venerdì, settembre 29, 2023

Gocce d'inchiostro: Eccomi - Jonathan Safran Foer

Dai miei precedenti incontri con l’autore spingiamoci al presente, più di due o tre anni dopo la mia separazione da Ogni cosa è illuminata. Ritrovarmi in mutate condizioni, invece che stabile e preda a sentimenti che reinventino qualcosa che ha a che fare col passato, vediamo una donna seduta sulla sua poltrona preferita a leggere un romanzo che aspettava di essere letto da tantissimo tempo. Come dai tempi in cui dalla vita avevo ancora tanto da imparare; invece, di Eccomi avevo progettato ogni cosa. Per il periodo di crescita personale intrapreso, qualche tempo fa, compresi come l’approccio fu diverso ma migliore di quel che credevo, che mostrò nient’altro che una sorta di doveroso rispetto non solo al suo autore ma anche a ciò che stavo leggendo, in cui ogni cosa tendeva a subire forme ritualizzate in cui ogni contatto umano avrebbe superato ogni distanza. Questo romanzo non esprime niente di così indimenticabile o trascendentale che non abbia mai visto in passato, ma evidenzia come il timore di essere o sentirsi inadeguata cozza col desiderio di essere liberi. Liberi di spiccare da questa landa desolata, dalla nuda terra delle rivolte, delle ribellioni, che coincide con l’abilità o definizione di essere sostanza. Raccogliendo gesti eclatanti che sono disgraziatamente racchiusi nell’illusione di essi.


Titolo: Eccomi

Autore: Jonathan Safran Foer

Casa editrice: Guanda

Prezzo: 19 €

N° di pagine: 672

Trama: Ambientata a Washington durante quattro, convulse settimane, "Eccomi" è la storia di una famiglia in crisi. Mentre Jacob, Julia e i loro tre figli sono costretti a confrontarsi con la distanza tra la vita che desiderano e quella che si trovano a vivere, arrivano da Israele alcuni parenti in visita. I tradimenti coniugali veri o presunti, le frustrazioni professionali, le ribellioni adolescenziali e le domande esistenziali dei figli, i pensieri suicidi del nonno, la malattia del cane: tutto per Jacob e Julia rimane come sospeso quando un forte terremoto colpisce il Medio Oriente, innescando una serie di reazioni a catena che portano all'invasione dello stato di Israele. Di fronte a questo scenario inatteso, tutti sono costretti a confrontarsi con scelte a cui non erano preparati, e a interrogarsi sul significato della parola casa.

mercoledì, settembre 27, 2023

Nella baia delle parole: trasposizioni cinematografiche fedeli ai romanzi parte 2

Il bello in tutto questo è vedere quel determinato romanzo prendere vita. Ci si dibatte fra fiumi di parole, dialoghi delle volte insensati, legati da una sorta di potere magico che metta in relazione il mondo di qua con quello di là. Cuciti addosso a questi romanzi tuttavia e fortunatamente c’è il marchio cinematografico che, come la prima parte, anche per questa seconda i romanzi o meglio i film di cui parleremo quest’oggi hanno lasciato un segno sul mio cuore. Ed io, naturalmente, non potevo non parlarvene 😊

Esplica certi concetti, sebbene l’inquadratura che li mette a fuoco è proiettata in un mondo di ricchezze gentili e la gente si vestiva in un certo modo. Non ammetteva alcun tipo di religione, ne concepivano l’idea che possa esserci una strada più percorribile, e che la si può imboccare mediante il perdono o la comprensione. Forse erano così atei e diffidenti perché non hanno mai potuto guardare dall’alto fino al basso. Eppure Anna Karenina la si giudica mediante i suoi valori e non i valori premeditati. Fino a quando essi sarebbero stati leali e rispettosi, ci sarebbe stata lealtà e rispetto reciproco.


Titolo: Anna Karenina
Autore: Lev Tolstoj
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 1107
Trama: “Qual è il vero peccato di Anna, quello che non si può perdonare e che la fa consegnare alla vendetta divina? E’ la sua prorompente vitalità, che cogliamo in lei fin dal primo momento, da quando è appena scesa dal treno di Pietroburgo, il suo bisogno d’amore, che è anche inevitabilmente repressa sensualità; è questo il suo vero, imperdonabile peccato. Una scoperta allusione alla sotterranea presenza nel suo inconscio della propria colpevolezza è il sogno, minaccioso come un incubo che ritorna spesso nel sonno o nelle veglie angosciose, del vecchio contadino che rovista in un sacco borbottando, con l’erre moscia, certe sconnesse parole in francese. Ed è l’immagine minacciosa di quel brutale contadino, conservatasi indelebilmente nella sua memoria, che le riappare davanti e la terrorizza alla vista di quell’altro vecchio contadino, un qualsiasi frenatore, che passa sul marciapiede sotto il suo finestrino curvandosi a controllare qualcosa; ed è quel vecchio a farle improvvisamente comprendere cosa deve fare: distruggere quella vitalità, e cioè distruggere se stessa per espiare la sua colpa”.

lunedì, settembre 25, 2023

Gocce d'inchiostro: L'eredità di Mrs Westaway - Ruth Ware

Come sembra innaturale il mio entusiasmo nei riguardi di un romanzo giallo, un thriller che esula ogni mio interesse e come sembra di fare un tuffo nel passato nel ricordare una vecchia me che parla, scrive, come se immersa in un sogno! Cosa mi ha colpito questa volta? Il ritmo incalzante, la storia appassionante, un mistero celato da anni e ora che bussa prepotentemente alla nostra porta. L’effetto casualità, il Destino che si intreccia e si lega a un numero di personaggi non mi induce mai ad esserne completamente entusiasta, affinchè il suo meccanismo funzioni. Non perda il suo smalto. Ma, leggendo e non lasciandomi irretire da tutto questo, ho giudicato questo romanzo come un buon thriller, rientrando così fra le stanze luminose della mia casa, solo dopo 48 ore. Perché una volta che c’ero dentro, uscirne fu davvero difficile.

Titolo: L’eredità di Mrs Westaway

Autore: Ruth Ware

Casa editrice: Corbaccio

Prezzo: 18, 90 €

N° di pagine: 368

Trama: Harriet Westaway vive a Brighton in un piccolo appartamento. Sua madre, che l’ha cresciuta da sola, è morta in un incidente stradale poco prima del suo diciottesimo compleanno e Harriet, dopo aver abbandonato la scuola, ha perso i contatti con tutti gli amici. Un giorno riceve una lettera inaspettata dalla Cornovaglia: la nonna, morendo, le ha lasciato una cospicua eredità. Da una parte è una notizia fantastica, perché Harriet si trova in una pessima situazione finanziaria ed è indebitata con un usuraio, dall’altra è una notizia piuttosto strana, perché la sua vera nonna è morta più di vent’anni prima. Evidentemente si tratta di un caso di omonimia, che però Harriet decide di sfruttare a suo vantaggio utilizzando le sue capacità manipolatorie che le permettono di sopravvivere come cartomante, lo stesso lavoro che faceva sua madre. Se c’è una persona in grado di partecipare a un funerale reclamando un’eredità che non le spetta è proprio lei. Ma Harriet non sa quello che la attende e ignora che la sua decisione cambierà drasticamente la sua vita per sempre. Perché non potrà più tornare indietro, nemmeno quando si renderà conto di correre un rischio mortale.

sabato, settembre 23, 2023

I romanzi dell'autunno 4 °

Del resto, l’autunno è una stagione definita come transizione. Credo però sia legata al concetto di anima, in quanto ho sempre attribuito la caduta delle foglie come un momento di transizione. Quasi sia essa stessa la caducità della vita. In letteratura, c’è moltissimo materiale da cui trarre esempio. E, quest’oggi, in quest’ennesimo post, ecco alcune proposte che consiglio spassionatamente per l’autunno. 

Cos’hanno in comune questi romanzi con l’autunno? Semplice, la caducità della vita, la bellezza di certi stati d’animo che coincidono con l’anima di chi legge. E tutti, in un modo o nell’altro, promotori di realtà che danno adito a sentimenti, sensazioni da cui se ne resta folgorati. Accesi come una bellissima foglia appena caduta.

Titolo: Le notti di Salem
Autore: Stephen King
Casa editrice: Pickwick
Prezzo: 12,90 €
N° di pagine: 656
Trama: Una casa abbandonata, un paesino sperduto, vampiri assetati di sangue. Quando il giovane Stephen King decise di trapiantare Bram Stoker nel New England sapeva che la sua idea, nonostante le apparenze, era buona, ma forse neanche la sua fervida immaginazione avrebbe saputo dire quanto. Era il 1975 e, da allora, il racconto dell'avvento del Male a Jerusalem's Lot, meglio conosciuta come 'salem's Lot, non ha mai cessato di terrorizzare milioni di lettori, consacrando il suo autore come maestro dell'horror. Questo piccolo classico contemporaneo viene ora riproposto in un'edizione illustrata arricchita da una nuova introduzione, due racconti e un sostanzioso apparato che raccoglie le pagine eliminate nella stesura finale.

giovedì, settembre 21, 2023

Gocce d'inchiostro: Euforia. Un romanzo su Sylvia Plath - Elin Cullhed

Ho dovuto trattenermi per non giudicare frettolosamente, e finire dritta dritta dinanzi all’insoddisfazione. Mi rendo conto, che delle volte si pongono e danno giudizi forse fin troppo affrettati, e che distruggono quell’immagine idealistica che avevamo riposto nei riguardi di qualcosa o qualcuno. E per quanto non possa dare un giudizio scientifico, letterario, disgraziatamente basato sulla lettura di un unico romanzo di Sylvia Plath, non mi sento tuttavia aliena da latenti pregiudizi, tipicamente impulsivi, che bisognava superare con tatto. Anche se, alla fine, sono libera di pensare ciò che voglio, no?! Anche se i requisiti che questa storia possa appagarmi completamente c’erano tutti, ma, alla fine, rivelatasi una differenza pratica messa in atto da un autrice che amò intensamente la Plath e che fece di questo romanzo una sorta di omaggio. Una dichiarazione d’amore da cui però trapela una certa rabbia, un certo rancore nei riguardi di quelle donne che non riescono a sopportare a malapena e lasciare che la vita fluisca sulla loro pelle, come acqua limpida e fresca. La banale idea che la morte sia insita in ogni forma o sostanza, e che elevandosi al di sopra di ogni cosa, stona un po' con l’aura rabbiosa che trasmettono queste pagine. Non completamente libera, ma desiderosa di scovare la luce e raggiungere la felicità. In un ciclo completo di esperienze che non mi hanno infervorata ma tutto sommato mi hanno permesso di godere della sua compagnia.


Titolo: Euforia. Un romanzo su Sylvia Plath
Autore: Elin Cullhed
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 19, 50 €
N° di pagine: 300
Trama: Quando il romanzo si apre, Sylvia, incinta del secondo figlio, è entusiasta all'idea della nuova avventura in cui lei e Ted Hughes si sono imbarcati insieme: ristrutturare una vecchia canonica lontano dalla grande città, crescere una famiglia in un regno tutto per loro. Prima dell'arrivo dei bambini Ted era il suo compagno in ogni cosa: da intellettuali vivevano intensamente la vita e ne prendevano ciò che volevano. Ma ora Ted scompare sempre più spesso nel suo studio per scrivere mentre Sylvia si ritrova abbandonata, un animale assediato dai suoi piccoli. Il suo desiderio è scrivere, amare, vivere, lasciare un segno nel mondo. Ma dove sarà la sua immortalità? Nei bambini che nutre con il suo corpo o nelle parole che appunta sulla pagina nei pochi momenti rubati? Quando Ted la abbandona definitivamente per andare dalla sua amante a Londra, Sylvia si scopre al contempo intossicata dal suo stesso potere e annientata dalla perdita. In questo stato di euforia, si sente sul punto di raggiungere il massimo dei suoi poteri creativi come scrittrice. Ha deciso di morire, ma l'arte a cui darà vita nelle sue ultime settimane infiammerà il suo nome. 

martedì, settembre 19, 2023

Nella baia delle parole: trasposizioni cinematografiche fedeli ai romanzi parte 1

Ora che sono seduta dinanzi alla scrivana, penso a quanti libri abbia letto sulla soglia dei trent’un anni. Leggo da quando avevo sei anni, i libri sono sempre stati fedeli compagni di viaggio. La mia vita sarebbe insulsa, vuota, senza di essi. Cosa chiedere di più se non immergersi in un libro e confondere la realtà circostante con quella che si dibatte silenziosamente nella tua testa? Forse, il desiderio di vedere tutto questo non solo con gli occhi ma anche con la mente e perciò quale miglior appiglio se non le trasposizioni cinematografiche. Suddiviso in due parti questo ennesimo non trasmetterà niente di particolare se non l’ennesima sfida di libri le cui trasposizioni cinematografiche sono state da me apprezzate, accolte con un certo entusiasmo.



 La storia di questo piccolo burattino, detto dai più come marionetta, aveva emesso il suo piccolo vagito nell’androne di un corridoio lungo e poco luminoso.

Titolo: Pinocchio
Autore: Carlo Collodi
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 9 €
N° di pagine: 240
Trama: Il falegname Geppetto si fa un burattino con un pezzo di legno speciale, che parla in modo impertinente e si muove. Appena il "padre" gli fa le gambe, però, Pinocchio prende vita e scappa. Nel corso delle sue tante avventure racconta bugie, viene derubato da un gatto furbo e da una volpe, finisce nella pancia di un pescecane... e alla fine scopre come realizzare il suo sogno di diventare un bambino vero.

domenica, settembre 17, 2023

Aspettando l'autunno booktag

Leggo tanto, questo è vero. Ma i libri sono fonte inestimabile del mio sapere, dei miei ricordi, della mia conoscenza, così fondamentale che delle volte mi fanno credere di essere approdata in una specie di paradiso intellettuale. Malgrado i tanti libri letti e vissuti nel tempo, mi piace bazzicare nei meandri di internet mettendomi in gioco, ancora una volta, rivelando sempre qualcosa di me, e, in primis, divertendomi tantissimo 😊

1)   Un libro che leggeresti volentieri con il rumore della pioggia che ticchetta sui vetri della finestra

I fratelli Karamazov. La letteratura russa deve essere pregustata al freddo :P

 


venerdì, settembre 15, 2023

Nella baia delle parole: romanzi che non meritano visibilità parte 2

Portali di qualunque tipo mi conducono in ogni dove. E questo è il caso dei libri: non ho mai idea di dove possano condurmi. Ora che mi trovo a riporre queste poche righe, penso che tutto sommato non mi sia dispiaciuto aver letto romanzi così poco meritevoli. Del resto, se non li avessi letti non mi troverei qui, a parlarne, no? Ebbene, questa la seconda parte di quei romanzi che non meritano così tanta attenzione, a mio avviso. Ma che non sconsiglio, soprattutto se li si vuol inserire fra una lettura di un classico ed un altro.

Il pianto trattenuto di chi lo ha scritto. Un pianto irrefrenabile misto a una serie di lamenti che non interpreta solo il linguaggio dell’amore, privato e intimo, ma quell’infinità di sensazioni che non hanno anticipato il piacere di leggere l’ennesima storia d’amore. Si perché sono altre le storie d’amore che mi danno alla testa. Nonostante, paradossalmente, quello dell’autore sia stato un gesto di seduzione originale, drammatico, passionale, tragico lanciato come una confessione sussurrata dalla soglia morale della nostra insoddisfazione. Ed è da qui che deriva il mio giudizio, il mio sentirmi insoddisfatta che non ha colto nient’altro che la pazienza di un ossessione che non ha avuto sfogo ed effetto.

Titolo: Che tu sia per me il coltello
Autore: David Grossman
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 330
Trama: In un gruppo di persone, un uomo vede una donna sconosciuta che con un gesto quasi impercettibile sembra volersi isolare dagli altri. Commosso, Yair le scrive, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo, ma esclusivamente epistolare. Più che una proposta è un'implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Un mondo privato si crea così fra loro, ognuno dei due offre all'altro ciò che mai avrebbe osato dare a qualcuno, e in questo processo di svelamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, gli chiedono con imperiosa delicatezza una svolta nella sua vita interiore. Il risultato è un romanzo avvolgente e "impudico" che ci mostra quanta strada bisogna percorrere per vincere la paura e arrivare a toccare liberamente, con pienezza, l'anima (e il corpo) di un altro essere umano.

mercoledì, settembre 13, 2023

Gocce d'inchiostro: Vita nostra - Marina Djachenko e Sergej Djachenko

Invece di seguire i miei << compagni >> di lettura, io ho aspettato silenziosamente il momento in cui questo romanzo bussasse alla mia porta. Ero stata mandata qui, tra queste pagine, per un motivo preciso, e sicuramente con l’ordine di stabilire e sistemare ogni cosa. Un sabato mattina di fine luglio, più o meno inconsapevolmente, mi trovai scaraventata in un loop, intrappolata in una realtà apparentemente simile a quella in cui vivo in cui un forte senso di malinconia gravava persino il mio spirito. Era qualcosa che aveva a che fare con una forza superiore, di cui non ne avevo ancora compreso l’origine, che sputava parole, espugnava qualunque tentativo di benevolenza ma che, nel suo piccolo, mi avrebbe reso partecipe di situazioni che non hanno una loro parvenza scientifica né specifica ma esulavano da ogni intento moderno.
Vita nostra mi ha affascinata sin dal primo momento in cui vi ho messo piede e che, riflettendosi come uno specchio cioè al contrario e ripetuto quasi monotonamente, restituisce un’immagine distorta, quasi frammentaria a cui bisogna adeguarsi. Una realtà metafisica, surreale ma ipnotica da cui non avrei mai voluto farvi ritorno, di cui il Tempo è un’ancora a cui bisogna aggrapparsi pur di comprendere qualcosa, l’amore, lo spazio, la materia uniti in forme di instabilità, irrequietezza da cui ho potuto attingere ben poche risposte. Un guazzabuglio di domande da cui confido di ricevere una risposta dalla lettura dei volumi successivi.

Titolo: Vita nostra
Autore: Marina Djachenko e Sergej Djachenko
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 400
Trama: Durante le vacanze estive, la giovane Saška viene avvicinata da un uomo che la costringe a eseguire una serie di compiti a dir poco bizzarri. La ragazza è spaventata ma non ha altra scelta se non obbedire, ricevendo in cambio dei gettoni d’oro con un marchio sconosciuto. Gli incarichi continuano e le monete si moltiplicano; l’autunno successivo, invece di iscriversi alla facoltà di Filologia come ha sempre sognato, Saška viene infine obbligata ad allontanarsi da casa per raggiungere l’Istituto di Tecniche speciali. Non è una scuola come le altre: i libri risultano incomprensibili, gli insegnanti negano qualsiasi spiegazione e gli studenti più grandi sembrano sempre altrove con la mente. La classe del primo anno prova a restare unita di fronte al rigore quasi crudele dei professori, mentre Saška trova conforto nell’amicizia con Kostja, un ragazzo sensibile che, come lei, vuole solo rimanere a galla per scongiurare terribili conseguenze. Nonostante tutto, Saška è sempre più attratta dalle lezioni e la sua improvvisa fame di sapere la trascina in uno studio ossessivo: quando diventa la migliore del suo corso, il severo e magnetico tutor Farit la prende sotto la sua ala e la spinge a sperimentare cose che Saška non avrebbe mai immaginato di poter fare. Non ci sono però solo giorni esaltanti costellati di progressi, ma anche estenuanti momenti di crisi e metamorfosi inaspettate: il sapere arcano e fondamentale che Saška insegue ha un prezzo molto alto, e lei deve decidere se è disposta a lasciare indietro tutta la sua vita precedente, incluse le persone a cui tiene di più.

lunedì, settembre 11, 2023

Cotte letterarie 4 °

Mi siedo sempre sulla mia poltrona preferita, prima di immergermi completamente e letteralmente in un altro mondo. Stesa supina con le gambe all’aria, sempre pronta ad affrontare, come nella vita di tutti i giorni, ciò che capita. A volte qualcosa di bello e inaspettato. Altre, sconfortante e deludente. Il mio amore nei riguardi della letteratura si intensifica, e anche gli autori sconosciuti aumentano a dismisura. Aumenta il mio desiderio di conoscerli, a fondo, parlare di loro. Bearmi della loro essenza, seguitandoli fino al capo dell’Universo riducendo il cielo quasi a brandelli. Chi ero io a mettere in dubbio certe cose? Ma, per non divagare, questi autori hanno alimentato quella fiamma, quella passione che riservavo ad autori di vecchia data. Ardente e inarrestabile, facendo vibrare le parole nell’aria emettendo un suono che solo io riesco a capire.


 

Fissandosi nella mia mente con forza e impetuosità, meravigliosa descrizione di un viaggio epico che è beneficio per molti, una storia che a mio avviso la si può definire "pericolosa", che devasta mentre la si legge, inietta nel sangue il veleno di un interesse feroce e delirante, la sete di sapere tanto ardente quanto smorzabile che ai miei occhi ha acquisito una certa particolare consistenza. Onnipresente, come solo poche storie riescono a mantenersi in vita e perpetuare nella memoria di chi le ha lette.

Titolo: 22/11/63
Autore: Stephen King
Casa editrice: Sperling & Kupfker
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 767
Trama: Jake Epping ha trentacinque anni, è professore di inglese al liceo di Lisbord Falls, nel Maine, e arrotondando lo stipendio insegnando anche alla scuola serale. Vive solo, ma ha parecchi amici sui quali contare, e il migliore è Al, che gestisce la tavola calda. E' proprio lui a rivelare a Jake il segreto che cambierà il suo destino: il negozio in realtà è un passaggio spaziotemporale che conduce al 1958. Al coinvolge Jake in una missione folle - e follemente possibile: impedire l'assassinio di Kennedy. Comincia così la nuova esistenza di Jake nel mondo di Elvis, James  Dean e JKF delle automobili interminabili e del twist, dove convivoo un'anima inquieta di nome Lee Harvey Oswald e la bella bibliotecaria Sadie Dunhill. Che diventa per Jake l'amore della vita. Una vita che sovverte tutte le regole del tempo conosciute. E forse anche quelle della Storia.

sabato, settembre 09, 2023

Gocce d'inchiostro: L'aria innocente dell'estate - Melissa Harrison

Con una certa diffidenza, ma anche preoccupazione, tirai fuori dalla finestra virtuale del mio Kobo un romanzo che destò la mia attenzione, sin dal primo momento in cui seppi la sua pubblicazione: accolto calorosamente in Italia dagli amanti di Thomas Hardy, una lettrice hardyana come me poteva di certo esimersi a fiondarsi fra le sue pagine? I miei timori però non furono messi da parte nemmeno quando, immersa come un sogno nostalgico ma bello, in cui ho potuto riconoscere un certo amore per i ricordi, per l’infanzia, mi aggrappai alla speranza di poter scorgere qualcosa di vivo. Ciò, infatti, e per fortuna ha permesso di assimilare questa lettura con una certa calma, una certa delicatezza, e avvertire quel dualismo che contraddistingue i romanzi hardyani: non solo la bellezza della natura intrappolata in un paesaggio bucolico splendido ed evocativo, quanto una certa distinzione fra mondo vecchio e mondo nuovo che anziché annullarsi furono garanzia di reciproca integrità. Quasi soffi di solitudine, slanci dell’anima che riflettono l’amore dell’autrice per questo tipo di romanzi, sospesi fra presente e passato, come forme insite nella sua esperienza personale.

Titolo: L’aria innocente dell’estate

Autore: Melissa Harrison

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18, 50 €

N° di pagine: 276

Trama: Una talentuosa scrittrice inglese contemporanea paragonata a connazionali illustri come Thomas Hardy e Charlotte Brontë arriva per la prima volta nelle librerie italiane con un romanzo delicato e potente. Nell’Inghilterra dei primi anni Trenta, la quattordicenne Edith Mather vive con la sua famiglia in una fattoria. Il paesaggio rurale è di una bellezza mozzafiato, ma la vita in campagna è dura, e la Grande guerra e la Grande depressione si sono lasciate alle spalle una comunità impoverita e timorosa. Edith è «una strana bambina», si sente irrimediabilmente diversa da tutto ciò che la circonda e preferisce la compagnia dei libri ai giochi con i coetanei. A turbare la quiete di un quotidiano scandito dalle leggi della natura è l’arrivo di Constance FitzAllen, giornalista di Londra giunta in paese per scrivere sugli usi e costumi dei contadini del luogo. Fin dal primo incontro Edith è ammaliata da questa donna estroversa e libera, che indossa pantaloni da uomo. Constance sembra l’amica e la mentore ideale per lei, ma si dimostrerà molto diversa da come appare: porta infatti con sé idee politiche che si riveleranno insidiose. Con l’avvicinarsi del tempo del raccolto e l’aumentare delle pressioni sull’intera comunità, Edith dovrà riuscire a fidarsi del proprio istinto per salvarsi da un disastro imminente.

giovedì, settembre 07, 2023

Nella baia delle parole: romanzi che non meritano visibilità parte 1

Una volta che apro quel portale segreto che mi conduce in un altro mondo, non so mai cosa aspettarmi quando arrivo dall’altra parte. La mia anima è contenta, si sbizzarrisce quando incappa in simili momenti, ma capita delle volte che ne resta completamente delusa. Perché, una volta entrata, ho dovuto ricredermi della sua validità. Tutto questo per dire, che così come ci sono state belle letture, vi sono disgraziatamente anche romanzi che sarebbe stato meglio non avessi letto o che, una volta chiuso il romanzo e riposto nello scaffale, il motivo di così tanto clamore è ancora per me sconosciuto. Perciò l’ennesimo post in cui si parla di libri ma non meritevoli di così tanta attenzione.

Sistema metaletterario che esordisce in maniera alquanto funzionale. Esempio di come il fantasy moderno, influenzato dai social media e dalle novità del tempo si sottopone ad un tentativo di scrittura su un mondo realistico, ombroso, soffocante, smistato in situazioni di diverso tipo per quasi tutta la durata del romanzo.

Titolo: Sei di corvi
Autore: Leigh Bardugo
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 17, 90 €
N° di pagine: 408
Trama: A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c’è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza: Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età,  tutti hanno imparato a temere e rispettare. Un giorno Brekker viene avvicinato da uno dei più ricchi e potenti mercanti della città e gli viene offerta una ricompensa esorbitante a patto che riesca a liberare lo scienziato Bo Yul – Bayur dalla leggendaria Corte di Ghiaccio, una fortezza considerata da tutti inespugnabile. Una missione impossibile che Kaz non è in grado di affrontare da solo. Assoldati i cinque compagni di avventura – un detenuto con sete di vendetta, un tiratore scelto col vizio del gioco, uno scappato di casa con un passato da privilegiato, una spia che tutti chiamano lo “Spettro”, una ragazza dotata di poteri magici -, ladri e delinquenti con capacità fuori dal comune e così disperati da non tirarsi indietro nemmeno davanti alla possibilità concreta di non fare più ritorno a casa, Kaz è pronto a tentare l’ambizioso quanto azzardato colpo. Per riuscirci, però, lui e i suoi compagni dovranno imparare a lavorare in squadra e a fidarsi l’uno dell’altro, perché il loro potenziale può si condurli a compiere grandi cose, ma anche provocare grossi danni.

martedì, settembre 05, 2023

Gocce d'inchiostro: I piaceri e i giorni - Marcel Proust

Fui pronta ad imbarcarmi nell’ennesimo straordinario mondo ritratto da Marcel Proust, visto che non riesco più a nascondere il mio amore incommensurabile nei riguardi della Recherche. Il sottinteso era che l’amore per l’arte e la concezione di IO come motivo tipico dell’esistenzialismo e la ricerca del Male come rappresentazione di tentazioni di piaceri che degradano e abbruttiscono ogni oggetto, erano parecchio lontani dalla concezione del Narratore ma in cui si imbocca la via della redenzione come unica e fraterna unione fra dolore, smascheramento dell’IO egoista, decifrazione del reale e del possibile. Il tempo e la memoria rifletteranno così uno stile individuale che definisce verità esistenziali. Un preambolo, insomma, di ciò che sarà il suo capolavoro. E quasi in uno stato di bella atemporalità, il ricordo si eleva rispetto al susseguirsi del tempo in divenire, rivivendo nello spazio interiore non come rifugio in un luogo abitabile in cui si volgono alcune delle risonanze e i veri significati delle cose, stabilendo impalpabili equivalenze fra percezione oggettiva e soggettiva, quanto in relazione col mondo circostante non schiva interrogativi alla base della vita umana.

Titolo: I piaceri e i giorni
Autore: Marcel Proust
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 14, 50 €
N° di pagine: 372
Trama: La caducità della bellezza, il tempo distruttore, l'incombere della morte. E poi la resurrezione del passato grazie alla memoria affettiva, la nostalgia per la simbiosi infantile con la figura materna, la gelosia che trasforma l'amore in tortura. Sono i temi che attraversano, come motivi musicali, le pagine dei Piaceri e i giorni (1896), conferendo a quest'opera composita di novelle, versi e prose un'unità profonda all'insegna della malinconia e del disincanto. Ironico aggiornamento del poema di Esiodo dedicato ai lavori agricoli, Le opere e i giorni , il primo libro pubblicato da Proust raccoglie testi composti tra il 1892 e il 1894 e descrive il bel mondo parigino alla fine dell'Ottocento, alternando pungenti osservazioni sulla sofisticata società mondana e i suoi difetti (snobismo, ipocrisia, ricerca dell'originalità a ogni costo) e riflessioni generali sui fuggevoli incanti e le inevitabili delusioni di ogni esperienza d'amore. È racchiusa in queste pagine tutta la giovinezza di Proust: visioni fugaci, sogni, moti dell'animo, impressioni di vita, satira di ambienti, paesaggi, atmosfere e personaggi tratteggiati con una scrittura limpida e veloce. Riletta alla luce della Recherche , la raccolta del 1896 rivela una ricchezza e una profondità insospettate. Questa edizione ripropone la forma originale dell'opera, con la prefazione di Anatole France, le preziose illustrazioni di Madeleine Lemaire, artista mondana frequentata dallo stesso Proust, e gli spartiti di Reynaldo Hahn, grande amore e amico dell'autore. In appendice alcuni testi mai pubblicati o mai ripresi in volume dallo stesso Proust.

domenica, settembre 03, 2023

Le TBR: richiami dell'anima 29°

Oramai sono cose dette e ridette. Trite e ritrite, oramai scritte e lasciamole stare. Però, se mi trovo nuovamente qui a riporre queste poche righe, è semplicemente perché la TBR del mese di Agosto è stata abbondantemente rispettata, per l’abbondanza delle letture e il numero esorbitante di letture. Ma sin dal primo momento in cui ho preso consapevolezza che anche questo ottavo mese dell’anno stava per svolgere al termine, ho incominciato a pensare con un certo entusiasmo che avrei dovuto pensare alla TBR di settembre. Cosa leggere questa volta? Semplice, alcuni romanzi che desidero rileggere da un bel po'. E alcune novità, che sono approdate nel mio cantuccio personale, in momenti di puro svago. Meraviglie racchiuse in uno scrigno di segreti, da cui potrò contemplarne la bellezza, osservarne e carpirne ogni meccanismo affinché qualunque loro messaggio possa raggiungere il mio cuore.

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Si parte con la rilettura di due volumi di una saga che amo molto, in quanto nel mese di Agosto ho riletto il primo volume. Rileggerlo ha alimentato il mio desiderio di stare maggiormente in compagnia di un’autrice come Elizabeth Jane Howard, e di leggere ogni cosa trapeli dalla sua anima.

Titolo: Il tempo dell’attesa
Autore: Elizabeth Jane Howard
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 638
Trama: È il settembre del 1939, le calde giornate scandite da scorribande e lauti pasti in famiglia sono finiti e l’ombra della guerra è sopraggiunta a addensare nubi sulle vite dei Cazalet. A Home Place, Le finestre sono oscurate e il cibo inizia a scarseggiare, in lontananza si sentono gli spari e il cielo non è mai vuoto, nemmeno quando c’è il sole. Ognuno cerca di allontanare i cattivi pensieri, ma quando cala il silenzio è difficile non farsi sopraffare dalle proprie paure.
A riprendere le fila del racconto sono le tre ragazze: Louise insegue il sogno della recitazione a Londra, dove sperimenta uno stile di vita tutto nuovo, in cui le rigide regole dei Cazalet lasciano spazio al primo paio di pantaloni, alle prime esperienze amorose, a incontri interessanti ma anche a una spiacevole sorpresa. Clary sogna qualcuno di cui innamorarsi e si cimenta nella scrittura con una serie di toccanti lettere al padre partito per la guerra, fino all’arrivo di una telefonata che la lascerà sconvolta. E infine Polly, ancora in cerca della sua vocazione, risente dell’inevitabile conflitto adolescenziale con la madre e, più di tutti, soffre la reclusione domestica e teme il futuro, troppo giovane e troppo vecchia per qualsiasi cosa. Tutti e tre aspettano con ansia di poter diventare grandi e fremono per la conquista della propria libertà. Insieme a loro, fra tradimenti, segreti, nascite e lutti inaspettati, l’intera famiglia vive in un clima di sospensione mentre attende che la vita torni ad essere quella di prima, in quest’indimenticabile ritratto dell’Inghilterra di quegli anni.

venerdì, settembre 01, 2023

Gocce d'inchiostro: Radio silence - Alice Oseman

Non ci sono regole, quando genio e creatività si uniscono. Non ci sono regole, se l’amore, con i suoi incauti sussulti, bussa alla nostra porta, quando meno ce lo aspettiamo. Non ci sono mezze misure, quando si tratta di sentimenti, calibrare l’emozioni, dominarle affinché la nostra anima possa risplendere nell’avverso universo. Pochi autori come Alice Oseman esplicano l’amore, quello fra adolescenti, con slancio, profondità, scorrazzando in ogni parte del mondo, prevalentemente in qualche aula scolastica, ma così perfetta a calibrarli da sortire quasi una specie di magia. Sebbene abbia valicato la soglia dell’adolescenza da un bel pezzo, leggere i romanzi di Alice Oseman sortisce quasi sempre strani effetti. Ed, questa mia recente lettura, è un perfetto esempio di idea romantica, che ha solide barriere e sfora qualunque falso mito. Piccoli grandi uomini o donne, ma esseri che grazie all’amore comprenderanno chi sono ma soprattutto cosa vogliono dalla vita. Folgorazione di trasformazioni, vagiti di un mondo che lentamente muteranno in soavi ed angelici canti.

Titolo: Radio silence
Autore: Alice Oseman
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 432
Trama:
Frances Janvier è sempre stata una “macchina da studio” con un unico obiettivo: entrare in una università d’élite. E nulla la può fermare: né gli amici, né il segreto che nasconde, neppure la sua stessa personalità. Aled Last frequenta l’ultimo anno del liceo ma ricorda a tutti un bambino piccolo che ha perso la mamma al supermercato. È timido e prende sempre voti altissimi. Quando incontra Aled, Frances scopre una nuova libertà. Per la prima volta non ha paura di essere se stessa. Frances è una ragazza, Aled un ragazzo, e, come spesso succede, i due si innamorano e… No, in effetti non va così. Frances e Aled non si innamorano affatto: collaborano a un podcast. E ottengono un inaspettato successo, che potrebbe però rivelarsi fatale per il loro rapporto. In un mondo che sembra determinato a imbrigliare le loro vite su binari già stabiliti, Frances e Aled lottano per superare le proprie paure e trovare la propria voce nel corso di un anno che cambierà le loro vite. Avranno il coraggio di mostrare a tutti chi sono veramente?

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