lunedì, agosto 29, 2022

Gocce d'inchiostro: I sette mariti di Evelyn Hugo - Taylor Jenkins Reid

Da dove mi trovo adesso, svetta una pila gigantesca di libri conclusi: si, la pila della vergogna sta diminuendo sempre più! E sebbene quella di cui vi parlerò quest’oggi non ne faccia parte, ho desiderato abbracciare il proposito di immergermi fra le sue pagine affinchè la curiosità, i miei istinti repressi potessero essere domati. La storia della vita di una diva hollywodiana è quella che ci viene raccontata in queste pagine, e questi sette mariti cui fa cenno il titolo una cornice da cui si sarebbero valicate più strade. Dove si nascondeva il mistero, dunque? A questa domanda ho saputo rispondere solo quando avevo divorato un centinaio di pagine, la cui anima aveva molto a che fare con quei romanzi d’epoca, di stampo classico la cui autrice volle conferirci lo stato emotivo, conflittuale di una giovane donna, come tante altre, il cui unico desiderio fu quello di poter essere libera. Per la prima volta, da quant’è calcò il sipario e i riflettori, la sua voce assunse una tonalità diversa. Si incrinò a tal punto che i suoi fan l’avvertirono diversamente, quasi incrinata, tradendo un po’ d’emozione. Di emozioni disgraziatamente io ne ho avvertito ben poche; il mio coinvolgimento emotivo è stato povero, quasi scarso, poiché tutto si ridusse ad un'unica domanda: chi erano questi sette mariti? Non mantenendo quel legame che avrebbe potuto percuotere il mio spirito ma desiderosa di conoscere a fondo la verità, poggiando su aspetti tendenzialmente classici, indagine psicologica che non regge il paragone ad altri romanzi di medesimo stampo, quanto risposte a tremiti o fremiti dell’anima.


Titolo: I sette mariti di Evelyn Hugo
Autore: Taylor Jenkins Reid
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 420
Trama: Dopo anni vissuti lontano dai riflettori, la ex "divina" di Hollywood Evelyn Hugo, autentica icona della storia del cinema, è finalmente pronta a svelare la sua verità. E anche quella sui suoi sette mariti, naturalmente. Per farlo, sceglie Monique Grant, una reporter semisconosciuta. La più stupefatta è proprio Monique: perché proprio lei? E perché proprio adesso? Si dà il caso che per la giornalista non sia proprio un gran momento: dopo pochi mesi dalle nozze il marito l'ha lasciata, e a trentacinque anni la sua vita professionale sembra già arrivata a un punto morto. L'incarico di scrivere la biografia di Evelyn Hugo potrebbe essere l'occasione che aspettava per dare una svolta alla sua carriera. E così, nello splendido appartamento di Manhattan dell'attrice, Monique ascolta affascinata le parole di Evelyn: dagli esordi nella Los Angeles degli anni Cinquanta fino alla decisione di ritirarsi dalle scene trent'anni dopo, passando per i numerosi matrimoni, l'attrice rivela una storia di feroce ambizione, amicizia inattesa, e un grande amore proibito. Monique si sente sempre più vicina alla leggendaria star: a mano a mano che il racconto di Evelyn si avvicina alla conclusione, appare chiaro che le loro vite sono legate in modo drammatico e ineludibile. I sette mariti di Evelyn Hugo è un viaggio affascinante attraverso lo splendore della vecchia Hollywood e le difficoltà del nostro tempo, che mette in scena due indimenticabili figure di donne, alla scoperta di cosa significhi – e di quanto costi – la verità.
NEW YORK TRIBUNE
All'asta gli abiti di Evelyn Hugo
DI PRIYA AMRIT
2 MARZO 2017
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La leggenda del cinema e icona degli anni Sessanta, Evelyn Hugo, ha annunciato l'intenzione di affidare a Christie's dodici dei suoi abiti più memorabili. La vendita all'asta servirà a raccogliere fondi in favore della ricerca contro il cancro al seno.
Nonostante i suoi 79 anni, la Hugo è ancora oggi l'emblema del fascino e dell'eleganza. Nota per lo stile personalissimo, sensuale e misurato al tempo stesso, ha trasformato alcuni dei suoi look più famosi in vere e proprie pietre miliari della moda e della storia di Hollywood.
Coloro che desiderano aggiudicarsi un pezzo del suo passato resteranno ammaliati non solo dagli abiti ma anche dall'atmosfera che evocano. Tra gli articoli all'asta figura l'abito verde smeraldo firmato Miranda La Conda che la Hugo indossò agli Oscar del 1959; quello in organza viola, con trasparenze in tulle e scollatura profonda, che l'attrice scelse per la prima di Anna Karenina, nel 1962, e l'abito in seta blu firmato Michael Maddax che indossava nel 1982 quando vinse l'Oscar per All for Us.
La Hugo è sopravvissuta a una generosa dose di scandali hollywoodiani, non ultimo quello dei suoi sette matrimoni, tra cui ricordiamo la lunga relazione con il produttore cinematografico Harry Cameron. I due hanno avuto una figlia, Connor Cameron, che ha senza dubbio ispirato la decisione di bandire l'asta. Si è infatti spenta lo scorso anno per un tumore al seno, poco dopo il suo quarantunesimo compleanno.
Al secolo Evelyn Elena Herrera, classe 1938, la Hugo è figlia di immigrati cubani e ha trascorso l'infanzia a Hell's Kitchen, New York. Nel 1955 era già approdata a Hollywood, si era fatta bionda ed era stata ribattezzata Evelyn Hugo. Entrò a far parte dell'élite hollywoodiana praticamente da un giorno all'altro. Rimase sotto i riflettori per oltre trent'anni prima di ritirarsi dalle scene alla fine degli anni Ottanta e sposare Robert Jamison, esperto di finanza nonché fratello maggiore di Celia St. James, l'attrice tre volte premio Oscar. Vedova del suo settimo marito, la Hugo risiede attualmente a Manhattan.
Grazie a una bellezza fuori dal comune, uno stile inarrivabile e una provocante sensualità, la Hugo è da sempre fonte di grande fascino per i cinefili di tutto il mondo. Si prevede che la vendita possa produrre un ricavato superiore ai due milioni di dollari.

La recensione:

Nella mia stanza, prima di riporre queste poche righe, ho meditato a lungo su ciò che avevo appena vissuto in queste pagine. Mi era sembrato che questa Evelyn Hugo potesse lasciare un segno, una traccia del suo passaggio, ma dopo le prime cento pagine non ne fui più così sicura; perché in barba alle apparenze, all’idea che questo romanzo si fosse presentato più pomposo di quel che è, non posso soffocare il dubbio, la sensazione si sia trattata di un’opera messa su solo per diritto commerciale. Un bel disegno, non c’è che dire, in cui aleggia lo spirito di una ragazza, una celebrità, sul finire degli anni ’50, e i suoi sette mariti e, compito del lettore, scovare questo fantomatico arcano, guidato dalla voce dolce e sensuale ma misurata di una donna, una reporter, che farà da voce in un coro altisonante di suoni e rumori confusi. Straordinariamente eletto, ambizioso al cambiamento e alle novità, fiore appena colto di cui molti hanno tessuto le lodi, che vorrebbe dimostrare molto più di quel che ha dimostrato, diamante prezioso e introvabile.
Ciò nonostante, ha aperto una breccia, e per la prima volta dopo tanto tempo non mi trovo più nella situazione in cui ero completamente indifferente. Vissi il tutto in una condizione perenne di ammaliamento e incertezza, interesse ma insoddisfazione. È difficile da spiegare, ma ho come avuto l’impressione mancasse qualcosa. Qualche tassello non fosse andato al suo posto, ed è stato così sino alla fine. Perchè il mondo ricorderà Evelyn Hugo non quanto per il suo essere attrice, modella, ragazza bella e avvenente, quanto per le sue innumerevoli sconfitte personali, le sue battaglie perse, i suoi amori non corrisposti e atipici, perché consapevole che da qualunque parte la si guardi, lei ne farà sempre parte.
Mi sdraio sul letto e penso: addio, Evelyn. Sei mai esistita? Non c’è mai stata nessuna Evelyn Hugo, se non nella mia testa. E ancora: povere donne! Poveri individui. Poveri avanzi di nessuno. Poi, mentre ripongo i miei pensieri su carta, qualcosa si risveglia: penso che ogni cosa abbia il suo perché. Niente è dato per scontato. Tutto ciò che vediamo, tutto ciò che sentiamo … a questo mondo ogni cosa ha un suo effetto. Ci sono diversi tipi di amore. Evelyn Hugo ha sperimentato quello fra la sua stessa specie, nonostante il suo saper mescolarsi in mezzo agli altri. E, ai miei occhi, niente di così scandaloso da impressionarmi, quanto sconvolgente per il mondo che la visse, la celebrò. A questo punto non credo ci sia niente di male. Non bisognerebbe contrastare nessuna forma d’amore, senza esitazione, non ostacolando niente e nessuno. Eppure, il nero spesso inghiotte ogni cosa. Qualunque sprazzo di luce, di speranza. Il nero risucchia ogni anima pura. L’inchiostro della penna con cui sto scrivendo, il cursore di un documento che continua a lampeggiare. C’è stato un mondo visto da una donna cieca, stanca di non poter gridare ciò che tenne saldamente nascosto per anni e anni, cominciando a divagare nel momento in cui il passato, così prepotente e furioso, imperversò su ogni cosa. Sulla sua anima semplice, sulla sua carriera, sui suoi affetti.
Nessuno ha una sua colpa, sono io la causa, così dubbiosa e non completamente soddisfatta di ciò che l’autrice si porta dentro, con la perenne sensazione mancasse qualcosa. Forse attendevo ed ho atteso di ottenere qualcosa di imprecisato che mi permettesse di raggiungere vette di inestimabile felicità. Così non è stato né mi ha ridotta a pezzi, come credevo. Perché quello che ho letto non è stato così straordinario, con meccanismi e ruoli che hanno avuto un’importanza tutta loro.
Tutti sanno che il matrimonio, il legame intrinseco che si instaura col tempo in una coppia, talvolta si riduce in minima parte di quel che sembra. I matrimoni di Evelyn mi hanno posta dinanzi all'ascolto del racconto forte e intenso della protagonista, del suo concetto di amore e di unione. Questo romanzo è infatti un esame attento e dinamico fra queste relazioni che dovrebbe trascendere un certo modo di essere una coppia, fino a divenire una quintessenza che si fonde e si disperde al punto tale che non esiste un'immagine perfetta, costante nel tempo ma solo una lunga serie di apparizioni, modi di sopravvivenza. Mediante alcuni segreti relativi al cuore umano è possibile scandagliare tutto questo, limarli nel miglior modo possibile, conformandosi alle regole universali della vita di coppia. 
Squarcio di vita di una donna qualunque, che conferisce un'idea piuttosto chiara del passato in quanto si amalga perfettamente al presente, in un carosello di immagini ed episodi che si riversano sotto cieli grigi di rammarico, ricordi o memorie perdute, niente di impossibile da sradicare ne di inaspettatamente bello ed intenso che mi ha attesa lì, invisibile, maturando in queste pagine, pronto ad esplodere, un processo a ritroso di cui la mente si aggrappa mediante l'oblio, l'arte imprescindibile delle parole, con il suo vasto corredo di illusioni, esortazioni, moti invisibili del cuore umano. La cosa che mi ha resa impreparata è stato il modo per cui è stato raccontato: attuare un’inchiesta, un’indagine che scandaglia la vita della protagonista, che coincide con il concetto di semplicità, di ingenuità del passato, salvata da situazioni insostenibili, nonostante le innumerevoli battaglie di mantenere intatta la sua identità, che tuttavia non coinvolge emotivamente. Lasciandosi andare alla deriva mentre gli anni passavano, senza però mai insistere pur di affermare il suo diritto di essere donna, compagna, moglie. 
Per come sono fatta io, non ammetto ne condivido questa condizione di impasse.... Ma tale concetto all'epoca era del tutto intollerabile,  le donne erano eternamente schiave di una maledizione che li prostrava a vivere in condizioni pessime, disagevoli, opache e indirette che rivelano desideri e pensieri inconfessabili. Immersa in una realtà quasi insostenibile, in cui si rifuge nell'affrontare il peggio di se stessi, nascosti in facciate di finti buonismi e perbenismo in cui la bellezza è dotata di una propria struttura ossea, in cui ci si sorprende a confidare in un miracolo.

Valutazione d’inchiostro: 3 e mezzo

4 commenti:

  1. Mi sembra chiaro che questa lettura non sia andata proprio benissimo; grazie comunque della recensione <3

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  2. Sono anni che vorrei leggere questo libro, da appassionata di cinema classico Hollywoodiano la storia di una diva - anche se immaginaria - non può che attirarmi. Mi dispiace tantissimo leggere che alcune cose non ti sono piaciute, spero di non incappare in una delusione 😔❤️

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