi il cuore di una fata da amare, tradire, e amare ancora, e sono le rosse falene, intrise di veleno, della sua Oscura Sorella. L’infanzia, tuttavia, dura un minuto e pesa come polvere di elfo. Will, ormai adulto, attraversa lo specchio per inseguire suo fratello. I Goyl, però, si inseguono lui. Vogliono che diventi uno di loro, vogliono trasformare i suoi ricordi in giada. Quanto tempo ha Jacob per salvarlo?




La recensione:
A metà fra una fiaba dei fratelli Grimm e il sofisticato mondo de Il mago di Oz, Reckless è un volumetto sottile, sottile, indirizzato principalmente ad un pubblico giovanissimo. Principalmente in questo caso è una parola fuorviante, dato che questo volume detiene quel genere di tematiche che sono attigue a strutturalmente ai romanzi per bambini, giovani adolescenti. Per come sono abituata, una lettura completamente atipica, fuori dalla mia comfort zone, ma piacevole, lontanissima dal mio cerchio, dalle mie preferenze letterarie, appollaiata sopra le mie spalle come una capanna di contadini incongruamente portata lassù dai vicoli di un villaggio messicano. Lo spazio circostante era limitato, troppo limitato, appena sufficiente per una lettrice avida di storie ma di questi romanzi, quando mi ci imbatto, si rivelano poco attinenti, e al mio ritorno dopo una manciata di ore o giorni, passati alla ricerca di uno squarcio di possibilità che aggiungano qualcosa in più del dovuto, benchè scarso. Reckless tuttavia è dotato di una luce tutta sua, sfolgorante, luccicante, sferzanti nel panorama dello young adult, con la singolare probabilità che mitigasse gli effetti di una vita quasi sempre uguale a se stessa.
La curiosità era stata sollecitata, dunque, invitandomi a pensare che il mondo ritratto dalla Funke non è tuttavia immune alle bellezze di altri suoi romanzi concepiti. Convocata con una certa urgenza, un certo entusiasmo, che via via è scemato nel momento in cui avevo già compreso i suoi meccanismi. Una certa sensibilità che conferisce innumerevoli significati, in una confortevole penombra che tutto sommato ha accarezzato la mia anima semplice. Non quell’esperienza letteraria adatta ai lettori forti, né che promette molto di più di quel che sembra. Piuttosto un semplice disegno di un viaggio simbolico, importante, che scruta una parte dell’animo umano, scandagliando ciò che sono i più importanti valori individuali.
Valutazione d’inchiostro: 3

venerdì, settembre 25, 2020

Gocce d'inchiostro: Una ghirlanda per ragazze - Louisa May Alcott


In un recesso della mia memoria, questo piccolo volume stanziava in una stanza impolverata della mia coscienza da molto tempo. Sul finire del mese di agosto, Louisa May Alcott approdò nuovamente nel mio cantuccio personale con una ghirlanda di storie che, non rinunciando alle tematiche che la resero celebre, è oramai una delle autrici a cui sono più affezionata, una piccola donna inglese, amante della letteratura e della scrittura, che non potè vivere se non stringendo fra le mani piuma e calamaio. Con un certo dispiacere, dunque, questa storia scivolò fra le mia mani con la stessa scioglievolezza di cui sono dotati i sogni, che reclamò la mia attenzione in un momento imprecisato della mia vita, disposta ad andare ovunque lei volesse, oramai così legata all’Inghilterra di fine ottocento da provare rimpianti, moti di nostalgia e sentimentalismo vario ogniqualvolta devo lasciarla. Eh si, perchè è davvero difficile tornare alla vita di tutti i giorni, quando ci si imbatte in certi romanzi che, senza nemmeno darti il tempo di pensare, senza doverci nemmeno pensare, ti inducono a restarci. Lasciare un segno indelebile del tuo passaggio.



Titolo: Una ghirlanda per ragazze
Autore: Louisa May Alcott
Casa editrice: RBA
Prezzo: 9,90 €
N° di pagine: 250
Trama: Durante un periodo di forzata immobilità, Louisa May Alcott scrisse sette storie ispirate ai fiori, intrecciando questa meravigliosa ghirlanda per suo diletto e per le sue ragazze, raccontò dell’amore per i buoni libri e per le altre persone, della ricerca della pace e della crescita personale, di quei valori, insomma, sui quali basò la propria esistenza e che volle condividere con le sue lettrici. Mostrò loro come fosse possibile migliorare la propria personalità, e di conseguenza il mondo, con semplici gesti quotidiani, nella scelta delle proprie letture, nella vita familiare o nell’incontro con le altre persone.

mercoledì, settembre 23, 2020

Gocce d'inchiostro: Serpent & Dove - Shelby Mahurin

Questo romanzo è un fantasy, e di fantastico, di magico, evanescente, luminoso, c’è ben poco, che non collegato al testo, all’anima della stessa storia, via via che proseguivo nella lettura ho cominciato a guardarlo diversamente, a vederlo come una lettura semplice ma piuttosto ridicola e poco probabile. A vederla come quel genere di romanzo d’evasione che avrebbe funto da beneficio ai postumi di una settimana frenetica e lavorativa, che non sapevo quale identità avesse man mano che la storia prendeva vita. A un estremo c’è la mia coscienza che, senza giri di parole, avrebbe bocciato questa lettura in men che si dice; streghe, cacciatori, istant love senza capo ne coda hanno abbacinato il mio mondo, parecchio tempo fa, in tanti altri bellissimi romanzi. Dall’altro, che è lo spazio ridotto che ha disgraziatamente occupato, un tipo di avventura rocambolesca, confusa e altalenante, che mi ha indotto a proseguire questo strambo viaggio.
Non una scopiazzatura dei tanti romanzi fantasy che ci sono in circolazione, ma una storia che è un paranormal romance cupo e rigido, indisposto e snervante, in cui sono stata preda di attacchi brucianti di irritazione, perplessità – da un’iniziale forma di curiosità a una fioritura metastatica di forma multipla di paralisi.
Titolo: Serpent e Dove
Autore: Shelby Mahurin
Casa editrice: Harper Collins
Prezzo: 17, 90 €
N° di pagine: 528
La mia recensione: Una strega e un cacciatore di streghe legati nel sacro vincolo del matrimonio. Un amore che gioca col fuoco. Louise le Blanc è fuggita dalla sua congrega e si è rifugiata a Cesarine, rinunciando a ogni forma di magia e vivendo di furti ed espedienti. Perché in quella tetra città le streghe come lei fanno paura. Vengono braccate. E mandate al rogo. Reid Diggory è un cacciatore, ha giurato fedeltà alla Chiesa e da sempre vive secondo un unico, ferreo principio: uccidere le streghe. La sua strada non avrebbe mai dovuto incrociare quella di Lou, eppure un perverso scherzo del destino li costringe a un’unione impossibile: il santo matrimonio. Ma anche se quella tra le streghe e la Chiesa è una guerra antica come il mondo, un nemico crudele ha in serbo per Lou un destino peggiore del rogo. E lei, che non può cambiare la propria natura e nemmeno ignorare i sentimenti che stanno sbocciando nel suo cuore, si trova di fronte a una scelta terribile. Siamo legati a doppio filo dall’amore, dall’onore, o dal fuoco … e l’amore si prende gioco di tutti noi.

lunedì, settembre 21, 2020

Danzando su carta: 19 °

Mi piacciono sempre e tantissimo i bookhaul. Vederli, assistere minuto per minuto allo spacchettamento di un nuovo figlio di carta… è tutto così estremamente affascinante. Ed, essendoci gli sconti, quale miglior momento, se non questo, per fare di quelli che non sono stati altro che acquisti compulsivi, un beneficio per la mia anima semplice e appassionata? Perché io sono felice così: respirando, vivendo pagine bianche. Storie intrise di magia, vicissitudini realistiche o surreali mediante il quale mi posso spostare da un luogo ad un altro, da un posto ad un altro, generando un infinità di sensazioni, ridotte in uno spazio bianco, in un marasma di ipotesi e congetture.



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Titolo: Una ghirlanda per ragazze
Autore: Louisa May Alcott
Casa editrice: RBA
Prezzo: 9,90 €
N° di pagine: 250
Trama: Durante un periodo di forzata immobilità, Louisa May Alcott scrisse sette storie ispirate ai fiori, intrecciando questa meravigliosa ghirlanda per suo diletto e per le sue ragazze, raccontò dell’amore per i buoni libri e per le altre persone, della ricerca della pace e della crescita personale, di quei valori, insomma, sui quali basò la propria esistenza e che volle condividere con le sue lettrici. Mostrò loro come fosse possibile migliorare la propria personalità, e di conseguenza il mondo, con semplici gesti quotidiani, nella scelta delle proprie letture, nella vita familiare o nell’incontro con le altre persone.

sabato, settembre 19, 2020

Gocce d'inchiostro: Anima - Wajdi Mouawad

Una casa bianca a due piani rivestita di assi di legno, sulla cresta di una ripida sterrata a cinque chilometri del nord America. Sul pavimento di una cucina in ordine e gigantesca, il corpo completamente dissanguato di una giovane donna. È la moglie di Wahhc, banalissimo cittadino americano, dalla vita ordinaria e monotona … o forse no? Appena oltre il prologo di questo terrificante quadro che si espande al di là delle stesse pagine, Anima fu quel romanzo che non solo costeggiò lo spirito di chi lo legge, ma abominevole noir di un orribile omicidio con macchie di spiritualità ed etica cristiana è un opera straordinariamente scomoda cui tuttavia ho soggiornato comodamente. È davvero impossibile comprendere appieno la natura di certe azioni. L’essere umano è un essere senziente che, nella maggior parte delle volte, lotta per salvaguardare la specie affinché con le sue azioni possa difendersi dal prossimo. Quest’opera però dimostra come, malgrado ci si affanni a dirigersi verso ragioni sconosciute, ottenere la libertà, redimersi da qualunque peccato, siamo condannati a finire quasi sempre in luoghi in cui si è passati milioni di volte, perdendoci nella contemplazione di un mondo popolato da forme strane e spettrali. Quale importanza ha la vita, dinanzi a tutto questo, è un quesito cui ancora non ho risposta. Il nostro senso di rivalsa, placato dalla fede che poniamo in Dio, ci aiuta ad indirizzarci lungo la giusta strada … ma cosa fare se, in mezzo a odori ostili, percezioni, luci, suoni, fingiamo di essere morti sperando di fuggire dal castigo,attenuando la sordità del cuore, sebbene l’istinto ci costringa a scappare? Wajdi Mouawad si interroga su ciò, e ritrae in Anima quel forte bisogno di conoscenza che dovrebbe aiutarci a comprendere cosa, chi e perché siamo. Relegati in uno spazio angusto dove non vi è posto per la felicità, trascinati dalla corrente del ricordo che genera nient’altro che ostilità e rancore.

Titolo: Anima
Autore: Wajdi Mouawad
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 505
Trama: Una donna assassinata in una casa vuota, distesa in una pozza di sangue nel buio del salotto. Unico testimone, il gatto. È questa la scena agghiacciante che Wahhch Debch si trova davanti una sera, tornando dal lavoro. Quella casa è la sua, quella donna è sua moglie. Accecato dal dolore, assetato di vendetta ma soprattutto in cerca di risposte, l’uomo parte alla caccia dei killer. Nel disperato tentativo di trovare una spiegazione al male, sprofonda nelle viscere di un mondo a sé stante, che vive appena sotto la pelle del mondo civile, abbandonato a mafie e traffici di ogni sorta, governato da leggi proprie. È un’esplorazione della natura umana nei suoi lati più oscuri, quella compiuta da Wahhch, un viaggio che lo porterà dalle gelide riserve indigene del Quebec, dove le più orribili bassezze si mescolano alla bellezza della cosmologia indiana, fino al Libano, dov’è sepolto il suo tragico segreto, un episodio brutale dell’infanzia che gli ha cambiato per sempre la vita.

giovedì, settembre 17, 2020

Gocce d'inchiostro: Le relazioni pericolose - Pierre De Laclos

Dimenticare un romanzo non è mai stato uno dei miei pregi, né la migliore soluzione ai postumi di una lettura lenta e inappagante. Si, non ci riesco. Le relazioni pericolose, tuttavia, seppur lento e poco avvincente, si è rivelata come quella lettura che, sbigottita, mi ha piacevolmente emozionato, regalato svariate sensazioni che non concerne con il concetto intrinseco di felicità – sprigionato da cuori aridi e asessuali -, bensì dalla scrittura come mezzo per estirpare il male, far scomparire qualunque assetto negativo donando così quella felicità cui tanto si anela, puerile forma esplicativa di spiritualità. Affascinata ma non emotivamente conquistata, da questa forma sofisticata di silenzio che però ha un suo perché, cooperano in relazioni tratte da situazioni estremamente fittizie che però hanno un fondo di verità, seppur le prove siano inesistenti. Nessuna evidenzia, alcun fondamento storico che correla queste missive, così sentite ed esplicite, in cui la bontà è quel moto involontario che dovrebbe muovere ogni cosa. Indurci ad imboccare una strada che estirpi il male del secolo, la diffidenza, la crudeltà che soppianta persino il desiderio di essere amati, accettati così come si è.



Titolo: Le relazioni pericolose
Autore: Pierre De Laclos
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 4, 90 €
N° di pagine: 288
Trama: Considerata la molteplicità dei temi, degli intrecci e dei riferimenti letterari, può essere soggetto a varie interpretazioni: c’è chi ne esalta l’ironia sostanziale e chi vi intravede invece un sentore di morte e di autodistruzione, chi arriva a vederci un’anticipazione dello Sturm und Drang e chi individua parentele con i fratelli minori di Sade. Resta comunque il fascino che continua, con il passare del tempo, a esercitare.

martedì, settembre 15, 2020

The booktag back to school

Per l’avvento dell’autunno l’orologio individuale scandisce attimi di vita. Non si ferma, dunque, e qaundo scorre riprende il suo normale corso pur quanto talvolta sembra così. Si riacquista coscienza, dopo mesi di caldo afoso e torrenziale, con l’impressione che settembre sia il mese del << ricominciare >>, di essere già pronti ad avventurarsi in nuovi luoghi, vivere nuove vite, e quando vedo le prime foglie ambrate cadere dalle fronde degli alberi tendo ad ondeggiare con ombre bizzarre che si muovono sul soffitto di casa mia, mi rivedo rannicchiata nella mia poltrona preferita ad assaporare e divorare uno dietro l’altro storie su storie.
Il mese di settembre, tuttavia, è anche il mese in cui si ritorna nei banchi di scuola, per me conclusasi oramai dieci anni fa. E pur di dare una ventata d’aria fresca a questo piccolo angolo di paradiso, quale miglior soluzione per non rivivere questo momento con qualche consiglio di lettura? Una discreta pila di letture, di quei libri che ricordano ampiamente l’anno scolastico, rievocano la medesima atmosfera, ci afferrano in una morsa rammentando come oramai l’estate sia giunta al termine. È giunta l’ora di ricominciare, imboccare nuove strade, vivere altre avventure.
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Primo fra tutti in questa lista, un romanzo incentrato sulle vicende di un umile professore di letteratura inglese, che mi ha conquistata per la sua umiltà e bontà d’animo.











domenica, settembre 13, 2020

Gocce d'inchiostro: Avventure della ragazza cattiva - Mario Vargas Llosa

Qualche lettura casuale, di tanto in tanto, approda  nel mio cantuccio personale. Si stanzia nell’isoletta della mia memoria in un mare altrettanto infinito di colori variopinti. Un pomeriggio di inizio settembre mi vide recarmi in un luogo in cui non vi avevo mai messo piede, il Perù, e ci andai con un autore di cui avevo sentito parlare molto bene ma che non avevo mai contato di approcciarmi. Eppure, è stato come saltare su un treno, entrare in mezzo a tribù dalle lingue, le usanze diverse, e sembrava fosse stato il romanzo a scegliermi e tale sensazione si è intensificata nel momento in cui, in una manciata di pagine, si era trasformato in qualcosa di assolutamente appassionante. Ed ecco aver conosciuto anche io Mario Vargas Llosa, e non posso che essere più felice. E dopo queste avventure, certamente ne verranno altre che consegnerò alle sabbie del tempo dietro una finestra virtuale dall’aria luminosa e vaporosa, che funge da portale che collega il mondo di qua con quello di là.
 Titolo: Avventure della ragazza cattiva
Autore: Mario Vargas Llosa
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 362
Trama: Ricardo conosce la “ragazza cattiva” da adolescente, a Lima, e per trent’anni la rincorre in lungo e in largo per il mondo, colpito da un amore folle e sconsiderato. Lei ama nascondersi sotto false identità, è sempre in fuga da qualcosa, irretita da ideali politici, alla ricerca di libertà, ma anche di patrimoni da depredare. La ricontra a Parigi, dove lei è di passaggio, guerrigliera della MIR destinata all’addestramento a Cuba: sull’isola seduce un capo castrista, poi un diplomatico francese che la riporta con sé in Europa. Seduce poi un benestante inglese, per poi finire con un mafioso giapponese, che la devasta nel morale e nel fisico con ripetute, terribili violenze sessuali. Ogni volta Ricardo è lì a proteggerla. E ogni volta lei riprende la sua via di fuga.

venerdì, settembre 11, 2020

Gocce d'inchiostro: Il mistero della donna tatuata - Takagi Akimitsu

Non riesco a interpretarne l’emozioni. In questi momenti è come se fossi una lastra di pietra, quasi priva alle intemperie esterne, come se ciò che mi circonda non avesse alcun senso. Questo romanzo però mi ha lasciata senza parole positivamente. E questo mio sentirmi impassibile, immobile, è importante perché denota quanto questo romanzo mi sia piaciuto. Sarei tornata nella mia camera, circondata dai miei figli di carta e inchiostro, avrei aperto il computer, seduta alla scrivania a riporre nero su bianco i miei più vividi pensieri al riguardo..
Ho camminato fra le strade malfamate di una Tokyo fumosa e suggestiva, avevo aperto la porta di un piccolo appartamento che affacciava sulla strada. Tutto è stato così estremamente affascinante. Ogni cosa era immerso in un sofisticato alone di spavalderia, isolato da una certa tristezza, quasi diretti verso la morte. I tatuaggi erano la chiave che avrebbero aperto una porta di cui il professore di università Hayakawa avrebbe esaminato il mistero di cui sarebbe presto rimasto invischiato. Il vero colpevole? Chissà …. La sua identità completamente avvolta nel nulla, e questo romanzo un accurata, geometrica, metodica indagine zeppo di pregiudizi, giudizi affrettati per chi posa con il corpo completamente tatuato.

Titolo: Il mistero della ragazza tatuata
Autore: Takagi Akimitisu
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 264
Trama: Il corpo di una donna viene ritrovato in una stanza chiusa dall’interno. O meglio: quasi tutto il corpo. La delicata pelle di Kinue era ricoperta da uno splendido tatuaggio, il capolavoro di un artista leggendario ed elusivo: suo padre. Ma ora dal cadavere manca il torso, e forse la soluzione del caso è legata proprio a ciò che quel lembo di pelle riproduceva. Siamo nell’immediato dopoguerra: Tokyo è ancora sconvolta dalla recente fine della Seconda guerra mondiale e a indagare viene chiamato l’ispettore Matsushita. Ad aiutarlo nelle indagini il fratello medico legale, Kenzo, che metterà al servizio della polizia le sue competenze scientifiche e le sue intuizioni. Ma Kenzo, tormentato da un disturbo bipolare reso ancora più acuto dagli orrori vissuti al fronte nelle Filippine, ha anche un altro motivo per scoprire chi ha ucciso Kinue: è stato il suo amante e presto il suo ruolo nelle indagini sarà più intricato dei serpenti che adornavano il corpo della donna. Inizia così una discesa nei labirinti più oscuri di una Tokyo mai tanto notturna, tra truppe di occupazione e assassini, perversioni millenarie e terrore atomico, artisti bohèmien e sapienti prostitute.

mercoledì, settembre 09, 2020

Un'emozione, una distanza: the summer best e worst book

Le vacanze estive sono oramai giunte a termine, e da quant’è che è iniziato l’anno Sogni d’inchiostro non ha mai oltrepassato il limite dell’accettabile. Un pomeriggio di fine agosto, mi vide perplessa e pensierosa. Il blog necessitava di una ventata d’aria fresca, a causa delle numerose e singhiozzanti recensioni, in cui un lettore di passaggio non immagina nient’altro che un breve resoconto di ciò che più lo aggrava. Sicchè ho constatato che in effetti, in questi tre mesi, ho letto veramente tanto e che alcuni romanzi li ho relegati in uno spazio angusto della mia memoria. Mentre per alcune letture è stato difficile volgere le spalle, per altre ho cominciato a credere che non fosse la storia perfetta al momento giusto.
Il tutto si riassume in una breve classifica nell’identificare ciò che è stato dimenticabile e ciò che invece non lo è stato, affinchè analizzassero la natura distorta delle cose. 
E, come il rovescio di qualunque medaglia, il buono fa fede al cattivo, il bianco al nero, il bello al brutto, e anche le mie letture – alcune, fortunatamente – sebbene si siano sforzate di trasmettere messaggi particolari, che forse io non ho compreso, sono state deludenti. Eccomi, dunque, nuovamente ad indugiare su quali siano stati i protagonisti di questa lista. C’è un autrice italiana, e molti autori stranieri. Il motivo per cui mi hanno conquistata qualcuno, e altri no? Ce ne sono di diversi, e la corruzione o la beatitudine – seppur effimera – della  mia anima, durante il corso della lettura.

The summer best book:
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Intriso di quella magia che confidavo di riscontrare e che niente e nessuno mi avrebbe impedito in questa mia lenta avanzata. Incontro obbligato con la letteratura medievale, squarci di vite lontane e passate che altri non sono che un concentrato di efficienza, sporcizia, disordine, il non essere più grande di quel che è già, che evidenziate in un maestoso e contorto insieme, mi hanno concesso l’opportunità di rifugiarmi per quasi due settimane, con vigore, coraggio, agilità e passione.

lunedì, settembre 07, 2020

Gocce d'inchiostro: Fidanzati dell'inverno - Christelle Dabos

Questo primo volume della saga mi passò attraverso senza che io me ne rendessi quasi conto. L’ho osservato, corteggiato silenziosamente per tanto tempo, e mai prima d’ora avevo accolto la sua chiamata. Scrivo, leggo autori conosciuti e non, ed approcciarmi ad una nuova storia non è mai stato un problema. Anzi … Ritengo che ogni cosa ha il suo tempo e che i gusti sono gusti. Fidanzati dell’inverno mi è parsa una lettura carina, ma nulla di eccezionale da farmi desiderare o anelare la lettura dei volumi successivi. Non è detto che abbandoni del tutto il proposito di non approciarmici in futuro, dato che quella della Debau è a tratti una storia originale. Però, in questo momento, sono contenta così. O, per meglio dire, Fidanzati dell’inverno si è allontanato così come si è avvicinato: repentinamente. E se pongo ora queste righe, è perché nemmeno a fine lettura – nonostante l’intrigante colpo di scena – ho preteso una visita costante e ripetiva su Anima.
A dispetto di queste considerazioni, è il primo volume di una saga che comprendo i motivi per cui abbia avuto tanto successo. Ophelia è l’eroina giovane e ingenua in cui tutti possono rispecchiarsi, che suscita moti di affetto e tenerezza. E quale che sia il suo << destino >>, ho goduto della sua compagnia che è stata alquanto piacevole.

Titolo: Fidanzati dell’inverno
Autore: Christelle Dabos
Casa editrice: E/O
Prezzo: 16€
N° di pagine: 504
Trama: In un universo composto da ventuno arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra vive Ofelia. Originaria dell’arca “Anima”, è una ragazza timida, goffa e un po’ miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finchè le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un’altra arca, “Polo”, molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei?

sabato, settembre 05, 2020

Gocce d'inchiostro: Frankenstein - Mary Shelley

Quando mi trovo in balia di sensazioni particolari, combattuta, scombussolata, in preda a sensazioni che non riesco nemmeno io a dar voce, rimango saldamente convinta che esistono storie capaci di logorare letteralmente il nostro animo. Come un treno in corsa che, arrestandosi davanti a un grande palazzo, sferraglia necessariamente sulle rotaie. Come un anima in pena che avanza inevitabilmente verso un baratro di disperazione e vede la distanza diminuire ad ogni passo senza poter evitare di cascarci dentro.
Questo è quello che è accaduto con Frankenstein, capolavoro della letteratura ottocentesca. Questa è stata la condizione di malessere che, senza alcun fondamento logico, dettata dagli incauti sussulti di un cuore ancora giovane, mi ha catapultato in una Pietroburgo magica e bellissima. Intrufolandomi come una ladra fra le scalcinate mura di una vecchia dimora, sbirciando senza ritegno nei cuori di due anime che, inconsapevolmente, hanno finito per raccontarsi.
Titolo: Frankenstein
Autore: Mary Shelley
Casa editrice: Giunti
Prezzo: 7 €
N° di pagine: 235
Trama: Nel 1816 Lor Byron, durante una tempesta nella sua villa a Ginevra, propone ai suoi ospiti - Mary e Percy Shelley, e William Polidori - di scrivere, per gioco, un racconto dell'orrore. Ricollegandosi al mito di Prometeo, Mary scriverà Frankenstein. Una storia che è un groviglio etico, un ragionamento profondo sull'origine della vita: l'angosciante storia di uno scienziato che conduce macabri esperimenti nel tentativo di restituire la vita ai cadaveri. Una favola terribile capace di imporsi con la forza delle immagini e la sua anatomia di mito universale. Uno sconvolgente racconto dell'orrore in cui il mostro è più umano del suo creatore.

martedì, settembre 01, 2020

Romanzi su misura: Agosto

Sono oramai certa che vedere una pila di libri, letture che mi hanno accompagnata nel mese appena trascorso, mi risollevano completamente. Mi rendono felice. E quand’anche, quello dei libri, della letteratura in generale, non è una novità. Va detto però che, ciò che andrà registrato in questo ennesimo post, è il riepilogo letterario di opere che hanno avuto la parvenza della normalità, soffuse nell’apice dell’avventura e dello sconcerto. Guardo i romanzi che mi circondano, e penso ai romanzi ancora da leggere e vivere! Il rientro alla normalità, sempre più vicino, e di nuove pubblicazioni un numero spropositato. Ma, per il momento, meglio pensare al presente. Ed ecco su chi e cosa ha indugiato il mio occhio vigile e attento in questi trentuno giorni.



Romanzi su misura in digitale:
 Inno alle tradizioni, alle leggende, alle favole, alle storie sussurrate nel cuore della notte, nonché continua ricerca di scovare una via di salvezza in un marasma di oscurità, L’orso e l’usignolo è un avvicendarsi di elementi gioiosi, avventurosi, dal ritmo lento e sincopato, nonché rivisitazione della cultura russa che nella sua semplicità cela del potenziale.
Valutazione d’inchiostro: 4 e mezzo