giovedì, maggio 18, 2023

Quale dei 100 classici Feltrinelli ho letto? Parte 2

C’è dunque una seconda parte di quei 100 classici di cui vi accennavo l’altro giorno. Questa seconda parte però prevede romanzi in ebook, e dunque romanzi che disgraziatamente non possiedo. Alcuni meritevoli, altri un po' meno. Sicuramente notevolmente da ricordare, e che in alcuni momenti della mia vita mi hanno indotta ad distaccarmi completamente dalla realtà circostante. Una scelta che non ho voluto, quanto è stato necessario intraprendere per arricchire il mio bagaglio culturale.

Ritratto decadentistico di un uomo la cui vita ben presto diverrà un vero e proprio incubo, intento a comporre un diario di delitti e crudeltà. Viaggiatore perenne di una tenebra che non ha più alcuna via di uscita, incrociata a una certa oscurità che hanno conferito una certa inquietudine, un oppressione che trascina sino alla fine.


Titolo: L’avversario
Autore: Emmanuel Carrère
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 169
Trama: << Il 9 gennaio 1993 Jean Claude Romand ha ucciso la moglie, i figli e i genitori, poi ha tentato di suicidarsi, maq invano. L’inchiesta ha rivelato che non era affatto un medico come sosteneva e, cosa ancor più difficile da credere, che non era nient’altro. Da diciotto anni mentiva, e quella menzogna non nascondeva assolutamente nulla. Sul punto di essere scoperto, ha preferito sopprimere le persone di cui non sarebbe riuscito a sopportare lo sguardo. E’ stato  condannato all'ergastolo. >>


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Dipinto con semplicità, incisività, spicca per l’originalità del tema trattato, la scorrevolezza della storia, parole che in un certo senso hanno fatto vibrare l’aria. Hanno prodotto un suono che alle mie orecchie non è stato del tutto piacevole, il cui messaggio trasmesso non è arrivato nemmeno dritto dritto al mio cuore.

 Titolo: Ninfee nere
Autore: Michel Bussi
Casa editrice: E/O
Prezzo: 16 €
N°di pagine: 394
Trama: A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica.  L’indagine dell’ispettore Sèrènac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stèphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la forza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet ( tra le quali le Ninfee nere che l’artista avrebbe dipinto prima di morire ). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondo e giovinezza e morte sfidano il tempo. L’intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. 

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Pervaso da una strana magia che mi ha permesso di accettare la storia che Melchiorre si porta dentro, ha reso il tutto come una serie di opportunità in cui la libertà individuale e di pensiero sono i capostipiti dell'intero romanzo. Fra forme e colori che hanno avuto una loro collazione, nitido e luminoso come la luce accecante del sole.

Titolo: Il duca
Autore: Matteo Melchiorre
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 21 €
N° di pagine: 464
Trama:
 L'ultimo erede di una dinastia decaduta, i Cimamonte, si è ritirato a vivere nella villa da sempre appartenuta alla sua famiglia. La tenuta giganteggia su Vallorgàna, un piccolo e isolato paese di montagna. Il mondo intorno, il mondo di oggi, nel quale le nobili dinastie non importano piú a nessuno, sembra distante. L'ultimo dei Cimamonte è un giovane uomo solitario che in paese chiamano scherzosamente «il Duca». Sospeso tra l'incredibile potere del luogo, il carico dei lavori manuali e le vecchie carte di famiglia si ritrova via via in una quiete paradossale, dorata, fuori dal tempo. Finché un giorno bussa alla sua porta Nelso, appena sceso dalla montagna. È lui a portargli la notizia: nei boschi della Val Fonda gli stanno rubando seicento quintali di legname. Inaspettatamente, risvegliato dalla smania del possesso, il sangue dei Cimamonte prende a ribollire. Ci sono libri che fin dalle prime righe fanno precipitare il lettore in un mondo mai visto prima. L'abilità dell'autore sta nel mimetizzarsi tra le pieghe della storia, e fare in modo che abitare accanto ai personaggi risulti un gesto tanto istintivo quanto inevitabile. È quello che accade leggendo Il Duca, un romanzo classico eppure nuovissimo, epico e politico, torrenziale e filosofico, che invita a riflettere sulla libertà delle scelte e la forza irresistibile del passato. Con una voce colta e insieme divertita, sinuosa e ipnotica – inusuale nel panorama letterario nostrano – Matteo Melchiorre mette a punto un congegno narrativo dal quale è impossibile staccarsi.

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Un romanzo drammatico, che non mi ha particolarmente colpita ma che teme nell'essere un’anima dannata in mezzo a tante altre, con moti di profonda solitudine. Impossibilitata a non affezionarsi, a cogliere forme di particolare riflessione che mi hanno colta impreparata in quanto il loro sguardo è molto più di quel che sembra: non il ritratto di una semplice storia di donne bensì l'impossibilità di vedere e sentire la realtà circostante al di là di ogni cosa, ogni forma o conseguenza.


Titolo: Olive Kitteridge
Autore: Elizabeth Strout
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 383
Trama: In un angolo del continente nordamericano c'è Crosby, nel Maine: un luogo senza importanza che tuttavia, grazie alla sottile lama dello sguardo della Strout, diviene lo specchio di un mondo più ampio. Perché in questo piccolo villaggio affacciato sull'Oceano Atlantico c'è una donna che regge i fili delle storie, e delle vite, di tutti i suoi concittadini. È lì che vive Kitteridge, un'insegnante in pensione che, con implacabile intelligenza critica, osserva i segni del tempo moltiplicarsi intorno a lei, tanto che poco o nulla le sfugge dell'animo di chi le sta accanto: un vecchio studente che ha smarrito il desiderio di vivere; Christopher, il figlio, tirannizzato dalla sua sensibilità spietata; un marito, Henry, che nella sua stessa fedeltà al matrimonio scopre una benedizione, e una croce. E ancora, le due sorelle Julie e Winnie: la prima, abbandonata sull'altare ma non rassegnata a una vita di rinuncia, sul punto di fuggire ricorderà le parole illuminanti della sua ex insegnante: «Non abbiate paura della vostra fame. Se ne avrete paura, sarete soltanto degli sciocchi qualsiasi». 

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Consacra quest'autore come una sorta di Shakespeare moderno poiché esamina le contrapposizioni che possono sorgere fra l'amore spontaneo, appassionato ma non del tutto libero fra due giovani, e con una storia bruciante di passione e intensità riesce a colpire per il modo in cui essa riesce a realizzarsi e a sottrarsi al destino.

Titolo: Novecento
Autore: Alessandro Baricco
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 7,50 €
N°di pagine: 64
Trama: Anni trenta del Novecento. Si racconta che sul Virginian, il piroscafo che faceva la spola tra l'Europa e l'America, si esibisse ogni sera un pianista straordinario, capace di suonare una musica mai sentita prima. Si dice che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Si dice che nessuno sapesse il perché. Questa è la sua storia. 





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Un inno agli affetti, all'amore, alla vita, alla speranza. Un romanzo per nulla banale col quale l'autore, Andrè Aciman, tesse una storia che profuma di antico e di salsedine.

Titolo: Chiamami col tuo nome
Autore: Andrè Aciman
Casa editrice: Guanda
Prezzo: 15, 50 €
N° di pagine: 271
Trama: "Chiamami col tuo nome" è il racconto dell'attrazione improvvisa e avvolgente che sboccia tra due ragazzi, il diciassettenne Elio, figlio di un professore universitario, in vacanza con la famiglia nella loro villa in Riviera e un giovane ospite, invitato per l'estate, il ventiquattrenne Oliver, che sta lavorando alla sua tesi postdottorato. Quell'estate della metà degli anni Ottanta viene rievocata,a  distanza di vent'anni, dal più giovane dei protagonisti. Sconvolti e totalmente impreparati di fronte allo scoppiare di questa passione, i due inizialmente tentano di simulare indifferenza, ma con l'avanzare dei giorni vengono travolti da un'inesorabile corrente di ossessione e paura, seduzione e desiderio, il vero protagonista del romanzo: "Il desiderio che è in noi, e non è necessariamente riferito all'altro. Piuttosto l'altro rappresenta la promessa di un avvicinamento alla soddisfazione di questo bramare …" Quello che Elio e Oliver proveranno in quei giorni estivi e sospesi in Riviera e durante un'afosa notte romana sarà qualcosa che loro stessi sanno non si ripeterà mai più: un'intimità totale, assoluta, un'esperienza che li segnerà per tutta la vita.

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Una storia che centellina in poche ma salienti pagine conflitti interiori di diverse tipologie: quello riguardante il desiderio di essere integrati in un posto in cui non ci si sente pienamente liberi, e quello riferito all’importanza del proprio IO. Rivisitazione di un epoca che al suo ascolto dà una visione più profonda dell’animo umano, scorgendo in lontananza un paesaggio che tuttavia mi ha resa troppo distante per poterne cogliere la bellezza.

Titolo: Ogni cosa è illuminata
Autore: Jonathan Safran Foer
Casa editrice: Guanda
Prezzo: 15, 50 €
N° di pagine: 335
Trama: Con una vecchia fotografia in mano, un giovane studente, che si chiama Jonathan Safran Foer, visita l’Ucraina per trovare Augustine, la donna che può aver salvato suo nonno dai nazisti. Jonathan è accompagnato nella sua ricerca da un coetaneo ucraino, Alexander Perchov, detto Alex. Alex lavora per l’agenzia dei viaggi di famiglia, insieme a suo nonno che, a dispetto di una cecità psicosomatica fa l’autista, e in compagnia di una cagnetta maleodorante, chiamata Sammy Davis Jr Jr in onore del cantante preferito del nonno.


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Un contenitore di ricordi e squarci di delicati pensieri che prendono vita, mediante una serie di ragionamenti che nascono dall’esperienza di se stessi e del mondo. Ma riflettore di un vuoto raccapricciante che fa riscontro del terribile cosmo dell’anima di chi legge, è una storia che alla fine si è rivelata infinitamente lontana dai miei presupposti, dai miei concetti individuali, da qualunque forma di miracolo che presto o tardi dovremmo andare incontro.

Titolo: Il colibrì
Autore: Sandro Veronesi
Casa editrice: La Nave di Teseo
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 368
Trama: Il colibrì è tra gli uccelli più piccoli al mondo; ha la capacità di rimanere quasi immobile, a mezz’aria, grazie a un frenetico e rapidissimo battito alare ( dai 12 agli 80 battiti al secondo ). La sua apparente immobilità è frutto piuttosto di un lavoro vorticoso, che gli consente anche, oltre alla stasi assoluta, prodezze di volo inimmaginabili per altri uccelli come volare all’indietro… marco Carrera, il protagonista del nuovo romanzo di Sandro Veronesi, è il colibrì. La sua è una vita di perdite e di dolore; il suo passato sembra trtascinarlo sempre più a fondo come un mulinello d’acqua. Eppure Marco Carrera non precipita: il suo è un movimento frenetico per rimanere saldo, fermo e, anzi, risalire, capace di straordinarie acrobazie esistenziali.

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Colorato da particolari sfumature. E' un gioco di luci e ombre, un miscuglio di bianco e nero che tuttavia non impedisce di ritrovare il sorriso. Un surreale dramma che offre sempre qualche spunto per riflettere e che, nonostante la sofferenza è opzionale e non si può evitare, impedisce di cancellare i ricordi. Ciò che ho vissuto assieme a loro, ciò per cui è stato difficile convivere con quello che hanno passato. Quello che non hanno mai potuto avere e per cui hanno sempre combattuto.

 

Titolo: Le nostre anime di notte
Autore: Kent Haruf
Casa editrice: NN
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 171
Trama: La storia dolce e coraggiosa di un homo e una donna che, in età avanzata, si innamorano e riescono a condividere vita, sogni e speranze. Nella cornice familiare di Holt, Colorado, dove sono ambientati tutti i romanzi di Haruf, Addis Moore rende una visita inaspettata a un vicino di casa, Louis Waters. Suo marito è morto anni prima, come la moglie di Louis, e i due si conoscono a vicenda da decenni. La sua proposta è scandalosa ma diretta: vuoi passare le notti da me? I due vivono ormai soli, spesso senza parlare con nessuno. I figli sono lontani e gli amici molto distanti. Inizia così questa storia di amore, coraggio e orgoglio.

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Il commiato a una via di redenzione o libertà, che mi ha resa un piccolo involucro trasparente senza peso, senza anima, soffiata come una canula dal primo vento, da certi tipi di letture si imparano inevitabilmente tante cose. E, uno fra tutti, quanto i gesti impuri sono talvolta atti di oscenità.

Titolo: La ferrovia sotterranea
Autore: Colson Whitehead
Casa editrice: Bigsur
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 376
Trama: << La ferrovia sotterranea >> è il nome con cui si indica, nella storia degli Stati Uniti, la rete clandestina di militanti antischiavisti che nell’Ottocento aiutava i neri a fuggire dal Sud agli stati liberi del Nord. Nel suo romanzo storico dalle sfumature fantastiche, Colson Whitehead la trasforma in una vera e propria linea ferroviaria operante in segreto, nel sottosuolo, grazie a macchinisti e capistazione abolizionisti. E’ a bordo di questi treni che Cora, una giovane schiava nera fuggita dagli orrori di una piantagione della Georgia, si imbarca in un arduo viaggio verso la libertà, facendo tappa in vari stati del Sud dove la persecuzione dei neri prende forme diverse e altrettanto raccapriccianti. Aiutata da improbabili alleati e inseguita da uno spietato cacciatore di taglie, riuscirà a guadagnarsi la salvezza? 

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Una trama attraverso cui ho avanzato a tentoni e con difficoltà e un finale in sospeso, che lascia quasi con l'amaro in bocca. Una situazione in cui si fa uno sforzo sovraumano per combattere le maldicenze, la cattiveria, la povertà, in un mondo dove c'è invece molta ipocrisia e lo sforzo per essere buoni e amabili crea un malessere che può riuscire pericoloso.

Titolo: L’educazione
Autore: Tara Westover
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 378
Trama: Tara, la sorella Audrey e i fratelli Luke e Richard sono nati in una singolare famiglia mormona delle montagne dell’Idaho. Non sono stati registrati all’anagrafe, non sono mai andati a scuola, non sono mai stati visitati da un dottore. Sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede nel mondo o cosa sia il passato. Fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: in estate stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice, in inverno lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. Fino a diciassette anni Tara non aveva idea di cosa fosse l’Olocausto o l’attacco alle Torri gemelle. Con la sua famiglia si preparava alla sicura fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con uno zaino d’emergenza sempre a portata di mano. Il clima in casa era spesso pesante. Il padre è un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. Il fratello maggiore Shawn è chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. La madre cerca di difenderle, ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. Poi Tara fa una scoperta: l’educazione. La possibilità di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione.

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