martedì, settembre 29, 2020

I romanzi dell'autunno

 L’estate si è oramai sparsa nel suo lento e caldo peggioramento. Ha lasciato spazio ad un tipo di stagione che non amo particolarmente, ma che, dopo un periodaccio torrido e appiccicoso, ha funto da manna dal cielo, espediente per sopravvivere e respirare. A poco a poco, mi ci abituerò anche io all’autunno e soprattutto a perseguire il mio scopo: smaltire la pila di romanzi accumulati. Al momento, però, motivata dalla stessa stagione, mi sono sorpresa ad essere aperta a nuove tematiche, nuove opere che lasciano cadere qualunque prospettiva di svago e divertimento, ma raggruppano una nidiata di lettori nel personalissimo mood di questo tempo. Sdraiato su una poltrona, con un plaid sulle gambe, sorseggiando una tazza fumante di thè o caffè. Normalmente ciò che succede in questo periodo dell’anno, incantata a vedere le foglie tingersi di giallo, il vento solleticare la mia pelle, nuovi propositi che mi avrebbero condotta chissà dove. E quale miglior modo, se non enunciare l’autunno con alcune proposte librose. Alcuni romanzi che ho letto, ed altri che invece languiscono sullo scaffale da un po’ come predisposizioni ad arrivare dove ancora non sono disgraziatamente arrivata.


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Primo fra questa lista, uno dei tanti romanzi di una delle mie autrici preferite, da cui fonte d’ispirazione  e scorribande varie. Tassello mancante dell’altrettanto magnifico I doni della vita, i ha conferito sensazioni bellissime ma altalenanti, che tuttavia mi hanno schiacciato col loro peso in una condizione di pura e semplice impasse, che mi ha vista appollaiata sulla mia poltrona preferita curiosa e intrepida a poter vedere come i figli di carta nèmirovskiani avrebbero potuto prendere il volo. Non così lontano da non poter tornare indietro, ma nel bel mezzo di un disastro cosmico che li allontanerà definitivamente dall'annientamento.










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Romanzo che richiama l’autunno per la sua aura magica, surreale e malinconica che odora di fiabesco, come piccole pastiglie dolci/amare al gusto di eucalipto perché riposto in un unico luogo, un albero maestro e immortale, il cui profumo penetrante pulisce qualunque entità maligna che si inspira.








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Una certa grandezza stilistica che lessi in un periodo come questo e che è stata proiettata nel mondo e non che appartiene al mondo in quanto incomprensibile ma vivo, dotato di un suo cuore bel magrado. L'autrice, a questo proposito, ha riconosciuto negli strascichi e nel linguaggio indecifrabile ma di ampio spazio dell’arte, i reduci di un piccolo capolavoro a sé, che conta su commettenti importanti quanto indispensabili. E, come nella stessa arte, ha messo in mostra un piccolo gioiellino che è stato esposto sotto un cielo perennemente grigio e fosco.

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Romanzo che ritrae un mondo spaventosamente angosciante ma straordinario.
Pretesto, che rivendica sogni, ansie, paure di giovani infestati da una creatura dalle fattezze e dalle sembianze mostruose, che saluta questa stagione con la consapevolezza che il Conte possa risvegliarsi, dal suo lungo sonno.













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Romanzo che ritrae una Pietroburgo magica e bellissima, in cui ci si intrufola come una ladra fra le scalcinate mura di una vecchia dimora, sbirciando senza ritegno nei cuori di due anime che, inconsapevolmente, hanno finito per raccontarsi.














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La malinconia che pervadono queste pagine coincide con i sentimenti forti e contrastanti della dolce Anne, che desiderosa di qualcosa che possa appagarla anche in minima parte, osserva lo spettacolo delle foglie cadute mentre cammina per strade nebbiose, tra siepi ingiallite, osservando il lento e prodigioso mutamento della natura.

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Una bella storia che, come un ideale romantico da seguire,  è uno stato di perfezione che ho desiderato aspirare ma che Rossella O’Hara non esprime con risolutezza. Piuttosto indotta a lasciarsi andare a temibili concessioni del cuore umano, che come divari intellettuali le permetteranno di comprendere come sopravvivere o meno dinanzi a qualcosa di completamente diverso da ciò cui era abituata. L’albero ritratto in copertina, le sue foglie cadute, esprime questa condizione di << disagio >> della stessa Rossella.






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Colori accesi, ambientato principalmente in autunno, che scopre i suoi protagonisti a finire chini dinanzi alla malinconia, in quanto non hanno saputo lasciarsi contagiare neppure dalla fugacità di un misero atto di felicità investita inevitabilmente anche dall'atto più insignificante.












8 commenti:

  1. Vía col vento letto tempo fa, Il Cardellino lettura in corso; gli altri non li ho letti

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  2. Ciao! "Frankenstein" e "Dracula" prima o poi li devo leggere! :)

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  3. Ciao Gresi, "Il barone rampante" l'ho letto sia da piccola sia pochi anni fa e mi è piaciuto molto, mentre mi riprometto da sempre di leggere qualche altro romanzo di Jane Austen... :-)

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    1. Beh allora devi assolutamente leggere qualcos'altro della Austen 🤗🤗 ne vale davvero la pena 🤗🤗

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