Quando vedo romanzi che
parlano di libri, istintivamente, sorge in me la curiosità, il desiderio
insopprimibile di possederlo. Che piacere immenso scovare una storia che nella
maggior parte dei casi parla alla tua anima di qualcosa che ami intensamente,
per cui daresti la tua stessa vita, sapendo di non essere abbastanza colta per
conoscere ogni autore straniero o contemporaneo da prodursi in spericolate
avventure – più rapide di quel che credo - , che inconsapevolmente mi rendono
felice, per niente dubbiosa o timorosa, ma interessante a scandagliare le
soglie di una << storia >>, se così si può definire, che parli di
libri. Come quando ti approcci ad un nuovo autore, e lì, fra le sue pagine,
confidi di riconoscere qualcosa di te… certe letture non risparmiano niente, ma
fanno testo a ciò che è una delle più grandi inclinazioni degli amanti della
lettura: la scrittura. A tal proposito si accetta di fare una cosa che è una
sorta di tacito accordo fra lettore e autore, rivelando ciò che è nascosto agli
occhi del mondo ma non per te, impavido lettore di anime che non si accontenta
di vivere una sola vita. E questa è a mio avviso la parte migliore di queste
avventure, l’ingresso irrimediabilmente alenato, la sensazione di non essere
più fuori ma dentro, così potente che non puoi trattenerti.
Questo saggio, uno
scandagliare di opere che colma un certo vuoto, quello di percuotere nel tempo
la magia che possiede la nobile arte della letteratura, mi procurò uno scoppio
di vita – una gran voglia di valicare confini anche più impensabili che
rimbalzarono sulle pareti bianche della mia camera. Venne e lì rimase per
qualche tempo, più di quel che credevo, non dicendo nulla che effettivamente
non conoscevo ma cercando in queste opere, in questa ricerca qualcosa che possa
donare vita a ciò che non lo ha. Con autenticità, affinchè le parti <<
malate >> della vita siano amate un po' più del solito.
Titolo: Scrivere per dire si al mondo. Quello che i
grandi autori ci insegnano sulll’arte e sulla vita
Autore: Leonardo Colombati
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 303
Trama: Leggere è uno dei più piacevoli vizi solitari,
in grado di farci ricordare, immaginare, commuovere con un’intensità che
prescinde da dove lo si fa ( a letto o su un treno ) e quando; Italo Calvino
sosteneva che quando leggi, << il tempo sei tu che lo decidi >>. I
grandi autori, da Dante a Flaubert, da Tolstoj a Proust, da Kafka a Joyce,
attraverso i loro privilegiati punti di vista, potenziano la nostra percezione
e il nostro sguardo, e così ci insegnano a guardare il mondo con occhi nuovi. Per
questo Leonardo Colombati, scrittore, critico letterario e docente di scrittura
creativa, ci prende per mano e ci conduce in un percorso di rilettura e analisi
delle opere di genio, indagando – dal << principio >> << alla
fine>> - le componenti essenziali della creazione letteraria: la
definizione dell’io, in apparenza quello dei personaggi, in realtà quello del
romanziere e, sorprendentemente, anche del lettore; l’utilizzo multiforme della
parola che va a comporre la voce del narratore ( o, per meglio dire, << l’illusione
di una voce >>); la creazione dei personaggi, alcuni dei quali sono
diventati veri << caratteri >>, come Don Chisciotte, Falstaff, Anna
Karenina o Lolita, e che alla fine sono riconducibili a due grandi categorie,
gli Ulisse ( << con la sua barba e la cicatrice >> ) e gli Amleto (
<< con la sua calzamaglia e il teschio >>); la gestione del tempo,
così compresso nei libri rispetto a quello che sperimentiamo nella nostra vita
e, diversamente da quanto succede nel mondo reale, capace di procedere in
avanti e all’indietro a piacimento dell’autore; e poi l’amore, unico vero tema
poetico. E come non soffermarsi sul ruolo della memoria, dalle madeleines
proustiane al racconto di Ulisse alla corte dei Feaci, e sul potere curativo
della lettura?