domenica, luglio 05, 2015

Gocce d'inchiostro: Il miniaturista - Jessie Burton


Titolo: Il miniaturista
Autore: Jessie Burton
Prezzo: 18,00 
Casa editrice: Bompiani
Numero di pagine: 439
Trama: In un giorno d'autunno del 1686, la diciottenne Petronella Oortman Nella-fra-le-nuvole è il soprannome datole da sua mamma - bussa alla porta di una casa nel quartiere più benestante di Amsterdam. È arrivata dalla campagna con il suo pappagallo Peebo, per iniziare una nuova vita come moglie dell'illustre mercante Johannes Brandt. Ma l'accoglienza è tutt'altra da quella che Nella si attendeva: invece del consorte trova la sua indisponente sorella, Marin Brandt; nella camera di Marin, Nella scopre appassionati messaggi nascosti tra le pagine di libri esotici; e anche quando Johannes torna da uno dei suoi viaggi, evita accuratamente di dormire con Nella, e anche solo di sfiorarla. Anzi, quando Nella gli si avvicina, seduttiva, memore dell'insegnamento della mamma ("Il tuo corpo è la chiave, tesoro mio"), lui la respinge. L'unica attenzione che Johannes riserva a Nella è uno strano dono, la miniatura della loro casa e l'invito ad arredarla. Sembra una beffa. Eppure Nella, che si sente ospite in casa propria, non si perde d'animo e si rivolge all'unico miniaturista che trova ad Amsterdam. Nella rimane affascinata da questa enigmatica figura che sembra sfuggirle continuamente, anche se tra loro si mantiene un dialogo sempre più fitto, senza parole, ma attraverso piccoli, straordinari manufatti che raccontano i misteri di casa Brandt. Amore e tradimento, rancori e ossessioni, sesso e sete di ricchezza s'incontrano tra i canali di Amsterdam...

La recensione:
Pensavi di essere una scatola chiusa
all’interno di un’altra scatola..
Ma la miniaturista ti vede, ci vede.

In una libreria zeppa di romanzi di narrativa straniera, romance contemporanei, thriller psicologici dalla forte tensione evolutiva, dove non c'è alcuna opera che parla di storia nell'epoca settecentesca, un romanzo come Il miniaturista non può di certo passare inosservato. Di case dai tetti di terracotta quasi vermigli, barche cariche di uomini, donne e merci affastellate ne avevo visto parecchie, ispezionando ogni zona e ogni angolo, in giornate estremamente tediose da causare quasi un forte senso di malessere. Non si trattava di qualcosa di estremamente rilevante tanto che, quando chiudevo il romanzo e lo riponevo sullo scaffale, ricordavo solamente gli aspetti più salienti della storia. Quale affittuario mi avrebbe ospitato nella sua umile dimora, per una manciata di giorni. Se mi fossi sentita completamente estranea o partecipe di situazioni o eventi che, solo al termine della lettura, avrei avvertito come miei. Si, sarebbe dovuto accadere tutto questo. Di romanzi storici ne avevo letto ben pochi, a dire il vero. Ma, comunque, qualcosa del genere sarebbe dovuto succedere.
Ogni tanto mi piace leggere di storie che vanno alla ricerca di altre storie. Mi pongo una serie di domande, ed interpreto in maniera diversa le cose,- intere, sane e creative - con parole che molto probabilmente hanno aiutato nel momento del bisogno. Guarito. Rinvigorito. Come mazzi di carte che si rimescolano, nozioni sbiadite di quasi una vita che, prima o poi, tornano cristallini come il rintocco di una campana.
Saranno almeno cinque anni che tormento senza posa il mio spirito. Me ne rendo conto quando, fra le vecchie mura della mia stanza, nel silenzio delle mie riflessioni, mi capita di essere protagonista di strane sensazioni. Sensazioni in cui lo scorrere del tempo subisce dei leggeri sfasamenti o in cui riesco a non vedere cose o persone che prima non avrei ignorato per niente al mondo. Penso derivi dal fatto che ogni romanzo sprigioni una sua luce, e che non sempre riesce a raggiungere il cuore di una lettrice avida di storie.
Questo, infatti, è quello che accadde con Il miniaturista: a parte l'epoca in cui è ambientato, non aveva niente che potesse somigliare al genere di storia che immaginavo, ma questo non mi impedì di provare un istintivo interesse.
Il romanzo della Burton è un romanzo che combina storia e patriottismo. Un quadro prettamente realistico che parla di qualcosa che è estremamente nebuloso, come una macchia su uno straccio di lino: amore e redenzione. Parole che, così opache nella semplicità delle cose, silenziose e luminose, dicono più di quel che tacciano. E, sussurrate nel tempo davanti agli occhi del mondo, rispecchiano l'idea dell'amore o del desiderio dell'uomo di poter essere libero. Ignorando cieli immensi, sfuggendo da quella bucolica prigione, che lentamente accumula strati di polvere.
Questi sono i desideri repressi di una ragazza sola, ingenua e un po' bigotta che, dalla finestra virtuale della sua vita, osserva con gli occhi di una bambina tutto ciò che la circonda. Questa è la storia di Il miniaturista. Una proiezione astrale di una giovane donna, uno spaccato di vita coinvolgente ed originale che combina il piacere di sfruttare la condizione femminile. Coinvolgente, avvincente, il cui richiamo è stato inconsueto e particolare. Lucido e sentimentale in minima parte, disgraziatamente per me. E, ignorando del tutto l'epoca scelta dall'autrice, con uno stile non troppo elaborato, quasi spontaneo. Speravo di farmi cullare da una bel romanzo storico e che, intessendo una trama realistica basata esclusivamente su esperienze di vita che ho potuto vivere in prima persona, ho ascoltato Il miniaturista non come avrei voluto. Piuttosto con distacco e  diffidenza. Speravo di trovare, in qualunque gesto, sguardo o imperfezione, qualcosa che conferisse un ché d'inquietante e, allo stesso tempo, affascinante. Tuttavia il romanzo della Burton si è rivelata una lettura piacevole, poco sentimentale, ma attraente che, nonostante tutto, mi ha reso prigioniera, emarginata e sola come l'ingenua Nella. Un burattino manovrato da un misterioso burattinaio. Un recipiente il cui mondo esterno riversa i propri discorsi o paure. La prospettiva della dannazione eterna come una pallida minaccia, dinanzi al desiderio.
Il miniaturista è un opera che non nasconde un certo fascino, in cui ho trovato nozioni e concetti concerni al secolo. La Burton ha indubbiamente tessuto una trama affascinante, abile nell'intreccio ma povera di emotività. Scevra di passione, fremiti di autoaffermazione dell'anima, rabbia o follia. La sua voce arriva dritto nei cuori di chi legge e, pronunciando quelle giuste parole capaci d'infondere vita persino alle cose inanimate, esamina i burattini di questo teatro allestito dalle sue parole. Narrando la vita di Nella quasi come fosse sua. Sciatta, imprecisa, imperfetta, destinata a divenire massima di vita, istinto e carne. Schiava dinanzi agli occhi del mondo, conseguenza dello spirito a spegnersi come una candela.
Il miniaturista è un romanzo che non va dritto al cuore ma al cervello, che trascina più razionalmente che emotivamente. Un treno che conduce in una meta sconosciuta ma straordinaria, che si impantana in stazioni poco accoglienti e rassicuranti.

Valutazione d'inchiostro: 3

4 commenti:

  1. Questo libro è bellissimo, lo consiglio caldamente!

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  2. Ce l'ho in libreria, quando ho smaltito un pò la lista dei libri da leggere, inizierò quello :D

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  3. Bene! :)
    Io l'ho letto in ebook, ma penso che ammirarlo dalla mensola di una libreria capiente sia meraviglioso "_

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