Ognuno
di noi è in perenne balia del fascino di qualcosa o qualcuno. Qualunque cosa
succede, cerchiamo di farci comunicare qualcosa col suo modo di essere. Anche a
me, che prima non avrei mai creduto di pensarlo, è successo qualcosa di simile.
E il soggetto della mia attrazione è stata la Yoshimoto.
A
sostegno delle sue digressioni, qualche incongruenza col mio animo di lettrice
appassionata, questo piccolo libriccino ha irradiato dal suo interno un fascio
di luce intensa, qualcosa di molto più profondo delle sue parole o dell'anima
dell'autrice. Una luce triste che ha rifulgiato in continuazione, generato da un
meccanismo inconscio, in piccole macchie d'inchiostro che forse nemmeno
l'autrice conosceva.
Titolo: Tsugumi
Autore:
Banana Yoshimoto
Casa
editrice: Feltrinelli
Prezzo:
7 €
N°
di pagine: 158
Trama:
È la storia
di due ragazze, Maria (che narra in prima persona) e Tsugumi. A diciannove anni
Maria lascia il piccolo paese sul mare per trasferirsi a Tokyo e iscriversi
all'università. Anni dopo, decide di tornare al paese per le vacanze, dove
ritrova Tsugumi, l'eroina del romanzo, bellissima e dispotica ragazza. Tutti
tentano di essere indulgenti con lei, sperando di renderle migliore la vita che
le resta. Infatti le è stata diagnosticata dalla nascita una malattia
incurabile. Terminate le vacanze, Maria sta per tornare a Tokyo ma le
condizioni di Tsugumi peggiorano e pare non ci sia più niente da fare.
All'ultimo momento Tsugumi si salva, sentendosi vicina alla morte però aveva
scritto a Maria una lettera-testamento e con questa si chiude il romanzo.