Titolo:
Piccole donne
Autore:
Louisa M. Alcott
Casa
editrice: Oscar Newton Compton
Prezzo:
15 €
N°
di pagine: 304
Trama:
E' la storia di una famiglia americana nel periodo della guerra di secessione,
ma la guerra fa solo da cornice alla trama. La famiglia è composta dal padre,
cappellano; dalla madre, impegnata nella Società per l'assistenza ai soldati;
Meg, la figlia maggiore, istitutrice; Jo, irrequieta e anticonformista, che fa
la dama di compagnia ad una vecchia zia; Beth, che suona il pianoforte e Amy
che ama il disegno e la pittura.
La recensione:
Questo romanzo, o per meglio dire,
questa biografia della stessa autrice, si fonda sul ricordo di una successione
di eventi: quelli che compresero la famiglia dell'Alcott, nel periodo di
secessione della guerra. Per anni le Piccole
donne hanno accompagnato la mia avanzata lenta, nelle prime fasi
dell'adolescenza. Il mio Io sapeva che erano e sono sempre stati presenti. E
adesso, a distanza di parecchio tempo dalla loro ultima visita, eccoli
nuovamente qui, ingenue, sognatrici, speranzose, con vestitini bianchi
rammendati e sorrisi timidi di circostanza. Il che era già alquanto
significativo. Dovevo immaginarmelo, del resto, magari se fossi stata preparata
precedentemente, forse provando addirittura sulla mia pelle ciò che vissero
queste povere ragazzine. E quando io arrivai loro non fecero niente pur di
nascondersi. Una conferma, in un certo senso, a ciò che vissero le sorelle
March o, ancora meglio, la giovane Louisa. Anche adesso che ho venticinque
anni, ho trovato curioso e allo stesso tempo malinconico tutto questo. Ho
accettato il conforto di un abbraccio non del tutto caldo ma sentito. E dopo
qualche giorno ero già sulla strada di ritorno. Ero rimasta colpita da tante
cose. Nella mia mente, la Alcott aveva delineato una storia dal sapore
agrodolce. Poi, abbellendola di piccoli particolari, minuziose curiosità su ciò
che potrebbe piacere o non piacere, su quanto talvolta sia crudele il Fato, ho
avuto la riprova di aver compiuto un tuffo nel passato, e a quel punto l'idea
di raggiungere la felicità era un sogno che si era infranto del tutto.
Dapprima, disappunto e rammarico, poi la ferita pulsante di una consapevolezza
non ancora estinta. Infine, nel silenzio delle mie riflessioni, durante
l'ennesima mia ispezione, la straordinaria occasione di riabbracciare da tempo
un caro amico. L'impulso, il lampo di compassione, l'ingenuità infantile, tutto
questo compreso pienamente. A sorprendermi è stata la tenacia del confidare, la
determinazione nel montare sogni o speranze che mi hanno condotta in una
modesta villa inglese. Adesso posso capire perfettamente tutto questo, e la
cosa mi ha reso unanime a Jo, Amy, Beth e Meg. Ho riconosciuto il coraggio di
cui avrebbe avuto bisogno chiunque per ritrovare la felicità e ritrattare la
propria vita sotto una nuova svolta. E la storia delle Piccole donne è un meraviglioso quadro famigliare che supera ogni
avversità o pericolo. Una vittoria personale in cui predominano il perdono, il
rancore, la compassione, ma anche l'amore, l'amicizia, il desiderio di essere
integrati nel mondo degli altri, sennonché di ritagliarsi un posto tutto nostro
nel mondo. Un convoglio di mezzi dell'anima che si sono fatti strada premendo
contro la gabbia toracica del mio cuore.
Valutazione d'inchiostro: 3