martedì, maggio 11, 2021

Indolenze del cuore: romanzi che ho detestato parte 1

Romanzi belli e romanzi brutti. Non c’è via di scampo. La vita di un lettore talvolta ci induce a vivere esperienze sgradevoli. Alcune però fungono da maestre di vita da cui si impara sempre qualcosa. Da un po’ di tempo, vorticano nella mia testa idee, pensieri sparsi che sono un’ottima occasione per acquietare il mio spirito. La scrittura, a questo proposito, ho sempre creduto abbia rimedi curativi, e in cuor mio sono sempre entusiasta di condivere tutto questo. Da quant’è che sono in vita ho letto un mucchio di romanzi, e nel percorso accidentato mi sono imbattuta anche nella lettura di romanzi che ho detestato impunemente. Seppur possessori di buone qualità, incorruttibili e immancabili al richiamo della mia anima, da fungere da ostacolo a forme di progresso e crescita personale. Non posso farci niente, ma come ogni cosa nella vita ci sono anche quei romanzi che non fanno parte di te. È inutile sforzarsi, ma se non avessi vissuto certe esperienze ora non sarei chi sono. Ed ecco che anche i romanzi NO, sortiscono un certo effetto. Ed ecco la prima parte di questa bella carrellata. Romanzi che mi hanno indotta a non pensarci due volte a percorrere posti in cui non vorrò mai più tornarci ma sono contenta di esserci stata, con un barlume di speranza che certamente illuminerà i cuori di qualche altro lettore.

Primo tra questi, un romanzo che lessi per l’entusiasmo generale che la sua lettura sortì così bene. Letto in un unica seduta per acquietare la curiosità che divorava le mie viscere, una lettura che ha generato un forte senso di smarrimento. Banalissimo, inconsistente, trashissimo, piatto e insoddisfacente.


Titolo: After
Autore: Anna Todd
Casa editrice: Sperlin & Kupfer
Prezzo: 14, 90 €
N° di pagine: 425
Trama: Acqua e sapone, ottimi voti e con un ragazzo perfetto che l’aspetta a casa, Tessa ama pensare di avere il controllo della sua vita. Al primo anno di college, il suo futuro sembra già segnato... Sembra, perché Tessa fa a malapena in tempo a mettere piede nel campus che subito s’imbatte in Hardin. E da allora niente è come prima. Lui è il classico cattivo ragazzo, tutto fascino e sregolatezza, arrabbiato con il mondo, arrogante e ribelle, pieno di piercing e tatuaggi. È la persona più detestabile che Tessa abbia mai conosciuto. Eppure, il giorno in cui si ritrova sola con lui, non può fare a meno di baciarlo. Un bacio che cambierà tutto. E accenderà in lei una passione incontrollabile. Una passione che, contro ogni previsione, sembra reciproca. Nonostante Hardin, per ogni passo verso di lei, con un altro poi retroceda. Per entrambi sarebbe più facile arrendersi e voltare pagina, ma se stare insieme è difficile, a tratti impossibile, lo è ancora di più stare lontani. Quello che c’è tra Tessa e Hardin è solo una storia sbagliata o l’inizio di un amore infinito?

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Altro romanzo, che lessi per la bellissima copertina. All’epoca mi ero invaghita di Memorie di una geisha e credevo che questo romanzo percorresse la stessa scia, ma rivelatosi nient’altro che un ricamo di petali bianchi e neri, la cui trama è un intruglio di ghirigori color ebano che avrebbe potuto essere incantevole, magico.

Titolo: Fiore di fulmine
Autore: Vanessa Roggeri
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 16, 40€
N° di pagine: 279
Trama: È quasi sera quando all'improvviso il cielo si fa livido, mentre enormi nuvole nere galoppano a oscurare gli ultimi raggi di sole. Da sempre, la prima cosa da fare è rintanarsi in casa, coprire gli specchi e pregare che il temporale svanisca presto. Eppure la piccola Nora, undici anni e il coraggio più scellerato che la gente di Monte Narba abbia mai conosciuto, non ha nessuna intenzione di mettersi al riparo. Nora vuole sfidare il vento che soffia sempre più forte e correre sulla cima della collina. È appena arrivata sotto una grande quercia quando un fulmine la colpisce sbalzandola lontano, esanime. Per tutto il piccolo villaggio sardo dove è cresciuta, la bambina è morta. Ma non è quello il suo destino. Nora riapre i suoi enormi occhi verdi, torna alla vita. Il fulmine le ha lasciato il segno di un fiore rosso sulla pelle bianca e la capacità di vedere quello che gli altri non vedono. Nella sua famiglia nessuno la riconosce più. Non sua madre, con cui amava ricamare la sera alla luce fioca di una candela, né i suoi fratelli, adorati compagni di scorribande nei boschi. C'è un nome per quelle come lei, "bidemortos", coloro che vedono i morti, e tutti ne hanno paura. Nel piccolo paese non c'è più posto per lei. La sua nuova casa è Cagliari, in un istituto per orfanelle, dove Nora chiude la sua anima in un guscio di dolore, mentre aspetta invano che qualcuno venga a prenderla.


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Altro bel romanzo, bello per la sua copertina, che avrebbe dovuto parlare di libri, di letteratura, della magia facilmente irriducibile fra lettore e autroe. Un racconto, invece, che sebbene parla di persone non ha una voce tutta sua. Ci parla di sogni, speranze che avrebbe dovuto donare conforto. Piuttosto mera fantasia, solidarietà che non è stata mantenuta.

 

Titolo: La lettrice di mezzanotte
Autore: Alice Ozma
Casa editrice: Sperling e Kupffer
Prezzo: 16, 90€
N° di pagine: 264
Trama: Alice, figlia di un bibliotecario di una scuola elementare, ha nove anni quando, durante un viaggio in treno, fa un patto con suo padre Jim: ogni sera, per cento giorni, prima che scocchi la mezzanotte, lui leggerà per lei ad alta voce. Da allora, la vita che scorre veloce intorno a loro si ferma quando, la sera, iniziano quel rito, soprannominato << la Serie >>, in cui padre e figlia viaggiano insieme sulle ali dei libri, scambiandosi pensieri ed emozioni. Ma, una volta raggiunto il traguardo, Alice e Jim non riescono a fermarsi. Basta uno sguardo ed entrambi capiscono che il loro rituale deve andare avanti perché è diventato un momento irrinunciabile, l'unica costante in una quotidianità semplice e complicata, in una vita fatta di sogni, cambiamenti e scoperte. Leggere insieme diventa così una medicina contro la tristezza, un modo per ritrovarsi e conoscersi, un angolo di cielo in cui le nuvole non possono arrivare. Una certezza che li accompagnerà ogni sera, senza eccezioni, fino alla vigilia della partenza della ragazza per il college.

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Un romanzo semplice e profondo che tuttavia non è stato in grado di soddisfarmi come avrei voluto. Poco emozionante, introspettivo, a tratti algido a tratti tragico, è una fitta di sensi di colpa che quasi inducono al pianto, al perdono. Una complessa scenografia di una donna e la sua repentina salvezza in cui, alla fine, il bello della sua lettura sta nella bellezza di scorgere dal fuoco del cuore umano un'infinità di cuori luminosi. Volatili amorosi che appartengono ad ogni bacio, ogni atto d'amore o poesia.

 

Titolo: A Lupita piaceva stirare
Autore: Laura Esquivel
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 16,90€
N° di pagine: 191
Trama: Fuori, Città del Messico splende delle luci della notte e il rumore della città si leva alto. Lupita non vuole sentire. Ha chiuso tutte le finestre, ha abbassato tutte le tende. Vuole stare sola e cercare di non pensare. E l'unico modo in cui riesce a farlo è stirare. Il gorgogliare dell'acqua che si scalda, il vapore denso che offusca la vista, il profumo dei panni puliti che si intensifica nell'aria hanno il potere di calmarla. Perché le ricordano sua madre e la felicità di quando era bambina. Ma quei tempi sono ormai lontani, Lupita è diventata una poliziotta e oggi ha fallito nel compito che le era stato affidato, proteggere un politico durante un trasferimento. Le sue mani tremano ancora e questo la riporta a una notte di tanti anni prima, quando la sua vita si è interrotta. Perché Lupita è una donna spezzata e il suo cuore è chiuso in un nodo di dolore che nasconde un segreto del suo passato che non può dimenticare. Ma adesso la sua vita è in pericolo, perché durante la missione Lupita ha visto qualcosa che non doveva vedere. Per salvarsi deve indagare e trovare i reali colpevoli, anche se questo rischia di riaprire le ferite del suo cuore. Ma solo così, forse, potrà riaffacciarsi alla vita e all'amore..


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Inno alla forza delle donne e al potere devastante della guerra, l'opera affronta alcune questioni relative alla società e alla politica di un epoca non molto dissimile alla nostra. Ed, richiamo costante agli affetti repressi, alla libertà d'azione, alla supremazia, all'amore vero, è una sorta di testimonianza per una serie infinita di soggetti e il terreno ideale per l'indagine accurata del rapporto bellico che intercorreva fra la gente.
Costantemente punteggiato da riferimenti letterari che ne accentuano il tono elegiaco e nozioni di vita che richiamano il passato o qualche famoso avvenimento, il romanzo scivola nei ricordi luminosi della nostra vita che si scontrano contro oscuri echi, ma che non indugia più di tanto prima di evaporare al sole.

Titolo: La figlia dei ricordi
Autore: Sarah McCoy
Casa editrice: Nord
Prezzo: 17,60 €
N° di pagine: 456
Trama: Garmisch, Germania, inverno 1944. E' un anello di fidanzamento quello che un ufficiale nazista ha appena messo al dito della giovane Elsie. Un anello che potrebbe cancellare l'amaro sapore della guerra, regalando a lei e alla sua famiglia il sogno di una vita in cui l'aria profuma di biscotti allo zenzero e di serenità. Invece, d'un tratto, Elsie si ritrova a guardare negli occhi la realtà: un bambino ebreo si presenta alla sua porta e la implora di salvarlo, di nasconderlo. E lei lo aiuta... El Paso, Texas, oggi. E' un anello di fidanzamento, quello che Reba non ha il coraggio d'indossare. A darglielo è stato Riki, un uomo che la ama senza riserve, nonostante le sue asprezze. Eppure Reba esita: prigioniera di angosce e inquietudini radicate nel profondo, sa che la sua armatura di donna realizzata potrebbe frantumarsi da un momento all'altro. E ha paura.. Elsie e Reba non potrebbero essere più diverse, ma il destino ha voluto far incrociare le loro strade, come se l'una non potesse proseguire senza l'altra. Per Elsie, parlare con Reba significherà ripercorrere le vicende che l'hanno portata alla Germania agli Stati Uniti, ricordare tutto ciò che la guerra le ha brutalmente strappato e infine perdonare se stessa. Per Reba, confidarsi con Elsie significherà accendere la luce della verità, ascoltare la voce del cuore e accettare che la speranza possa nascere anche dal dolore. Per l'entrambe, l'amicizia che le lega darà loro il coraggio di sconfiggere i fantasmi del passato...


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Lettura leggera che, diversamente da ciò che garantisce la quarta di copertina, come un monito importante, avrebbe potuto far risuonare echi impossibili da ignorare. Personaggi che svaniscono come anime perdute nella lotteria della vita, una storia con del potenziale ma che scade nell'improduttività. Avrebbe potuto dar vita a una melodia che avrei potuto ascoltare con l'urgenza imprescindibile del respiro o la sete di coinvolgere ogni centimetro del mio corpo, così come un fiume va nel mare o un satellite nella sua orbita. Visitare un angolo di Paradiso, ricco di struttura, forme e romanticismo.
Slanci del cuore che sprofondano nel nulla, amanti che si amano come se fossero incatenati, stretti in braccia protese, ma che non riescono a congiungersi.

 

Titolo: Volevo solo tenerti vicino
Autore: Nyrae Dawn
Casa editrice: Fabbri
Prezzo: 15, 90 €
N° di pagine: 255
Trama: Per quanto si sforzi di apparire una ragazza spensierata come tutte le altre, Cheyenne non ha avuto una vita facile: non ha mai conosciuto suo padre, e un giorno anche la madre è sparita nel nulla. Mille domande senza risposta tormentano la sua esistenza e i fantasmi del passato, difficili da sconfiggere, sembrano accompagnarla in ogni decisione, ogni luogo, ogni pensiero. Quando scopre che Gregory, il suo fidanzato, l’ha tradita con una compagna di college, comincia l’ennesima sfida: ripartire da capo, all’università, senza di lui e senza i vecchi amici, le poche certezze che le erano rimaste. Ma forse esiste una via d’uscita dagli incubi che la tormentano. Il suo nome è Colton, uno studente del terzo anno con gli occhi azzurri luminosi e sinceri e una diffidenza innata nei confronti del mondo. Anche se in apparenza lui e Cheyenne sono poli opposti, in realtà hanno parecchie cose in comune: un passato difficile alle spalle e un futuro incerto di fronte. La loro storia comincia con una scommessa: lui accetta di recitare la parte del fidanzato per far ingelosire Gregory e lei, in cambio, gli offre del denaro per aiutare la madre malata. Il loro rapporto, però, diventa presto ben più di un gioco. Cheyenne comincia suo malgrado ad affidarsi a Colt, che dietro l’aspetto da bad boy nasconde un cuore gentile e premuroso, e lui le permette di entrare a far parte della sua vita e di scoprire il suo lato più nascosto. Ma abbassare le difese e aprire il proprio cuore può essere molto rischioso…

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Una storia che avrebbe potuto essere raccontata diversamente e che avrebbe potuto racchiudere, concretamente, la vera magia che la Rowling decanta così bene nei suoi romanzi. Personaggi vecchi e nuovi il cui animo ancora sonnecchia, un uomo malvagio e crudele che confonde la smania di potere con la morte, spingendo il suo spirito a desiderare che tutto sia malvagio. 

 

Titolo: Harry Potter e la maledizione dell'erede
Autore: J K Rowlig
Casa editrice: Salani
Prezzo: 19, 80 €
N° di pagine: 368
Trama: È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati. 
Basato su una nuova storia originale scritta da J.K. Rowling, Jack Thorne e John Tiffany, Harry Potter and the Cursed Child, una nuova opera teatrale di Jack Thorne, è la prima storia ufficiale di Harry Potter rappresentata a teatro. 

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Una lettura che è un frutto acerbo che tuttavia rimane attaccato all'albero finché maturerà e cadrà giù. Un romanzo inconcludente che avrebbe dovuto appassionarmi, regalarmi magnifiche ore in sua compagnia, i cui protagonisti restano prigionieri, inermi, come un oggetto di seduzione a cui non si vuol resistere.

Titolo: La scatola delle lettere perdute
Autore: Eve Makis
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 9, 90 €
N° di pagine: 283
Trama: Quando sua nonna Mariam muore, Katerina eredita un'antica scatola da spezie. Al suo interno, avvolti da un intenso profumo, trova delle lettere e un diario scritto in armeno. Katerina scopre così che la sua famiglia è stata devastata dalla tragedia armena del 1915. Non solo Mariam, ancora bambina, è stata esiliata dalla sua casa in Turchia e separata dall'amato fratello, ma ha anche dovuto affrontare il terribile dolore per la perdita del primo amore. Inquieta per ciò che ha scoperto, Katerina vuole andare a fondo in quella storia. Decide allora di mettersi sulle tracce dell'amata nonna e intraprende un viaggio che la porterà dall'Inghilterra a Cipro e poi dall'altra parte del mondo, a New York. Sarà un tuffo nel passato, ma anche un modo, per Katerina, di liberarsi di ricordi dolorosi in cui è ancora intrappolata.

 

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Nella volgarità e nel disgusto. Avrebbe potuto dar vita a una melodia che avrei potuto ascoltare con l'urgenza imprescindibile del respiro o la sete di coinvolgere ogni centimetro del mio corpo, così come un fiume va nel mare o un satellite nella sua orbita. Visitare un angolo di Paradiso, ricco di struttura, forme e romanticismo.
Slanci del cuore che sprofondano nel nulla, amanti che si amano come se fossero incatenati, stretti in braccia protese, ma che non riescono a congiungersi.

 

Titolo: Storie di ordinaria follia
Autore: Charles Bukowski
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 341
Trama: La biografia di Bukowski include due tentativi di lavorare come impiegato, dimissioni dal "posto fisso" a cinquant'anni suonati, "per non uscire di senno del tutto" e vari divorzi. Questi scarsi elementi ricorrono con ossessiva insistenza nella narrativa di Bukowski, più un romanzo a disordinate puntate che non racconti a sé, dove si alternano e si mischiano a personaggi e eventi di fantasia.

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Un innocua fanfiction americana che, per i più romantici, potrebbe apparire come una triste fiaba d'amore. Una fiaccola la cui scintilla è fievole, non divampa come pensavo. Un romanzo che ci parla di solitudine, conosce la malinconia, il languore, il dolore di chi non è completamente soddisfatto della vita che, concependo la passione per la scrittura come qualcosa di talmente grande da risultare vistoso, o quantomeno rivelante, non ha alimentato il mio interesse ne indotta a provare il medesimo entusiasmo che altri lettori hanno certamente riservato prima di me.

 

 

Titolo: Fangirl
Autore: Rainbow Rowell
Casa editrice: Piemme
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 512
Trama: Approdata all'università, dove la sua gemella Wren vuole solo divertirsi tra party, alcool e ragazzi, la timidissima Cath si trova solo per la prima volta e si rinchiude nella sua stanza a scrivere la fanfiction di cui migliaia di sostenitori attendono il seguito. Ma una compagna di stanza scontrosa con il suo ragazzo carino che le sta sempre intorno, una professoressa di scrittura creativa che pensa che le fanfiction siano solo un plagio, e un affascinante aspirante scrittore che vuole lavorare con lei, obbligheranno Cath ad affrontare la sua nuova vita.

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Semplice e piuttosto schietto, una lettura che tuttavia si beve rapidamente come un sorso di tè. E, non facendo vibrare il cuore con una melodia tutta sua, non appassiona ne scalda l'animo come credevo in cui si perde il senno e i sensi ne procede verso l'estasi o la soddisfazione morale.


Titolo: Volevo solo averti accanto

Autore: Ronald H. Balson
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 14, 90 €
N° di pagine: 420
Trama: E' la sera della prima al grande teatro dell'Opera di Chicago. Morbide stole e sete fruscianti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenweig, il più ricco e importante mecenate della città. All'improvviso fra la folla appare un uomo anziano in uno smoking rattoppato. Tra le mani stringe convulsamente una pistola che punta alla testa di Roseweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il macellaio di Zamosc, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene atterrato dalla sicurezza e trascinato in prigione. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l'olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi velati di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia. Una storia che la porta nella fredda e ventosa Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco tremante e con le scarpe di cartone che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia d'amore, amicizia e gelosia che affonda le radici del suo segreto in un passato tragico.


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Parlandoci di una forma obsoleta di essenza aromatica, eroine problematiche, tristi e melodrammatiche, la Caboni non mi ha permesso di avventurarmi fra le sue pagine passeggiando in tranquilla solitudine, senza curarmi di ciò che mi circondava, convinta con tutti i sensi di aver imboccato la giusta strada.


 Titolo: Il sentiero dei profumi
Autore: Cristina Caboni
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 14, 90 €
N° di pagine: 392
Trama: Elena non si fida di nessuno. Ha perso ogni certezza e non crede più nell'amore. Solo quando crea i suoi profumi riesce ad allontanare tutte le sue insicurezze. Solo avvolta dall'essenza dei fiori, dei legni e delle spezie sa come sconfiggere le sue paure. I profumi sono il suo sentiero verso il cuore delle persone. Parlano dei pensieri più profondi, delle speranze più nascoste:l'iris regala fiducia, la mimosa dona felicità, la vaniglia protegge, la ginestra aiuta a non darsi per vinti mai. Ed Elena da sempre ha imparato a essere forte. Dal giorno in cui la madre se n' andata via, abbandonandola quando era solo una ragazzina in cerca di affetto e carezze. Da allora ha potuto contare solo su sé stessa. Da allora ha chiuso le porte delle sue emozioni. Adesso che ha ventisei anni il destino continua a metterla alla prova, ma il suo dono speciale le indica la strada da seguire. Una strada che la porta a Parigi, la capitale del profumo, dove le fragranze si preparano ancora secondo un arte antica. Le sue creazioni in poco tempo conquistano tutti. Elena ha un modo unico di capire ed esaudire i desideri: è in grado di realizzare il profumo giusto per riconquistare un amore perduto, per superare la timidezza, per ritrovare la serenità. Ma non è ancora riuscita a creare l'essenza per fare pace con il suo passato, per avere il coraggio di perdonare. C'è un'unica persona che ha la chiave per entrare nelle pieghe della sua anima e guarire le sue ferite: Cail. Cail che conosce la fragilità di un fiore e sa come proteggerlo e amarlo. Perché anche il seme più acerbo, quando il sole arriva a riscaldarlo, trova la forza di sbocciare.

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Si riconosce quell'unico elemento primordiale che ti indirizza a trovare un senso a qualunque cosa, disegna la sua orbita, e lascia un segno nel cuore. Il romanzo di questa esordiente, invece, lascia piuttosto freddi, distaccati, a causa degli stessi personaggi che non sono riusciti a confidarsi come se stessero confidandosi con un amico fidato. Un frammento di vita che cammina perennemente lungo la via dell'insoddisfazione, della tristezza, che non ha potuto non impedire il trasporto emotivo che la frigidezza di questa storia possiede.

 

Titolo: La ragazza del Convenience Store
Autore: Murata Sayaka
Casa editrice: E/O
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 168
Trama: Keiko sbaglia. O almeno questo è quello che le dicono tutti. E' sempre stata considerata una ragazza strana, sia a scuola che in famiglia. Il suo modo di guardare il mondo in maniera logica, senza ipocrisie o compromessi, crea forte imbarazzo in chi la circonda. In una società formale e conformista come quella giapponese sembra una vera e propria aliena. Ma Keiko non è una ribelle, e non trova altra soluzione se non un progressivo allontanamento da tutto e tutti. Qualcosa inizia a cambiare a diciotto anni, quando risponde all'annuncio di un supermercato che cerca commesse part time. Potrebbe essere una svolta, un modo per cominciare a integrarsi nella realtà che la circonda, ma diciotto anni dopo è ancora lì, etichettata come " quella strana", mentre si trascina stancamente un giorno dopo l'altro. Fino a quando incontra Shiraha, presto licenziato dal supermarket per i suoi comportamenti inopportuni. Per aiutarlo Keiko gli propone di andare a vivere insieme, così da mantenere una facciata di rispettabilità nei confronti degli altri. Ma quella che poteva essere un'improbabile storia d'amore diventa invece uno scavo sempre più profondo nella mediocrità di un'esistenza come tante. Fino a quando Keiko non raggiunge una sorprendente illuminazione e abbraccia finalmente il suo vero io.

A presto, con la seconda parte :)

6 commenti:

  1. Apperò! Riguardo HP e la maledizione dell'erede,concordo, per me quel libro NON ESISTE; quanto al resto, mai letti,e mi hai dato la giusta spinta per non leggerli proprio :D

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  2. A parte Fangirl, che ho adorato, per fortuna ho letto poco altro.
    Roggeri e Rowling niente di che.

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  3. "La maledizione dell'erede" non dovrebbe proprio esistere, che incubo!
    Tra gli altri ho letto solo "Fangirl" e non mi è piaciuto per niente.

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