giovedì, dicembre 11, 2025

Slanci del cuore: romanzi che desidero leggere entro l'anno 3°

 Identità represse che come bestie ringhiano e agognano la libertà; realtà distorte dove non esistono la compassione, il conforto, la felicità; amori segreti sopiti dal tempo. Una tela bianca imbrattata di nero. Sono questi quei romanzi che, prima che si concluda l’anno, mi piacerebbe leggere o rileggere. L'ingegno dei loro autori sta nel aver sprofondamento abilmente nel sotterraneo buio della psiche umana di cui non si trovano limiti, non si conosce la fine e che forse non dà alcuna via d'uscita. Invitandomi a percorrere questo cammino tenebroso avvicinandoci a tentoni verso suoni confusi. Rumori, voci, grida …. Qualunque cosa, qualunque sia la voce che ci sussurra il nostro cuore, che ci porta dritto all'isolamento. Anche sul finire di un altro anno, il mio stile di vita non si discosta dalla modestia, inducendomi a confondere

la realtà con la fantasia ma le cui immagini, figure recise i cui messaggi senza codice sono verità che salvano ergendosi discretamente dall'altura di un luogo sconosciuto, in una sfilza di avventure, eventi o fatti che hanno un ché di già visto e in cui si stenta a riconoscere persino i personaggi che tuttavia fanno parte di un disegno divino non ancora conosciuto. Un piccolo frammento di vetro infranto.

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Titolo: Frankenstein

Autore: Mary Shelley

Casa editrice: Bur

Prezzo: 16, 50 €

N° di pagine: 258

Trama: Nel 1816 Lor Byron, durante una tempesta nella sua villa a Ginevra, propone ai suoi ospiti - Mary e Percy Shelley, e William Polidori - di scrivere, per gioco, un racconto dell'orrore. Ricollegandosi al mito di Prometeo, Mary scriverà Frankenstein. Una storia che è un groviglio etico, un ragionamento profondo sull'origine della vita: l'angosciante storia di uno scienziato che conduce macabri esperimenti nel tentativo di restituire la vita ai cadaveri. Una favola terribile capace di imporsi con la forza delle immagini e la sua anatomia di mito universale. Uno sconvolgente racconto dell'orrore in cui il mostro è più umano del suo creatore.

martedì, dicembre 09, 2025

Gocce d'inchiostro: La rivincita di Gemma - Libba Bray

In svariati momenti della mia vita capita di imbattermi in romanzi che espugnano tematiche che non si conformano a quelle della mia anima, come è naturale che sia per ogni cosa, in cui l’atto di scoprire qualcosa che apparentemente sembra non fare al caso mio diventa un diritto, una sorpresa straordinaria, quando il mondo sembra scivolare via in una gora di ottusità e di grettezza materialistica. Non ci sono più ideali, non ci sono più virtù, non ci sono più sogni. Mi aggrappo a delle semplici pagine bianche affinchè la mia anima possa vivere meglio: non uno stile di vita, piuttosto un modo di essere. Raramente mi sono mai sentita a disagio quando mi imbatto in letture che richiedono un certo impegno, soprattutto quelle che ti trascinano fuori dalla tua comfort zone, privi di figure portanti o di personaggi amati. Ma per essere un lettore forte, un lettore volenteroso e coraggioso, bisogna saper cogliere quei pochi momenti in cui avviene qualcosa di straordinario.

I romanzi per giovani adulti, non quelli per ragazzi, badate bene, più di qualsiasi classico in circolazione, specie quello risalente al periodo vittoriano, non mi tengono più stretta nel loro freddo abbraccio, a causa del poco tempo che io trascorro assieme a loro. Diviene quasi un’aberrazione l’idea originale di stanziare in un posto nuovo chiedendo persino di starci confortevolmente, andarci di persona, magari. Ciò ha comportato, negli anni, ad indirizzarmi dritto dritto dinanzi ad altre letture, altri autori scoperti per caso, proprio perché chiacchierati e amatissimi, e che persino io stessa ho potuto constatarne la grandezza. E il suspense, l’arte di saper connettere sviate concezioni di paura, timori fisici o psicologici, non mi hanno aiutato semplicemente a dover stare più attenta a ciò che faccio o a chi mi circonda. Semplicemente a cogliere l’essenza delle cose, specie se queste sono invisibili agli occhi.

Titolo: La rivincita di Gemma

Autore: Libba Bray

Casa editrice: Elliot

Prezzo: 18, 50 €

N° di pagine: 667

Trama: Ritorna con il terzo libro l'eroina vittoriana e new gothic che ha affascinato milioni di lettrici nel mondo. Incomincia un nuovo anno scolastico e Gemma Doyle, alla soglia dei diciassette anni, si ritrova all'appuntamento con la lugubre Spence Academy. L'Ordine, la misteriosa congrega di cui faceva parte la madre, lotta con il Rakshana per il controllo dei regni, la dimensione magica dove i morti tornano in vita e tutti i desideri, anche i più pericolosi, sembrano realizzarsi. Mentre Pippi, nella sua nuova incarnazione, è sempre più determinata a vendicarsi delle antiche compagne di scuola e qualcuno vuole ricostruire a tutti i costi la maledetta ala est del collegio, Gemma deve affrontare il debutto nella società londinese con le amiche Felicity e Ann, e insieme i suoi sentimenti per Kartik. Tra la realtà e la fantasia, dove si nasconderanno le maggiori insidie? Magie, colpi di scena, tra amori impossibili, lacrime e sangue.

domenica, dicembre 07, 2025

Amori di carta: Henry James

Capitano dei momenti in cui improbabilmente mi trovo in luoghi, in compagnia di figure che razionalmente, in un momento imprecisato della mia vita, non avrei mai prestato attenzione. Una Londra fumosa, grigia e ovattata, due fanciulle che si apprestano ad affacciarsi sul palcoscenico artificiale della vita con nient’altro l’insano desiderio di risolvere qualunque problema il tempo, il mondo circostante gli propina, ritrovandosi poi l’una nell’altra cercando di fuggire da qualunque contrarietà. Se certi romanzi l’avessi letti in un momento in cui di tempo a disposizione non ne avrei avuto, quello cioè fondamentale per poter alternare questa lettura con altri romanzi, non credo che avrei potuto portarne a termine la lettura con costanza e concentrazione come invece è accaduto.

Perché, seppur scritti bene, uno spaccato politico e sociale dell’epoca che c’è stata in cui si assapora la debole incolore emozione delle cose, la disgressione di ogni cosa, l’orrore di un mondo circostante completamente diverso da quello attuale, tante pagine di troppo appaiono sprecate, fin troppo eccessive, quasi incomprensibili poiché entità piccolissima che non riesce a implodere in un unico splendido agglomerato. Ma solo in forme di persistente abnegazione, frustrazione, sentimenti contrastanti proiettati in un mondo di cui l’autore lo impreziosisce di magia e lirismo, quasi un magnifico apice di apoteosi giunto troppo in fretta. Sospeso in una grande e dorata isola in cui l’intimità, i gesti del cuore stonano con il grigiore di cui è inzuppato ogni cosa.

venerdì, dicembre 05, 2025

Sette gocce in sette giorni: romanzi vissuti in una settimana 8°

Ho studiato un piano, prima che giungessero questi ultimi giorni dell’anno, e sebbene di romanzi di cui parlarvene ce ne sono un bel pò, da considerarsi ineluttabili e inevitabili, mi è stato davvero impossibile non poter tuffarmi, in un mondo che mescola vecchio e nuovo, in storie brevi ma necessarie per arricchire il mio bagaglio culturale. Le vicende di alcuni, infatti, mi hanno coinvolto da molto vicino, più di quel che immaginavo. Altri, invece, mi hanno avvinta e stanziati nel nulla con una banale proposta per via telematica, mentre la mia vita continuava a seguire un processo tutto suo, di cui io ero solo spettatrice e non artefice, in cui i romanzi rappresentano quello splendido surrogato che, in un momento imprecisato, possono esplodere vulcanicamente, come non accade con nient’altro.


Ognuna di queste storie è stata messa al mondo, concepita con una certa cura, forse in modo inconsapevole, mossa dalla necessità di riconoscersi al mondo con un ruolo completamente diverso nel proprio destino, una funzione che li ha, ai miei occhi, trasformati in elementi imprescindibili nel carosello di quelle nozioni, dottrine utili ad arricchire il mio bagaglio culturale, redimendo ogni cosa dall'effimera condizione di romanzi scacciapensieri, che inconsapevolmente e con leggerezza avevo assegnato precedentemente.

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Titolo: I visitatori celesti

Autore: Chandra Livia Candiani

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 13 €

N° di pagine: 136

Trama: I visitatori celesti sono quattro figure che portano un messaggio: non si scappa dall'invecchiare, dall'ammalarsi, dal morire, ma c'è una Via, opposta all'oblio, che nell'affrontarli trascende il danno e la sofferenza. Per questo sono detti «messaggeri», perché portano notizia bruciante, messaggio che risveglia, e «celesti» perché non si limitano a rivelare l'ineluttabilità delle sfide radicali della vita, ma ci aprono anche la soglia di significati altrimenti ignorati: significati celesti, che vengono da un al di là della condizione rassicurante e confortante in cui di continuo ci rintaniamo, a causa dell'angoscia in cui la finitudine e il dolore ci gettano.

mercoledì, dicembre 03, 2025

Le TBR: richiami dell'anima 55°

Nel pieno delle feste natalizie, in vista della conclusione di un anno, l’ennesimo, e l’inizio di un altro, di autori che in passato ho ospitato nel mio salotto letterario, nel secolo in cui si è già ascoltato e detto ogni cosa, è davvero impossibile che anche l'amore più oscuro, forte e violento, come quello che ci è narrato in queste pagine, ultime gocce di inchiostro rovesciate nel libro della mia vita, ultime naturalmente di quest’anno, che ad una semplice lettura divengono ardente. I lettori dall'animo già ben disposto a tutto questo, vivono e vedono questo tipo di storie con un certo entusiasmo.

Il mese di novembre è passato sulla mia testa senza che io me ne accorgessi, e questo ultimo, questo dodicesimo, come piace a me definirlo -, mi ha vista impegnata nella lettura di romanzi di cui so per certo serberò un ricordo particolare. Questa carrellata è l’ennesima, l’ultima di questo 2025 che alleggerisca ogni colpa sono stati costretti ad addossarsi i protagonisti, il suo pesante profumo di mancanza e solitudine, oppressa da un forte senso di vuoto, malinconia, un tipo di inquietudine spirituale da cui ci si presta confidando in un tempo, avvento migliore, ma non per questo impegnata a vivere quest'ennesime impennate letterarie. Nell'intimo, dal crescente ardore della passione per la letteratura soffoca qualunque ragionamento. Ma da dove partire per mettere in ordine i pensieri? Che cosa scrivere, quali parole spendere nei riguardi di quelle storie che, ogniqualvolta le leggo, mi lasciano in preda a sensazioni particolari?

Ed ecco come, per l’ennesima volta e l’ultima di quest’anno, abbraccerò

con un certo entusiasmo queste opere, mentre la neve, come una novità, posa delicatamente e impulsiva sui bordi della mia finestra, caratterizza predominante gli avvenimenti della mia vita, modifica anche un pò il mio stato d’animo contemplativa e palpitante come i personaggi hardiani. 

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Titolo: Il codice da Vinci

Autore: Dan Brown

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 16 €

N° di pagine: 516

Trama: Un delitto inspiegabile. Un messaggio nascosto nei secoli. Un segreto capace di riscrivere la storia. Quando il curatore del Louvre, Jacques Saunière, viene assassinato, l’ultimo enigma che lascia dietro di sé conduce a un nome: Robert Langdon. Il celebre professore di simbologia di Harvard viene convocato sulla scena del crimine, ma ben presto si rende conto di essere il principale sospettato. Affiancato dalla crittologa Sophie Neveu, nipote della vittima, Langdon inizia una disperata corsa contro il tempo tra Parigi e Londra. Il loro viaggio si snoda attraverso codici nascosti nelle opere di Leonardo da Vinci, antiche società segrete e un mistero legato al Santo Graal, capace di sconvolgere la storia del Cristianesimo. Ogni scoperta li avvicina alla verità, ma li espone a pericoli mortali.

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