venerdì, giugno 26, 2015

Gocce d'inchiostro: Una meravigliosa bugia - Jamie McGuire

Buon pomeriggio, amici lettori! Otto giorni fa, Sogni d'inchiostro ha emesso il primo vagito. E, rimasto inattivo, per qualche giorno, quest'oggi, si è mosso agile e deciso, con la recensione di un romanzo che ho trovato davvero molto carino. Dolce, ma un po' acerbo, ho avuto il piacere di leggerlo assieme alla mia socia, nonché compagna di vita e letture, Elisa, che, ignara del successo della McGuire, ne è rimasta colpita. Augurandovi buona lettura e buon weekend, vi lascio con la speranza che voi possiate fare tante splendide ed emozionanti letture!




Titolo: Una meravigliosa bugia
Autore: Jamie McGuire
Prezzo: 10,00  
Casa editrice: GarzantiUna meravigliosa bugia
Numero di pagine: 116
Trama: Erin è all'ultimo anno di liceo e da sempre si sente diversa. Perché al contrario dei suoi compagni non ha una bella macchina, non veste alla moda, non va alle feste. Perché Erin è cresciuta da sola, con una madre che non riesce a prendersi cura di lei. Il suo unico desiderio è quello di fuggire. Fuggire da quella città, da quella scuola, dagli altri ragazzi che non fanno altro che criticarla. Fuggire e ricominciare da zero. Ma un giorno nella gelateria dove lavora entrano due occhi verdi che Erin conosce bene. Appartengono a Weston, il ragazzo più popolare del liceo. Weston che non ha paura di nessuno e ottiene sempre quello che vuole. Nessuna riesce a resistergli e ora all'improvviso sembra accorgersi proprio di lei. Lei che si è sempre sentita inadeguata e imperfetta. Erin non ha dubbi, non può cadere nella trappola di quello sguardo. Da un tipo così bisogna stare il più lontano possibile. È la scelta sbagliata. Eppure bastano solo poche ore passate a parlare per scoprire che dietro l'immagine di ragazzo forte e invincibile si nasconde un animo pieno di sogni. Sogni che paiono irrealizzabili come quelli di Erin. Weston è il solo che comprende le sue insicurezze e le sue paure. Il solo che la fa sentire protetta, al sicuro. Ma lasciarsi andare non è facile. Soprattutto ora che una notizia inaspettata ha cambiato ogni cosa. Perché la vita può essere tutta una bugia. Per Erin permettere a qualcuno di avvicinarsi tanto da non avere più segreti è un'impresa ardua. Quasi impossibile. 


La recensione di Elisa:
Happenstance. Copertine colorate e ragazzi follemente innamorati: ecco la nuova trilogia di Jamie McGuire e i suoi nuovi personaggi. Erin e Weston. Stringendo il libro tra le mani, mi domandavo cosa avrei dovuto aspettarmi da questa nuova storia. Per soddisfare questa curiosità c'era solo una risposta: leggerlo. Fin dalle prime pagine mi sono ambientata nel mondo di Erin e degli altri personaggi. Sarebbe stato impossibile non entrare in sintonia con la protagonista.Erin frequenta l'ultimo anno di liceo e non vede l'ora di uscire da lì, perché sommersa da una realtà che non è più la sua. Si sente diversa da tutti gli altri perchè non indossa vestiti firmati e non arriva a scuola sfoderando una brillante macchina nuova; per questi motivi è vittima di prese in giro e critiche. Ma ormai l'anno scolastico è al termine, dopo di che potrà fuggire da quella città, fuggire da una madre assente e drogata. Eppure c'è qualcosa a cui non riesce a sottrarsi, e sono due occhi color smeraldo; quelli di Weston, il ragazzo più popolare dell'istituto. Ora lui sembra interessarsi a lei, proprio a Erin Easter. Ma lei non può lasciare che il suo cuore si affezioni a un ragazzo come lui. Lei non si sente adeguata ad un ragazzo così, ma lui sembra deciso a voltare le spalle alla popolarità per lei. Solo in compagnia ereggono un muro che li difende da tutto, persino dai brutti sogni. Nelle serate si rifugeranno insieme in un angolo di mondo che solo loro possono conoscere. 
Basterà poco tempo in compagnia per capire che Weston è un ragazzo diverso da come appare. Ha un'anima dolce e delicata, proprio come quella della protagonista. I due ragazzi coltivano sogni irrealizzabili e sembrano capirsi l'uno con l'altro. Sembra tutto così irreale per Erin, soprattutto quando una notizia inaspettata giunge alle sue orecchie. La vita può essere una bugia, una meravigliosa bugia.La prima storia di Erin mi è scivolata fra le dita, breve e veloce, come sabbia che scorre sul palmo di una mano. E' romanzo scorrevole, dolce e diverso, che mi ha dato il giusto tempo di riporlo sullo scaffale e, con un sentimento di piacere misto a gioia, appropriarmi immediatamente del secondo.

La mia recensione:

«Quando pensi
abbastanza a qualcosa, cominci a
sognarlo. E quando sogni abbastanza
qualcosa, devi solo augurarti che si
realizzi.»

Le storie d'amore sprigionano di solito luminose aure e luce intense. Quella narrata da Jamie McGuire in Una meravigliosa bugia è una buona eccezione e ottanta pagine - una di più, una di meno - hanno riempito l'aria di una piacevole dolcezza che hanno scaldato il mio cuore. Quando ne fui sommersa, guidata dal mio istinto di lettrice - non è stato qualcosa di premeditato, piuttosto di improvviso e inatteso -, una giovane adolescente, un po' fragile e insicura, era al centro di pettegolezzi e calunnie indette da un gruppo di ragazze vanitose e superficiali.
Da quando è stata pubblicata, ho avuto l'impressione che questa storia sia stata realizzata come trovata della casa editrice. L'amore strappalacrime di Abby e Travis,- le cui tappe sono rintracciabili tra reticoli di tatuaggi e nocche ancora sanguinanti - aveva corroso l'anima di molte lettrici, fra cui la mia, in un modo non del tutto normale. Come un piccolo ma fastidioso tarlo continuando a divorarci da dentro, lasciandoci struggere, per qualcosa che certamente non è semplice avere. I lettori sapevano a cosa andavano incontro, e affidarono l'istinto a qualche entità divina. Succedeva così che l'esordio della McGuire sorprese sia per i temi trattati, sia per le sfavillanti emozioni che la sua lettura riesce a sortire così bene. Appassionando e conquistando, invogliando sempre più nella lettura.
Nata dal desiderio imprescindibile di farci conoscere il calore e la luce sconfinata dell'amore dei protagonisti. Erin e Weston. Coinvolgendo il lettore fra modeste abitazioni, attorcigliandosi intorno alle membra come la tela di un ragno, soggiogandolo a tal punto di non riuscire più a distinguere la realtà dalla fantasia. Atrofizzando i pensieri. Operando dentro di noi come una magia.
La trilogia dei disastri era stata una bellissima saga. Inaspettata e sbalorditiva, mi aveva rubato il cuore. Sbalordita e un po' amareggiata, mi aveva lasciata desiderosa di voler trascorrere del tempo assieme a loro. Assistere ai loro continui litigi, che finivano quasi sempre col risolversi a letto fra morbide e bianche lenzuola, o, a gustare una comune e terribilmente realistica storia romantica dal sapore aspro ma gradevole.
Jamie McGuire con la sua innata passione di parlare di amori giovanili, storie che non indugiano sui grandi gesti o dichiarazioni holliwodyane, aveva reso dispensabile l'indispensabile. Travolgente lo stravolgente, col racconto di un amore graffiante, palpitante che crea dipendenza. Una favola dai toni drammatici e duri, romantici e seducenti, con protagonisti due ragazzi belli ma incasinati.
Una meravigliosa bugia è una storia semplice, breve, realistica  e romantica. Una novella appassionante in cui i personaggi hanno nomi diversi, ma le medesime caratteristiche dei loro colleghi, Abby e Travis. Complicati. Incapaci di spiccare il volo. Ognuno con un passato turbolento: una madre alcolizzata e violenta, trame di vita povere di candore e tranquillità. Gusci completamente vuoti, i cui pensieri tormentati sono quasi contagiosi.
La storia di Erin col bel Weston è dolce e gradevole. Il loro amore non spicca fra le innumerevoli storie romance a cui siamo abituati, ma frettoloso e un po' irritante ci permette di accettare la natura di questo sentimento in ogni sua sfumatura. Allieta lo spirito, riscalda con la sua luce fioca e tiepida. Giocando con la natura dei sentimenti, e permettendo così al lettore di condividere l'invisibile cittadella del nostro cuore.
Immediato e scorrevole, quella di Una meravigliosa bugia è un tributo all'amore: quel sentimento contro natura che danna due sconosciuti ad un'insana dipendenza, quanto effimera, quanto intensa.
Questa nuova trilogia apre le danze con un tema squisitamente abusato, e dunque da evitare con cura, che tuttavia ogni tanto vale la pena ricordare in ogni sua forma.
La McGuire, esperta nel campo, ha delle intenzioni precise, immagino. Discutibili in questo primo volume, ma molto sensate. Sa porgerle in modo chiaro, semplice, con una chiarezza che queste storie, sebbene non lascino nulla dietro di se, sfoggiano con l'aria di essere una presenza costante: fini agli scopi, con inattesi mutamenti raccontate come avvincenti e splendide avventure.

Valutazione d'inchiostro: 3 e mezzo

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