mercoledì, febbraio 28, 2024

Romanzi su misura: Febbraio

Le mie letture sono sempre molto numerose e pur quanto mi venga spesso detto, che dovrei prendermi una pausa, sorrido solo al pensiero …. equivalerebbe a smorzare il respiro, trattenere il fiato. E perchè, mi domando? Cosa c’è di male dedicare così tanto tempo alla lettura, o, nel mio caso, organizzarsi a tal punto da stabilire le mie priorità, raggiungere i miei obiettivi? Lo sapevo che ciò a molti farà storcere il naso, ma…. ma chi se ne importa?!? Sono uno spirito libero, e come tale, adempio a diritti e dovere che salvaguardano esclusivamente la mia libertà, il mio essere. E la vera me diviene più viva, più luminosa, quasi circondata da un aura lucente che rinvigorisce il mio spirito. Perciò eccomi nuovamente con una carrellata di romanzi, l’ennesima, che mi ha reso contenta, soddisfatta e lusingata delle storie vissute, dei viaggi intrapresi, onorata della mia presenza che ha soggiornato in queste pagine, e che poi dovrà fare i conti con la consapevolezza che il loro fantasma continua ad aggirarsi per l’arcipelago di storie il cui nome, la cui voce sussulta ancora fra le stanze buie del mio animo. Divengono entità sacre il cui spirito smagliante risiede ancora nella cittadella della mia coscienza, conservati attraverso un duro regime di lavoro e attente letture.

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Romanzi su misura in digitale:

Si trattava di un qualcosa che, banalmente, ha conquistato anche me, perchè doveva andare così. Si trattava di un tipo di gioia, perlopiù indefinibile, che accresce il mio amore per la letteratura fantasy, anche se da me letta con meno frequenza rispetto al passato, mutamenti di anime che nel mondo in cui sono stati proiettati valuteranno come anime in pena, anime che tuttavia combatteranno pur di ristabilire il loro antico splendore.

Valutazione d’inchiostro: 4 e mezzo

lunedì, febbraio 26, 2024

Gocce d'inchiostro: Il grande Gatsby - Francis Scott Fitzgerald

Ho voluto vivere l'estasi di un sogno. A piccoli dosi, in un periodo un po' particolare della mia vita, con un amore moderato, mezze vie e sfumature, che non mi hanno lasciato per nulla indifferente. Mi è piaciuto molto il tema onirico, surreale e sublime che trasudano le pagine de Il grande Gatsby, mediante una lettura che altri che non è la proiezione egoistica e solitaria di un uomo che scombussolano l'animo, con un libro che trabocca di bellezza semplicemente dalla copertina, sentimentalismo che fa scalpitare i cuori dei più romantici. Solo così mi sono resa conto di quanto sono stata stupida a non conoscerlo prima, ne immaginavo quanto mi avrebbe sorpreso così bene.




Titolo: Il grande Gatsby

Autore: Francis Scott Fitzgerald

Casa editrice: Feltrinelli

Prezzo: 8,50 €

N° di pagine: 230

Trama: Il grande Gatsby ovvero l'età del jazz: luci, party, belle auto e vestiti da cocktail, ma dietro la tenerezza della notte si cela la sua oscurità, la sua durezza, il senso di solitudine con il quale può strangolare anche la vita più promettente. Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell'estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino di casa colpisce Nick in modo particolare: si tratta di un misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste. Eppure vive in una disperata solitudine e si innamorerà immensamente della cugina sposata di Nick, Daisy.

sabato, febbraio 24, 2024

La locanda degli autori: Irène Némirovsky

C’è stato un che di magnetico, trascinante a ricordurmi qui, dinanzi alla scrivania, a porre queste poche righe, ma anche di sentimentale in tutto questo. Oggi ricorre l’anniversario di nascita di una delle autrici femminili più amate dalla sottoscritta, Irène Némirovsky, e, riflettendo i miei sentimenti con l’ennesimo delirante post in cui, l’amore per la scrittura e la lettura riconoscono una sorta di anestesia per l’anima. Vogliono aggiungere qualcosa che non si può comparare, ma solo conquistare, qualcosa che non è del mondo della materia, quanto dello spirito.

E questo credo sia questione di predisposizioni d’animo: c’è chi un autore parla intimamente al tuo cuore, e chi invece sfoga i propri interessi, le proprie attitudini in diverso modo.

Irène Nèmirovsky però fu quella che prese possesso di ogni parte, ogni fibra del mio animo, luminose e più grandi man mano si avvicinò inesorabilmente, in stanze adiacenti del mio cuore, che nel corso del tempo ha acquistato una certa forza. Adesso che ripongo queste poche righe, sembra quasi inutile pubblicare l’ennesimo post letterario a tema nèmirovskiano, eppure ho visto aggirarsi l’autrice silenziosamente con l’arcana sensazione di essere entrata in un mondo nel quale era necessario quasi chiedere << permesso >> per potervi entrare.

giovedì, febbraio 22, 2024

Gocce d'inchiostro: The chosen and the beautiful - Nghi Vo

In questo periodo ho parlato parecchio di Jay Gatsby e la mia coscienza naturalmente si è sforzata di vedere il lato ottimistico della cosa, dato che il romanzo di cui vi parlerò quest’oggi ne è un rifacimento, trascurando tuttavia, forse non volutamente ma del resto impossibile da eguagliare, le scoraggianti relazioni fra gruppi di anime che camminano lungo la lotteria della vita che vi erano emigrati e vi precedettero nell’immediato. Dopo aver letto un romanzo come questo, inevitabilmente mi sono recata fra le pagine dell’originale, del vero Jay Gatsby per rievocare non solo il ricordo, ma quel sogno mancato cui inevitabilmente inseguirà, per il resto dei suoi giorni. E per scrivere una recensione, un parere di senso compiuto, ho necessitato del tempo. Quasi come un’emanazione, la figura di una fanciulla, Lidsey, comparsa degli innumerevoli party nei salotti del signor Gatsby, reggeva le fila di un meccanismo metaletterario che fa un pò acqua in alcune parti, la sua visione della vita che trasmise un’onda di ottimismo, un risveglio culturale che avrebbe dovuto scacciare ogni grigiore. Annientando ogni guerra razziale, formulario di sangue e bellezza o residuo di una realtà vittoriana che ne ha solo una mera parvenza.


Titolo: The chosen and the beautiful

Autore: Nghi Vo
Casa editrice: Oscar Vault

Prezzo: 15

N° di pagine: 276

Trama: America, anni Venti. Jordan Baker cresce negli ambienti più raffinati. Non le manca nulla: denaro, istruzione, la stoffa per il golf e inviti alle feste più esclusive dell'Età del Jazz. Queer e asiatica è in realtà guardata dall'alta società come poco più che un'attrazione esotica, e non può accedere a ciò che conta davvero. Ma il mondo è pieno di meraviglie: patti diabolici, illusioni sfolgoranti, fantasmi perduti e il potere arcano degli elementi. Jordan deve solo imparare a usarli...

martedì, febbraio 20, 2024

Danzando su carta 29°

Leggo tanto e come << conseguenza >> di un processo intellettuale così assiduo, compro anche parecchi libri. Negli ultimi tempi ho dovuto darmi delle limitazioni. Ho dovuto impormi degli obblighi, che mediante un processo di crescita personale, mi hanno indotta a guardarmi dentro. Comprendere cosa avesse o meno importanza per me, e soprattutto cosa modificare o cosa dovesse essere modificato. Ho avviato un processo di crescita personale, che ancora mi trova protagonista, oramai due lunghi anni fa, e i libri hanno sempre funto da espediente per ritrovare la pace. Stabilire le mie priorità, scovare quell’equilibrio spirituale che desideravo scovare da un pò. E, quando decido di comprare qualcosa, soprattutto libri, non ci penso due volte, poiché reduce da un lungo processo meditativo, di ponderazione e riflessioni che alla fine conducono lungo un'unica strada, elementi che coincidono esclusivamente con la mia sfera personale. E da cui è possibile riconoscere echi di un passato non troppo lontano, scorgere la felicità dell’acquisto libroso non come un peccato capitale quanto uno straordinario beneficio.

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Primo romanzo acquistato, un classico di letteratura francese che ho amato moltissimo. Letto e riletto un mucchio di volte, ma questa edizione di cui è rivestita è un piacere per gli occhi.

Titolo: Notre Dame de Paris

Autore: Victor Hugo

Casa editrice: Bur Rizzoli

Prezzo: 17 €

N° di pagine: 549

Trama: L'arcidiacono di Notre Dame, Claude Frollo, si innamora della celebre danzatrice zingara Esmeralda. Incarica perciò il grottesco campanaro della cattedrale, il gobbo Quasimodo, di rapirla. Ma il capitano Phoebus de Chateaupers la trae in salvo e conquista il suo amore. Frollo uccide Phoebus facendo ricadere su Esmeralda la colpa del delitto. Quasimodo intanto, commosso da una atto di gentilezza di lei, diventa quasi un suo schiavo e la conduce a Notre Dame per proteggerla. Dopo una serie di peripezie, Esmeralda verrà catturata e fatta impiccare sotto gli occhi di Frollo, che osserva impassibile l'esecuzione. Quasimodo, disperato, ucciderà Frollo e poi, con il cadavere della donna fra le braccia, si lascerà morire a sua volta.

domenica, febbraio 18, 2024

Gocce d'inchiostro: Le carte della signorina Puttermesser - Cynthia Ozick

Delle volte capita che compio passeggiate, nei vasti viali della letteratura, che poi mi mettono una certa fame. Io, in particolare, abituata ormai a vivere di letteratura, cibare la mia anima di parole e suoni che quasi sempre coincidono con la cittadella del mio spirito, forse un pò troppo a volte, come in questo caso. Non conoscevo la signorina Puttermesser sino a quando il Caso non ha ordito il nostro incontro. Comparsa come una creatura non proprio celeste, nonostante provenisse da un luogo celeste, che ebbe un che di segreto, affascinante nonché parte integrante di un Eden segreto che è atemporalità, e il cui fulcro principale vira attorno a quello di progettare qualcosa di maestoso. La Ozick, ebrea per nascita, riconosce nella quotidianità, nella modernità qualcosa che è sorretto da un partito che coincide col favore delle masse. Poiché il desiderio di conquista di qualcosa forse più grande di noi, tornando sui nostri passi e affondando le radici nel passato, avrebbe esacerbato ogni cosa. Persino assetti tipici di un epoca che in cui è ancora diffuso, l’antisemitismo, lo yiddish, poichè la stessa Ozick fu protagonista di atti di rivolta. Parlando di vita propria mediante temi completamente jamesiani, cioè coscienziosi e moralisti, ma con una visione personalissima e intima.

Titolo: Le carte della signorina Puttermesser

Autore: Cynthia Ozick

Casa editrice: La nave di Teseo

Prezzo: 19, 50 €

N° di pagine: 340

Trama: Con una scrittura affascinante, originale, che canta come un intero coro di sirene, Cynthia Ozick dà vita al suo personaggio e alla sua storia più coinvolgente. Ruth Puttermesser vive a New York. La sua cultura è monumentale. La sua vita amorosa minima (preferisce versare lacrime per Platone che divertirsi con Morris Rappoport, sposato). Le sue fantasie, invece, rivelano una sconcertante tendenza ad avverarsi – con conseguenze disastrose per ciò che, comicamente, definiamo realtà. La Signorina Puttermesser vorrebbe tanto una figlia, e prontamente ne crea una, senza aiuto, nella forma del primo golem femmina di cui si abbia memoria. Mentre si dà da fare nelle pieghe polverose del servizio civile, sogna di cambiare la città – ed ecco che riesce a diventarne il sindaco. La Signorina Puttermesser riflette sull’aldilà e vi si butta a capofitto, solo per scoprire che trovare un paradiso significa anche perderlo. Strabordante di immaginazione di vibrante umorismo, Le carte della Signorina Puttermesser è un vero e proprio luna-park letterario, scritto da una delle autrici più visionarie del nostro tempo.

venerdì, febbraio 16, 2024

Nel cuore delle parole: San Valentino in libri 3°

La lotta è tremenda: quando il cuore sussulta è così intensamente attratto da qualcosa, come due satelliti lungo la stessa orbita contro una piccola coscienza, che cercano di rafforzare la determinazione di vincere e sovrastare il mondo esterno. Quando giunge San Valentino ho quasi sempre le idee chiare; so quali sono quelle letture che, in passato, mi hanno indirizzata a scovare fra le loro pagine, il cuore pulsante di un amore. Acerbo, maturo o ancora da vivere, che inevitabilmente acconsentono ad innumerevoli passi che potrebbero comportare innumerevoli situazioni. Quale? Quello di innamorarsi non solo della storia ma anche del suo autore. Ed ecco che, da questo ennesimo post, ne deriva una carrellata di romanzi che, nel corso della mia vita di lettrice, mi hanno indirizzata a valicare cieli di straordinaria bellezza, baci scambiati nel cuore della notte, o parole sussurrate dinanzi agli occhi del mondo. Ma, nell’insieme, a squarciare ogni parte del mio spirito.

Primo di questa carrellata, un romanzo che esula la mia comfort zone, ma che, quando lo lessi, mi fece innamorare come un adolescente, che mi ha fatto sentire come mie le avventure di Sam e Julie. Artefici di una vita semplice e monotona, dai ritmi prevedibili e senza ombra che, adesso, con la lettura appena terminata e una tristezza indicibile nel petto, mi accorgo di come quei due hanno lasciato dietro di loro uno spazio vuoto che aveva la forma di una persona.

Titolo: Ancora una volta con te
Autore: Dustin Thao
Casa editrice: Newton & Compton
Prezzo: 9, 90 €
N° di pagine: 320
Trama: Julie ha solo diciassette anni ma ha già tutto chiaro in testa: lascerà la piccola città in cui è cresciuta insieme a Sam, il suo ragazzo. Il college li aspetta e, insieme, stanno già pianificando un'estate magica in Giappone. Ma poi Sam muore. E tutto cambia. Il dolore arriva con una potenza distruttiva e Julie fa del suo meglio per arginare le profonde ferite del cuore nell'unico modo che conosce: fuggire via. Non partecipa al funerale, butta via le cose che le parlano di Sam. Fa di tutto per dimenticare. Ma quando le capita sotto gli occhi un messaggio che lui le aveva scritto, i ricordi tornano a galla. E la mancanza di Sam le toglie il fiato. Sperando di poter ascoltare la sua voce almeno nella registrazione della segreteria telefonica, compone il numero del suo cellulare. E Sam... risponde al telefono. Adesso che il destino le ha dato una seconda occasione per dirgli addio, Julie si rende conto che non può più fare a meno della sua voce. E a ogni chiamata è sempre più difficile lasciarlo andare. È così sbagliato ostinarsi a tenere vivo un amore impossibile?

mercoledì, febbraio 14, 2024

Il booktag dell'amore

In questi momenti, vorrei trattenermi dall’elencare

i motivi o le ragioni per cui considero San Valentino una

di quelle celebrazioni ampiamente diffuse stupide. Non

credo che ci si ama un giorno particolare dell’anno, o che

si nutra sentimenti ancor più accesi in questo giorno speciale.

L’amore, se esiste, deve essere celebrato ogni giorno.

Ma, tralasciando di come io la pensi al riguardo, per dare una

scossa a giornate quasi sempre uguali a se stesse, ho scovato

questo simpatico booktag in relazione ai libri e al sentimento

forte che generalmente ha protagonisti innumerevoli personaggi.

Anche se non più avvezza a questo genere di lettura, è sempre un

piacere parlare di libri e, se voi mi << ascoltate >>, ancor di più.


Un romanzo che ho comprato per la cover

Questo romanzo, che ho però comprato

perchè l’ho letto

in digitale. Molto molto carino :P

lunedì, febbraio 12, 2024

Un'attrazione rischiosa: sconti BUR 2024

Il fatto che amo i libri non comporta che le case editrici, quasi cospirando a insaputa dei suoi lettori, lanci sconti allettanti e vantaggiosi non di una casa editrice bensì di tre. Questo 2024 non poteva esordire meglio, letteralmente parlando, e a mio vantaggio con un sorriso sempre più smagliante. Poco o nulla nuoce alla nostra salute, ma sicuramente acquistare compulsivamente induce poi a qualche conseguenza.. Ma questa è un’altra storia.. Dicevo, le case editrici hanno lanciato una bella scontistica. IL 20 % su tutto il loro catalogo, eccenzionalmente le uscite degli ultimi sei mesi… E dunque? Cosa fare? Come non approffitarne? Io sicuramente ne approfitterò, checchè il Caso non voglia che nel mentre ripongo queste poche righe abbia già acquistato qualcosa :P Ebbene, questi alcuni miei consigli. Se spulciate nel mio feed o nei salotti virtuali del mio blog troverete un altro post, al riguardo. Ma, come sempre, vi invito a farmi sapere la vostra, se ne approfitterete o meno e cosa consigliereste.. Perchè è pur vero che non bisogna necessitare di materiale, ma i libri non sono semplice materia quanto medicine per l’anima.

Primo romanzo che consiglio, un grande romanzo, capace di penetrare a fondo nelle persone, modificare la loro vita, sconvolgere la mia. E a poco a poco, mi rendo conto di quanta forza comprendono queste parole. Dentro di me c’è una piccola creatura che agogna la libertà, e il forte e insopprimibile desiderio dei personaggi tarttiani di essere liberi coincide perfettamente con il mio. Che comprende e riesce a fiutare, senza alcun vanto, e da milioni e milioni di distanze, la validità di una storia, guadagnandomi un certo pregio, un certo valore che nemmeno il tempo o l’incuria potrà sciupare.

Titolo: Il piccolo amico

Autore: Donna Tartt

Casa editrice: Bur

Prezzo: 13 €

N° di pagine: 685

Trama: Un’ombra cupa si stende sull’infanzia di Harriet Cleve, che cresce con la famiglia in una cittadina del Mississippi: è l’omicidio, senza colpevoli, del fratello Robin, impiccato a un albero del giardino quando lei era appena nata. Quella tragedia ha segnato tutta la famiglia, che non è più riuscita a superare il dolore. Per Harriet, Robin è il “ piccolo amico”, il legame con un passato felice che lei conosce solo attraverso le fotografie, i ricordi, i racconti dei familiari. Così, nell’estate in cui compie dodici anni, decide di scoprire l’assassino del fratello e di compiere la sua vendetta.

sabato, febbraio 10, 2024

Gocce d'inchiostro: Nicholas Nickleby - Charles Dickens

A suo tempo avevo giudicato questo romanzo estremamente lungo e prolisso, ma ora i miei pensieri riguardante questa lettura non possono non concernere il <<bellissimo>> o il << memorabile>>.
I romanzi di Charles Dickens, la cui produzione artistica è ancora per me sconosciuta e incompleta, vertono su piccoli episodi di vita, abitudini di gente comune e miserevole, un certo zelo per alcuni principi, uno stato d'animo che oscilla continuamente fra il decoro e l'indecoro, il sereno e il cupo, in cui alcuna screpatura o falda seguono ad aiutare una lettura priva di fronzoli o nozioni letterarie.
Nicholas Nickley mi ha raccontato episodi della sua vita, veramente spiacevoli, a cui ho preso parte questi primi giorni di febbraio, recandomi nel luogo dove ciò accadde come delegata di una piacevolissima compagnia onniscente pur di muovermi assieme a lui nei dintorni o i vicoli di una Londra fumosa e grigiastra, località che nei romanzi di Dickens sortisce da sempre un certo fascino su di me.
E' stato molto sciocco, devo ammetterlo, rimandare la lettura di un romanzo come questo, per tutto questo tempo, importunando il mio viaggio con gli innumerevoli sbalzi d'umore quando era ovvio che per Nicholas, la sua amata, suo zio, il suo migliore amico, tentativi di salvezza sarebbero stati inutili. Non gloriandomi completamente di queste situazioni, ma costatando come talvolta si può fare del bene anche indirettamente. Ed io ho desiderato ciò accadesse, specie ora che il mio bagaglio culturale si arricchisce ogni giorno sempre di più.

Titolo: Nicholas Nickley
Autore: Charles Dickens
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 4, 90 €
N° di pagine: 766
Trama;Nicholas Nickleby, un giovane gentiluomo di "belle speranze", ridotto in miseria insieme con la madre e la sorella dalla improvvisa morte del padre, si getta ingenuamente nelle spire di tremendi individui, uno dei quali è il suo stesso zio, vera anima nera di tutta la vicenda. Da quando Nicholas intraprende il viaggio che lo porterà da Londra allo Yorkshire, nella lurida "scuola" di Master Squeers per ragazzi abbandonati, alla ricerca di un lavoro e di se stesso, anche i lettori, trascinati dalla ineffabile potenza narrativa di Charles Dickens, viaggiano con lui attraverso le più spietate desolazioni della cattiveria umana e l'infinito calore di una presenza amica pronta a rischiare in prima persona per dare aiuto e conforto.

giovedì, febbraio 08, 2024

Nel folto della macchia: romanzi che ho abbandonato

Generalmente non abbandono mai un libro. Seguo assiduamente un credo religioso, professo quasi una fede, sussurro una preghiera silenziosa fra me e la mia coscienza che non mi distolga dai miei obiettivi quanto mi aiuti a raggiungerli. Come saprete, sono una lettrice che legge quasi tutti i generi letterari presenti in circolazione e che non rinnega mai l’ennesima occasione ad un autore o ad un’autrice che in passato mi ha delusa. Il 2023 è stato un anno ricco di sorprese, progetti, sfide letterarie che mi hanno messo alla prova, e soprattutto indotta a guardarmi dentro.

La maggior parte di queste letture hanno dato una sferzata di novità al mio bagaglio culturale, altre, invece, sono state cocenti delusioni. O, per meglio dire, non sono stati compagni ideali con cui spendere il mio tempo. Perciò, in un momento imprecisato della mia vita, io e queste letture ci siamo lasciati. Con alcuni in modo del tutto gentile, comprensivo, con altri no. Bruscamente, quasi violento. E poiché penso che dietro ogni bellezza si celi una certa bruttezza, ecco quei romanzi - fortunatamente pochi - che ho abbandonato e che non credo accoglierò più nel mio cantuccio personale. Perlomeno, non adesso.

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Certe letture ti trascinano lentamente e piacevolmente, in una manciata di giorni o qualche ora, chiacchiere e fiumi di parole a quantità, che a loro modo vogliono mostrarci sempre qualcosa. E questo qualcosa è stato piacevole, ma nulla di eclatante.

martedì, febbraio 06, 2024

Gocce d'inchiostro: Divini rivali - Rebecca Ross

Quando il cuore sussulta, l’emozioni prevalgono non riesco mai ad essere lucida. La mente si lascia trasportare da qualcosa di più forte, più potente di quel che meramente aveva creduto, e ogni razionalità svanisce e si raduna fuori dalla tua << comfort zone >> al sopraggiungere di eventi e fatti cui non hanno effettivamente capo e coda; le storie d’amore non sono più così assidue, come quando ero un’adolescente, nelle mie innumerevoli TBR, non perchè non le reputi più valide quanto non inerenti alle mie preferenze letterarie. Questa storia tuttavia, a cui sono stata alla larga volutamente per qualche tempo, alla fine ha conquistato anche me, che quando si imbatte in certe cose non riesce ad essere razionale. Perciò questa recensione non prevederà l’ennesimo parere critico, nè mi indurrà a tessere lodi come una ragazzina ingenua e sognatrice. Semplicemente rivela ciò che ho nutrito, durante il corso della sua lettura. Puro ammaliamento. E per << giustificare >> tale mia condizione mi sento in dovere …. in dovere di cosa? Assolutamente niente! Come ogni ragazza anche io ho condiviso questa storia. Il mio cuore non ha potuto non farsi scalfire da ciò che desideravo leggere, quando ero ragazzina. Ed evidentemente, che ancora riposa silenziosamente nel mio spirito, con lo sguardo sognante e il cuore ricco di una felicità imprecisata, un tipo di felicità che non avvertivo da tempo.


Titolo: Divini rivali

Autore: Rebecca Ross
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50

N° di pagine: 408

Trama: Mentre una sanguinosa guerra tra divinità infuria nel paese, la diciottenne Iris Winnow cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Il fratello è partito per la guerra e non dà notizie di sé, la madre annega i dispiaceri nell’alcol, il lavoro da giornalista non le dà soddisfazioni. Sogna un futuro in cui la sua scrittura farà la differenza grazie alla promozione a editorialista, ma per ottenerla deve competere con l’affascinante e scontroso Roman Kitt. L’unica valvola di sfogo, per Iris, è la sua macchina da scrivere, dono dell’amata nonna, con cui spera di mettersi in contatto con il fratello scomparso, ma le lettere che infila sotto al guardaroba finiscono proprio nelle mani di Roman, che decide di risponderle anonimamente avviando così un rapporto epistolare. Questo legame speciale e inaspettato farà nascere tra i due complicità e attrazione, trascinandoli nel vivo di un conflitto che deciderà le sorti non solo del loro paese ma anche del loro amore.

domenica, febbraio 04, 2024

Le TBR: richiami dell'anima 34°

Sempre parlando di libri, di scrittura, di letteratura, i libri sono fonte inesauribile di giornate che divengono più luminose e soleggiate. La lettura delle volte può anche essere conseguenza di questo tipo di assuefazione, quasi una dipendenza, poichè provengono da angoli remoti della nostra anima che quasi sempre cozzano con la realtà circostante. Cosa intendo dire? Nel senso che, amando così tanto la parola scritta, nel momento in cui decido di prendere una pausa, staccare la spina, non inserendola nella mia quotidianità, qualcosa cambia. Cosa? Io stessa. Il mio corpo, effettivamente rivestito di una certa corazza e dotato di un anima semplice ma appassionata, sembra esserne completamente privo. La sua origine affonda le sue radici in tempi immemori, ed il respiro di altri autori- che in una manciata di pagine si concilia al mio - ebbe sin da sempre una certa importanza. Se io reputo la lettura una dipendenza non credo ci sia niente di male, così come non ci sia niente di male a saper già cosa scegliere, quale compagno libroso affiancarsi in un mese, questo tendenzialmente di 29 giorni, e valicare cieli celesti che forse ho già visionato o forse ancora no. E, in questi casi, a me non resta che perseverare nei miei obiettivi: la ragazza che non si tira indietro di fronte a niente e nessuno. Consapevole delle mie scelte, biglietti di benservito che per alcuni non saranno ospitabili.


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Prossimo romanzo trattasi di un mio ultimo acquisto. Un auto regalo in ritardo, di un autore che amo molto. Questa edizione, banalmente, è bellissima, e non poteva non essere mio :P


Titolo: Salambò

Autore: Gustave Flaubert

Casa editrice: Ippocampo

Prezzo: 25 €

N° di pagine: 400

Trama: La riscoperta del capolavoro di Flaubert attraverso le illustrazioni di un’artista Art déco di una modernità sconvolgente. Mentre Cartagine è in lotta contro i mercenari assoldati nella Prima guerra punica – esasperati per non aver ricevuto il compenso pattuito –, uno dei capi della rivolta, Matho, finisce per innamorarsi della figlia di Amilcare Barca, dopo averla intravista a una festa. Romanzo epico dallo stile esuberante, Salambò ha avuto nel tempo diverse edizioni illustrate, grazie a nomi come François-Louis Schmied e Georges-Antoine Rochegrosse. Nel 1928, per la prima volta, si cimenta in tale impresa anche una donna, Suzanne-Raphaële Lagneau, con 76 illustrazioni a colori il cui stile, essenziale ed elegante, anticipa quella « linea chiara » che si imporrà soprattutto nel fumetto a partire dagli anni Cinquanta. Con questa lussuosa edizione, L’ippocampo si propone di ridare finalmente il giusto merito a un’artista troppo a lungo dimenticata.

venerdì, febbraio 02, 2024

Quattro gocce in quattro giorni: romanzi vissuti in una settimana 7°

Generalmente non credo sia indispensabile scrivere una recensione di un saggio. Voglio dire, trattasi di un opera tendenzialmente personale, osservazioni critiche su un determinato argomento, e sedersi dinanzi alla scrivania affinchè ci si senta in equilibrio, anche solo in misura ridotta, col suo autore o con la sua autrice significa molto poco. Non per me, però, che amo scrivere proprio per questo. Dare voce a ciò che ha effettivamente importanza.

Questi saggi, qui raggruppati in un unico post, sono giunti quando meno me lo sarei aspettata, e con curiosità e un forte desiderio di scovare una strada, in un momento particolare della mia vita, che per alcuni attimi sembrava introvabile, alla fine ha proiettato su di me quel che cercavo: una certa luce. Seduta, fra il silenzio delle mie riflessioni, in una stanza ricca di sapere e conoscenza che, in una manciata di parole, ha finito per fagocitare anche me.

Titolo: Come essere stoici
Autore: Massimo Pigliucci

Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 288
Trama: Ogni qualvolta ci chiediamo cosa mangiare, in che modo amare, o semplicemente come fare a essere felici, ci stiamo in realtà domandando come condurre nel migliore dei modi la nostra vita. Ma dove possiamo trovare, nel mondo di oggi, risposte valide? Il filosofo Massimo Pigliucci propone di non cercarle in lontane tradizioni spirituali orientali, ma di trarre ispirazione dall'antica e più prossima filosofia che guidava Seneca e il grande imperatore Marco Aurelio: lo stoicismo. Risalendo alle sue fonti potremo finalmente rispondere agli interrogativi che assillano quotidianamente noi donne e uomini moderni, da come far fronte alla rabbia o all'ansia al modo in cui risollevarsi dopo una dolorosa esperienza personale. Con questo libro impareremo ad agire sulla base di ciò che è realmente sotto il nostro controllo, e a separare da tutto il resto ciò per cui vale davvero la pena preoccuparsi, così da avere sempre, come auspica una saggia preghiera stoica, "la serenità di accettare le cose che non possiamo cambiare, il coraggio di intervenire su quelle che possiamo cambiare, e la saggezza di distinguere le une dalle altre".

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