Le pubblicazioni avvengono puntuali, nei primi mesi di luglio, con l'estate che prosegue imperterrita nel suo infuocato percorso, e noi lettori riduciamo il tempo della nostra impazienza nel salone circolare di una grande libreria.
Aspettando la frescura dell’autunno, ci muniamo innanzitutto di carta e penna. Poi, con un certo interesse, una certa curiosità, la stessa passione usata da anni, riversiamo attraverso quel contenitore imperfetto che è la scrittura alcune delle opere più belle e più originali del momento. Alcune che ci attirano particolarmente per la copertina incredibilmente attraente, invaghiti dallo sguardo accigliato della protagonista ritratta in copertina e i sorrisi divertiti per i loro compagni di penna. E ponendo nero su bianco i titoli,- la parola << novità >> riecheggia nella nostra testa - sentiamo la bellezza del manoscritto, il profumo di nuovo e inesplorato, che mi rendo conto ci attraggono come calamite: come la fatalità di una condanna.
Un pomeriggio, stavo sdraiata sul mio morbido letto in compagnia di un amico permaloso e inquieto, quando ebbi una sorta di chiamata. O diciamo piuttosto che qualcuno mi convocò senza che io sospettassi niente. Nel mio morbido letto quasi sempre mi lascio trascinare dalla risacca disomogenea dei ricordi che, frantumandosi come acqua sugli scogli, rivela sempre qualcosa di me. Una me giovane e ingenua. Una sognatrice sensibile e romantica, con un bagaglio di propositi e aspettative di cui solo il tempo saprà dare risposta. Questa volta si trattava della chiamata di un autore che amo molto e che ho accolto, senza nemmeno farci caso, vagliando scrupolosamente il numero spropositato di possibilità che abbiano indotto l’autore di interagire con la sottoscritta, ancora una volta.
Titolo: La ragazza dello Sputnik
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 216
Trama: Sumire è una ragazza impulsiva, disordinata, generosa, con il mito di Kerouac e della scrittura. Myu è una donna matura, sposata, molto ricca e molto bella. Sumire ama Myu come non ha mai amato nessun ragazzo. E Myu parrebbe provare lo stesso sentimento, ma uno schermo invisibile sembra separarla dal sesso, e forse dal mondo. Riusciranno a incontrarsi o si perderanno senza lasciare traccia come lo Sputnik, condannato a vagare nello spazio per sempre? A raccontarci la storia è un giovane senza nome, prima studente, poi maestro elementare, innamorato di Sumire innamorata di Myu. E così i destini dei nostri tre protagonisti s'inseguono ma non si congiungono mai, simili a satelliti alla deriva per l'eternità.
La recensione:
... E in quel momento capii. Eravamo state meravigliosamente compagne di viaggio, ma in fondo non eravamo che solitari aggregati metallici che disegnavano ognuno la propria orbita. In lontananza potremmo anche essere belle a vedersi, come stelle cadenti.
Raramente acquisto romanzi di getto. E le poche volte che lo faccio preferisco rifugiarmi in storie dalle venature fantasy o dai risvolti romantici.
Questi sporadici momenti, simboleggiano una parte della mia anima sognatrice e masochista. Una parte del mio essere che conferma come, l'acquisto di un romanzo, non sempre si rivela appropriato ai miei gusti personali.
Tuttavia, con La ragazza dello Sputnik è stato amore a prima vista. Merito innegabile dell’inconsueta e suggestiva copertina e di un titolo, che in poche ma essenziali parole, descrive appieno la protagonista Sumire. Un satellite artificiale che attraversa silenzioso il buio del cosmo, perduto nello spazio. Un’ inguaribile romantica, testarda e cinica, completamente inesperta della vita e del mondo, che aspira da tempo a una fruttuosa carriera di scrittrice.
Il romanzo di Murakami Haruki è così. Indelebile come un tatuaggio. Terribilmente bello. Essenziale. Necessario.
E' il racconto di un amore impossibile, privo di candore e semplicità. Che scruta la parte più intima del nostro animo, esalta l'essenza dell'amore come forma assoluta ma ingannevole ed evidenzia la fugacità della beatitudine individuale scaturita da un misero atto d'amore che, se intenso e passionale, quasi sempre costringe il destinatario a rimanere bruciato dalla fiamma del desiderio.
Lo sa bene il protagonista indiscusso di questa storia che, solitario e avido lettore, ama Sumire come non ha mai amato nessun' altra donna. Segue quest'ultima come un’ ombra e serba la beata speranza che un giorno possa accorgersi di lui. Ricambiare il suo amore e condurre una vita che possa appagarlo, nel miglior modo possibile.
- ... perché dobbiamo tutti restare soli fino a questo punto? pensai. Che bisogno c'è? Con tutte le persone che vivono su questo pianeta, e se ognuno di noi cerca qualcosa nell'altro, perché alla fine dobbiamo essere così soli? A che scopo? Forse il pianeta continua a ruotare nutrendosi della solitudine delle persone?
Ma come potrebbe essere possibile, se la ragazza di cui è perdutamente innamorato non lo ricambia come dovrebbe? Se non riesce a connettersi a un livello così intimo ed esserne completamente travolto, perché perdutamente innamorata di una donna matura, sposata, molto ricca e bella?
Eppure, sarà proprio lei a dover competere col nostro Romeo. A doversi abbondare nelle mani di un destino ineluttabile, che spesso gli riserva qualche sacrificio.
Con le mani quasi sempre ficcate in tasca, i capelli studiatamente in disordine e un paio di occhiali dalla montatura nera di plastica, Sumire, con la sua ingenuità e bontà d'animo, è penetrata sino in fondo alla sua anima e lo ha aiutato a interpretare il linguaggio contorto dell'amore. Perché, alla fine il bello dell'amore è proprio questo: il fatto di potersi innamorare di chiunque. Lui, infatti, senza di lei non saprebbe come vivere. La sua Sumire, che vaga con la mente in zone ancora del tutto inesplorate e sconosciute, è la sola con cui desidera condividere tutto. Un futuro certo e necessario senza la quale nulla avrebbe alcun senso.
Bellissimi e incomprensibili, i personaggi di Murakami - molto simili fra di loro - in veste di carta e inchiostro appaiono come una sorta di alter ego dello stesso autore. Tracciano un’invisibile linea di confine fra sé e il prossimo. Stabiliscono una precisa distanza e studiano, quasi sempre, l'atteggiamento dell'altro. Estraniati dalla realtà che li circonda, preferiscono rifugiarsi fra le pagine candide di un libro qualsiasi o farsi cullare dalle soavi note, di qualche musicista jazz.
Tutto ciò che desiderano è ritagliarsi un posto nella società o trovare la persona giusta da cui trarre "conforto" o "rimedio" per alleviare il dolore dalla terribile malattia della solitudine.
La ragazza dello Sputnik è una storia che sottrae tempo agli amici e al divertimento; che toglie il sonno, il senso del tempo, la lucidità, e che è l'ennesimo esempio di come, quest'autore, meriterebbe di ricevere il premio Nobel per la letteratura.
- Scrivere romanzi è un po' la stessa cosa. Puoi raccogliere tutte le ossa che vuoi, costruire la parte più splendida del mondo, ma ciò non basta a produrre un romanzo che sia vivo. Una storia, in un certo senso, non appartiene a questo mondo. Per creare una vera storia è necessario un battesimo magico, che riesca a mettere in contatto questo mondo con quello dell'altro.
Un omaggio alla luna che, priva di grazia, appare incredibilmente vicina. Una grossolana sfera di pietra, la cui pelle è corrosa dall'impietoso scorrere del tempo, con la luce che distorceva i suoni, dissolveva i significati e seminava i dubbi.
Un contenitore di verità fondamentali che pochi individui sono in grado di comprendere in cui i destini di tutti loro, che s'inseguono ma non si congiungono mai, come solitari aggregati di metallo nelle vuote tenebre del cosmo, s'incontreranno per caso, ma poi si scambieranno per sempre.
... E in quel momento capii. Eravamo state meravigliosamente compagne di viaggio, ma in fondo non eravamo che solitari aggregati metallici che disegnavano ognuno la propria orbita. In lontananza potremmo anche essere belle a vedersi, come stelle cadenti. Ma in realtà non siamo che prigioniere, ognuno confinata nel proprio spazio, senza la possibilità di andare da nessun'altra parte. Quando le orbite dei nostri satelliti per caso s'incrociano, le nostre facce s'incontrano. E forse, chissà, anche le nostre anime vengono a contatto. Ma questo non dura che un attimo. Un istante dopo, ci ritroviamo ognuna nella propria assoluta solitudine. Fino al giorno in cui bruceremo e saremo completamente azzerate.
Chi avrebbe mai immaginato questo momento? Non il giovane senza nome che, combattuto fra fastidio e frustrazione, sperava, perlomeno, di poter vedere la sua amata Sumire ricambiata dall'avvenente Myu. Non io, che avevo abbracciato questa storia pur essendo consapevole della straordinaria abilità dell'autore di saper realizzare, con raffinatezza e sontuosità, scenari onirici suggestivi e sconcertanti.
Costantemente punteggiato da riferimenti musicali che ne accentuano il tono elegiaco e titoli che richiamano il passato o qualche famosa opera, il romanzo intreccia alla perfezione periodi semplici e scorrevoli che danno la voce al simpaticissimo giovane senza nome che, in prima persona, parla di se stesso e, soprattutto, della giovane Sumire. Incompreso e insoddisfatto della società, nonostante sia lui a raccontare, tuttavia è Sumire il cuore pulsante della storia. Una comune ragazza impulsiva, disordinata e generosa, con il mito di Kerouac e della scrittura.
Avvolgente, romantico, surreale il romanzo saprà come incantare sin dal primo sguardo. Marchiare come un segno indelebile il cui ricordo, rimarrà per sempre immerso nella mia mente.
Valutazione d'inchiostro: 4
Ottima recensione, grazie
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