domenica, marzo 16, 2025

Gocce d'inchiostro: Le notti bianche - Fredor Dostoevskij


La bellezza di certe notti è davvero impareggiabile. Ma la loro comunità internazionale non prevede che si assista, si osservi questo splendido dipinto con distacco, quanto con i sensi acuiti e vigili. Le notti che sono ritratte in questo testo sono piene di disincanto, orribili e malinconiche poiché esprimono una realtà, quella pietroburghese dell’autore in cui è stato possibile identificarsi in un periodo di tempo in cui l’avvento dell’estate era un paradosso, sembrava appartenesse a una dimensione parziale, sospesa tra reale e immaginazione. Perché da tale vita non si può avere certezze, quasi fallimento. E quando lo si designa il tutto come una visione sentimentale, lo spettatore non è del tutto consapevole che trattasi di un parossismo in quanto è egli abitante di un universo bipolare in cui sembriamo vittime sacrificali che, mediante gli ingranaggi del sogno, è possibile interpretare la mente umana. Le contraddizioni della mente umana, l’inarrestabile conflitto fra interiorità psichica, individuale e sociale che smascheri lo scontro caotico fra pulsioni e sentimenti in cui i valori estetici ed etici divengono più netti.


Titolo: Le notti bianche

Autore: Fredor Dostoevskij

Casa editrice: Bur Rizzoli

Prezzo: 9,90€

N° di pagine: 230

Trama: Eroe del romanzo breve "Le notti bianche" è la figura del sognatore, nella cui piatta esistenza, chiusa in uno sterile mondo di fantasticherie, piomba per un breve attimo la giovane Nasten'eka. "La mite" e "Il sogno di un uomo ridicolo" sono due capolavori dello scrittore russo. Dostoevskij ci presenta nel primo il racconto introspettivo di un marito che veglia la giovane moglie morta suicida; il secondo è il monologo di un uomo che, abbandonato da tutti e deciso ad uccidersi, sprofonda in un sogno che lo trasporta in un mondo primordiale, dove gli uomini vivono in uno stato di felicità, privi della sofferenza e del peccato.


La recensione:


Sono un sognatore; ho una vita realmente limitata che mi capitano momenti come questo, come adesso, tanto di rado che non posso non ripercorrere questi momenti nei miei sogni.


Sotto un cielo luminoso, fulgido di stelle, cammino in una strada che avevo già percorso più di un anno fa. Un sogno, questo, in cui mi sembra di scorgere una parte di me stessa, e che mi catapulta in una San Pietroburgo toccante, bella, potente, la cui energia le è stata donata dal cielo. Con la quale si adorna, si agghinda, si colora come un fiore appena sbocciato.

E' notte fonda e, scoprendosi sbalordito nel fissare magnifiche carrozze che sovente arrivano in città e la finezza di uomini ben vestiti, - uomini che hanno un loro posto nel mondo e che hanno dimenticato il resto - un uomo giovane ma depresso procede spedito in una città che pullula vita persino di notte. In una dimensione splendida come il mattino, in cui le notti si rivelano come sogni vani e illusori, che si consumano con la pace del giorno. Dissolvono la felicità, spingono l'angoscia nel cuore, afferrandolo nel momento della sua beatitudine.

Completamente assorta nella lettura, per qualche ora, mi sono lasciata cullare da una strana quiete che ha riempito tutta la mia anima. Silenziosa, col cuore che batteva forte, e nelle orecchie la voce melodiosa di questo tipo: un sognatore che sa essere muto. Ama costruire il suo presente, nel richiamo di un passato irrecuperabile, che lo costringe a vagare come un ombra, senza alcun fine o necessità, cupo e triste, per le strade di questa magica capitale russa. Tanto facilmente materializzato, tanto naturale, quanto questo fiabesco mondo di fantasia.

L'eco di parole che credevo dimenticate, si conficcano nella mia memoria come schegge roventi. Aprono un varco nei recessi più reconditi ed erigono un castello al quale questa sera, tra lenzuola bianche e matasse di coperte e piumoni, feci finalmente ritorno.

Nell'infruttuosa intenzione di ridestare un cuore ormai freddo, e tutto ciò che credeva di aver ormai perso. Frugando negli occhi, come un mucchio di cenere, per trovarci qualcosa. La triste e monotona fantasia, colma di un angoscia tipica di un cuore pietroburghese: mentre gli ideali si fondono, l'anima chiede e vuole qualcos'altro. Schiva dal pensiero, come una nuvola che d'improvviso vede il sole.

Con una storia in cui i sentimenti non sono miraggi, inganni o fantasie, ma qualcosa di effettivamente reale, vero e autentico, in un mondo vuoto, triste e inconsistente, Le notti bianche, qualche anno fa, illuminò le stanze buie della mia anima. Un sognatore dall'animo debole e sensibile, consapevole di essere entrato in un nuovo cielo di persecuzione, figlio generoso, nobile ma indegno di Dio, esalta valori come la lealtà, la sincerità, l'amicizia e l'amore, nell'intreccio di vite di svariati personaggi - fatti esclusivamente di carta e inchiostro - facendo questa storia il proprio cantuccio personale. Un teatro individuale in cui l'euforia di ciò evapora nel risveglio parossistico ed esasperato di un continuo scambio di affetti e predicazioni. Sospeso a vagare in una realtà neutra che tuttavia rivelano la menzogna del quotidiano, migliore immagine fra normalità e follia, vita reale e mondo idealistico.

Una storia di amore e dolore - personaggi artefici della loro vita che s'intestardiscono a credere che non si tratti dell'ennesima eccitazione del sentimento, un miraggio o qualcosa d'imprescindibile, ma veritiero -, con protagonista un romantico sognatore grato dei casuali incontri che talvolta gli riserva la vita. Un cuore innamorato, ferito in cui riversiamo il nostro amore in un altro cuore, spingendoci a desiderare che tutto sia allegro. Contagioso come la felicità, ma che, alla fine, il bello della sua lettura sta nei ricordi. In quella risacca lenta e disomogenea che ha segnato i momenti più belli della sua lettura. Ha marchiato l'anima col suo segno indelebile.


Noi ringraziamo gli altri non fosse perché vivono insieme a noi. Io vi ringrazio perché mi avete incontrato, perché per tutta la mia vita vi ricorderò!


Valutazione d'inchiostro: 4

10 commenti:

  1. Devo ammettere che a me questo libro non è piaciuto poi tanto, mi ha lasciata un pò indifferente.

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  2. Ciao Gresi!
    Ad essere sincera non ho mai letto nulla di questo scrittore, però la tua recensione mi ha davvero colpita.
    Ci sono parole e frasi che toccano il lettore. Hai scritto tutto magnificamente, e mi hai davvero invogliata a leggere questo libro!
    Mi piace moltissimo come scrivi, e per questo ti ho nominata in un tag... ti posto il link dove c'è spiegato di cosa si tratta! :)
    http://stoffedinchiostro.blogspot.it/2016/04/tag-25-fatti-libreschi-su-di-me.html

    A presto! ;)

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    1. Ciao Erin! Grazie mille, mi fa davvero piacere ti abbia invogliato ;) Spero allora lo leggerei perché, nonostante molto breve, è davvero bellissimo :)
      Grazie mille anche per il tag :) Vado a dare un'occhiata, e poi lo faccio anch'io :)

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  3. Ciao Gresi, non ho letto nulla di questo autore, ma mi piacerebbe farlo prima o poi, magari partendo proprio da quetso romanzo che mi sembra molto interessante!

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    1. Ciao Ariel! Ti consiglio di partire da qui: Le notti bianche é davvero un romanzo bellissimo, e spero colpisca anche te ;)

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  4. Non conosco; ottima recensione, grazie

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  5. Ciao Gresi, ho amato anch'io questo romanzo breve di Dostoevskij che inquadra perfettamente il nostro tempo. La solitudine a cui la tecnologia ci ha condannati e la difficolta, a volte, di saper distinguere tra sogno e realtà. La difficoltà delle relazioni è un tema importante, per sottrarci ai problemi ci rifuggiamo nel sogno che noi stessi abbiamo creato. Leggerti è sempre un piacere :)

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