venerdì, settembre 14, 2018

Gocce d'incchiostro: Il giovane Holden - J. D. Salinger

Davanti a me un ragazzino introverso, solo e alquanto eccentrico che, pian piano lo conoscevo, si fece più forte, ribelle, e suggerì di rivolgergli completamente la mia attenzione. Stava penetrando nella mia mente, l'atmosfera attorno sembrava alquanto famigliare… Ero tornata nella mia splendida Tokyo murakamiana?
So perfettamente come comportarmi quando mi imbatto in romanzi di questo tipo. E so perfettamente quali sono le mie considerazioni al riguardo, a fine lettura. Se una storia non lascia particolarmente una traccia del suo passaggio, ma solo un impronta, ciò non vuole dire che la melodia sprigionata sia stata rumorosa o stridula. Tutt'altro!
Quella de Il giovane Holden è quel genere di romanzo che io ho ricevuto forse troppo "tardi". Tardi, si intende, prima di conoscere Murakami Haruki, pungendomi e colpendomi come non mai. Holden e la sua turbolenta storia sarebbero stati inevitabili, e dopo tante letture e tante vicende, volgergli le spalle sarebbe stato una specie di insulto.
Con ancora in testa la voce gracchiante del giovane Holden, ho così raggiunto anch'io questo bel posto di cui ci parla Salinger. E venendo incontro a una carrellata di personaggi che non avevo mai incontrato, mi ha concesso una bella opportunità. Una bella occasione di aver finalmente conosciuto Holden e i suoi amici.



Titolo: Il giovane Holden
Autore: J. D. Salinger
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 248
Trama: Sono passati cinquant'anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell'aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e la sua "infanzia schifa" e le "cose da matti che gli sono capitate sotto Natale", dal giorno in cui lasciò l'Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi.

La recensione:
Per quanto elegante e sofisticata sia stata la prosa, l'andamento, il ritmo, per quanto maestosamente avesse un tempo, ma ancora tutt'ora, dominato nel filone contemporaneo della letteratura inglese, quello di Salinger è un romanzo che, a mio avviso, non può di certo competere per temi, legami, con quelli delle fondamenta murakamiane con cui l'hanno nettamente paragonato, e nelle stanze polverose della sua anima non dovrà aver mai aleggiato l'ostinato silenzio, la caparbia ricerca di scovare una strada quando non se ne aveva nemmeno la certezza di scovarne qualcuna, che sono fortemente presenti nei romanzi di Murakami Haruki. Ne ho percepito la "presenza" greve mentre mi addentravo fra le viscere di questo romanzo che, sebbene di lettura semplice e carina, non ha brillato per tematiche, sentimenti forti o elementi di spiccata originalità. Penso piuttosto che quello in cui mi sono imbattutta fosse la semplice biografia di un adolescente che, giovane e ancora inesperto, volle evocare il suo presente dalle propaggini di una vita inappagante e solitaria. L'intenzione dell'autore, a questo proposito, penso sia stata quella di creare un atmosfera di solida complicità. Il lettore non può fare a meno di sentirsi unanime, solidale con Holden, eppure i rumori esterni che lo asfissiano dall'esterno risultano attutiti, talvolta addirittura soffocati.
Nel muovermi fra i pensieri contorti di questo strambo personaggio, ma non riuscendo a comprenderlo perfettamente, mi sono chiesta se sia stato inevitabile nutrire un certo distacco per questa storia. Mi sono sentita particolarmente coinvolta, interessata, alla storia che Salinger si portò dentro, eppure la mia mente è stata tormentata da ansie e inutili problemi che non mi appartengono, galleggiando beatamente in una piscina di indifferenza, come se lo spazio e il tempo si fossero fermati. O meglio, nel luogo in cui ci si sprofonda, sembra di dover trattenere il fiato, sperando che il mondo esterno non si accorga della nostra presenza.
A parte qualche piccola eccezione, Il giovane Holden è stata una lettura che ha attirato la mia attenzione, ma non infervorato il mio animo come credevo. La storia narrata, sebbene semplice e poco originale, non nasconde un certo fascino - si avverte il forte desiderio di condivisione di questo giovane ribelle. Eppure, non la stessa persona con il quale qualche mese fa confidavo di incontrare. Forse la mia mente non aveva registrato con attenzione ogni cosa, e la mia testa si era riempita di inutili osservazioni?!?
Eppure, se chiudo gli occhi non riesco a non pensare a Murakami Haruki. Non riesco a non paragonare Il giovane Holden ai romanzi Murakamiani. Perche? Sinceramente non lo so nemmeno io! Non c'è un particolare motivo.
Quello di cui sono perfettamente consapevole è che, con Murakami, dimentico completamente chi sono. La sua prosa lacera le mie carni come mille rasoi. Sangue caldo e rosso macchia le mie mani. Il mio sangue, che si mischia a quello dei protagonisti.
Con Il giovane Holden non accadde nulla di tutto ciò. Quando esco da una sua storia non sono mai completamente la stessa.
Se quest'oggi scrivo tutto questo è perché non riesco in nessun modo a comprendere i motivi per cui il romanzo di Salinger non mi ha particolarmente colpito. Quante volte succedono situazioni analoghe? Ho addirittura la sensazione che la mia vita talvolta sia dannata dall'influenza di certi tipi d'incontri.
Mi sono fusa col mondo di Salinger nel modo più armonioso possibile, purificando con delicatezza la mente. Il suo è il nobile tentativo di conferire un immagine apparentemente realistica, nel quale il lettore cerca di dissipare la nebbia che offusca la coscienza di Holden, come uno spazio vuoto che non riesce ad incastrarsi completamente col nostro essere.
E' un romanzo che evoca un altro luogo, un altro tempo. Il lettore decide di farsi avvolgere dalla storia del protagonista, avvertendo la sensazione non si tratti di un semplice libro ma di una biografia che si espande oltre le pagine verso la realtà. Trasformandole come se realtà e finzione si fondessero in un'unica entità.
Ci si imbarca in un avventura che a mio avviso poteva rivelarsi sensazionale, se non un semplice esame sulla coscienza di un adolescente qualunque che arriverà a un punto in cui non sa più cosa sia vero o sbagliato. Si perderà nel labirinto del tempo di cui è prigioniero e, vagando in una grande casa che è una specie di labirinto, cercherà quella stanza particolare dove passato e futuro formano un'unica e ininterrotta corda.
Valutazione d'inchiostro: 3

8 commenti:

  1. Ciao Gresi, ho letto il romanzo un paio di anni fa e anch'io ricordo che non mi aveva colpito particolarmente. Ricordo inoltre di aver trovato un po' troppo lento l'andamento della lettura...

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    1. Ciao, Ariel! Si, mi ritrovo in quello che dici... E con una certa sorpresa, in quanto scritto bene ma un po noiosetto 😕

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  2. Ciao Gresi! Avevo provato a leggere "Il giovane Holden" alle medie, ma forse ero davvero troppo piccola e l'avevo abbandonato dopo poche pagine. Nonostante la sua enorme fama, non mi ha mai attirato particolarmente e la tua recensione ha confermato la mia titubanza. :)

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    1. Ciao, Adele!! Il giovane Holden è una lettura che consiglio sicuramente, nonostante le temibili 'pecche'. Secondo me certi romanzi bisogna averli nella propria libreria ☺☺

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  3. Più che su Il giovane Holden, mi hai fatto incuriosire ancora di più su Murakami di cui non ho mai letto nulla. Il tuo amore verso questo autore mi ha contagiata (anche leggendo le tue precedenti recensioni), prima o poi devo "conoscerlo"!

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  4. questo libro lo lessi da adolescente e lo amai alla follia. Voglio tenermi quel ricordo e non intendo rileggerlo

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    1. Io purtroppo l'ho letto troppo "tardi", e penso sia questo il motivo per cui ho deciso di attribuirgli un voto così basso :/

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