venerdì, gennaio 22, 2016

Una goccia, mille parole: Scrivimi ancora - Cecilia Ahern

Considerando i miei dubbi, le mie perplessità, ero certissima che Scrivimi ancora si rivelasse un gigantesco buco nell'acqua. Constatare quanto invece la storia di Rosie e Alex fosse quel genere di storia che solitamente leggo, per cui non rinuncerei tanto facilmente, è stata una benedizione dal cielo.
Era già predestinato: prima o poi la sorte doveva sorridermi. E il destino aveva deciso che accadesse mediante una sfida indetta dalla mia amica Claudia, autrice del blog Toglietemi tutto, ma non i miei libri (qui)
Per la prima volta dopo molto tempo, ho ascoltato con piacere la storia che si portava dentro la Ahern in cui ho colto una sincera corrente di simpatia verso di lei e i suoi personaggi.
La recensione di oggi, tuttavia, una novità dell'anno, rappresenta un mio riconoscimento per l'immensa intimità che sembra circondare l'aura del romanzo. Una sorta di monologo interiore che, anche se per poco, ha fatto coincidere la mia anima con quella dei personaggi. Riconoscendo nelle pene d'amore di Alex e Rose, tracce di anni di solitudine, incomprensioni. Ombre che conosce bene.


Titolo: Scrivimi ancora
Autore: Cecilia Ahern
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: 9, 90 €
Trama: Rosie e Alex si conoscono sui banchi di scuola di Dublino e iniziano a scriversi messaggi su biglietti di carta. A poco a poco diventano inseparabili fino a quando quelle lettere tradiscono un sentimento nuovo, che li confonde e li appassiona. Un amore impossibile da esprimere, con tutte le contraddizioni tipiche di quell'età. Ma quando i due prendono coscienza di ciò che li lega veramente, Alex deve abbandonare Rosie e trasferirsi con la sua famiglia negli Stati Uniti. Straordinario collage di lettere, e-mail, bigliettini, sms e cartoline, Scrivimi ancora è un romanzo delicato e indimenticabile che a ogni pagina commuove e fa sorridere al tempo stesso. Una storia sugli scherzi del destino e sulla forza del vero amore.

Una goccia, mille parole:

sabato, gennaio 16, 2016

Gocce d'inchiostro: Tutti i figli di Dio danzano - Murakami Haruki

Una recensione breve, concisa e diversa dal solito, quella di questa sera. Un romanzo semplice, ma significativo che ho deciso di leggere in un periodo decisamente frenetico.

Risucchiata da un vortice di emozioni e parole da cui non credevo di avere scampo. Frettoloso e piuttosto semplice, quest'ennesimo capolavoro dello scrittore giapponese più acclamato negli ultimi tempi è una raccolta di racconti non del tutto compiuti che tuttavia lasciano un segno del loro passaggio. Una traccia d'inchiostro, una macchia d'olio. Storie che, inconsapevolmente, attanagliano con le sue parole.


Titolo: Tutti i figli di Dio danzano

Autore: Murakami Haruki

Prezzo: 12 €

Casa editrice: Einaudi

N° di pagine: 155

Trama: Sei incontri che possono cambiare il corso di un'esistenza, o che promettono una via d'uscita dal dolore, la cura di una ferita, la decifrazione di un mistero, o addirittura la salvezza di una città intera. Un uomo abbandonato dalla moglie parte per l'isola di Hokkaido per consegnare un pacchetto alla sorella di un collega. Cosa contiene il pacchetto? Forse il vuoto che sente dentro, quella "bolla d'aria" per cui la moglie lo ha lasciato. In una località di mare una ragazza stringe amicizia con un pittore la cui unica vera passione è accendere falò sulla spiaggia. Qual'è la forma del fuoco? Quale il modo di ottenere un fuoco veramente libero?

giovedì, gennaio 14, 2016

Gocce d'inchiostro: Nobody - Charlotte Link

Titolo: Nobody
Autore: Charlotte Link
Prezzo: 9,80 €
Casa editrice: Tea
N° di pagine: 522
Trama: A Scarborough, una località di mare dello Yorkshire, viene trovato il corpo di una studentessa brutalmente assassinata. Per mesi la polizia brancola nel buio alla ricerca non solo di un autore, ma anche di un movente. Fino a quando un nuovo omicidio scuote gli abitanti della cittadina. Questa volta la vittima è una donna anziana. Le modalità dell'assassinio, tuttavia, sono le stesse e la poliziotta incaricata delle indagini si convince che il nesso fra gli omicidi sia da ricercare nel passato delle due famiglie. E, con l'aiuto di un diario trovato per caso, si imbatte in una vicenda accaduta più di mezzo secolo prima, quando in paese era arrivato, insieme agli sfollati da Londra durante i bombardamenti, un bambino di cinque anni apparentemente orfano, ritardato e che si era subito attaccato a una ragazzina di poco maggiore. Brian era il suo nome: questo era tutto ciò che si sapeva di lui. Da tutti era stato "battezzato" Nobody e da tutti era stato maltrattato per anni, atrocemente. Che fine abbia fatto nessuno lo sa e a Scarborough tutti hanno cercato di dimenticare questa brutta storia. Ma ognuno in cuor suo sapeva che un giorno o l'altro sarebbe saltata fuori.

giovedì, gennaio 07, 2016

Un anno pieno di parole: Carta e inchiostro Anno 2015

In un anno pieno di racconti, dopo aver letto un numero spropositato di letture, possono accadere tante cose. Ci si vede recarsi in posti che ogni tanto si ama visitare, vaghiamo in casa come anime in pena, cerchiamo la storia giusta che faccia al caso nostro e alla fine ci accorgiamo che non sempre il tempo che dedichiamo a certi romanzi è così fruttuoso. Nell'aria che si respira non c'è alcuna allusione all'idea di qualcosa che possa soddisfarci, e ci si domanda cosa ci possa essere di speciale a trascorrere feste, cenoni, compleanni in compagnia di un amico che non riesce a capirci.
Quest'anno, come molti altri anni, sono stati numerosi i romanzi letti. Alcuni talmente belli, romantici, malinconici e struggenti, che hanno lasciato uno spazio vuoto che aveva la forma di una persona. Altri, invece, che per quanto ben scritti o di forte impatto, hanno accumulato un numero sproporzionato di critiche e lamentele. Liquidati con facilità per la natura poco infruttuosa della storia, o per fastidiose incongruenze che inducevano quasi sempre a farci storcere il naso.
Il post di quest'oggi - una novità da quant'è che il blog è in vita -, propone dunque una carrellata di romanzi composti incidendo graffi sulle pagine. Una sorta di riepilogo libroso, mio e della mia cara amica Elisa, che elogi e critichi alcune delle letture che ci hanno accompagnato in questo anno, oramai passato. Strutturati in due categorie ( la carta e l'inchiostro), che trascinano in un intero mondo di luce e ombre. Di bianco e nero. Di buono e cattivo. Fra canti celestiali all'ennesimo autore che abbia avuto la sorprendente capacità di farci battere il cuore, e parti invisibili che fioriscono e che tuttavia restano invisibili.

Carta:






Celeste 1872: una storia che ho ascoltato in tutta la sua meravigliosa essenza. In un irresistibile silenzio, in un mondo in cui si è completamente indifesi dove gli uomini, spettatori di una realtà a cui si adatteranno al più presto, sorvegliano silenziosamente l'azzurro del cielo. Una cornice in cui lo sguardo rimane intrappolato, si fissa come un'impronta nella mente.

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