sabato, settembre 17, 2016

Gocce d'inchiostro: La verità sul caso Harry Quebert - Joel Dicker

Un'altra settimana sta oramai giungendo al termine e, a dispetto dei miei desideri, Sogni d'inchiostro ha languito per una manciata di giorni rinchiuso in una finestra virtuale dall'aria luminosa e vaporosa. Quest'oggi, però, in un weekend all'insegna del relax e delle letture - appassionanti e travolgenti, spero - vi racconto come lo scrittore Marcus Goldman abbia sconvolto completamente il mio universo personale. Narrandomi la storia che si portava dentro da un po' e a cui, se dovessi attribuirgli un aggettivo, trascinante, penso sia il più adatto. Augurandovi un buon fine settimana e lasciandovi con la promessa di un arrivederci, vi lascio in compagnia di uno scrittore fervido d'immaginazione e appassionato la cui anima si è incastrata perfettamente alla mia. In silenzio, condizionata, sviata da una storia che mi è appartenuta.

Titolo: La verità sul caso Harry Quebert
Autore: Joel Dicker
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 9,90 €
N° di pagine: 772
Trama: Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent'anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.


La recensione:
Tornai ad Aurora eccitata, sconcertata e sorpresa. Un caleidoscopio di eventi era subentrato nella mia vita, sempre fisso lungo una direzione precisa, e molto in fretta devo dire. La storia di un giovane scrittore era stata a dir poco magica; la mia curiosità nei suoi riguardi, sul mistero che avvolgeva il tutto come una coltre di nebbia, era cresciuta a vista d'occhio. Tutto ciò aveva a che fare con la magia che cela la parola scritta, nonostante talvolta interpretarle è un'impresa davvero ardua. Le parole si consumano, si ingolfano, arrivano in ritardo e non servono più a esprimere quello che si vuole esprimere. Meccanismi di precisione, incastri e composizioni perfette, che tuttavia hanno un loro ritmo. E' qualcosa di estremamente affascinante, armonioso che ha sempre destato un certo fascino. E La verità sul caso Harry Quebert ha a che fare con questo tipo di magia, di "medicina" che sembra andare contro la ragione, contro ogni buon senso, ma piuttosto realistico. Soprattutto non aggressivo, ma veritiero.
E quando arrivai le domande cominciarono a porsi. Potevano le parole che avevano agito così bene su uno scrittore di successo come Marcus Goldman fare qualcosa per una malattia che ha cominciato a manifestarsi molto dopo, come il grido sussurrato di una condanna? Potevano semplici gocce d'inchiostro stimolare forza vitale e ridare un certo equilibrio e saggezza a una massa instabile di pelle e ossa che lentamente ha cominciato a vagare lungo la riva dell'assurdo? Tutti gli indizi che mi suggerirono questa storia ebbero effetti secondari devastanti e pericolosi. Rivelazioni sconcertanti avevano sconvolto del tutto il mio universo personale, e pur sapendo che il mio soggiorno ad Aurora si sarebbe protratto per più di qualche giorno i dubbi sull'alone di mistero che circondavano l'anima di questo romanzo non svanirono se non quando giunsi all'ultima avvincente pagina. Magari fra qualche anno, quando anche la mia faccia comparirà sul retro di un romanzo fresco di stampa, anche la mia attività di scrittrice avrà vita come un caso anomalo e una speciale terapia come una sorta di supplizio che alla lunga fanno fra i lettori più vittime di quanti ne salvano, ho sempre pensato.
Ho conosciuto Marcus per caso, ma ebbi come la sensazione di conoscerlo da tempo. La voce smorzata di un uomo solo e insoddisfatto ebbe il potere di strappare l'anima di una ragazza sognatrice e romantica da un mondo di ombre che si tengono per mano che, dinanzi a una sfilata di pupazzi privi di anima, in un paesaggio confuso a cui non si presta particolare attenzione, la mia anima si fuse alla sua in immagini variopinte e spiegazzate. Di  soppiatto, aveva bussato leggermente e con nocche invisibili. E, osservando il volto giovane e un po' pallido di Marcus dall'altra parte del vetro, ho provato un brivido di curiosità percorrermi lungo il corpo, come un dolce appena sfornato che invita ad assaggiarlo.
Il lavoro, la frenesia di giorni che vanno via via ad accorciare, quando leggevo di Marcus e la sua storia tutto questo non mi interessava. Non era la frenesia dell'atto in sé, piuttosto la potenza di parole che riannodate con infinita sagacia e pazienza, gocce d'inchiostro indelebile che si sono persi nella confusione della vita, da una città a un'altra, affogano in milioni di cuori, paradossi. Marcus, il mio fido compagno, sfiorando i contorni della sua figura esile, mi ha trasmesso un forte senso di benessere. L'arte segreta della scrittura come modo di appartenenza. Chiudere gli occhi e invertire il corso dell'esistenza. Una perfetta e intensa esaltazione della scrittura creata su carta in cui la letteratura incontra uno dei generi letterari più popolari, sin da sempre amato da tutti: il giallo. Una ragazzina brutalmente assassinata; un amore impossibile, ma romantico  e passionale; uno scrittore in balia della sindrome del "blocco dello scrittore" che rattrista, quasi moralizza.
Ho potuto  contemplare ammaliata la bellezza, l'effetto benefico delle parole fino a quando non giunsi all'ultima pagina, la mente che cercava di decifrarne il suo linguaggio, ascoltando ogni singola voce in ogni singola pagina, attorcigliandomi addosso e rendendomi prigioniera. E io non ho fatto nulla per oppormi. Nulla per non essere assuefatta dalla linfa vitale di questa storia, nulla per non essere accecata dall'aura luminosa dei protagonisti; nulla pur di avvertire emozioni, sensazioni provenienti da luoghi lontani o appartenenti a un epoca che non è più la nostra, insinuandosi nelle crepe del nostro cuore.
Un giallo salutato come l'evento culturale dell'anno, travolgente, appassionante, come non ne leggevo da tempo che, dapprima, mi ha condotto lungo la corrente di un fiume di parole che, estrapolate a caso, incastrate e composte quasi alla perfezione, mi presero alla sprovvista e mi indussero a provare uno strano desiderio. Poi, tutto quello che avevo sentito prima, tranne sensazioni che avevo avvertito all'inizio della lettura, assunsero un senso. C'era molto cameratismo, senso di solidarietà e conforto, urla rabbiose di ribellarsi al mondo e a coloro che si credono amici. Tanti sogni infranti, speranze, illusioni che mi piombarono addosso, e a cui resistere è stato davvero impossibile. Marcus ha scoperto la bellezza delle parole vivendole in prima persona. In una trama non completamente perfetta, uno stile discreto, in un avvincente e sfrontato ardore incarnati nella dolce e piccola Nola. Nell'esaltazione dell'anima e delle cose, fra suoni, voci, luci e ombre, nella frenetica confusione del secolo.
La verità sul caso Harry Quebert è un fiume in piena che travolge chiunque decida di imbarcarsi in questa storia. Una storia che ha segnato una settimana intensa e frenetica in cui l'amore per la scrittura coincide con l'amore semplice e puro, il mistero, la paura di non riuscire ad amare.
Per Dicker la parola scritta è qualcosa di estremamente necessario. Che non prospera solamente nella monotonia, nel sentimento, negli stati d'animo. Ma innaffiato di lacrime, risate, promesse, rimpianti e sorrisi, in un piccolo spazio del mondo, liberi da ogni cosa. In una manciata di giorni, il romanzo di Dicker mi ha affascinato e appassionato parecchio. Mi ha catapultata in una città di cui non ne conoscevo nemmeno l'esistenza, dinanzi a un uomo solo e frustrato, a cui fanno da cornice personaggi che entrano nel palcoscenico artificiale della vita,  che cadono nella bellezza delle parole consumandomi perfettamente.
Una tela straordinaria e stupefacente che ritrae situazioni del tutto realistiche, e che prende vita in un soffio e ci divora da dentro. Un vertiginoso labirinto in cui mi è stato impossibile contenere l'eccitazione per la lettura. Un gioco continuo di adrenalina letteraria che il narratore, inconsapevolmente e senza sosta, ha iniettato nelle vene.
Valutazione d'inchiostro: 4

10 commenti:

  1. Ciao! Io l'ho letto qualche mese fa e seppur carica di alte aspettative, non mi ha convinta fino in fondo..Ottimo lo stile, ma trama e intrecci mi hanno un po' delusa..forse mi aspettavo troppo :)

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    1. Ciao Maria! Davvero? Beh, mi spiace davvero tanto. A me il romanzo è piaciuto davvero molto, e anzi ad essere proprio onesta mi dispiace tanto sia già finito :( ma oramai noi lettori lo sappiamo: spesso e non poche volte i libri ci deludono :)

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  2. Ciao Gresi, anche a me questo libro è piaciuto un sacco e, nonostante la mole, l'ho letto in pochissimo tempo e ancora ne conservo un bel ricordo!

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    1. Ciao Ariel! Sono contenta sia piaciuto molto anche a te :)
      É una storia che dà assuefazione, e penso anch'io serberò un ricordo speciale :)

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  3. Ciao Gresi, mi hai incuriosita con questa recensione! Metto il libro in lista..... nella lista infinita ;)

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  4. Ciao! Mia zia me lo aveva consigliato ma non ci avevo dato mai troppo peso <3 grazie a te la mia lista si è ampliata ahahaha.
    Passa da me se ti va, mi fa sempre piacere conoscere nuove bookblogger <3
    https://enchantedbybooksblog.wordpress.com

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  5. Ciao cara!!
    questo libro l'ho comprato più di un anno fa presa dalla smania di comprare qualcosa. IN più era in edizione economica a 10 euro e non ho resistito.
    Poi però non l'ho mai letto. è ancora lì che aspetta il suo turno, però mi fa piacere leggere recensioni tanto positive! :)

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    1. Ciao cara! Anch'io l'ho legò e comprato per questo motivo, e ti assicuro che è davvero molto bello 😊😊

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