venerdì, dicembre 19, 2025

Nella baia delle parole: romanzi sfidanti. Le migliori letture

Nel mentre ripongo queste poche righe, seduta alla scrivania dinanzi a un computer che profuma ancora di nuovo, e, alle orecchie, il suono dolce e melodioso di un pianoforte, penso a quest’anno, questo 2025, fra una manciata di giorni pronto a congedarsi, a salutarci definitivamente, ma con una me fermamente consapevole di ciò che ha vissuto, visto. Personalmente e privatamente, da questo 2025 confidavo di poter ottenere qualcosina di più. Non che ciò che avevo progettato non sia andato a buon fine, ma quella vocina irreprensibile del mio cuore spesso mi sussurra qualcosa che forse non vorrei sentire, ma che detiene del vero: motivo per cui questo 2026 mi premurerò ad essere migliore di questo. Questo 2025, rivelatosi bello, ma questo 2026, dovrà essere bellissimo. Indimenticabile, soddisfacente, lusinghiero, zeppo di novità ed eventi che, se in un primo momento sconvolgeranno il mio universo personale, in un altro fungeranno da rimedio o cura, a qualunque assalto esterno. E, per i libri, la letteratura, quest’anno ha comportato al mio poter stare in uno stato di profonda beatitudine, in luoghi che non pensavo di poter vivere, vedere, in zattere o vascelli letterari che, sballottata da un posto ad un altro, hanno funto da portali segreti che alla fine si sono riempiti di magnificenza, bellezza. Quel calore che generalmente sortisce una storia, e di cui noi lettori spesso, inconsapevolmente o meno, ne abbiamo bisogno. Affinché la nostra vita continui ad essere stabile e soddisfacente.

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Esplica mediante un certo potenziale, espresso in una dolcezza inquieta, breve e incompleta il cui titolo, il colore, rosso, è riferimento alle quattro divinità animaliste della tradizione cinese che impartisce quei principi solidi mediante cui dovremmo muoverci, vivere mediante una goffa ma pertinace analisi individuale.


Titolo: Attenta, Cappuccetto rosso

Autore: Shoji Kaoru

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 18, 50 €

N° di pagine: 200

Trama: Tokyo 1969. La giornata di un ragazzo alle prese con le rivolte studentesche, una fidanzata permalosa che ogni due per tre dice di voler «mordersi la lingua e morire soffocata», signore della buona borghesia intente a combinare matrimoni, una dottoressa sexy e una bambina che lo farà piangere di dolore e di gioia. Un torrentizio flusso di parole in cui la polemica del giovane protagonista contro l’ipocrisia del mondo adulto e sempre intrecciata all’ironia e alla comicità. «La bulimia di "cioè", "in altre parole", "come spiegarmi?", "come farmi capire?" è la forma assunta dalla volontà di non cedere alla logica binaria del giusto / sbagliato, la rassegnazione accompagnata da un malcelato piacere nell'inseguire all'infinito un pensiero inafferrabile che è più sensazione che idea. Quando Kaoru si mette alle strette da solo ma è obbligato lo stesso a dare una parvenza di intelligibilità alle sue opinioni, allora ci investe con un profluvio di parole, i periodi si allacciano l'uno all'altro spasmodicamente in un rimando senza fine, i concetti si avvitano su sé stessi come in una spirale perpetua. Ma per nostra fortuna è un fiume di parole che si accompagna a una salutare dose di umorismo tutto sui generis, alla freschezza e all'ariosità di cui dicevamo e a un certo potere ipnotico» (dalla prefazione di Alessandro Clementi degli Albizzi).

mercoledì, dicembre 17, 2025

Gocce d'inchiostro: Ritratti in jazz - Murakami Haruki e Wada Makoto

Musica e scrittura. Lirismo e magia. Quando iniziai a vedere ciò che questi due autori giapponesi spiegano in questo breve saggio, rimenbrai momenti del mio passato che coincidono col momento in cui feci di Murakami e delle sue storie il mio cantuccio personale.
Questa ennesima musicale raccolta risana 'ferite' che la stessa scrittura gli ha inferto, perché anche se il miglior ingrediente per dipingere un altro mondo è intriso nell'inchiostro, avrebbe unito due mondi, quello di qua e quello di là, concedendo così alla nostra stessa anima di perdersi e poi ritrovarsi.
Questo saggio, accompagnato da un breve carosello di immagini bellissime e impressionistiche, lanciano un certo vagito nel mondo. Trasformando qualcosa di inutile in indispensabile per chi è desideroso di apprendere qualcosa in più riguardo l'autore, la sua scrittura. Prendendosi quelle giuste misure come fanno solitamente i non appassionati del genere, constatando subito dopo di avere anime affini, consumate intensamente.

Titolo: Ritratti in jazz 
Autori: Murakami Haruki e Wada Makoto 
Casa editrice: Einaudi 
Prezzo: 13 € 
N°di pagine: 240
Trama: Murakami Haruki ha gestito un jazz club per molti anni prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura: ecco, leggendo "Ritratti in jazz" si ha l'impressione di essersi appena seduti a uno dei tavoli del locale a bere qualcosa mentre un vecchio amico, Murakami stesso, ti racconta quello che stai ascoltando. Il tono è confidenziale, caldo, privo di specialismi, eppure pieno di informazioni, curiosità, aneddoti, di cose che si scoprono. Quello, però, che più colpisce è la passione sincera e bruciante che ogni "ritratto" trasmette: Murakami riesce veramente a farti "sentire" il brano o il disco in questione.

lunedì, dicembre 15, 2025

Creature fantastiche letterarie

Certi eventi, situazioni o incontri del passato si ripercuotono nel presente come un fulmine a ciel sereno, come un lampo di gioia che ti induce a seguire dei fili che ti conducono poi da qualche parte.

Una varrebbe l’incontro con storie che, pregne di magia e fantastia, hanno come protagonisti animali dalle fattezze straordinarie e meravigliose. Creature che, non come quelle della Rowling, mostrano o rivelano splendide fattezze, concepiti da autori di cui tanto tempo fa mi indussero a divorarne le loro opere. Giunte nel mio personalissimo cerchio, in un momento imprecisato della mia vita, ignara di ciò che il mondo mi avrebbe riservato, nel giro di una manciata di giorni divenuti quegli amici più cari cui mi rifugiavo senza alcuna esitazione. Perchè queste creature belle e gigantesche, avevano ottenuto il monopolio della mia attenzione,  proprietario delle stanze polverose del mio animo che ancora oggi, seppur meno accogliente a quel genere di letture che io reputo inospitali, resta quel luogo più adatto per conservare certe storie. Stabilendo un contatto tra ciò che è arcaico e ciò che è tragico.

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Pagine di questo straordinario poema musicale. Vivrete di musica, parole, sogni e passioni, e leggerete Wintersong chiedendovi ogni volta se sareste potuto esserci molto prima.


Titolo: Wintersong

Autore: S. Jae Jones

Casa editrice: Newton Compton

Prezzo: 9, 90 €

N° di pagine: 448

Trama: E' l'ultima notte dell'anno. Ora che si sta avvicinando l'inverno, il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa … Per tutta la vita, Liesl ha sentito infiniti racconti sul bellissimo e pericoloso Re dei Goblin. E' cresciuta insieme a quelle leggende che hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso è diventata grande, ha ormai diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come tanti minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale.

sabato, dicembre 13, 2025

Gocce d'inchiostro: Estremi rimedi - Thomas Hardy

Che cosa bellissima leggere Thomas Hardy! Non la persona più entusiastica del mondo, ma è abbastanza profondo, romantico che è quasi sempre una bellissima scoperta. Esatto, perché la goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'amore che io nutro nei suoi riguardi, da quant'è che ho fatto la conoscenza della sua dolce ma indifesa Tess. Con qualche eccezione, ho amato il suo amore incondizionato nei riguardi del tenebroso Angel. L'amore concepito da Hardy è di una bellezza e una intensità dell'animo inabissale.
Così sono stata 'educata' ogniqualvolta mi approccio a una nuova opera. E anche con Estremi rimedi è accaduta la medesima cosa. Sono giunta qui senza sapere nulla di ciò che questa nuova opera mi avrebbe riservato. Questa opera possiede un che di acerbo da renderla imperfetta, ma non cela la grandezza di un autore che parla al tuo cuore da miglia e miglia di distanza. Non sapendo come, né perché. Ma fornendo una prospettiva alquanto bellissima di ciò che è l'amore, assoluto, intransigente e necessario.


Titolo: Estremi rimedi
Autore: Thomas Hardy
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18 €
N°di pagine: 540
Trama: Le sfortunate vicende di una giovane donna, Cytherea Graye, sono il tema portante del romanzo. Già orfana di madre, Cytherea perde anche il padre e rimane da sola con il fratello Owen; insieme decidono di trasferirsi in un'altra città, per trovare una casa e un lavoro e ricominciare da capo. Qui conoscono Edward Springrove, di cui Cytherea si innamora, corrisposta. Dopo vari tentativi falliti, la ricerca di un lavoro va a buon fine anche per lei e viene assunta come dama di compagnia presso una ricca signora che scoprirà poi essere il grande e sfortunato amore che suo padre aveva avuto i gioventù. Proprio durante il soggiorno in casa della signora, Cytherea viene a sapere che non lontano da lì vive la famiglia del suo amato Edward, che però è già fidanzato con un'altra donna. Delusa e sconcertata decide di dimenticarlo. È a questo punto che entra in scena un personaggio misterioso, Manston, inspiegabilmente spalleggiato e protetto dalla signora, che si intuisce debba avere con lui un legame segreto e molto speciale. Dopo un lungo e poco chiaro corteggiamento Cytherea acconsente, suo malgrado, a sposarlo, ma sarà solo per scoprire - per fortuna prima che il matrimonio avvenga - che la prima moglie di Manston non è affatto morta e che il fidanzamento di Edward è stato sciolto e lui è finalmente libero. 

giovedì, dicembre 11, 2025

Slanci del cuore: romanzi che desidero leggere entro l'anno 3°

 Identità represse che come bestie ringhiano e agognano la libertà; realtà distorte dove non esistono la compassione, il conforto, la felicità; amori segreti sopiti dal tempo. Una tela bianca imbrattata di nero. Sono questi quei romanzi che, prima che si concluda l’anno, mi piacerebbe leggere o rileggere. L'ingegno dei loro autori sta nel aver sprofondamento abilmente nel sotterraneo buio della psiche umana di cui non si trovano limiti, non si conosce la fine e che forse non dà alcuna via d'uscita. Invitandomi a percorrere questo cammino tenebroso avvicinandoci a tentoni verso suoni confusi. Rumori, voci, grida …. Qualunque cosa, qualunque sia la voce che ci sussurra il nostro cuore, che ci porta dritto all'isolamento. Anche sul finire di un altro anno, il mio stile di vita non si discosta dalla modestia, inducendomi a confondere

la realtà con la fantasia ma le cui immagini, figure recise i cui messaggi senza codice sono verità che salvano ergendosi discretamente dall'altura di un luogo sconosciuto, in una sfilza di avventure, eventi o fatti che hanno un ché di già visto e in cui si stenta a riconoscere persino i personaggi che tuttavia fanno parte di un disegno divino non ancora conosciuto. Un piccolo frammento di vetro infranto.

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Titolo: Frankenstein

Autore: Mary Shelley

Casa editrice: Bur

Prezzo: 16, 50 €

N° di pagine: 258

Trama: Nel 1816 Lor Byron, durante una tempesta nella sua villa a Ginevra, propone ai suoi ospiti - Mary e Percy Shelley, e William Polidori - di scrivere, per gioco, un racconto dell'orrore. Ricollegandosi al mito di Prometeo, Mary scriverà Frankenstein. Una storia che è un groviglio etico, un ragionamento profondo sull'origine della vita: l'angosciante storia di uno scienziato che conduce macabri esperimenti nel tentativo di restituire la vita ai cadaveri. Una favola terribile capace di imporsi con la forza delle immagini e la sua anatomia di mito universale. Uno sconvolgente racconto dell'orrore in cui il mostro è più umano del suo creatore.

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