sabato, settembre 21, 2019

Gocce d'inchiostro: I salici ciechi e la bella addormentata. Ranocchio salva Tokyo - Murakami Haruki

In genere mi capita di dimenticare, prima o poi, la storia di un romanzo che mi è particolarmente piaciuto.
Tuttavia non cade completamente nell'oblio, e per ripescarlo lo faccio in tanti modi. 
I romanzi di cui mi appresto a parlare oggi non li avevo ancora letti, dimentichi sulla mensola di uno scaffale fin troppo pieno. Eppure ci sono stati elementi che sono svaniti insieme al suo autore che li ha scritti. Sono casi semplici ma comuni: se il fiume è zeppo di pesci, qualcosa di buono prima o poi scoverai.
Non mi resta dunque che raccontarvi l'ennesimo viaggio con Murakami Haruki. Questa volta una corposa raccolta di racconti che mi ha colpito profondamente, sebbene scevra di originalità e innovazioni. Ma anche questi piccoli tasselli di un quadro surreale, magnifico, introspettivo, profondamente sentito dolorosamente vissuto, per qualche tempo sono certa finiranno nel dimenticatoio e, in un momento imprecisato della mia vita, torneranno nuovamente a galla. 
Titolo: I salici ciechi e la bella addormentata
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 14€
N° di pagine: 387
Trama: Scritti e pubblicati in Giappone nell'arco di oltre un ventennio, i racconti che compongono questa raccolta ci offrono, nella estrema varietà di ispirazione, lunghezza e stile che li caratterizza, un affascinante campionario delle tematiche e delle atmosfere che troviamo nei grandi romanzi di Murakami. Dalla leggerezza di brevi episodi come 'Il frutteto' e 'Splendore e decadenza delle ciambelle a cono', condotti su un filo della comicità e dell'assurdo, passiamo alla nostalgica eppure lucida rievocazione di ricordi autobiografici nel racconto 'Il folclore dei nostri tempi' e in quello che dà titolo al volume, basati sull'esperienza giovanile dei mitici anni Sessanta.

Titolo: Ranocchio salva Tokyo 
Autore: Murakami Haruki 
Casa editrice: Einaudi 
Prezzo: 15€
N°di pagine: 60
Trama: Quando Katagiri rientrò nel suo appartamento, ad attenderlo c'era un ranocchio gigante. Eretto sulle zampe posteriori, superava i due metri. E aveva anche un fisico massiccio. Katagiri, alto appena uno e sessanta e mingherlino, si sentí sopraffatto dal suo aspetto imponente. - Mi chiami Ranocchio, - disse il ranocchio.

La recensione:

La paura esiste, è vero. Si mostra prendendo forme diverse, e a volte opprime la nostra vita... La cosa più terribile, però, è voltare le spalle alla paura, chiudere gli occhi per non vederla. Perché così facendo consegniamo la cosa più preziosa che abbiamo in noi a qualcos'altro. 

Mi dichiaro innocente. Per come la vedo io, che amo intensamente Murakami e i suoi romanzi, più della mia stessa vita, non c'è stato bisogno di fare chissà quale sforzo per alzare il braccio, con i polpastrelli toccare la costa nuova e colorata delle copertine per afferrare quella che purtroppo non avevo ancora letto, l'unica negli scaffali della mia libreria, il cui gesto non è scusabile con tributi e altre disguidi vari. La verità è che sono stata impegnata a dedicare il mio tempo ad altre letture. Altri romanzi e autori sconosciuti, che ho corteggiato per parecchio tempo. Questo perciò sembrava il momento più adatto per dedicarmici. Eppure essere innocente non avrebbe bastato. Ho atteso il momento di leggere questa raccolta di racconti, con semplice aspettative. Anelavo di leggerlo nel momento in cui avrei ricevuto la sua chiamata, e quando giunse ne fui estremamente felice. Mi sono adattata alle circostanze, e ho divorato questa splendida raccolta di pensieri, sprazzi di vita comune in poco più di 48 ore. 
In tutto ciò ci sono le solite questioni su cui i miei pensieri si soffermano, una forma indistinta che nemmeno il tempo riesce a scalfire. Il surrealismo. Pensando a questo concetto, mi capita di associare l'autore e i suoi temi a qualcosa di estremamente magnetico, intriso quasi di magia che definisce l'animo generoso ed estremamente profondo dell'autore. E il mio amore nei suoi riguardi. Non c'è mai modo di evitarlo. Ritrovarsi, dunque, non è mai stato più bello. Ma ogniqualvolta non lo faccio per lui. Lo faccio per me. Per un desiderio inconscio della mia coscienza che non riesco mai ad evitare. In un certo senso ne sono riconoscente. Istinto reso violento da una vera e propria sbandata, un innamoramento che non penso avrà fine, e che, sebbene irragionevolmemte ingiusti, mi aiutano.
Non sono mai del tutto consapevole di dove mi trovo, dove sono capitata. La lettura di questi racconti, con l'esclusiva del breve Ranocchio salva Tokyo, mi apparve come un pretesto per ricatapultarmi in quelle atmosfere intrise di surrealismo, quasi magici, a cui sono particolarmente affezionata. Ed in questa ennesima escursione ho incontrato giovani uomini, donne solitarie e incompresi affetti da lievi e irrimediabili 'morbi', disturbi legati alla morte, alla paura, all'essere se stessi in un mondo ombroso ma ricco di sentimentalismo. 
Non ci vuole l'ennesimo poema romanzesco per dire quanto mi sia piaciuto leggere queste parole, questi ennesimi ritratti umani, tendenzialmente sofisticati e malinconici che trascende qualunque idea o presupposto di normalità. Si mettono in gioco le nostre coscienze - quella mia e del suo autore -, il nostro modo di entrare in relazione. Scienziato pazzo che estrapola sempre dal nulla qualcosa di estremamente potente, semplice, ma tendenzialmente memorabile. 
Queste raccolte di racconti, una singola, l'altra caratterizzata da altrettanto storie, mi hanno fatto sentire compresa. Più vado avanti, più mi dissolvo in marchingegni che mettono a fuoco i miei obiettivi. Il mio stare nel mondo, come un meccanismo naturale che spicca su ogni cosa. 
Valutazione d’inchiostro: 4+

2 commenti:

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