mercoledì, novembre 20, 2024

Gocce d'inchiostro: Pietro il fortunato - Henrik Pontoppidan

Ci sono romanzi, soprattutto testi classici che detengono quasi sempre un certo corollario di informazioni storiche e letterarie, che provenienti da qualche luogo sconosciuto, una terra che ho sentito solo nominare casualmente o dimenticata da Dio, familiarizzano con l’idea di lettura necessaria, consapevole che di letture necessarie effettivamente ce ne sono poche. Per meglio dire, quelle che coincidono con i nostri bisogni, le nostre necessità, anche solo per semplice diletto, ma qualunque sia la ragione con un carico di meriti e demeriti - il tempo - con cui presto o tardi dovremmo fare i conti. Questo romanzo, giunse inaspettatamente, in un momento inaspettato della mia vita, pronto a donare un maggior senso alla mia esistenza semplice, in questi anni poi ancor di più, in una fitta rete di situazioni che verteranno esclusivamente sulla rinascita di un uomo, che lasciava il << grembo >> familiare per incorrere un nuovo cammino. Un mattonazzo di quasi ottocento pagine che, me ne sono resa conto durante il corso della sua lettura, è indirizzato solo a chi ama i classici, per davvero, da cui se ne uscirà forse un pò più forti di quel che si crede, perché ci si spinge talmente oltre da dover guardare al di là di ogni velo, di ogni oscurità, un po come succede a Pietro coi fatti di cronaca della sua stessa vita.


Titolo: Pietro il fortunato

Autore: Henrik Pontoppidan

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 22 €

N° di pagine: 798

Trama: Pietro è figlio di un pastore protestante delle campagne danesi. Fin da bambino sente che la vita di paese lo soffoca e si convince di essere destinato a grandi cose, al successo, alla gloria. Dopo il diploma, si trasferisce a Copenaghen per studiare ingegneria e sviluppa un suo grande progetto tecnico: un'opera idraulica che permetta alla Danimarca di competere con le grandi potenze commerciali europee. Pietro dà così inizio alla sua scalata sociale, frequentando persone sempre più ricche e potenti, scelte in base all'eventuale avanzamento che potrebbero garantirgli: cerca di accattivarsi le simpatie di banchieri, finanzieri e grandi investitori e delle loro graziose figlie in età da marito. Ma per ottenere tutto questo occorrerebbe un atteggiamento dimesso nei confronti dei potenti, una sottomissione che Pietro non ha: vuole fare le cose a modo suo, dettare legge anche tra gli alti papaveri della Borsa, e ogni volta si ritrova al punto di partenza...

lunedì, novembre 18, 2024

Slanci del cuore: romanzi che desidero leggere entro l'anno 2°

Libri, scrittura, chi più ne ha più ne metta, sempre di libri si parla. Parlo, mi piace cibarmi. E di viaggi letterari vivere, come protagonista di qualcosa che solo la parola scritta può conferire.

L’anno sta per concludersi, e di progetti di lettura per l’anno nuovo ne ho già una caterva. Primo fra questi, smaltire la pila di quei romanzi che attendono di essere letti da un pò e che, salvo imprevisti, confido possano essere compagni di un arrivederci al prossimo anno. Libri, testi che ho acquistato tempo fa e che, su questo non ho alcun potere, trasmettono un chè di magnetico, smanioso che solo l’atto del leggerli potrà colmare.

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Riverbera nella notte, nella solitudine del cuore, nella ricerca affannosa di vivere e sopravvivere, in sconfortanti fantasticherie che pulsano nel cuore, mettono a posto qualcosa dentro di noi e il cui ricordo è quasi del tutto svanito.

Titolo: Il canto del cielo

Autore: Sebastian Faulks

Casa editrice: Best Beat

Prezzo: 13, 90 €

N° di pagine: 496

Trama: Francia, 1910. Ad Amiens il giovane inglese Stephen Wraysford incontra Isabelle, una donna irreprensibile, rassegnata a tollerare un matrimonio infelice. Tra i due scoppia improvvisa una passione divorante, ma la loro storia d'amore non è destinata a durare e presto l'uomo ritorna in Inghilterra. Sette anni dopo Stephen è di nuovo in Francia e affronta gli orrori della Prima guerra mondiale. Durante questo periodo sposa la sorella di Isabelle, Jeanne, e ne adotta la figlia, senza sapere di esserne il padre. Sarà la nipote di Stephen, a Londra, nel 1978, a ripercorrere la storia della sua famiglia attraverso il diario del nonno, in cui troverà la risposta a molte sue domande e la forza per cominciare una nuova vita.

sabato, novembre 16, 2024

Gocce d'inchiostro: Alla ricerca del tempo perduto. La parte di Guermantes - Marcel Proust

Avendo avviato il processo della lettura della Ricerca da qualche tempo, l’idea di non proseguire, lasciare a metà la lettura di un capolavoro come questo fu a dir poco impensabile. E con ciò qualunque idea malsana di rimandare la sua lettura. La stessa lettura - o viaggio, a seconda di come si vuol indicare questo straordinario cosmo, non è stata così inaccessibile come mi avevano detto. Questo timore reverenziale che si associava alla semplice idea di cimentarsi in un'avventura come questa, non è stata per me così terribile come dicono. Quanto una sorpresa continua. Difficile, ostica, intricata ma una filosofia di vita che ho professato nel giro di undici mesi, fondata dal desiderio di un uomo di comprendere i meccanismi del Tempo, dell’amore e del suo Io.

Titolo: Alla ricerca del tempo perduto. La parte di Guermantes

Autore: Marcel Proust

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 13 €

N° di pagine: 672

Trama: Ne "La parte di Guermantes", edito tra il 1920 e il 1921, il Narratore fa il proprio ingresso nel "bel mondo" che, con i suoi riti e i suoi miti, le soirée, i pranzi, i palchi all'Opéra, occupa tanta parte del libro. È la storia di un disinganno, quello della snobistica attrazione per l'aristocrazia; un lungo, rarefatto racconto capace di esaltare la "poesia perduta" della nobiltà e svelarne insieme la sterile frivolezza. Ma anche di approdare, soprattutto grazie al personaggio del barone di Charlus che introduce in maniera vibrante il tema erotico, a una dimensione che trascende la mondanità per giungere a profonde rivelazioni esistenziali.

giovedì, novembre 14, 2024

Anime alla deriva: romanzi vissuti per caso 2°

La letteratura, i libri. Molti sostengono io sia malata. Fissata, come una paziente affetta da schizofrenia cronica. Lo sono? Mah, chi può dirlo?!? E ciò ha a che fare con la felicità? Quella piccola luce che, in un momento imprecisato della vita, si sprigiona e si posa come un’areola lucente sulla nostra testa? Qualunque cosa sia, certamente c’è da dire che se leggo così tanto una motivazione è racchiusa nell’atto in se. Mi piace il profumo della carta, cibarmi di storie sconosciuti e non che trapelano non solo storie ma tanta magia. Quella magia che solo chi ama certe cose riesce e può percepire. In questa seconda parte, una discreta piletta di romanzi che ho letto e vissuto in passato hanno trasmesso qualcosa. Cosa? Beh, ancora non lo so nemmeno io. Sicuramente lasciato un profumo inebriante che invade ancora le mie narici.

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Titolo: Scrivere per dire si al mondo. Quello che i grandi autori ci insegnano sulll’arte e sulla vita

Autore: Leonardo Colombati

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 20 €

N° di pagine: 303

Trama: Leggere è uno dei più piacevoli vizi solitari, in grado di farci ricordare, immaginare, commuovere con un’intensità che prescinde da dove lo si fa ( a letto o su un treno ) e quando; Italo Calvino sosteneva che quando leggi, << il tempo sei tu che lo decidi >>. I grandi autori, da Dante a Flaubert, da Tolstoj a Proust, da Kafka a Joyce, attraverso i loro privilegiati punti di vista, potenziano la nostra percezione e il nostro sguardo, e così ci insegnano a guardare il mondo con occhi nuovi. Per questo Leonardo Colombati, scrittore, critico letterario e docente di scrittura creativa, ci prende per mano e ci conduce in un percorso di rilettura e analisi delle opere di genio, indagando – dal << principio >> << alla fine>> - le componenti essenziali della creazione letteraria: la definizione dell’io, in apparenza quello dei personaggi, in realtà quello del romanziere e, sorprendentemente, anche del lettore; l’utilizzo multiforme della parola che va a comporre la voce del narratore ( o, per meglio dire, << l’illusione di una voce >>); la creazione dei personaggi, alcuni dei quali sono diventati veri << caratteri >>, come Don Chisciotte, Falstaff, Anna Karenina o Lolita, e che alla fine sono riconducibili a due grandi categorie, gli Ulisse ( << con la sua barba e la cicatrice >> ) e gli Amleto ( << con la sua calzamaglia e il teschio >>); la gestione del tempo, così compresso nei libri rispetto a quello che sperimentiamo nella nostra vita e, diversamente da quanto succede nel mondo reale, capace di procedere in avanti e all’indietro a piacimento dell’autore; e poi l’amore, unico vero tema poetico. E come non soffermarsi sul ruolo della memoria, dalle madeleines proustiane al racconto di Ulisse alla corte dei Feaci, e sul potere curativo della lettura?

martedì, novembre 12, 2024

Gocce d'inchiostro: La reputazione - Ilaria Gaspari

Un antico proverbio cinese dice che le apparenze hanno sempre il potere di colpire al primo sguardo. Immagini che galleggiano nella piscina della vita, ingannevoli e illusorie; sfondi sul mondo che offrono allo sguardo uno sfavillante spettacolo di colori.

In mezzo a una tempesta che in un momento potrebbe scaldare al sole, in un successivo andare in frantumi contro gli scogli, bruciano l'anima marcendo invisibilmente. Involontari e taciturni, attestati alla sensibilità e alla compassione.

Nella mia carriera di lettrice ho letto tantissimi libri le cui storie, nonostante avessero bisogno di parole che mi si attorcigliarono intorno come la tela di un ragno, impallidirono, si ammalarono e poi morirono alle prime luci dell'alba. E La reputazione rientra nella categoria di quei romanzi che, nonostante operino silenziosamente dentro di te, non possiedono quella particolare magia di quando si è soggiogati al punto di non riuscire a distinguere la realtà dalla finzione. Immagini sublimi o incrinature che non riescono a descrivere la qualità della storia.

Il profumo inebriante di una storia che può sprigionare solo la parola scritta, rendendoci felici per una manciata di secondi per poi svanire senza pietà e lasciarci tristi, turbati e malinconici, se capaci di trasmetterci quella magica sensazione di perdere completamente la volontà, è una sorpresa serena e rassicurante. Un titolo semplice ma romantico, una copertina bellissima e subliminale, una trama originale e innovativa, talvolta, trasmettono messaggi straordinari capaci di far vibrare il nostro animo. Privi di ambiguità, acquazzoni estivi in uggiose giornate d'inverno. Basta poco per trafiggere la nostra pelle: abbracci d'amore che ancora bruciano di passione; gesti poco eclatanti che producono involontariamente calore.

Eppure esistono romanzi che fanno viva testimonianza della moltitudine di sentimenti contenuti nel cuore umano. E l’approccio con questa giovane autrice italiana, nonostante sia stata distante eoni da mè, è dotato di una sottile vena poetica, è una storia semplice e realistica in cui ho potuto scorgere alcuni aspetti del mio passato, e che nonostante alcuni momenti, è trasceso nella psiche umana.

Titolo: La reputazione

Autore: Ilaria Gaspari

Casa editrice: Guanda

Prezzo: 19

N° di pagine: 304

Trama: Nella Roma degli anni Ottanta, la boutique Joséphine è un angolo di Parigi nel cuore dei Parioli: gli affari vanno a gonfie vele grazie al fiuto della proprietaria, Marie-France, che accoglie le clienti con il suo seducente accento francese. Il suo entusiasmo contagia l'indecifrabile socio Giosuè e le tre ragazze che lavorano per lei, ansiose di conquistarsi libertà e indipendenza. Tra loro Barbara, eterna laureanda in filosofia arrivata in negozio per caso, pronta a lasciare che Marie-France le insegni a vivere. Imparerà da lei che la moda è tutt'altro che una faccenda frivola: è un rito, un gergo, un sogno, un segreto… Per chi come Marie-France ne ha fatto una missione, è un antidoto al dolore, all'angoscia di scomparire, ai cambiamenti che il tempo infligge. Tutto procede per il meglio, finché Marie-France non ha un'idea che si rivelerà catastrofica: aprire una linea per adolescenti. Giorno dopo giorno, la superficie della serenità apparente comincia a incrinarsi. Compaiono strani messaggi in codice, minacce, e intorno alla boutique si diffonde una calunnia infamante che non risparmia nessuno. Le voci serpeggiano e nel quartiere cresce l'ostilità verso Marie-France e i suoi. Una ragazzina scompare: c'è una relazione con quel che si dice in giro? Con una prosa capace al tempo stesso di profondità e leggerezza, Ilaria Gaspari indaga sul rapporto tra apparenza e identità, sul peso della maldicenza e sulla difficile conquista della maturità. Cosa succede quando la diffidenza inquina lo sguardo, quando i confini fra le colpe e i pettegolezzi si fanno labili, quando fidarsi significa rischiare? Barbara non è pronta a scoprirlo, forse non è pronta a diventare adulta, eppure non avrà scelta.

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