Non ci sono varie occasioni di leggere trattati
sociali, politici così conformi alla realtà e ovviamente un quadro psicologico
attinente al secolo come quelle che comprendono sicure il mio palpitante
viaggio nell’ignoto. A forza di leggere classici, ho maturato e – giorno dopo
giorno cresce sempre di più- un amore incommensurabile per i classici, che
respirano alla mia stessa frequenza, riempiono il viso e l’anima. Se questo
tipo di lettura mi piace, mi rende felice, che la serenità è quasi sempre
pronta a bussare alla mia porta, validi motivi ci saranno, che non avrei
trovato posto in nessun altro luogo se non in questo. Evviva i libri!
Non ci sono dunque motivazioni, scusanti del perché
questo mese abbia letto svariati classici e ovviamente la mia aura divenne
sempre più lucente man mano mi inoltravo in luoghi in cui avrei fatto perdere
completamente le mie tracce. Recentemente ad attrarre la mia attenzione, fu
nuovamente Edith Warthon, che avendo scoperto che le sue opere accarezzano la
mia anima con estrema cura, mi portò in giro per presentarmi ad una coppia. Non
mi ci volle molto per farmi raccontare alcune delle loro esperienze,
strettamente legate al matrimonio e ai loro sentimenti. Qualcuno che suggerisce
un certo disequilibrio, altro che esprime assetti negativi come se stessimo
assistendo di persona. E dunque una situazione normale che ha sortito in me un
certo fascino, finalmente navigato in un luogo che mi ha rimembrato i coniugi
de Belli e dannati, fino alla fine, viaggiando nella corrente di un fiume a
volte lucido a volte iridescente.
Titolo:
Raggi di luna
Autore:
Edith Warthon
Casa
editrice: Bollati
Prezzo:
16, 50 €
N°
di pagine: 286
Trama:
Sposi per un anno. Questo è il patto che
Nick e Susy Lansing hanno stipulato: rimanere uniti nella buona sorte
fino a quando il denaro dei regali di nozze e l’ospitalità degli amici
consentirà loro di continuare la luna di miele. Poi, se una migliore occasione
si presenterà a uno di loro, l’altro acconsentirà a lasciarlo libero. Lo scenario
dei primi mesi di questa anomala unione è idilliaco: una romantica villa sulle
sponde del lago di Como, un palazzo patrizio a Venezia, passeggiate nelle calli
ombrose, chiari di luna, amici spensierati sempre pronti ad assecondare i due
novelli sposi. Eppure, fin dall’inizio, la macchina perfetta del matrimonio
concordato si inceppa, incalzata da un elemento imprevisto: l’amore. Capriccioso,
incoerente, poco incline a compromessi e a sfumature, l’amore si insinua nella
mente ordinata e onesta di Nick, che ha idealizzato la moglie al punto di non
poterle perdonare nessuno sbaglio, nessuna leggerezza, e in quella di Susy,
incapace di rinunciare ai suoi sogni di grandezza se non per il marito, ma così
spaventata da questa scoperta da non riuscire a dirglielo, anche quando sarebbe
l’unico modo per trattenerlo. E allora, di nuovo soli, “liberi”, come amavano
dire prima di sposarsi, Nick e Susy cercano ognuno la propria occasione lontano
dall’altro, lui sul panfilo di ricchi amici, lei nientemeno che con un lord. Ma
l’amore che paradossalmente li ha separati, si è talmente insinuato nel loro
cuore da ricongiungerli.