lunedì, febbraio 27, 2023

Romanzi su misura: Febbraio

Provvedo sempre a prendere nota di ciò che leggo. Voglio dire, perché non farlo?!? Lettrice onnivora e appassionata, lo sono sempre stata, e di periodi in cui la lettura non sia stata la mia più fidata compagna le si contano sulla punta di una mano. Dunque, anche questo secondo mese dell’anno, è stato parecchio ottimale. Soddisfacente, entusiasta che, eccetto una piccola eccezione, i cui protagonisti hanno parlato al mio cuore. Hanno condizionato giornate apparentemente simili a se stesse, ma ricche di contenuto, gioendo di ogni attimo di felicità in loro compagnia, consumando qualunque bisogno affinchè mi indussero a raggiungere la felicità. Si, perché, a modo mio, e forse ancora per molti in maniera incomprensibile, leggere mi rende felice. Allieta lo spirito, rinvigorisce il mio corpo minuto, sempre in lotta fra il voler fare e il poterlo fare, contenta poi di vedere, alla fine, i miei obiettivi raggiunti. Ambizioni che non si sono volatizzate in una manciata di ore, quanto solidificate, hanno emesso un loro battito in questo strambo e folle Cosmo.



Romanzi su misura in carta e inchiostro:

Una storia non proprio originalissima che puzza di magia oscura, esoterismo, dove fanno da sfondo i meravigliosi paesaggi della città di New York. Un quadro affinato in cui si parla di personaggi disumani e crudeli che, macchiati da gesti o azioni sconsiderate, si troveranno coinvolti in qualcosa di orripilante e oscuro. Intrappolati in una rupe di acque nere e profonde dove non si riesce a  vedere sul fondo.
Valutazione d’inchiostro: 4

sabato, febbraio 25, 2023

Gocce d'inchiostro: Liberi come la neve - Rita Nardi

Niente di così irreparabile né da cui posso trarre insegnamento, ma i romanzi nostrani sono per me motivo di grande diffidenza. Alcune volte mi affascinano, altre mi impediscono ad approcciarmici per il timore di incorrere in qualche delusione... Recentemente situazione analoga accadde con il romanzo di un autrice italiana, mia coetanea, che francamente non conoscevo, nonostante sia una frequentatrice del booktoker, e questo romanzo, questo in particolare, mi indusse a prendere una strada tutta sua, perché il peso della realtà delle volte grava sulle mie spalle come un fardello fin troppo pesante, provando ad entrare non solo nella mia testa ma anche nel mio cuore. Prima era solo una sensazione, ora è una certezza, e le pagine bianche che riempio non presumono niente di che ma solo semplici forme di condivisioni. Retrocessi alla categoria di letture da cui bisognerebbe fare ammenda o semplici svaghi, a seconda di come li si vede, lanciando un urlo dalla soglia morale della nostra anima che non possa essere solo sentito ma accolto.
Questo romanzo non dice niente che non abbia letto o sentito in passato, ma leggerlo ha suscitato un guazzabuglio di sensazioni straordinarie che hanno acquietato lo spirito ma non travolto, romantico ma non necessario, che  tuttavia ho vissuto con pianti e sorrisi. Il sogno a occhi aperti di cui pochi hanno osato parlare apertamente, trasformato in un incubo per un adolescente come Nive, reso straordinario più di quel che credevo per i temi che tratta la sua autrice che non sono mai scaduti nel banale o nel ridicolo soprattutto quando si è così giovani.
Liberi come la neve, però, resiste a questo brusco pregiudizio, proprio nel momento in cui comincia a dilargarsi la sua storia, di cui io non ho potuto fare a meno di sentirmi partecipe. Riducendo la mia anima in minuscoli pezzettini e, solo alla fine, raccogliendola con niente di così eclatante da impedirmi di farlo, ma con quietezza e sgomento, un arrivederci in sordina che reca una preghiera di aiuto, un abbraccio gettato di slancio che nonostante non abbia quel fervore di cui mi aspettavo di constatare da una storia di questo tipo, tocca le corde più sensibili del nostro animo.

 

Titolo: Liberi come la neve
Autore: Rita Nardi
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 15, 90 €
N° di pagine: 450
Trama: Mi chiamo Nive White e so bene cosa significhi non avere un luogo da poter chiamare casa. Questa parola mi è estranea da quando i miei genitori sono scomparsi e ho cominciato a essere sballottata da un paese all’altro. Nessuno mi ha mai accolta, nessuno mi ha mai voluta. Per questo, quando lascio Parigi e atterro in Canada, non mi aspetto nulla. Devo resistere qualche mese, fino a quando compirò diciotto anni e sarò libera. Eppure qui c’è qualcosa di diverso, lo percepisco appena trovo una foglia rossa al mio arrivo. Anche se i boschi sono sepolti da metri di neve, mi sento in pace sotto l’ombra degli abeti. O forse sono le persone a darmi questa sensazione di calore. Come lo zio Henry, che mi ha aperto la sua casa, o Margareth, che mi cucina i pancake, o Kaya, che mi strappa un sorriso. C’è solo una persona a cui non piaccio per nulla. Un ragazzo schivo, con occhi grigi e impetuosi come una tormenta. Si chiama Hurst e per lui sono una straniera. Un pulcino che non appartiene alle gelide foreste della tribù Navajo di cui fa parte. Eppure, anche se le sue parole mi feriscono, il suo sguardo brucia e legge la mia tristezza. Non posso negare quello che provo, ma ho paura di fidarmi, perché il passato mi ha insegnato a essere diffidente e non mettere radici. Forse, però, la mia vita può essere diversa. Secondo una leggenda della tribù, chi trova la wapasha, la foglia rossa, è in grado di cambiare il proprio destino. Se è davvero così, vorrei trovare il coraggio di seguire l’istinto. Lo stesso che mi conduce tra le braccia di Hurst. Mi chiamo Nive White e questa è la mia storia. 

giovedì, febbraio 23, 2023

Solo un'illusione: fantasy che credevo di amare ma che mi hanno delusa

Non credo che certe letture, se disastrose e irripetibili, siano da considerare memorabili. Eppure ci sono stati momenti, durante il mio percorso di lettrice, in cui mi sono imbattuta nella lettura di romanzi, checchè essi siano fantasy o classici da cui ho riscontrato solo effetti negativi. Così pare, così si evince da recensioni lunghe e chilometriche, in cui il mio disappunto di non poter accettare l’ennesima infarinatura letteraria è più forte di qualsiasi altro istinto. Fu così che, in buona fede o meno, vengono spedite in un angolo remoto della mia coscienza. Qualunque cosa gli si voglia, trasmettono sempre emozioni. È questa la cosa più importante. Ed ecco che, consapevole di chi sto parlando, rievoco quelle letture che disgraziatamente non hanno soddisfatto appieno il mio spirito. Sulle prime mi avevano ricordato una finta città antropomorfica e straordinaria, rivelatesi poi nient’altro che cittadelle in cui ho potuto si perdermi ma anche desiderato di fuggire, il prima possibile.

Romanzo fantasy per giovani adulti ma concerne anche ad un pubblico adulto, una lettura che non spicca per tante cose ma soprattutto per la caratterizzazione dei protagonisti, il loro essere forti, figure divenute di carne e ossa che non hanno nè un’importanza simbolica nè metaforica. Quel forte senso di vendetta, la sensazione di essere avvolti e fagocitati in un’atmosfera densa, oscura, cupa dove predominano la malvagità, il desiderio di sopraffare il prossimo, la vendetta, la lealtà, rappresentano il guizzo di una storia che avrebbe potuto emettere un vagito all’inizio di una nuova era.

Titolo: Gli inganni di Lock Lamora
Autore: Scott Lynch
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 612
Trama: Nella misteriosa città di Camorr un orfano ha vita dura, e spesso breve. Ma il giovane Locke Lamora riesce a eludere la morte e a non farsi catturare come schiavo, fino a diventare un furfante provetto sotto la tutela del Forgialadri, un talentuoso artista della truffa. A capo della banda di fratelli dalle dita leste, noti come Bastardi Galantuomini, Locke diventa presto celebre, e si fa beffe persino del più temuto re della malavita. Ma tra le ombre si annida qualcuno di ancora più ambizioso e micidiale. Di fronte a un sanguinoso colpo di stato che minaccia di distruggere qualunque persona o cosa che abbia un senso nella sua esistenza, Locke giura di sconfiggere il nemico al suo stesso gioco crudele. Costi quel che costi.

martedì, febbraio 21, 2023

Gocce d'inchiostro: L'ultima traccia - Charlotte Link

Non amo particolarmente i gialli. Non che sia un tubù o un segreto che desidero custodire gelosamente, ma i romanzi incentrati su indagini poliziesche, morti repentine e brutali, pagine e pagine di ricerche ed informazioni che non portano da nessuna parte se non a girarci intorno, non hanno mai sollecitato più di tanto la mia attenzione. Ma questo romanzo, nonostante i buoni propositi, l’ho portato a termine: l’ho letto – non divorato -, senza scontare in qualche sbadiglio. Ci sarebbe da ridire, non lo metto in dubbio. Ma a me la Link mi piace quando combina elementi in cui il tessuto ammaliante del passato cozza col presente, e segreti di famiglie che erano interamente nascosti prendono vita. Questo romanzo non esplica niente di ciò, ma io avevo scelto di proposito di leggerlo. Ciò che accadde durante il periodo della sua lettura fu completamente diverso da quel che credevo, e non sapevo se fosse un mancato tentativo d’azione o una << gaffe >> nel periodo di scrittura, il legame che si è interconnesso fra me e la sua autrice.
Nulla di così memorabile, dunque, ma sicuramente che tiene su un meccanismo a dir poco affascinante per gli amanti del genere che tuttavia mi si è rivolto con un sorriso. Un sorriso che, per educazione e curiosità, ho ricambiato serbando però la speranza nel cuore di un prossimo incontro con la sua autrice. Un incontro che possa lasciare un segno nella sabbia del tempo, proprio come accadde qualche tempo fa.

Titolo: L’ultima traccia
Autore: Charlotte Link
Casa editrice: Tea
Prezzo: 9 €
N° di pagine: 492
Trama:
La vita della ventitreenne Elaine Dawson sembra un susseguirsi di delusioni e fallimenti. Per questo Elaine non resta troppo sorpresa quando, in una fredda giornata di gennaio del 2003, i suoi progetti vanno nuovamente in fumo: è in partenza per partecipare al matrimonio di un'amica a Gibilterra, e tutti i voli da Heathrow vengono cancellati a causa della nebbia. Ma forse questa volta succederà qualcosa di inaspettato che darà una svolta alla sua vita: un affascinante sconosciuto le offre di andare a pernottare a casa sua, vicino all'aeroporto, invece di accamparsi nella squallida sala d'attesa fino al giorno dopo. Elaine accetta. Da quel momento nessuno la rivedrà più. Cinque anni dopo, l'amica e giornalista Rosanna Hamilton si occupa del suo caso nell'ambito di una serie di articoli su persone scomparse senza lasciare traccia. Al suo fianco l'avvocato Marc Reeve: l'uomo che all'epoca ospitò Elaine. Sebbene gli inquirenti non avessero mai pronunciato accuse nei suoi confronti, il sospetto era stato sufficiente a rovinargli carriera e vita privata. Improvvisamente spuntano degli indizi che Elaine sia ancora viva. A Rosanna e Marc non resta che seguire questa traccia, ignari dei pericoli che li attendono...

domenica, febbraio 19, 2023

Marchi indelebili: romanzi di fantascenza per principianti

Fantascienza non è una parola che uso spesso. Anzi, è l’esatto contrario di ciò che mi piace, di ciò che mi attira. Fantascienza allude a ciò che è al di fuori dell’ordinario, e al piacere estatico, in cui i sensi cozzano con la realtà circostante, ed il flusso dei nostri pensieri agiscono con l’intensa calma dei fanatici religiosi. Qualche volta, è capitato di veder approdare, in questo salotto virtuale, romanzi che esulano dai miei gusti. Voglio dire, non disdegno la lettura di un buon libro, checchè si voglia dire. Certamente ci penso due volte se mi proponessero un giallo. Ma quasi sempre in questi casi è eseguita una sorta di cerimonia fra me e il mio spirito in cui sono gli stessi romanzi ad avvolgere le mie fragili membra con estrema cura, lasciando comunque un segno del loro passaggio. Fu così che capitò di imbattermi nella conoscenza di opere, romanzi che mi restarono impressi nella mente non quanto per il genere specifico cui abbracciano, quanto per le sensazioni che la loro lettura ha sortito così bene. Negativamente o positivamente, sono romanzi che ho letto e di cui serbo un certo ricordo. Un buon sbocco per chi non è avvezzo a girovagare in questo strambo mondo, un’occasione per valicare i cieli celesti di luoghi cui non avevamo ancora visto.


Un fantasy innovativo, semplice e avvincente, nonché una sequenza di immagini frenetiche in un caleidoscopio di situazioni critiche. Un ragazzino che ruba per vendetta; un demone simpatico e scrupoloso che vestirà i panni di angelo custode; un uomo tormentato dai rimorsi del suo passato. La sua bellezza, al termine della sua lettura, sta  nel domandarsi come un romanzo apparentemente semplice e innocuo nasconda una così avvincente avventura.

Titolo: L'amuleto di Samarcanda
Autore: Jonathan Stroud
Casa editrice: Tea
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 449
Trama: Il millenario jinn Bartimaeus, il demone che costruì le mura di Uruk, Karnak e Praga, che parlò con re Salomone, che cavalcò per le praterie con i padri dei bisonti, viene improvvisamente richiamato dal mondo degli spiriti ed evocato a Londra. Una Londra tetra e cupa dove la magia consiste in un'unica capacità: quella di evocare e asservire demoni, i quali, loro malgrado, obbediranno a ogni ordine del mago che li tiene in suo potere, Bartimaeus deve compiere una missione difficilissima: rubare l'Amuleto di Samarcanda al terribile e ambizioso Simon Lovelace.


venerdì, febbraio 17, 2023

Gocce d'inchiostro: Oscuri talenti - J. M. Miro

La recensione di quest’oggi mi sorprende in balia di sensazioni contrastanti. Quando mi approccio ad un nuovo romanzo, ad un’opera che rispecchia le mie qualità letterarie ma poi, per un motivo o per un altro, non riesce a soddisfarmi completamente, è scontato che alla fine avrei riscontrato solo esiti negativi. Oscuri talenti, questo primo volume di una saga il cui numero dei volumi è sconosciuta, assunse l’onere di attrarmi nella sua bellissima Londra fumosa e grigia, che richiama moltissimo quella Dickensiana, provvedendo però ad allestire un teatro di azioni che ho visto in altre pagine e che per questo motivo non mi ha regalato ciò che cercavo. Temersi dunque in pari all’entusiasmo generale, coinvolgersi al punto che non volevo rischiare di essere isolata, stona con il mio essere forse perché il mio entusiasmo è un po' meno smorzato di chi leggendo questo primo volume grida al capolavoro. Per quanto mi riguarda, una lettura molto carina ma niente di più. Avvolta in un sudario di tetraggine, impurità, mossi da personaggi che interferiscono nell’ingranaggio macchinoso del suo stile, ma il cui ritmo induce sicuramente a divorare le pagine…. E quindi? Cosa c’è stato di così << malvagio>>? Assolutamente niente! Il mio approccio con il suo autore. Forse giunto in un momento particolare, al momento sbagliato, di cui però non ho potuto non tenere atto. Chissà… forse l’occasione di rileggerlo e vederlo mediante nuovi occhi, da qui a quando sarà pubblicato il secondo volume, giungerà quando meno me lo aspetto?!?

Titolo: Oscuri talenti
Autore: J M Miro
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 22 €
N° di pagine: 656
Trama1882. Londra è una città grande come il mondo, dove è facile perdersi, soprattutto se l'unico posto che finora hai chiamato casa è un paesino nel delta del Mississippi o un circo itinerante del Midwest. Charlie e Marlowe sono approdati nel Vecchio Mondo, sotto cieli carichi di nebbia e fuliggine, fino al 23 di Nickel Street West, per andare incontro a una nuova vita in un luogo dove sentirsi finalmente al sicuro, dove i loro talenti non saranno solo fonte di diffidenza, equivoci, dolore e solitudine. Ma ad attenderli c'è un terribile morvide, un non-morto, assetato di sangue, pronto a tutto per servire il suo oscuro signore. Per fortuna ci sono anche gli angeli custodi: Mrs Harrogate con la veletta sempre abbassata a coprire una voglia purpurea e la forza austera, Mr Coulton che nasconde la gentilezza sotto una dura buccia, e Alice Quicke, investigatrice privata decisa a cambiar vita. E via di nuovo, in viaggio alla volta della Scozia, verso una scuola unica nel suo genere, per sfuggire a una figura di tenebre e fumo che non si arrenderà fino a quando Charlie e Marlowe non saranno suoi. Tra meraviglie e tradimenti, passato e futuro, slanci di vita e rischi incalcolati, un manipolo di amici cercano di far luce dove tutto è tenebra, per scoprire la verità sui loro doni e sulla natura di ciò che li sta perseguitando, per arrivare a capire che a volte le gioie più grandi ci arrivano per mano dei mostri peggiori.

mercoledì, febbraio 15, 2023

Intramontabili storie risucchiate nell'oblio: sette anni di letture risucchiate nel nulla? Parte 2

Come la prima parte, questa seconda parte sfila un numero discreto di letture che sono l’ennesima manifestazione contro la parola scritta, ma il massimo contributo possa dare per perpetuare il ricordo di romanzi che meritano di essere letti, ricordati. La prospettiva era quella di trascorrere altro tempo in loro compagnia, e, sorridendo, nel mentre ripongo queste poche righe, eccomi intraprendere per l’ennesima volta questo cammino all’ordine del giorno … e di letture programmate.

Questo romanzo ricordo si rivelò una lettura avvincente ma poco originale che scava le fondamenta di una storia che è stata costruita in maniera alquanto complessa. Negli anni non ho più letto niente dell’autrice. E di questo romanzo ricordo poco e niente… dovrei rimediare?

 

Titolo: Magic
Autore: V. E. Schwab
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 416
Trama: Kell è uno degli ultimi maghi rimasti della specie degli Antari ed è capace di viaggiare tra universi paralleli e diverse versioni della stessa città: Londra. Ci sono infatti la Rossa, la Bianca, la Grigia e la Nera, dove accadono cose diverse in epoche differenti. Kell è cresciuto ad Arnes, nella Londra Rossa, e ufficialmente è un ambasciatore al servizio dell'Impero Maresh, in viaggio alla corte di Giorgio III nella Londra Bianca, la più noiosa delle versioni di Londra, quella senza alcuna magia. Kell in verità è un fuorilegge: aiuta illegalmente le persone a vedere anche solo piccoli scorci di realtà che non potrebbero mai vedere. Si tratta di un hobby molto rischioso, però, e adesso Kell comincia a rendersene conto. Dopo un'operazione di trasporto illegale andata storta, Kell fugge nella Londra Grigia e si imbatte in Delilah, una strana ragazza che prima lo deruba, poi lo salva da un nemico mortale e infine lo costringe a seguirla in una nuova avventura. Ma la magia è un gioco pericoloso e se si vuole continuare a giocare prima di tutto bisogna imparare a sopravvivere..

lunedì, febbraio 13, 2023

The social booktag

Isolata dal mondo, delle volte la letteratura regala molto più di quel che credo. L’accumulazione di parole, scene che forse avvengono esclusivamente nella mia testa, storie che non sono solo semplici storie ma racconti di vita che considero come miei, sono piccole miniature che nel complesso formano il cosidetto romanzo della vita. Della mia sicuramente, che nonostante ami leggere opere scritte da altri, mi ci rispecchio tantissimo. Mi guardo allo specchio per esaminare non solo il mio volto ma ogni parte della mia anima, completamente esposta, e giungo alla conclusione che questo è il mio pane quotidiano. L’unico mezzo in cui posso riconoscermi, in cui mi perdo e poi mi ritrovo, in un grumo d’inchiostro, polvere, parole e suoni che danzano sulla mia pelle, si pongono sopra la mia coscienza pilotandola quasi come dotata di una forza tutta sua.


1)    Romanzo letto mediante un booktok o bookistangram

Questo romanzo, che a me è piaciuto molto. Nonostante ne riconosca i difetti.

sabato, febbraio 11, 2023

Intramontabili storie risucchiate nell'oblio: sette anni di letture risucchiate nel nulla? Parte 1

Osservando le tre librerie che compongo questo piccolo santuario magico in cui mi trovo, penso a come tutti questi romanzi che mi circondano siano stati letti, vissuti e, disgraziatamente, alcuni dimenticati in anni e anni di letture intense e fervide, momenti in cui la mia anima semplice e appassionata si sia scontrata con quella di autori o figure che hanno a modo loro lasciato una traccia del loro passaggio. Personalmente credo che ogni lettura, checchè essa sia positiva o negativa, facilmente dimenticabile o indimenticabile, rechi messaggi da cui dovremmo farne tesoro. Quante volte mi sono intestardita a divorare pagine e pagine di storie che già dal principio sembravano gigantesche ciofeche, non rispecchiandosi con il mio spirito. I motivi spesso non sono stati palesi, quindi questo post nasce dal desiderio di riesumare quei romanzi, quelle letture che hanno costellato sei intensissimi anni, sei anni da quant’è che il mio blog è in vita, che in un certo senso aderiscono a un bel niente, in parte, e a farmi comprendere quali romanzi meritano di essere recuperati e quali no. Anche se avessi dovuto percorrere chilometri e chilometri pur di averne una copia fra le mie mani.

Questo racconto, invece, non mi piacque molto. Frutto di un arte e di una fantasia così fertile e sontuosa il cui cuore pulsante è nascosto in molti ospiti, nido solitario, gelido, oscurato dalla bellezza e più perduto per continui abbandoni e allontanamenti. In cui prevalgono toni drammatici, concitati, emotivi e che come ogni romanzo storico che si rispetti non diviene espansione semplicistica e visionaria di un mondo che non ci appartiene per i continui e ripetuti sballottolamenti, che richiamano costantemente il passato. 

 Titolo: La casa degli spiriti

Autore: Isabel Allende
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 9,90 €
N°di pagine: 364
Trama: Una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle donne di una importante e stravagante famiglia.







giovedì, febbraio 09, 2023

Gocce d'inchiostro: Donne innamorate - David H. Lawrence

Di classici non ne riesco ad avere mai abbastanza. Poco più di un centinaio di libri, le mie strapiene librerie contano un numero non indifferente di romanzi di letteratura classica, e quella di cui vi parlerò quest’oggi è un tipo di storia – che rientra sempre nell’ambito classico -, che mi aiutò a conoscere maggiormente il suo autore, ospitandolo fra le mura del mio santuario magico, gruppi di anime che hanno una luce interiore purissima, ardente ma con la perenne prospettiva di far presa sulla vita, catturarla nella sua comprensione, ma dilaniati da un vuoto interiore che li proietta in una condizione quasi denigratoria. Forse sarebbe stato meglio che l’anima fosse in netta contrapposizione con l’ambiente circostante, che la povertà e la miseria non fossero rinnegate, la grandezza dell’uomo che dipendeva esclusivamente dal compito assegnato e dal suo modus operandi nel realizzarlo. Niente che non avessi già visto, ma il tutto immerso in un’atmosfera la cui aria era satura di innescamenti d’azione, intenti che dovrebbero condurre alla felicità o modificare qualcosa, in cui il rapporto fra uomo e natura è indirizzato prevalentemente al cambiamento o alla distruzione. All’ombrosità o all’oscurità. Sopra l’iridescenza della coscienza avrebbero vorticato violente pressioni del mondo esterno, scevra da qualunque forma di annientamento, sciatteria e insulsaggine.

Titolo: Donne innamorate
Autore: David H. Lawrence
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 704
Trama: In questo romanzo, pubblicato nel 1920 e concepito idealmente come seguito de "L'arcobaleno" (1915), Lawrence esplora, avvalendosi di una trama esile e pretestuosa ma anche di un'estrema dilatazione e intensificazione dei dialoghi, le più diverse implicazioni dei rapporti tra i due sessi, l'assurdità delle convenzioni sociali che vorrebbero delimitarne le possibilità e i modi, il tormento dell'eterno conflitto tra istinto e intelletto, tra sensualità e ragione, sullo sfondo della società industriale inglese del primo Novecento. L'abbandono della tradizione narrativa ottocentesca, del romanzo "ben costruito" in virtù di uno sviluppo regolare della storia e dell'aderenza realistica ai fatti, è definitivo: la struttura di "Donne innamorate" è accidentata, spezzata, apparentemente incoerente e segna l'inizio di una significazione espressionistica e simbolica tipicamente novecentesca.

martedì, febbraio 07, 2023

Un'attrazione rischiosa: sconti BUR 2023

Le tentazioni letterarie sono per noi lettori delle vere e proprie sciagure. Lasciano un segno del loro passaggio, e pur quanto ci sia tanto libero arbitrio – un lettore può scegliere di non cedere -, alla fine resistere è davvero impossibile. Rido, sghignazzo fra me e me, perché forse sarò la prima a cedere queste tentazioni :D è chiaro che anche io mi lascio sottomettere al potere del capitalismo, ma il più delle volte sortisce effetti benefici per il mio spirito. Perché negare una felicità così appurata? Perché non lasciarsi cullare dal profumo inebriante di una nuova storia? Noi lettori siamo sempre tanto affamati, e sebbene ci si alimenta in ogni modo possibile, ci si divora un romanzo dopo l’altro, una cura effettiva non esiste; non esistono sbocchi per l’anima più belli di questi. Non esiste piacere più straordinario di questo, con le mani ancora sporche d’inchiostro, ed ogni cosa che urli letteratura.

Primo romanzo che consiglio, un racconto che altri non è che un oscuro labirinto in cui non tutti amano perdersi e che, per opera di un magistrale disegno, appassiona e sconcerta.
Una storia che gioca tra il reale e l'assurdo, sentimentale e drammatica che è una nostalgica rievocazione del passato, nonché rivisitazione di un epoca irrecuperabile fatta di strani e oscuri personaggi, rivelazioni sconcertanti e patti stretti col diavolo.

Titolo: Il maestro e Margherita
Autore: Michael Bulgakov
Casa editrice: Bur Rrizzoli
Prezzo: 18,50
N° di pagine: 386
Trama: "Un miracolo che ognuno deve salutare con commozione". Così Eugenio Montale accoglieva nel 1967 il romanzo postumo che consacrava di colpo Bulgakov, fino ad allora sconosciuto, tra i grandi scrittori russi del Novecento, e forniva un quadro indimenticabile della Russia di Stalin. Nella Mosca degli anni '30 arriva Satana in persona e sotto le spoglie di un esperto di magia nera accende una girandola di eventi tragicomici.



domenica, febbraio 05, 2023

Gocce d'inchiostro: The miracle morning - Hal Elrod; La sottile arte di fare quello che c***o ti pare - Mark Manson

 Da un anno a questa parte, la mia vita ha preso una svolta decisiva. Valutando ogni possibilità, guardandomi dentro e riflettendo su ciò che avrebbe reso più efficace il mio benessere personale, incappai nella lettura di questi saggi. Due romanzi, anzi autobiografie di due autori americani, che fecero dei loro insuccessi i loro successi, rivalutando la loro vita, abbracciandola sotto diverse prospettive attinenti al loro spirito e ai loro bisogni. Ho scritto l’anno scorso non a caso, in quanto questi ultimi giorni di gennaio mi videro tornare fra le pagine di questi testi poiché desiderosa di essere nuovamente conquistata, rievocando la me del passato – quella del prima che conoscessi questi romanzi -, rispondendo completamente alla mia anima. E, in qualsiasi momento, destabilizzata ancora per la sorpresa incassata nel rievocare tutto ciò da cui ho sortito tante belle cose. Entusiasta di aver riabbracciato queste letture, ma soprattutto valutando ancor di più me stessa e o miei bisogni, due testi che consiglio a tutti quelli che desiderano rivoluzionare la propria vita. Mi ha indotto a ritrovarmi con i suoi autori e a far rinascere una nuova me stessa.


 

 

Titolo: The miracle morning. Trasforma la tua vita un mattino alla volta prima delle 8:00.
Autore: Hal Elrod
Casa editrice: Macro Edizioni
Prezzo: 18, 60 €
N° di pagine: 200
Trama: Cosa vorresti cambiare nella tua vita?  Sappi che esiste un segreto che ti permetterà di trasformare qualsiasi aspetto della tua vita molto più velocemente di quanto tu possa immaginare. Lasciati insegnare la maniera corretta di svegliarti al mattino, perché può cambiare in modo miracoloso la tua giornata. Scopri The Miracle Morning, un metodo che rappresenta probabilmente l'approccio più semplice che si possa adottare per arrivare a vivere la vita che si è sempre desiderata. Questo programma col tempo permette di uscire fuori dalla mediocrità e di migliorarsi molto. Utilizzando questo programma, l'autore ha imparato a dormire solamente il tempo necessario che gli serve per essere al meglio, sentirsi veramente in forma e avere tanto successo nella sua vita. L'autore, il motivatore Hal Elrod, propone un programma completo di 30 giorni che consiste in affermazioni, meditazioni, scrittura, lettura, esercizi e visualizzazioni. Un manuale pratico, per aiutare le persone a migliorare se stesse e ad avere successo in ogni ambito dell'esistenza seguendo il programma suggerito.

venerdì, febbraio 03, 2023

Le TBR: richiami dell'anima 22°

Una delle cose più belle, a mio avviso, quando inizia un nuovo mese, è il progettare il tutto. In questo caso, ho abbracciato l’idea di stilare TBR oramai da quasi due anni, e, a dispetto delle mie previsioni, non sono mai state fidate compagne come in questi ultimi mesi.
Alla fine, come dico sempre, il bello è non sta nel rispettarle quanto nel provarci. E checchè si possa fallire miseramente, o raggiungere il traguardo con un sorriso stampato sulle labbra, organizzare giornate intense di lavoro e inserire il puro piacere della lettura, avrebbe coperto quattro settimane di letture che confido alla fine possa formare una piccola grande cernita. Perciò anziché concentrarsi su ciò che vorremo fare, è bene concentrarsi su ciò che potremmo fare, il tempo che abbiamo a disposizione, i fidati compagni d’inchiostro che sceglieremo affinchè questo ennesimo mese sia all’insegna dello straordinario e del magnifico. 

Rilettura di un romanzo che, quando lo lessi, si rivelò un’opea raffinata e delicata. Curiosissima di rileggerlo e constatarne tutto ciò.


Titolo: Il mulino sulla Floss
Autore: George Eliot
Prezzo: 10, 50 €
Casa editrice: Oscar Mondadori
N° di pagine: 638
Trama: Cresciuti insieme e legati da un tenace affetto i due figli del mugnaio Tulliver vedono le loro strade dividersi drammaticamente quando l'impetuosa Maggie scopre che la società, e il suo stesso fratello, non le lasciano spazio per vivere e amare.

mercoledì, febbraio 01, 2023

Gocce d'inchiostro: Mary - Anne Eekhout

Scrivo per domare quel bisogno impellente di confidarmi con qualcuno. Scrivo quando sono in balia di sensazioni altalenanti e confusionarie. Scrivo semplicemente perché mi piace, sebbene impresa ardua e impegnativa. Miss Mary Shelley ed io ci eravamo appena salutati, ma io avevo ancora un compito da assolvere; dovevo urlare al mondo tutto quello che avevo appreso. Dovevo dar sfogo a me stessa, ripercorrendo mentalmente il cammino insidioso del cuore umano, entrando nel cielo di questa bella e graziosa giovane e trovarlo pieno di nubi, nebbia. Trasportata dalla corrente del tempo, desiderosa di esplorare una parte di un mondo che ho esplorato solo quest’anno, tracciando i confini di un luogo dove già mucchi di lettori - anime accomunate dalla mia stessa passione - hanno lasciato la sua impronta.
Vivendo nell'immaginazione la vita di una ragazza, a cui affida i suoi pensieri alla carta, adoperando il linguaggio del cuore, che possa dar sfogo ed espressione al bruciante ardore della sua anima, ho tentato di porre rimedio alla limitatezza della mia esistenza, trovando un margine di libertà in cui spesso vi ho cercato rifugio.
La brama di possedere qualcosa che è sempre stato mio danzava fra le pareti stracolme della mia libreria, solleticando la mia pelle, dipingendo figure di carta grigia nel vuoto. Mi sono affiancata a una ragazza i cui tentativi di raddrizzare l'equilibrio cinico e distaccato del macchinoso ingranaggio del tempo, come uno straordinario film, mi indusse a guardarmi dentro e comprendere come non bisogna giudicare ma comprendere di ognuno di noi, non farsi soppiantare dalle credenze e dalle vedute del secolo, che incautamente spingono verso un abisso di voli pindarici.

Titolo: Mary
Autore: Anne Eekhout
Casa editrice: Neri Pozza
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 366
Trama: Ginevra, maggio 1816. Una giovane donna si sveglia nel cuore della notte, assediata dagli incubi del suo passato e dalla gelosia per la sorellastra, Claire, che sembra cogliere qualsiasi occasione per insidiare suo marito Percy. Lei è Mary Shelley, née Wollstonecraft, e suo marito è Percy Shelley, poeta inglese celebrato e amatissimo, che Mary ha seguito per tutta Europa fino a giungere, insieme a Claire, in quel luogo di villeggiatura sulle sponde del lago di Ginevra. Sono in cinque in vacanza a Villa Diodati, compresi John Polidori e Lord Byron detto Albe, e il 1816 è l’«anno senza estate», quando l’eruzione di un vulcano in Indonesia ha oscurato il cielo in tutto il mondo e impedito al calore del sole di allietare le loro giornate. Così, la compagnia trascorre tutte le sere di pioggia di fronte al fuoco, a bere vino e laudano e a raccontarsi storie di fantasmi. Ma i fantasmi dei racconti non sono gli unici ad abitare quella grande casa. Mary ha solo diciannove anni ma alle spalle tutta una vita vissuta, di sentimenti e avventure. E, nonostante il piccolo William sia la sua gioia, non riesce a dimenticare la figlioletta morta che ogni notte, all’ora delle streghe, la sveglia con l’eco remota di un pianto disperato. Ma soprattutto Mary non riesce a dimenticare gli eventi di quattro anni prima, in Scozia, quando a Dundee ha conosciuto Isabella Baxter e l’affascinante ma sinistro Mr Booth. Isabella, riccioli scuri e pelle chiarissima, un’adorabile fossetta sul mento, è per Mary una creatura di irresistibile fascino; Mr Booth è untuoso, e dei pomeriggi passati in casa sua con Isabella spesso Mary non ha alcuna memoria. Quegli enigmatici eventi monteranno nell’immaginazione della futura scrittrice, fino a esplodere in un vortice in cui verità e finzione si mescolano senza soluzione di continuità. Ed è da quei ricordi misteriosi che, nelle lunghe sere ginevrine, Mary partorisce un incubo che abiterà le notti del mondo per i secoli a venire: il mostro di Frankenstein.
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