giovedì, novembre 15, 2018

Amori di carta: Laini Taylor

I romanzi, così come gli autori, aumentano di giorno in giorno. Ogni qualvolta mi imbatto in letture che a me piace definire "indimenticabili" il suo autore o la sua autrice si annoverano nella lista di quegli autori che, nel corso degli anni o  in un breve lasso di tempo, mi hanno rapita. Bisogna però prima di tutto specificare che questi autori di cui parlo, questi scrittori a cui sono parecchio affezzionata, lavano e tolgono via la polvere dalla mia anima. Le circostanze, gran parte delle volte, mi conducono a trovarmi in una situazione di irreprensibile agitazione: cosa fare? Continuare a bearmi di altre opere di questo autore, oppure volgere momentaneamente i miei orizzonti su altri fronti?



Letture di svariato tipo, negli ultimi mesi, da quand'è pubblicai un post riguardante uno dei miei amori di carta preferiti, mi portarono su una terra bellissima e dorata in cui avevo riposto non poche speranze; questa landa a cui mi riferisco è quella che vi ho riscontrato nei romanzi di Laini Taylor. Ma non si trattano altro che di lastre fotografiche tutte argentate e scintillanti, poste in luoghi che sono dimora di sognatori, creature orripilanti o bellissime, di cui le emozioni ci sopraffanno da un momento all'altro.






Questo nuovo post di una rubrica che non riesumavo dalle soglie del tempo da tempo immemore, quest'oggi per rievocare la bellezza delle opere di una giovane donna che fece dei suoi romanzi antiche reliquie di un mondo perduto ma immenso. Un mondo in cui si sta quasi sempre in equilibrio su qualcosa che è perennemente inclinato, in cui si cerca di mantenere una certa posizione, precipitando in una spirale da cui non c'è ripresa, solo impatto, una dolce e riluttante collisione. Non c'è bisogno di dire altro. Nelle mie innumerevoli esperienze letterarie si annoverano i magnifici viaggi compiuti nella città di Praga, e, recentemente, a Pianto. Non nelle città in cui ci sono quasi sempre protagoniste ragazzine svampite e ingenue, bensì in spirali calde che leniscono e circondano nel suo abbraccio la nosra anima.
Tesori nascosti che mi hanno donato vita, appagamento spirituale, punto di ritrovo e riflessione, divertimento, svago o piacere, i romanzi della Taylor sono quel genere di letture che un tempo avrei dato qualunque cosa. Avrei donato persino la mia stessa vita. E questo, penso, derivi dal fatto che ci si sente sempre dentro. Ci si dà appuntamento, si celebrano funzioni alchemiche, e nulla ha più importanza. Starci lì, respirare la sua essenza, in poco tempo divenuto espediente per assistere a delle bellissime ed irresistibili impennate amorose. Punto principale da cui si compiono le gesta dei personaggi, intensa come magia da cui dipenderà ogni cosa.
Il resto del mondo forse ignora l'esistenza di questa donna, ma, sebbene io sia cresciuta e prediliga certamente letture più mature, i suoi romanzi sono una breccia che va dritto dritto al cuore. In pagine che sono evocate con la consapevolezza che il lettore possa ritrovare la sua anima, come vecchie e antiche reliquie lasciate ai bordi delll'anima di ogni sua storia.

2 commenti:

  1. la adoro anche io, tanto e concordo con quanto scritto da te. Inoltre, ora che lo vedo, so di avere ancora Baci immortali da leggere, grazie!

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  2. Grazie a te! Io Baci immortali dovrei leggerli, anche se non ho idea di quando 😂

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