sabato, dicembre 26, 2020

Gocce d'inchiostro: La felicità sulla porta di casa - Jason F Wright

Dopo l’avvento del Natale, certe letture sembrano obbligatorie nonostante io abbia letto questo romanzo prima di Natale, in un pomeriggio, mentre il mondo proseguiva il suo lento corso. Di altre letture in programmazione ce ne sono a bizzeffe, che volontariamente sto procrastinando all’anno venturo. Ma con questo romanzo accadde una cosa piuttosto strana, o interessante, o una cosa stranamente interessante, comunque inattesa, o almeno così sembrò all’inizio, ma adesso che ripongo queste poche righe constato come si tratti dell’ennesimo espendiente magico. Non qualcosa che ha a che fare con l’illusione, ma col richiamo intrinseco di certe storie di reclamare la nostra attenzione in un momento imprecisato della nostra vita. Questo romanzo, la cui copertina è di per sé bellissima, natalizia, si sporse dinanzi a me guardandosi attorno, scrutando una parte di me stessa, che è sempre disponibile a cibarsi di questo tipo di letture. E devo dire che la sorpresa è stata delle più piacevoli. Certamente non quel tipo di lettura per cui rinuncerei a qualunque cosa, a ciò che mi è più caro, ma che esplica svariati significati. Alla fine il bello di certi libri sta nel significato che celano le loro pagine, ciò che quel determinato autore vuole trasmetterci. Sia nel Bene sia nel Male. Ma questo romanzo non possiede niente di malvagio, fasullo, intricato. Si pone esattamente com’è: una proposta natalizia che interpreta il mondo e la realtà circostante da un Io completamente diverso dal mio, e che ho abbracciato con grande fascino.

Titolo: La felicità sulla porta di casa

Autore: Jason Wright

Casa editrice: Garzanti

Prezzo: 16 €

N° di pagine: 144

Trama: E’ il 25 dicembre quando Hope Jensen riceve un dono inaspettato: sulla porta di casa trova un barattolo pieno di monete, avvolto in un grande fiocco rosso. Nessuna traccia del mittente, nessun biglietto. Il regalo, però, riesce a strapparle un sorriso, dopo tanto tempo. Questo, per lei, è un Natale particolarmente difficile, perché ha appena perso la donna che l’ha cresciuta come una figlia. Quando, grazie al suo talento di giornalista, Hope scopre di non essere l’unica persona ad aver ricevuto un << barattolo di Natale >> da parte di un benefattore anonimo, non riesce a crederci. Si trova di fronte a una vera e propria gara di solidarietà, un’iniziativa ispirata da sentimenti di amore e gentilezza. Un piccolo gesto, capace di cambiare la vita di persone che attraversano un momento di sofferenza. Per questo, ognuno di loro decide di farlo proprio e di ricambiarlo. Hope deve scoprire dove tutto ha avuto inizio, perché trovare quel barattolo le ha aperto gli occhi sulla magia delle luci che addobbano la città. Ha fatto crescere dentro di lei un senso di speranza che credeva perduto. Ancora non riesce a immaginare dove la porterà quella ricerca, ma in fondo il desiderio più bello è quello che non abbiamo mai espresso.

 

La recensione:

E’ così bello leggere di romanzi che infondono speranza. Specialmente quando sono le loro anime a trasmettercela, che si palesano dotati di cuori semplici, sensibili, grati e sapienti della vita, del mondo circostante, una mano che un tempo io stessa vedevo in questo modo e che sembrava donare più colore, magia e lucentezza alle cose. La deliziosa altalena dei ricordi, infatti, fra gesti impulsivi e ruvidi, mi pongono quasi sempre nella condizione di giudicare negativamente ciò che è troppo semplice, facilone e buono. Praticamente non ci sarebbe niente di male se un libro, una trasposizione cinematografica mostrasse solo una faccia della medaglia, anziché entrambe. Ma il bagaglio culturale che mi trascinò dietro, i tormenti che popolano le mie giornate, frustazioni, drammi vari mi posero nella condizione di non << credere >> più a certi falsi miti. Non voglio di certo affermare che bisogna dare peso solo alle cose importanti, ma quell’altra parte mi scivola addosso come se niente fosse. Giocano con la mia pelle mentre mi affanno a comprendere gli ingranaggi del mondo. Al massimo dovevo spingermi più in là per scorgere qualcosa in più, ma l’importante è che alla fine quel qualcosa risponda alla mia anima.

Il romanzo di Jason Wright in buona parte ha risposto al mio spirito. Fu quel buffetto sulla spalla che visse nell’isoletta della mia coscienza per una manciata di ore, prorompendo con messaggi d’amore, speranza e fede. Una poesiola americana piuttosto ingenua e confidenziale, la classica storiella innocente che Canale 5 trasmette in chiave cinematografica nel pomeriggio. Una storia che si pone in una condizione di estrema calma, avanza in un terreno famigliare in cui l’atto del donare è ripristino di speranze e desideri oramai perduti. Per Hope, infatti, dilaniata dai fantasmi del passato, l’avvento di un barattolo natalizio sul pianerottolo di casa sua fu quell’espediente che rifocillò la sua anima. Esattamente in tema alla stagione, così luminosa, costellata da microscopici fiocchi si posarono con delicatezza sul sul freddo viso. Qualche fantasma del passato, tuttavia, busserà alla sua porta. Relegato in una stanza spoglia della sua coscienza, attrativa principale mediante il quale ciò avviene.

Immagini evocative ma distanti, che come un sogno breve e senza senso, fu una ripida discesa alla vita che sta appassendo nella quiete mattutina. Nel più assoluto silenzio in una casetta che ha smesso di pompare ossigeno, su uno sfondo grigio e arido di colori invernali.

Fra affetti perduti e poi ritrovati, abbracci che riscalndano persino cuori freddi, La felicità sulla porta di casa possiede una bellezza straordinaria che racchiude una certa sensiiblità, ma non ha colmato il mio spirito di quel tipo di felicità che solitamente esigo quando mi imbatto nella lettura di romanzi come questo.

Una nave senza ancora, trasportata qua e là dalla corrente, coperta da una cortina di vapore che fa vedere poco e niente. Una lezione di vita che, esplorata strato dopo strato, ha strappato dolcemente le sottili membrane che avvolgono il cuore umano. Possiede un chè di nascosto come il narratore della storia, che percependo la presenza del lettore instaura un genere di intimità che lo mette subito a suo agio, mette a nudo una parte del nostro animo percorrendo un percorso formativo ed evolutivo in cui chiunque può riconoscersi.

Valutazione d’inchiostro: 3   

6 commenti:

  1. Ciao Gresi, ho letto parecchie recensioni su questo romanzo e ammetto che m'ispira molto!
    Buone feste :-)

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  2. Con il libro che ho letto oggi, ho appurato purutppo che queste letture a tema proprio non fanno per me :(

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  3. Questo genere di libri mi attira e mi respinge allo stesso tempo, da una parte voglio leggerli per essere invasa dello spirito del Natale, dall'altro mi disturba leggerli e trovarli poco credibili e troppo fiabeschi. Comunque la copertina è bellissima.

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    1. Già. Io mi sono lasciata tentare dalla copertina, ma comprendo il tuo dilemma 🤗

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