giovedì, aprile 03, 2025

Le TBR: richiami dell'anima 48°

Di romanzi da leggere, di pile gigantesche e svattanti giungere fino al soffitto, questo profilo, questo salotto letterario, non ne sarà mai privo, arido. Nel mio salotto o santuario magico, come mi piace definire questo mio piccolo angolino, i romanzi fungono una parte essenziale del mio spirito. Sono slanci di un cuore avido di storie, passione, magia i cui versi, le cui strofe, riassumono l’intera visione di vite che, affollandosi nella lotteria della vita, tentano di carpire l’anima. Io carpisco la loro, e viceversa.

In un mese di letture di svariato tipo, possono accadere tante cose. Le TBR, immancabili da qualche tempo a questa parte, non rivelano niente che non sia stato già detto, ma semplificano e rendono meno accidentato quel percorso che intrapresi tantissimo tempo fa, e che, nel Bene e nel Male, mi conduce sempre lontano. Anche questa volta, dinanzi ad un’unica e sola verità: la Verità, il sapere non può essere racchiuso o rinchiuso in una manciata di giorni, in trenta giorni, ma perlomeno si tenta di farlo. E questa ennesima pila, forma di manifestazione di felicità perenne, che solo la parola scritta, quella che vibra di significato, può trasmettere, è la mia pienezza che si manifesta come agitazione.

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Si, lo so cosa state pensando... Potrei anche farne a meno di leggere nuovamente Hardy, no?!? Beh, non è detto che ci riesca, ma... speriamo XD


Titolo: Due occhi azzurri

Autore: Thomas Hardy

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 420

Trama: La bellissima e volubile Elfride, orfana di madre e unica figlia del pastore Swancourt, si innamora di Stephen Smith, giovane architetto di Londra erroneamente ritenuto di nobili origini. Poi, quanso questi per poterla sposare accetta un incarico in India, Elfride conosce l’affascinante e maturo Henry Knight, antico mentore di Stephen; ben presto Knight, come già era accaduto al suo pupillo, perde la testa per la fanciulla. Elfride, divisa tra la promessa di fedeltà a Stephen e la nuova passione per Knight, infine accetta la proposta di matrimonio di quest’ultimo. Ma ancora una volta le cose non vanno come immaginato: una presenza oscura dal passato di Elfride insinua in Knight il tarlo del sospetto sull’onestà della sua futura sposa e il fidanzamento è sciolto. Smith e Knight si incontreranno casualmente qualche anno più tardi, entrambi si scopriranno ancora innamorati di Elfride, ma ormai sarà troppo tardi.

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Ci sono autori che mi hanno sempre dato un po' alla testa. Predisponendomi a pensieri fantasiosi, scaldando il mio cuore con forza e intensità, vivendo con coraggio, orgoglio, amore, pianti e sorrisi storie che sono beneficio per la mia anima sognatrice dinanzi al fragore del mondo. E Murakami Haruki, è uno di questi..


Titolo: Dance dance dance

Autore: Murakami Haruki

Prezzo:  15, 00 €

Casa editrice: Einaudi

Trama: Il protagonista, un giornalista freelance costretto dalle circostanze a improvvisarsi detective, si muove tra cadaveri veri e presunti attraverso una Tokyo iperrealistica e notturna, una Sapporo resa ovattata da una nevicata perenne e tranquillità illusoria dell'antica cittadina di Hakone. Una giovane ragazza dotata di poteri paranormali lo accompagna nella sua ricerca. Ma troviamo anche una receptionist troppo nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo; e un salotto, a Honolulu, dove sei scheletri guardano la televisione.

Esiste un collegamento fra tutte queste cose, un senso anche per chi ha perso l'orientamento. L'unico modo per trovarlo è non avere troppa paura, e un passo dopo l'altro continuare a danzare.

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Con i miei autori preferiti non mi preoccupo di niente, solo di dove questa volta sarei capitata. Ma con Irene Nemirovsky i miei spericolati viaggi mi hanno sempre indirizzata in luoghi che mi è sembrato di assistere, toccare. Con una moltitudine di ricordi, squarci di vita lontana, passata in cui chiunque può riconoscersi, riconoscere il tono pacato di chi l’ha scritto, l’anima dilianiata e in tumulto.

Titolo: Mirador, Irene Nemirovsky, mia madre

Autore: Elisabeth Gille

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 360

Trama: “Mirador” non è una semplice biogradia di Irène Nèmirovsky. È la scrittrice stessa che, attraverso la voce della figlia, Elisabeth Gille, ci racconta in prima persona di sé e della propria vita. E rievoca con accenti intimi e originali la Russia lacerata e suggestiva dell’infanzia e dell’adolescenza. Poi, dopo l’elisilio seguito alla Rivoluzione d’Ottobre, sono la Francia e Parigi lo scenario in cui Irene spicca il volo e diventa famosa. Infine la provincia francese è il teatro che vede svolgersi l’ultimo atto della sua esistenza, che è anche l’ultimo atto di una borghesia colta ma incapace di cogliere i segni premonitori della tragedia che si sta abbattendo sull’Europa e che troppo tardi si accorge della furia che travolgerà milioni di persone, come la stessa Irène, deportata nel 1942 ad Auschwitz, dove morì di tifo un mese dopo.

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Mi venne la tentazione, dopo essermi accaparrata di Una pedina sulla scacchiera, di accettare l’offerta di leggere una biografia, un accozzaglia di minuzie filologiche riguardanti Irène Nèmirovsky, e da quant’è che ho nutrito questo forte desiderio è trascorsa una settimana da quant’è la Nèmirovsky fu ospite del mio salotto virtuale.


Titolo: La vita di Irène Nèmirovsky

Autore:Olivier Philipponnat e Patrick Lienhardt

Casa editrice: Adelphi

Prezzo: 14 €

N° di pagine: 520

Trama: Di lei credevamo di sapere tutto: dalla nascita a Kiev nel 1903 alla morte ad Auschwitz nel 1942, dall’avventura del manoscritto di “David Golder”, inviato anonimo nel 1929 all’editore Grasset, al manoscritto salvato di “Suite francese”, apparso nel 2004 e tradotto ormai in trenta lingue. Sbagliavamo: Philipponnat e Lienhardit ce lo dimostrano in questa biografia. Per tre anni, costantemente affiancati dalla figlia di Irène, Denise Epstein, gli autori hanno consultato le carte inedite della scrittrice: la corrispondenza con gli editori come gli appunti presi a margine dei manoscritti, i diari come i taccuini di lavoro. Un’opera che non solo fa risorgere dall’oblio con una vividezza sorprendente le diverse frasi dell’esistenza di Irène ( l’infanzia nella Russia prima imperiale e poi rivoluzionaria, la fuga prima in Finlandia e poi in Svezia, la giovinezza dorata in Francia, i rapporti con la società letteraria degli anni Trenta, gli sconvolgimenti della guerra, gli ultimi mesi di vita nel paesino dell’Isère dove si è rifugiata con la famiglia), ma coglie e restituisce tutte le sfaccettature di una personalità complessa, affrontandone senza remore di alcun tipo anche gli aspetti più discussi e contraddittori.

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Titolo: Suite francese

Autore: Irene Nèmirovsky

Casa editrice: Newton & Compton

Prezzo: 4, 90 €

N° di pagine: 415

Trama: Nei mesi che precedettero il suo arresto e la deportazione ad Auschwitz, Irène Nèmirovsky compose febbrilmente i primi due romanzi di una grande "sinfonia in cinque movimenti" che doveva narrare, quasi in presa diretta, il destino di una nazione, la Francia, sotto l'occupazione nazista.

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Titolo: Lettere di una vita

Autore: Irene Nemirovskij

Casa editrice: Adelphi

Prezzo: 24 €

N° di pagine: 460

Trama: Se le prime, le lettere delle années folles, ci restituiscono l’immagine di una ragazza vivace e spensierata che, pur legata alle sue origini russe (e al ricordo della tragedia a cui ha assistito), approfitta golosamente di tutto quello che Parigi e la Francia possono offrirle – e che non perde l’ironia nemmeno quando si sente malinconica, arrivando a chiedersi: «Pene di cuore o indigestione di astice?» –, in quelle degli anni Trenta scopriamo la romanziera brillante e determinata, sia nei rapporti con gli editori che nei confronti della critica. Con lo scoppio della guerra, l’occupazione nazista e le leggi antiebraiche, vediamo crescere in lei l’angoscia, la collera, la disillusione – e leggeremo con un nodo in gola la lettera con cui affida le figlie alla governante, elencando i beni di cui disfarsi per provvedere al loro sostentamento, e l’ultima, scritta al marito subito prima della deportazione ad Auschwitz.

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Titolo: Il male assoluto. Nel cuore del romanzo dell’Ottocento

Autore: Pietro Citati

Casa editrice: Adelphi

Prezzo: 15 €

N° di pagine: 457

Trama: "Nessuno come Dostoevskij è andato mai così lontano, nel viaggio verso il Male assoluto: nessuno vi ha mai abitato con tale costanza; e ci ha guardato così, con gli occhi stessi del crimine" scrive Pietro Citati mentre ci accompagna guida lucida e insieme partecipe, quasi febbrile - attraverso "Delitto e castigo". E ad attirarlo, ancor più di Svidrigajlov o Raskol'nikov, è Stavrogin, in cui soffia "il vento di un vuoto gelido e vertiginoso, illimitato e senza confini": certo perché scrivendo i "Demoni" Dostoevskij si è rispecchiato in lui, e "scorgendo questo riflesso, ha avuto paura delle profondità inattingibili del proprio cuore". Sono dunque Dostoevskij e Stavrogin il cuore tenebroso di questo libro, dove Citati rilegge i grandi romanzi dell'Ottocento (quelli di Balzac, Poe, Dumas, Hawthorne, Dickens, Flaubert, Tolstoj, Stevenson, James) per cogliervi in atto la passione del Male, l'incontro con il Male. Li rilegge come soltanto lui sa fare: non da critico accademico o militante ma da "lettore-scrittore" (come ha notato Nadia Fusini), capace di illuminarli prolungandone il fascino nella sua scrittura. E comunicando a noi il desiderio irresistibile di rileggerli a nostra volta.

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Del mio amato Murakami, inoltre, mi piacerebbe rileggere questi altri due romanzi


Titolo: After dark

Autore: Murakami Haruki

Casa editrice: Einaudi

Numero di pagine: 178

Prezzo: 18, 00 €

Trama: Tokyo, un quartiere che inizia a vivere quando cala il buio, strade dove le insegne di bar e night club restano accese fino all'alba. Dalla mezzanotte alle sette del mattino, alcune persone sono casualmente coinvolte in una squallida vicenda di violenza. All'Alphaville, un love hotel gestito da Kaoru, un'ex campionessa di lotta libera, una giovane prostituta cinese viene picchiata da un cliente che poi fugge. In una caffetteria poco distante, Mari, una diciannovenne studentessa di cinese in cerca di solitudine, sta leggendo un libro; Takahashi, un giovane musicista jazz disinvolto e chiacchierone, vorrebbe attaccare discorso ma si scontra con la sua reticenza. Tuttavia, quando Kaoru cerca qualcuno che faccia da interprete alla prostituta ferita, Takahashi, che con il suo gruppo sta provando in uno scantinato vicino all'albergo, le suggerisce di rivolgersi alla giovane. Mari viene cosi a contatto con un ambiente a lei estraneo, ma paradossalmente riesce a comunicare con le persone che vi incontra in modo spontaneo e profondo: per la prima volta vince la riluttanza a parlare di Eri, la sorella maggiore, caduta in un letargo volontario dal quale non sembra volersi svegliare. L'immagine della bellissima ragazza che sta per essere inghiottita nel nulla attraverso lo schermo di un televisore apre un pericoloso spazio onirico nel quale rischia in ogni momento di scivolare la realtà.

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Un romanzo innaturale e sbagliato in cui il bello della sua lettura sta proprio in questo suo essere sbagliato. Estraneo ed erroneo, probabilmente agli occhi di molti. E da questa stranezza, incastonata come un ricordo lontano, spero di poterlo rileggere.

Titolo: La fine del mondo e il paese delle meraviglie

Autore: Murakami Haruki

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 15 €

N° di pagine: 515

Trama: In una piccola e spettrale città, che mura insormontabili separano dal resto del mondo, gli abitanti, privi di ombra e di sentimenti, vivono al riparo da qualunque emozione. Un nuovo arrivato ha il compito di leggere i vecchi sogni nel teschio degli unicorni, i soli animali del luogo, cogliendo frammenti di memorie e di un'altra vita o dimensione. Parallelemente, in una Tokyo futuribile e disumana, un uomo viene coinvolto da uno scienziato, geniale ma sconsiderato, in un esperimento a rischio della vita che lo porterà a calarsi nei sottosuoli della città, in lugubri voragini animate da creature mostruose e maligne, metafora delle paure che agitano le coscienze. Proprio nel buio fitto della mente si troverà la situazione che lega i personaggi dei due mondi, in realtà l'uno il riflesso dell'altro. Sarà possibile lo scambio tra le due dimensioni? O il viaggio rimarrà senza ritorno?

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