Titolo: Il
mio dolce gemello
Autore: Nino
Haratischwili
Prezzo: 17 €
Casa
editrice: Mondadori
N° di
pagine: 271
Trama:
Stella si è costruita un'esistenza di affetti sereni e sicurezze quotidiane: un
bambino amatissimo, un marito attento, un buon lavoro, una bella casa. Un
giorno Ivo suona alla sua porta spalancandola d'un colpo sul passato. Ivo e Stella
hanno condiviso un'infanzia faticosa, impigliati nelle trame sentimentali dei
loro genitori, lanciati verso una tragedia che legherà per sempre l'uno all'altra
i figli. Bambini, sono cresciuti nella simbiosi dolce e disperata di due
fratelli adottivi affidati all'amore eccentrico di una vecchia zia che li ha
lasciati correre pomeriggi interi a piedi nudi nel forte vento del Mare del
Nord, sulle sue spiagge luminose. Più grandi, sono diventati quegli amanti che
non riescono a stare lontani e finiscono per distruggersi per troppa vicinanza.
Poi si sono separati con uno strappo violento. Ma ora Ivo è tornato e Stella
capisce che tutto il mondo che ha così caparbiamente costruito e tutte le sue
difese stanno per crollare. Non resta loro che un'ultima possibilità, un lungo
viaggio in Georgia, per liberarsi dal trauma sepolto che li lega e per
liberare, forse, il loro amore.
La recensione:
Guardo il tuo viso. Sei bello. Come
sempre sei bellissimo, e io non posso fare a meno di sorridere. Guardo il tuo viso e penso che ti sono grata per questa
dolce vicinanza e questa crudele estraneità. E che adesso abbandono questa
vicinanza - anche se non potrò mai più condividere questa sensazione con
nessuno ed essa è comunque destinata ad estinguersi.
Spesso mi chiedo se esistono
quegli amori che decantano nei loro poemi i poeti romantici. Se si riesce ad
amare irrevocabilmente una persona in cui l'anima dell'uno è un incastro
perfetto dell'altro - in modo così cristallino, sincero, coerente, completo.
Guardarsi dentro senza avere nulla in sospeso, ripensamenti o rimorsi, come io
ho sempre immaginato l'amore, confidando in un giorno non troppo lontano in cui
possa ritrovarmi. Ma mi sbagliavo! Non tutti gli amori tendono alla fine a
rivelarsi semplici e puri. Aver fatto parte di una storia d'amore passionale,
romantica, tragica come questa ha significato molto per me. Essere parte di una
storia in cui l'ebbrezza primordiale della vicinanza come negazione alla
solitudine e vittoria a una brama elementare, dionisiaca, non ha di certo
mutato il mio stato d'animo nei riguardi di questo romanzo.
L'atto dell'avvicinarsi
è un filo sottile che, diradandomi fra le trame invisibili di questa storia, mi
ha fatto sentire come un'acrobata. Mi sono contorta, allungata, mossa come se
non desiderassi altro che scomparire in un piccolo nascondiglio, lontana dal
resto del mondo.
E cercando le mie
impressioni su di loro, mi sono ritrovata dappertutto. Ho visto districarsi i
nodi di una storia bellissima, profonda e toccante che, nel momento in cui ai
due protagonisti fu impedito di coronare il loro sogno d'amore, mi domandai se
avrei potuto impedire tutto questo, mentre riponevo febbrilmente le mie
impressioni su carta. Sprazzi di storie, rimasugli di pensieri connessi e
disconnessi di una giovane e romantica sognatrice che ancora crede al principe
azzurro.
L'ho sempre saputo.
L'ho capito sin dall'inizio come mai per così tanto tempo non sia stato
possibile coronare un semplice sogno d'amore come quello di Ivo e Stella; per
quale ragione non mi è stato possibile divenire una parte di loro.
Due lottatori vincenti
e allo stesso tempo perdenti mi si sono rivolti, fin quando non mi è rimasta
altra scelta se non quella di seguirli, così incompleta , un po' insoddisfatta,
tutta per loro.
La pelle continuava a
bruciarmi, gli occhi lucidi lacrimavano, le labbra rosse segnate da una
sferzata di baci violenti, e persino i piedi sotto la pianta centrale sembravano
dolermi, quando tutto finii. Quando ritornai repentinamente in un luogo in cui
talvolta non vorrei più fare ritorno, viaggiatrice solitaria di una meta di cui
non ricordavo molto, a parte il fatto che ai miei occhi era come una landa
deserta e aspra. Nelle ultime ore mi ero imposta di non pensare. Avevo buttato
giù qualche riga convogliando tutti i pensieri che ero riuscita a estrapolare e
formulare: quello dell'amore doloroso, pieno di cicatrici, rabberciato di due
anime dannate e contrite, ma appassionate come se potessi viverlo.
Spontaneamente, irruentemente, incapace di cancellare alcun sentimento di odio.
Rivederli ancora una
volta, così come tanti altri prima di loro, mi ha permesso di imparare da
ognuno qualcosa, ma niente cambiò l'impressione di fondo che mi ero fatta, cioè
che quello dell'amore è un sentimento bellissimo che talvolta è un bisogno
primordiale di appartenenza in cui l'uno non può vivere senza l'altra. Senza un
amore triste, inquietante e doloroso, privo di cicatrici, specie se visto da
vicino. Mi è stata raccontata una storia libera a se stessa in cui mi sono
presentati due giovani innamorati e loro, a proposito di amore, mi hanno
raccontato qualcosa di veramente bellissimo: una moderna tragedia shakespeariana.
Ho letto il destino che gli era stato affibbiato, e ad ogni passo entrambi mi
hanno offerto qualcosa di speciale e incapace di guarire questa malattia da cui
anch'io sono stata contagiata.
C'è stato qualcosa di
poetico, ma anche di commovente in tutto questo. Ivo e Stella riflettevano un'inquietudine
a cui non sono abituata, l'inquietudine di tutti quelli che, come molti
individui nella vita di tutti i giorni, vogliono raggiungere qualcosa di grande
alla loro piccola e insulsa vita, qualcosa che non si può comprare, ma solo
conquistare, qualcosa che non è materiale ma che appartiene al mondo dello
spirito. Attrarsi irrimediabilmente, essere coinvolti assieme ad una vasta
gamma di emozioni in qualcosa di estremamente profondo. Ne Il mio dolce gemello c'è poi da considerare quello che a mio parere
è un sentimento di incomparabile bellezza, descritto mediante lo stile poetico
dell'autrice come espressione di idee, emozioni o sentimenti dei protagonisti.
Esame attento fra la
reale contrapposizione che può sorgere fra l'amore spontaneo, appassionato ma
non del tutto libero fra due giovani, Il
mio dolce gemello è una storia bruciante di passione e intensità che riesce
a colpire per il modo in cui essa riesce a sottrarsi al destino. Tragico,
delicato, realistico, terribilmente sensibile e poetico, un romanzo dal cuore
arcaico e dal battito febbrile contemporaneo in cui, alla fine, ci sono ancora
molte domande che rimangono in sospeso ma so che solo il tempo potrà darmi le
giuste risposte. E in qualche modo so che sarà più facile, ora che non dovrò
prepararmi ad asciugare qualche altra lacrima invisibile nella speranza di non
vedere quello che purtroppo ho già visto. Si, forse, provando quasi un senso di
liberazione.
Rivelare la natura dei miei
sentimenti nei riguardi di questa straordinaria opera non è per niente facile.
Le parole, al riguardo, servono ben poco. Perché, seppur talvolta possano esser
potenti ed enfatiche, non riescono a guarire quelle piccole ferite che sono
state inferte, durante il corso della lettura, al mio povero cuore.
Rifugiarmi tra le soavi note di qualche musicista italiano o fra le calde braccia del mio amato piumone - durante la visione di una qualche sitcom americana - con la speranza di poter dimenticare la storia di questi due giovani innamorati, penso sarà impossibile. Insensato e folle perché di Ivo e Stella, di queste due anime dannate e contrite, non riuscirò mai a dimenticarmi. Così come non dimenticherò questa storia, così bella ma immensamente dolorosa, forse inadatta ai più sensibili.
Rifugiarmi tra le soavi note di qualche musicista italiano o fra le calde braccia del mio amato piumone - durante la visione di una qualche sitcom americana - con la speranza di poter dimenticare la storia di questi due giovani innamorati, penso sarà impossibile. Insensato e folle perché di Ivo e Stella, di queste due anime dannate e contrite, non riuscirò mai a dimenticarmi. Così come non dimenticherò questa storia, così bella ma immensamente dolorosa, forse inadatta ai più sensibili.
L'età adulta è il momento in cui si cessa di vivere la vita così, in
modo semplice, di sentire in modo semplice, e dove ogni cosa, tutto, richiede
un motivo per essere sentita o per essere vissuta.
Valutazione d'inchiostro: 5
Wow complimenti davvero per la recensione! Ora ho una voglia matta di gettarmi a capofitto tra le pagine di questo romanzo... sicuramente me lo segno in WL e spero di leggerlo presto!
RispondiEliminaGrazie mille, Carmela! Spero allora possa piacerti 😊📚
EliminaNon conoscevo questo romanzo e mi sembra che la tematica sia piuttosto forte. Interessante recensione come sempre!
RispondiEliminaGrazie, Beth! É un romanzo per nulla leggero, ma se ti interessa non te lo sconsiglio :) Magari poi mi dirai ;)
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