giovedì, maggio 19, 2022

Gocce d'inchiostro: La spiaggia di quarzo - Anna Maria Falchi

Ci sono esperienze che non credevo possibili. Come la vita, in generale, anche le mie letture spesso e non poche volte mi inducono a vivere esperienze, a dare peso a fattori o elementi che in un primo momento non avrei visto, non chiedendo nient’altro che un briciolo della nostra attenzione. Il caso in questione accadde, recentemente, con la mia ultima lettura. Un romanzo che scoprì per caso, per l’ennesima sfida di lettura indetta su Facebook, un mezzo per smaltire la pila della vergogna che lentamente vedo ridursi ogni giorno sempre di più, una disamina dei meriti che non ho potuto fare a meno ad elargire alla sua autrice per aver scritto un romanzo apparentemente semplice e banale ma profondo, intenso e romantico che mi ha sorpresa moltissimo. Certe letture appaiono esattamente per come sono, si rivelano dei piccolo gioiellini che, alla fine della loro lettura, rammaricata pensi alle innumerevoli opportunità avute nello scoprire il romanzo e la sua autrice parecchio tempo prima, stampato da una casa editrice di un certo rispetto, incuriosita dall’anonima copertina. Poteva essere una buona occasione per conoscere la Falchi e la sua figlia di carta parecchio tempo fa. I libri fortunatamente sono pazienti, e incuriosita e lusingata di essere anche io approdata in questo cerchio, misi piede sulla sabbia ardente di una città che confido di poter visitare un giorno, naturale ad abbracciare la storia di una ragazza che in una manciata di pagine avvertii come mia. Un’opera ambientata nella bella e soleggiata Sardegna, radicalmente diversa dal genere di romanzi cui sono solita affiancare, ma dotato di un tono, una sensibilità e tecnica narrativa così semplice, diretta ma drasticamente intima e confidenziale che sarebbe stato impossibile non lasciarsi coinvolgere.


Titolo: La spiaggia di quarzo
Autore: Anna Maria Falchi
Prezzo: 17 €
Casa editrice: Guanda
N° di pagine: 232
Trama: Dopo anni di lontananza, Alessia torna nella terra dov'è nata, la Sardegna, e a una spiaggia che le è molto cara. Il contatto con i bianchi granelli di quarzo la riporta indietro nel tempo, al ricordo di un'estate che ha segnato indelebilmente la sua vita, un'estate degli anni Ottanta, quando le ragazzine leggono Cioè e appendono in camera i poster di Miguel Bosé. Alessia ha un'amica del cuore, Mariella, e a quattordici anni le amicizie sembrano destinate a durare per sempre. Mentre lei è studiosa, timida e un po' goffa, Mariella è già civettuola e disinvolta, e Alessia stenta a credere che la voglia con sé in una breve vacanza che segna la conclusione delle scuole medie. La prima estate con il motorino, il Sì Piaggio rosso fiammante che Alessia si guadagna raccogliendo pomodori nei campi di uno zio, pegno da pagare per l'ingresso nel mondo degli adulti. Loro due da sole, lontane dai genitori, in uno di quei casotti sulla spiaggia che gli isolani usano per godersi il loro mare. Il primo assaggio di libertà, con la scoperta del corpo, il desiderio di spiccare il volo e la paura di essere se stessa, il bisogno di rivelare i propri sentimenti che si mescola al timore di essere fraintesa, allontanata, tradita. Intorno alle due protagoniste, tutto un mondo di personaggi che raccontano un intreccio di temi fortemente legati alla terra sarda: il profondo attaccamento alle tradizioni, il dramma dei rapimenti, il paesaggio ferito di un'isola che non vuole avere padroni.

La recensione:

Alessia ce l’ha col mondo perché il mondo le ha sottratto troppo presto la sua amata mamma. Sa che la vita sa essere ingiusta, crudele, egoista e che bisogna godere di quei pochi momenti che essa talvolta ci riserva. Sa che, anche se capisce benissimo di non poter fare niente, non poter usare la Giratempo di Harry Potter e stringerla fra le sue braccia, la rabbia brucia ancora nel petto come una ferita aperta, impossibile da rimarginare, gli brucia più del dovuto, e per la prima volta cominciò a rendersi conto quanto fosse fragile. Una ragazza come tante altre, un’adolescente che avrebbe dovuto pensare agli amici, allo svago, al divertimento, specie adesso che sarebbe subentrata l’estate, di quanto faticasse a gestire le relazioni umane, ora che era rimasta sola col padre, soprattutto con quei demoni inferiori che scandiscono una realtà indefinibile, perché il punto è che Alessia desiderava essere amata, di essere amata molto più di quel che credeva, di quanto più avesse bisogno una persona normale, amata in tutto e per tutto, senza tregua, ogni minuto della sua vita, amata anche quando faceva cose per cui era impossibile amarla, soprattutto quando la ragione cozzava con il cuore. Un cuore ingenuo, innamorato di una ragazza, Mariella, alle prese col primo amore, le prime cotte, la prima attrazione.
La fine arrivò quando giunse l’inizio. Non in estate, ma sul finire di un mese in cui la primavera era già inoltrata, quando Alessia era pronta a salutare i compagni di scuola per accogliere le vacanze estive, il ristoro in una tenuta sabbiosa nel cuore della Sardegna, insieme a degli amici e alla sua famiglia. Sarebbe stato un bel gesto, una bella occasione per distrarsi, dimenticare.
E fu così che incontrai Anna Maria Falchi, quando partecipai all’ennesima sfida indetta su Facebook, un po’ diffidente a inerpicarmi fra le pagine di un romanzo italiano, ma incuriosita dal titolo e dalla trama di una storia che diceva poco e niente. Tutto sommato, non avevo niente da perdere e la parola << proviamoci >> è onnipresente nel mio vocabolario e per forze di cose mi sentì attratta all’anima di questa storia come un satellite nel bel mezzo della sua orbita. Certo, non per puro e vero interesse, ma per curiosità. E la curiosità è sinonimo di conoscenza, approfondimento, soprattutto se dovevo analizzare qualcosa che avrebbe arricchito il mio bagaglio culturale. Di emozioni da vivere, del resto, non se ne ha mai abbastanza. Lo vedo quando mi imbatto in storie che di primo acchito non avrei rivolto completamente l’attenzione. Sussulti, fremiti, sbalzi del cuore più che sufficienti per ricordare calorosamente quel romanzo, quell’opera. Alla fine il cuore spicca infranto, ma intanto la mia anima resta intatta.
L’amore, quell’ebbrezza di felicità, capitò anche a Alessia. Si rese conto di questa strana felicità, e, invece di resisterle, si abbandonò completamente ad esso. E quando le capitò, non conobbe né il modo né il tempo. Impreparata come tutti e in un primo momento pensai che forse era come se davvero fosse successo a me.
Forse questa sensazione era dovuta dal fatto che, la storia che l'autrice si porta dentro, la sentì come mia. Un modo per mantenere un contatto, un alchimia che aveva dato vita a un legame, per accorciare le distanze, che riempì il mio animo. Riuscire a guardarsi dentro con gli occhi di un altro serve sempre. Ed è un'esperienza, questa, che in un modo o nell'altro vivo quasi sempre sulla mia pelle.
Osservo ancora una volta la copertina, nel silenzio della mia camera, riflettendo. Penso a quanto fosse triste, ritratta su uno sfondo chiaro e azzurrognolo. Un orizzonte circolare come la terra, senza un inizio da cui partire. Un moto veloce e perpetuo, che sta sempre in movimento. Il ritorno, l'attesa quasi come un incenerirsi. Ero in Sardegna. C'ero arrivata per caso, ed ero in compagnia di una donna sommerso dalla corrente dei ricordi. Così indelebili come l'inchiostro.
Per una manciata di giorni l'ho seguita come un'ombra, e solo quando tutto finì gli fui grata per essere stata chiara e sincera. Così sensibile, quasi romantica, con una finta motivazione che oltrepassa i limiti dell'impossibile. Incontrarla è stato come essere travolti da qualcosa di forte e inspiegabile. Un incontro/ scontro repentino, un amore che avrebbe potuto spalancare le porte del Paradiso.
Dalla sua voce gentile, delicata ascoltai una storia deliziosa, drammatica e veritiera che fu un balsamo per la mia anima giovane e romantica. Il suo benvenuto mi sospinse al largo, fra virgole di luce che trasmettono euforia e smarrimento, in una piccolina cittadina, fra le braccia di una giovane dal cuore puro, il cui canto d'amore mi cullò fra le sue braccia. Si diffuse come una fluida melodia, animata da una volontà propria, e mi catapultò in un epoca simile alla nostra.
Tra le sue pagine mi sono nutrita di una certa tristezza pensando al tempo che, ai personaggi della Falchi, non è stato concesso. Alla mancata libertà d'azione, ai giorni in cui ha avvertito intensamente il peso delle aspettative di qualcun altro, che non le appartenevano. Rendendola ciò che non avrebbe voluto essere, ma è stata: ragazza sfortunata che ha dovuto fare i conti con le disgrazie della vita.
Profondo, travolgente, romantico, dolce che mi ha soddisfatta come desideravo, e che è un bellissimo affresco sulla solitudine, il desiderio di essere integrati nel mondo degli altri. Il racconto d'amore di una ragazza sola e incompresa, che non ha mai voluto essere tale, e della ricerca della sua identità. Sul periodo di transizione all'età adulta, fragile nell'anima e appassionata come un magico tramonto che, emanando una luce intensa cattura il cuore in una stretta ferrea non lasciandolo più. Un’analisi prettamente realistica su un tema molto caro ai poeti romantici: l'anima. Descritta come una grande attrice, che la morte sperimenta in continuazione. Libera di interpretare qualunque situazione, cavalcare qualunque onda gigantesca.
Un romanzo seducente che possiede una sua magia: quella di una giovane donna che, nel periodo della sua adolescenza, le fu impedito di amare la donna che la mise al mondo. L'unica persona che abbia mai amato nella sua vita. Sua mamma.
Ammaliante, drammatico, fa vibrare il cuore con una melodia tutta sua, e appassiona come speravo. Si parla di un amore spasimato, di un sentimento cocente che lentamente avvolge le nostre fragili membra, tutte cose che amo riscontrare nei romanzi di questo genere. E che qui, se non ampiamente, mi hanno soddisfatta davvero molto.
Convenzionale, nostalgico e, a modo suo, magico, La spiaggia di quarzo ha lo stesso sapore delle storie d'epoca che qualche volta leggo. Semplice, triste e un po' amaro, carico di una certa drammaticità che sedimenta dentro l'anima di chi legge, è una storia appassionante che ha incontrato i miei gusti di lettrice. Un inno agli affetti, all'amore, alla vita, alla speranza. Un romanzo per nulla banale col quale l'autrice, Anna Maria Falchi, tesse una storia che profuma di antico e di salsedine.

Valutazione d’inchiostro: 4

2 commenti:

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