Erano tanti anni che non attraversavo l’oceano. L’ultima volta è stata dieci anni fa, con un romanzo che all’epoca aveva fatto breccia nel mio cuore, e adesso il ricordo di quel giorno riaffiora. Vedo me stessa riafforare da un posto sconosciuto, in compagnia di due amanti che, ignari di quella che si è rivelata una catastrofe, risente dei postumi della solitudine, dell’abbandono, e rammento di come tutto era iniziato per caso con la semplice parvenza di una vacanza. In questi ultimi giorni d’agosto, nel mentre mi godevo una settimana di puro e semplice relax, lontana dal lavoro e dalla monotonia del giorno, Iris Bonetti bussò alla mia porta con una storia che possedeva una certa originalità nello stile da sembrare piuttosto conosciuta. Io francamente non la conoscevo, ne sapevo dell’esistenza di Isolati tant’è che leggere questo romanzo fu una fonte di inestimabile piacere. Isolati giunse nel momento in cui inconsapevolmente avevo più bisogno e questa coincidenza si fissò nella sabbia del tempo nel momento in cui desideravo leggere qualcosa di semplice e non troppo impegnativo. I miei piedi minuti hanno così potuto toccare la sabbia fine e dorata, calpestare rocce e massi, ma soprattutto restare in compagnia di sei figure in carta e inchiostro che, in una manciata di pagine, erano divenute persone.
Titolo: Isolati
Autore: Iris Bonetti
Casa editrice: Selph pubblishing
Prezzo: 16, 70 €
N° di pagine: 488
Trama: Cinque uomini e una donna, uno scrittore irlandese, un chirurgo francese, uno studente spagnolo, un poliziotto canadese, un narco trafficante messicano e un’aspirante attrice americana si trovano su un volo diretto in Indonesia, che fatalmente precipita nel mezzo dell’Oceano Indiano. Naufragano sulle spiagge di un’isola sconosciuta dove, andando alla ricerca dei superstiti, si incontrano. Da quel momento lottano per sopravvivere affidandosi unicamente alle loro forze. Emergono le loro capacità, debolezze e istinti, insieme al vissuto che ognuno si porta dentro e che condizionano le loro azioni, fino a offuscare il confine fra bene e il male. Avril, unica donna, costretta a subire queste dinamiche decide di fuggire, scoprendo così che non sono soli: una tribù di selvaggi compie dei macabri rituali nella giungla. La spiaggia non è più un luogo sicuro e sono quindi costretti a cercarne un altro, addentrandosi nella foresta e affrontando innumerevoli insidie. Tuttavia non sanno che l’isola nasconde ben altro. Demoni oscuri, i maduk, narrati nelle melopee degli indigeni, vivono nelle viscere di quella terra. Un mistero cupo e minaccioso che giunge dal passato e che cala inatteso su tutti loro.