lunedì, marzo 28, 2016

Gocce d'inchiostro: La lettrice di mezzanotte - Alice Ozma

Titolo: La lettrice di mezzanotte
Autore: Alice Ozma
Casa editrice: Sperling e Kupffer
Prezzo: 16, 90€
N° di pagine: 264
Trama: Alice, figlia di un bibliotecario di una scuola elementare, ha nove anni quando, durante un viaggio in treno, fa un patto con suo padre Jim: ogni sera, per cento giorni, prima che scocchi la mezzanotte, lui leggerà per lei ad alta voce. Da allora, la vita che scorre veloce intorno a loro si ferma quando, la sera, iniziano quel rito, soprannominato << la Serie >>, in cui padre e figlia viaggiano insieme sulle ali dei libri, scambiandosi pensieri ed emozioni. Ma, una volta raggiunto il traguardo, Alice e Jim non riescono a fermarsi. Basta uno sguardo ed entrambi capiscono che il loro rituale deve andare avanti perché è diventato un momento irrinunciabile, l'unica costante in una quotidianità semplice e complicata, in una vita fatta di sogni, cambiamenti e scoperte. Leggere insieme diventa così una medicina contro la tristezza, un modo per ritrovarsi e conoscersi, un angolo di cielo in cui le nuvole non possono arrivare. Una certezza che li accompagnerà ogni sera, senza eccezioni, fino alla vigilia della partenza della ragazza per il college.

La recensione:
Uno stato d'animo doloroso e quasi contrito, quasi come una penitenza, mi ha impedito di giudicare l'esordio di una giovane autrice come speravo: venne Pasqua e questo romanzo non fu il mio antidoto alla tristezza, anche se scacciare la  noia o sentirmi sussurrare una storia sconosciuta che prometteva mille porte verso altrettanti mondi inesplorati era quello che avrebbe fatto al caso mio. Eppure il mio desiderio sembrava essere quello di leggere una storia che mi portasse lontano. Un concentrato di ottimismo e un inno viscerale all'amore per i libri e la buona letteratura che, nonostante qualche incongruenza, mi avrebbe fatto scoprire una me forse un po' più diversa di adesso.
Le giornate stavano cominciando ad allungarsi, e c'era abbastanza caldo nelle prime ore del mattino per oziare all'aperto dopo la colazione, con il libro riposto sulle ginocchia a mò di leggio, perché in questo periodo dell'anno mi piace concedermi un momento di libertà all'aperto. Posando lo sguardo su un manto dorato, in direzione di una città che ha sempre destato il mio fascino, si è rivelata ai miei occhi, sotto lo sguardo attento di una giovane donna, una scintillante trama increspata di sottili ragnatele di vita, simili a un raggio di luna riflesso sul mare.
Sprazzi di vita, la cui collocazione è stata saltuaria e un po' confusionaria, che vagavano attraverso il luccichio di questa storia, non irradiandola come se avesse un fuoco in se stesso, uscendo dal canale della vita e rimanendo lì per tutta la vita. Davanti a questo spettacolo più che altro, intuii che l'amore per i libri era meramente accennato. E che, in ogni pagina, in ogni dialogo, non c'era quell'intensità spassionata di chi ama i libri.
Talvolta mi sono interrogata, di notte, accompagnando queste mie spericolate avventure con profonde e serie riflessioni. Si trattavano quasi sempre di pensieri di svariato genere, per riflettere sulla natura della loro genesi. Quella infatti di La lettrice di mezzanotte era quel genere di storia che aveva portato grandi mutamenti alla sua autrice nel mondo della letteratura: lei e suo padre avevano aperto una finestra su un mondo, ed avevano abbracciato la letteratura come uno stile di vita. Un abitudine, quanto di più di lontano tra quello che un padre e una figlia possono fare assieme.
Di ritorno da un avventura che non aveva mai fine, perché continuava oltre la carta stipularono un patto, poco prima che Alice compiesse 9 anni, che sarebbe durato sino ai primi anni del college. Il corso del tempo, intanto, si alzava, zampillava e tintinnava come l'acqua di un torrente: non si poteva pretendere scorciatoie, e come anime dannate che girovagano nella lotteria della vita erano obbligati a seguire questo solito schema già stabilito. Fra le spoglie mura di una stanza piccola e moderna proveniva la voce gracchiante di un uomo che ogni sera si spingeva, con l'immaginazione, in luoghi che forse non potrà mai visitare, ai piedi di una grande città, nel cuore di personaggi in veste di carta e inchiostro che, in una manciata di pagine, finiranno per raccontarsi.
Figure splendenti di luce, che vedo e sento ogni giorno. Talvolta dolci, talvolta aspri che danzano in una stanza stipata di libri, solleticano la pelle, dipingono figure di vetro colorate nel vuoto.
La storia della giovane Alice, una biografia e una esplicita dichiarazione d'amore fra lei e il padre, avrebbe potuto essere molto di più di quello che in effetti è: estimatore di un racconto emotivo e indelebile, in cui staccarsi di dosso il vizio della lettura è davvero impossibile. Tuttavia, non quell'ode all'affetto famigliare, ai libri passionale e mai banale che mi ero immaginata. Una giovane ventitreenne è riuscita ad interpretare il linguaggio contorto delle parole, dipanando un racconto lucido ma poco brillante che conduce verso mondi di incredibile tenore. Ha lo stesso sapore agro di chi desidera condividere qualcosa con qualcuno. Semplice, veritiero ma poco entusiasmante. A tratti venato da un sottilissimo filo di drammaticità che, nonostante tutto, non sedimenta dentro l'anima di chi legge. Privo di pathos, poco avvezzo a trascendere nello sconfinato mondo dell'immaginazione.
Una lettura semplice e realistica, niente di più. Un racconto che, sebbene parla di persone, non ha una voce tutta sua. Ci parla di sogni, speranze, che avrebbe dovuto donare conforto. Pera di fantasia, solidarietà che è stata mantenuta.
Ho intrapreso questo viaggio sapendo che fosse un viaggio di un certo tipo. All'inizio ero certissima ne valesse la pena, e adesso ancor meno. In alcune fasi della mia vita mi sono trovata nello stato d'animo  giusto per leggere racconti del genere. Una di queste fasi è coincisa nel periodo in cui mossi i primi passi verso la lettura di questo romanzo, apparentemente bellissimo, che tuttavia non si è sposato con i miei gusti di lettrice.
Valutazione d'inchiostro: 2

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