lunedì, marzo 28, 2016
Gocce d'inchiostro: La lettrice di mezzanotte - Alice Ozma
domenica, marzo 20, 2016
Gocce d'inchiostro: Fiore di fulmine - Vanessa Roggeri
giovedì, marzo 17, 2016
Gocce d'inchiostro: La ragazza di carta - Guillaume Musso
domenica, marzo 13, 2016
Danzando su carta 4°
sabato, marzo 12, 2016
Gocce d'inchiostro: Un giorno di gloria per Miss Pettigrew - Winifred Watson
Miss Peregrine arrivò nel mio Kobo una mattina di inizio estate, mentre mi trovavo a vagare fra un buio e ampio orizzonte: facendo rotta fra le pagine bianche di una storia che enfatizzava ed esplicava quella mancata coordinazione che, il periodo storico in cui fu costretta ad essere rinchiusa la sua autrice e la sua figlia di carta, che celavano vivide, eccitanti pericolose esistenze. Una giovane donna si nascondeva sotto strati di miseria e insoddisfazione come una divisa contro i brutti sogni. Una ragazza sola, timorosa del senso del futuro ai bordi della sua anima, che la corrose in modo completamente sconosciuto. Essere se stessi pur di ottenere qualcosa che non ci approrpi l’ennesima etichetta, o rivestire l’ennesimo ruolo pur di adottarsi alle convenzioni, alla mentalità del secolo, lasciandola struggere per qualcosa che non aveva mai avuto eppure confinata in una stanza remota della sua coscienza. Approfittando della sua vicinanza, ho concesso ad Miss Pettigrew la possibilità di starmi vicino e quando lessi di lei le mie previsioni si rivelarono esatte. Ecco una storia che avevo ripescato dalla risacca disomogenea del tempo, una storia che lessi qualche tempo fa, ma i cui ricordi erano un’unica massa appiccicosa.
Titolo: Un giorno di gloria per Miss Pettigrew
Autore: Winifred Watson
Casa editrice: Neri Pozza
Prezzo: 15€
N° di pagine: 214
Trama: E' una fredda, grigia, nebbiosa giornata di novembre degli anni Trenta a Londra e Miss Pettigrew, il cappotto di un indefinibile, orrendo marrone, l'aria di una spigolosa signora di mezza età e un'espressione timida e frustrata negli occhi, è alla porta di un appartamento al 5 di Onslow Mansions, in uno dei quartieri più eleganti della capitale inglese. Stamani si è presentata come sempre al collocamento e l'impiegata, anziché recitarle la solita litania << nessuna richiesta di istitutrici, Miss Pettigrew >>, le ha dato l'indirizzo di Onslow Mansions e un nome: Miss LaFossse. L'edificio in cui si trova l'appartamento è tanto esclusivo e ricercato da metterle soggezione. Miss Pettigrew coi suoi abiti logori, il suo mesto decoro e il coraggio perduto nelle settimane trascorse con lo spauracchio dell'ospizio dei poveri, suona ripetutamente prima che la porta si spalanchi e appaia sulla soglia una giovane donna. E' una creatura così incantevole da richiamare subito alla mente le bellezze del cinematografo. I riccioli d'oro scarmigliati le incorniciano il viso, gli occhi blu le brillano come genziane e il roseo fulgore della giovinezza le accende le guance. Porta una di quelle vestaglie che indossano soltanto le attrici nei film. Miss Pettigrew sa tutto delle dive del cinematografo: ogni settimana per oltre due ore vive nel mondo fatato del cinema, popolato da donne bellissime, aitanti eroi e fascinose canaglie, e dove non ci sono genitori prepotenti e orridi pargoli a vessarla. Miss La Fosse la fa entrare e poi scompare nella camera da letto, per ricomparire poco dopo seguita da un uomo in veste da camera, di una seta dalle tinte così abbaglianti che Miss Pettigrew deve socchiudere gli occhi. In preda all'ansia, stringendo la borsetta fra le dita tremanti, Miss Pettigrew si sente sconfitta e abbandonata prima ancora che la battaglia per l'assunzione cominci, ma anche stranamente elettrizzata. Gente di quel livello! Con quella vita... Quella si che è un'esistenza vera, fatta di dramma e azione.