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sabato, giugno 14, 2025

Nella baia delle parole: romanzi scacciapensieri da ombrellone 5 °

In vista della stagione estiva, preparo una bella pila di romanzi - i cosiddetti mattonazzi -, in cui creo o compatto quella forma astrusa o atipica di felicità. Si, a me leggere mattonazzi piace tantissimo. Mi diverte, mi aiuta a varcare frontiere di cui non credevo possedere capacità, e, soprattutto, a mettermi in gioco. Amo le sfide e leggere mattonazzi equivale, per me, a vincere delle sfide. L’estate poi coincide sempre col mio compleanno, e pur quanto confidi qualcuno possa regalarmene, alla fine finisco per autoregalarmene… Non solo mattonazzi, ma libri. Libri e ancora libri. Libri a cui porrò una certa attenzione, per una manciata di giorni o ore, libri impegnativi o semplici, i cosiddetti scacciapensieri, che mi affiancheranno al mare. O alla fermata di un recalcitrante marciapiede, in attesa del bus. Romanzi non troppo impegnativi che espugnano semplicità, leggerezza, distrazione, isolotto magico in cui albergare per qualche tempo.

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Vivida manifestazione del racconto di una vita che lentamente sembra stia per appassire, per nulla, candida e semplice, un'iniezione di vita dalle tonalità drammatiche e intense che inonderà di luce il fosco e tetro paesaggio della sua vita.


Titolo: La chiave della gioia

Autore: Liam Callanan

Casa editrice: Nord

Prezzo: 19, 80 €
N° di pagine: 352
Trama: Guardando il sole svanire tra i palazzi di Trastevere, Claire si rigira tra le mani una vecchia chiave e si chiede quale sarà il proprio destino. Dopo vent’anni passati a crescere una figlia da sola e a lavorare senza sosta, ora ha il tempo di fermarsi e di dedicarsi a se stessa. E ciò la terrorizza.Al suo arrivo in Italia quattro mesi prima, era sicura che vendere il convento in dismissione sarebbe stato il suo ultimo incarico come agente immobiliare. Una volta tornata negli Stati Uniti, avrebbe finalmente cambiato vita, realizzando il desiderio cui aveva dovuto rinunciare tanti anni addietro: prendere i voti. Poi, però, le cose si sono complicate. Non solo perché le suore del convento, determinate a salvare la loro casa, le hanno proposto di unirsi a loro, raggiungendo così il numero minimo per garantire la sopravvivenza dell’ordine, ma anche perché, più si avvicina il momento della scelta, più Claire si ritrova a pensare a Marcus, il suo amico più caro, l’uomo che le è sempre stato accanto, nella buona e nella cattiva sorte… Dilaniata dal dubbio, Claire si rende conto che l’unico modo per illuminare il suo futuro è fare chiarezza sul passato, a partire proprio da quella chiave trovata nella cella della badessa, di cui nessuno sembra sapere nulla. Forse, svelando quel mistero, Claire riuscirà anche ad aprire le porte del suo cuore e a ritrovare la felicità.

domenica, giugno 23, 2024

Nella baia delle parole: romanzi scacciapensieri da ombrellone 4°

Si cammina spesso a tentoni, fra una storia e un’altra, lungo il porto, o le strade di una città luminosa, furiosa, turbata, o con un sorriso smagliante, lieta di ciò che mi ha appena donato la vita, pronta a difendermi o barricarmi da ogni avversità. La vita spesso ci risucchia, nel suo infinito vortice, pur di difenderci dagli assalti esterni che ci assalgono, ci pongono contro innumerevoli sfide contro i quali i libri offrono splendide opportunità. Protezioni sufficienti per vivere, sempre. Questa nuova stagione estiva l’ho accolta con una bella pila di romanzi che a me piace teneramente definire mattonazzi, e benché per me sia normale di storie ambientate in estate se ne scorge molto poco. Tuttavia il periodo estivo vige prorompentemente all’insegna della spensieratezza e della semplicità, e quale miglior modo se non quello di immergersi in atmosfere tranquille, domestiche, ma anche bucoliche, verdeggianti in cui l’eco prorompente del passato cozza col presente e sul futuro, tratteggiando forme o caratteri in cui le emozioni prevalgono, il cuore resta imprigionato da sensazioni che lo attanagliano come una minaccia, come una sventura, al fine di avvertire un profondo e crescente stato di beatitudine che presto o tardi matura, rifuggendo di una luce tutta sua. Una luce che riverbera, quando meno ce lo aspettiamo.

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Una lettura che nella sua straordinaria delicatezza conferisce una sorta di energia spirituale. Quando il Fato bussa alla porta costringe ad affrontare la vita in ogni forma, in ogni dilemma, alludendo a innumerevoli opportunità in cui si alena anche il minimo contatto. Non propriamente liberi da entità che imprigionano nella loro morsa, in cui mi è stato davvero impossibile non poter ammirare queste figure di passaggio nei loro abiti umili, aspirando ventate di odori malsani che pian piano si lasceranno alle spalle.

Titolo: L’aria innocente dell’estate

Autore: Melissa Harrison

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18, 50 €

N° di pagine: 276

Trama: Una talentuosa scrittrice inglese contemporanea paragonata a connazionali illustri come Thomas Hardy e Charlotte Brontë arriva per la prima volta nelle librerie italiane con un romanzo delicato e potente. Nell’Inghilterra dei primi anni Trenta, la quattordicenne Edith Mather vive con la sua famiglia in una fattoria. Il paesaggio rurale è di una bellezza mozzafiato, ma la vita in campagna è dura, e la Grande guerra e la Grande depressione si sono lasciate alle spalle una comunità impoverita e timorosa. Edith è «una strana bambina», si sente irrimediabilmente diversa da tutto ciò che la circonda e preferisce la compagnia dei libri ai giochi con i coetanei. A turbare la quiete di un quotidiano scandito dalle leggi della natura è l’arrivo di Constance FitzAllen, giornalista di Londra giunta in paese per scrivere sugli usi e costumi dei contadini del luogo. Fin dal primo incontro Edith è ammaliata da questa donna estroversa e libera, che indossa pantaloni da uomo. Constance sembra l’amica e la mentore ideale per lei, ma si dimostrerà molto diversa da come appare: porta infatti con sé idee politiche che si riveleranno insidiose. Con l’avvicinarsi del tempo del raccolto e l’aumentare delle pressioni sull’intera comunità, Edith dovrà riuscire a fidarsi del proprio istinto per salvarsi da un disastro imminente.

venerdì, giugno 23, 2023

Nella baia delle parole: romanzi scacciapensieri da ombrellone 3°

In genere non attribuisco mai un romanzo ad un periodo o addirittura ad una stagione, quanto a uno stato d’animo. Ho letto romanzi ambientati nel periodo natalizio, ma che ho vissuto solo recentemente, quasi sul finire della primavera. Dunque, quando mi chiedono quali romanzi leggere in estate, non ho mai idea di cosa scegliere: perché ogni persona è diversa. A me, ad esempio, piacciono i mattonazzi e dunque l’estate è all’insegna dei romanzi corposi e voluminosi. Per altri, è sinonimo di leggerezza, superficialità, dunque romanzi esili e poco impegnativi. Ma, in entrambi i casi, lecito credere che ci siano romanzi scacciapensieri e che soddisfano ogni desiderio o virtù di qualunque lettore. Ed ecco che, in questa giornata estremamente calda, ecco qui alcuni dei miei consigli estivi. Alcuni di quei romanzi che considero adatti per il periodo e che, in un modo o nell’altro, lasciano un segno del loro passaggio.

Una storia che ha un ché di intimistico e solenne, che ci parla di menzogne, follia. E che ci permette di seguire attentamente le vicende di questa giovane donna tramutandola in un’anima errante. Ripercorrendo il tempo del ricordo ed evocando scene di vita legati all’amore vero: innumerevoli scogli che sono stati superati; gli incidenti causati pur di vedersi anche solo per un istante. La consapevolezza che l'amato appartenga a te e nessun altro.

Titolo: Colpo di sole
Autore: Emilia Pardo Bàlzan
Casa editrice: 12 €
Prezzo: ETS
N° di pagine: 130
Trama: Colpo di sole o «colpo di fulmine»? Che cosa spinge una giovane vedova galiziana dell'alta società a infrangere l'etichetta, partecipando alla chiassosa e popolana festa di San Isidro, sotto il sole cocente del maggio madrileno, tra vino, zingare e zuffe di strada, in compagnia di uno scapestrato giovane andaluso? Un romanzo femminista che mette in campo le disparità tra i due sessi e l'assurdità di certi clichés maschilisti; ma anche un'opera che riscopre i costumi popolari e tradizionali spagnoli in modo ironico e divertente.

mercoledì, giugno 22, 2022

Nella baia delle parole: romanzi scacciapensieri da ombrellone 2°

Malgrado l’afa insopportabilmente umida, giornate estremamente calde e poco ventilate, i romanzi non attendono mai. Io non riesco mai ad essere paziente quando si tratta di parlare di libri, seppur quest’anno ho messo su un cantiere di progetti che mi stanno portando lontana. Il mio leggere velocemente mi induce a divorare romanzi come fossero Nutella, a scandagliare il mio tempo libero in compagnia della voce gracchiante di un uomo o una donna che, per una manciata di giorni, era divenuta una persona, e a parte il mio amore che riverso nelle loro pagine c’è l’onore di essere stati in loro compagnia, che è senza dubbio la cosa più importante. Alla fine, non importa se il nostro è stato un brutto o bel viaggio. Importa sia avvenuto questo viaggio. 

Perciò in questi viaggi ho avuto modo di incappare nella conoscenza di autori, figure recise dal tempo, che in un modo o nell’altro mi hanno trasmesso qualcosa. Hanno sussurrato al mio orecchio nozioni che mi hanno tenuta in vita, così avida di conoscenza e sapere che a volte non lo reputo come un gesto meccanico ma uno stile di vita. Felice così di stanziare in mezzo ai libri, sotto un sole cocente, sulla riva di acque limpide ma calde, ecco che a un tratto un gruppo di romanzi hanno ruotato attorno a me, che non tolgono niente agli altri romanzi ma sono solo una bellissima distrazione alla monotonia, alla routine generale.

Ha lo stesso sapore delle storie d'epoca che qualche volta leggo. Semplice, triste e un po' amaro, carico di una certa drammaticità che sedimenta dentro l'anima di chi legge, è una storia appassionante che ha incontrato i miei gusti di lettrice. Un inno agli affetti, all'amore, alla vita, alla speranza. Un romanzo per nulla banale col quale l'autrice, Anna Maria Falchi, tesse una storia che profuma di antico e di salsedine.

Titolo: La spiaggia di quarzo
Autore: Anna Maria Falchi
Prezzo: 17 €
Casa editrice: Guanda
N° di pagine: 232
Trama: Dopo anni di lontananza, Alessia torna nella terra dov'è nata, la Sardegna, e a una spiaggia che le è molto cara. Il contatto con i bianchi granelli di quarzo la riporta indietro nel tempo, al ricordo di un'estate che ha segnato indelebilmente la sua vita, un'estate degli anni Ottanta, quando le ragazzine leggono Cioè e appendono in camera i poster di Miguel Bosé. Alessia ha un'amica del cuore, Mariella, e a quattordici anni le amicizie sembrano destinate a durare per sempre. Mentre lei è studiosa, timida e un po' goffa, Mariella è già civettuola e disinvolta, e Alessia stenta a credere che la voglia con sé in una breve vacanza che segna la conclusione delle scuole medie. La prima estate con il motorino, il Sì Piaggio rosso fiammante che Alessia si guadagna raccogliendo pomodori nei campi di uno zio, pegno da pagare per l'ingresso nel mondo degli adulti. Loro due da sole, lontane dai genitori, in uno di quei casotti sulla spiaggia che gli isolani usano per godersi il loro mare. Il primo assaggio di libertà, con la scoperta del corpo, il desiderio di spiccare il volo e la paura di essere se stessa, il bisogno di rivelare i propri sentimenti che si mescola al timore di essere fraintesa, allontanata, tradita. Intorno alle due protagoniste, tutto un mondo di personaggi che raccontano un intreccio di temi fortemente legati alla terra sarda: il profondo attaccamento alle tradizioni, il dramma dei rapimenti, il paesaggio ferito di un'isola che non vuole avere padroni.

martedì, agosto 17, 2021

Nella baia delle parole: romanzi scacciapensieri da ombrellone

Le mie ferie, una parte ad essere precisa, sono già state vissute esattamente come desideravo. Tanto relax ma soprattutto tante letture. In questa settimana di ferie, di cui agosto mi vedrà nuovamente partecipe, fra la spiaggia dorata e bucente, nei lidi in legno vicino alla battigia, vedevo gente con libri in mano, completamente immersa. Quasi sempre ho potuto scorgere il titolo del compagno di carta e inchiostro che li aveva scelti, ma soprattutto si trattassero di letture leggere, disinibite, prive di impegno. Le classiche letture da spiaggia. E così, una settimana in spiaggia, con un certo andamento letterario, mi ha indotto a concepire come anche per me, durante gli anni, ci sono state letture da spiaggia, che tuttavia non ho letto durante il periodo estivo bensì in svariati momenti della mia vita. Nel mentre ripongo queste poche righe, constato come a me non piacciono le letture semplice. Forse un tempo, quando ero un’adolescente ingenua. Ma non adesso. Non più, perlomeno. E rievocare certi momenti, certe letture, mi fa sorridere, hanno acceso una scintilla che credevo aver affievolito completamente, certa che non ne avrei mai più parlato. Ma ecco che il solo fatto che io ne parli mi sorprende. Del resto, non è un tipo di magia che funziona sempre questa?!?



Ho visto in Zerocalcare qualcosa di speciale, e spedita in zone remote della sua coscienza ha emesso una sentenza da cui ne sono uscita incuriosita. Inorgoglita ad aver ascoltato la voce della mia coscienza, ancora una volta.


Titolo: Dimentica il mio nome
Autore: Zerocalcare
Casa editrice: Bao
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 235
Trama: Quando l’ultimo pezzo della sua infanzia se ne va, Zerocalcare scopre cose sulla propria famiglia che non aveva mai neanche lontanamente sospettato. Diviso tra il rassicurante torpore dell’innocenza giovanile e l’incapacità di sfuggire al controllo sempre più opprimente della società, dovrà capire da dove viene veramente, prima di rendersi conto di dove sta andando. A metà tra fatti realmente accaduti e invenzione.
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