martedì, ottobre 14, 2025

Gocce d'inchiostro: Se per un anno una lettrice - Nina Sankovitcz

 Quando cominciai a leggere la storia di Nina, oramai qualche mese fa, alle nove di sera, la sua anima non era sola; al suo fianco sedeva invisibile una giovane sognatrice messinese. Quasi sempre mi capita di affiancare personaggi dall'animo tormentato o contrito. Ogni volta arrivo insieme al protagonista o alla protagonista senza preavviso, nel più assoluto silenzio, e prima di accomiatarsi la mia anima dialoga con la loro per qualche giorno delle "sorprese" che talvolta ci riserva la vita.

Non riesco a spiegare i miei sentimenti, a non far trapelare emozioni che si agitano dentro e per cui questo pomeriggio riporto in queste poche righe, attraverso quel contenitore imperfetto che è la scrittura, nell'espletare il mio entusiasmo nei riguardi di questa storia. Nella sala d'aspetto della vita ho visto un mucchio di scrittori cercando di indovinare le loro storie: ho riconosciuto quelli che si sono affacciati sul mondo per la prima volta, ancora attaccati al mondo di fuori e che si comportavano come se fossero "lì" per sbaglio; quelli che all'inizio di un percorso ancora "impauriti", e quelli già abituati alle negazioni; quelli già arresi e quelli da cui si intuisce che il loro è un percorso appena iniziato. Ma qual è stata la vera ragione che mi ha portato, per vie traverse, al loro cospetto? Forse c'era qualcosa che avevamo in comune? In un certo senso una vera ragione esiste … e le storie che ho letto, si, le ho vissute con orgoglio, gioia, serenità, curiosità.

La storia di Se per un anno una lettrice romanzo d'esordio ma anche biografico di una giovane scrittrice americana da tenere sott'occhio, è stato quel genere di romanzo - semplice, ma toccante - che in una sfilata di figure pubbliche che fanno parte di una miscela confusa e disomogenea che crea confusione e smarrimento, ha portato alla luce la storia che l'autrice si tiene dentro. Quasi sempre adoperando parole semplici per raccontarmela, e quasi sempre componendo una melodia conosciuta ma particolare che è scivolata nei ricordi luminosi della mia anima. Su uno spazio conosciuto, in una schiera di anime perdute che entrano nella lotteria della vita, in un dipinto dai colori accesi e sgargianti. Fra i segreti di un cuore giovane e impuro che hanno destato il mio fascino, e che mi hanno trasmesso un piacevole senso di famigliarità.

Titolo: Se per un anno una lettrice

Autore: Nina Sankovitch

Casa editrice: Bur Rizzoli

Prezzo: 9, 90 €

N° di pagine: 274

Trama:"Decisi di dare inizio al mio progetto di lettura quotidiana il giorno del mio quarantaseiesimo compleanno. Tutti i libri sarebbero stati quelli che avrei condiviso con Anne-Marie, se avessi potuto. Il mio anno di intensa lettura sarebbe stato il mio progetto personale di fuga dentro la vita." Per Nina Sankovitch è l'inizio di una folle impresa: concedersi - con quattro figli e un marito in giro per casa, tra liste della spesa, panni da lavare, merende da preparare e cene da cucinare - una pausa forzata dal mondo e dai suoi ritmi concitati. Ma soprattutto dal dolore della perdita, esploso dentro di lei con la violenza di un uragano alla morte di sua sorella Anne-Marie. Un dolore troppo profondo per limitarsi ad aggirarlo nella speranza di lasciarselo alle spalle. Dai libri Nina si aspetta di ricevere consigli e insegnamenti, distrazione ed entusiasmo, serenità e giusto distacco. Nei libri troverà molto di più. Questo è il racconto del viaggio che, iniziato tra pagine di carta, l'ha portata a ripercorrere le storie della sua famiglia e i ricordi di un'intera vita, alla ricerca della chiave capace di far scattare la serratura della felicità.


La recensione: 


La bellezza è nei momenti che durano, i momenti che ci rendono vivi, ancora e ancora e ancora. Viviamo sopra una robusta catasta di ricordi. Cresciamo grazie al nutrimento fornito dal passato.


Secondo la trama riportata e la copertina attraente, il romanzo della giovane e sognatrice Nina potrebbe affacciarsi nel panorama della narrativa contemporanea con la più calda delle promesse: indurre chiunque ad amare la letteratura. Con la sua avvincente storia di un amore che nemmeno il tempo riesce a cancellare, ricordi dolorosi del passato sopiti dal tempo, deliziosa ed emozionante, ma che non esplode e brilla come un meteorite. Per me che sono un'avida lettrice di romanzi in cui l’amore per la parola scritta è un eco altisonante che sovrasta, predomina su ogni cosa, non è stato facile recuperare il tempo necessario per condensare in poche pagine sentimenti ed emozioni che, sospesi nell'aria stagnate come bolle di sapone, hanno lasciato un segno del loro passaggio. Intensificandosi o meno a seconda di ciò che ho visto, ho provato. E scoppiando del tutto quando poi sono giunta alla fine.

In una tela di ragno legata non troppo saldamente, ma legata alla vita di tutti i personaggi che compongono Se per un anno una lettrice, l'amore di Nina per i libri, la buona letteratura ideliazzata come patto, monito di rispetto e rinuncia, e la magica  fiaba di storie che come una coperta calda, avvolgente, rese la vita della protagonista più entusiasmante di quel che credeva. Affetta da una malattia che ha cominciato a manifestarsi solo molto dopo, dapprima in maniera quasi impercettibile, poi con la fatalità di una condanna. Consapevole della luce che irradiava dai corridoi bui della sua anima o dai suoi sorrisi potesse presto o tardi rischiararsi. 

Le pagine frusciavano cariche di promesse. Suoni, rumori, voci, sussurri sembravano completamente diversi dalla prima volta. Come un ricordo lontano, l'ho custodito gelosamente nel palmo della mia mano. Ed io non ho potuto fare altro che proteggerlo. Una ragazza come tante altre aveva scoperto la magia dei libri amandoli, rispettandoli, proprio come me. Questa storia mi appassionò a tal punto che avevo paura di giungere all'epilogo, poiché non mi sentivo ancora pronta a volgere le spalle a questo meraviglioso mondo. Perché la Sankovitc aveva scritto la storia perfetta per me, per il mio essere, e sembrava quasi un dovere continuare a leggerla all'infinito.

Se per un anno una lettrice, infatti, è stato quel genere di lettura in cui vi ho infilato il naso impunemente, in cui sono stata catapultata in una realtà che in pochissimo tempo è diventata mia, rifugiandomi e cercando aiuto o conforto vivendo una realtà un po' parallela alla mia, in cui i libri sono cibo per l'anima. Un luogo sicuro in cui depositarsi che, scritto in un tempo con tanto amore e passione, chiunque desidera avere. Rinfocolando il respiro, attingendo a memorie che non sentono la voce acuta di un lettore da qualche anno, o da alcuni decenni, come maggior diletto.

Ciò che secondo le leggi della natura dovrebbe svanire viene, grazie al miracolo dell'inchiostro sulla carta, conservato. Come una sorta di magia. Si ha la sensazione di un certo contatto. Si ha la sensazione che quel qualcuno di cui si legge possa uscire dalle pagine e assistere a tutto questo. Mentre il buio è rischiarato da un puntolino di luce. Mentre la mia anima è smossa dal tocco lieve come piuma di un'altra mente che legge. Sensibile e sentimentale, ma anche tragico e realistico, come un sogno meraviglioso il cui ricordo lascia un dolce sapore. Una piccola lanterna che divampa, a seconda dei casi.

Per qualche giorno, in un periodo ricco di mutamenti e novità in cui confido possano ripristinare l'equilibrio, non ho fatto altro che indugiare con lo sguardo su quello che mi trovavo davanti: una mamma, una sorella, una figlia amata, lentamente stava sfuggendo dall'Inferno, i cui spiriti sono tuttavia legati indissolubilmente da un amore intenso. Quello per la sorella amata, che il Fato, così crudele ed egoista, le aveva portato via.

E la sua storia, quella di Nina e dei suoi libri, del suo magico incontro, seppur non troppo dura, indimenticabile o forte come le altre, è stata troppo solenne per non abbagliare la mia anima con estrema cura. Districare un nodo troppo complicato nello stomaco, inondare i sensi, o trarre solidarietà o conforto alla mia anima semplice e pura. Tra luce e oscurità, violenza ed esperienza, provando una felicità sperimentata quasi sempre, nell'accettazione del loro amore reciproco. 

Incuriosita ho osservato Nina abbracciare la lettura come fiato di tutta una vita, seduta sulla sua morbida poltrona, divorare romanzi su romanzi, uno  al giorno, osservando al lungo e dal davanzale del suo mondo quel l'impervio cammino della serenità interiore. Illesa dal buio girone dell'Inferno, pronta persino a subire tormenti peggiori pur di salvarsi. Anima tormentata, sola che, di tanto in tanto, si crogiola con distrazioni o pensieri oscuri che macchiano il suo spirito.

Avvolta in una cortina di dubbi, curiosità, mi sono trovata fra le pagine bianche di una storia un po stucchevole che aveva la parvenza di un romanzo harmony in cui ho visto un'infinità di cose, ma dove mettere in ordine i pensieri non è stato per niente facile. Una storia che ho ascoltato con piacere, riempiendo il mio animo con sorprendente trasporto. Non ancora giunta a piena maturazione, un poema romantico ai libri, alla vita, alla parola scritta che tuttavia non riesce a non fare breccia nell'anima di chiunque o lasciare un piccolo spazio nel nostro cuore.

Un sogno estrapolato dai cassetti impolverati dell'anima di una sognatrice idealizzato come un tentativo di vivere in una realtà relativamente alla nostra in cui si prova ogni cosa: dolori, sofferenze. Tutt'intorno c'erano tante cose, a perdita d'occhio. Io dal davanzale del mio mondo le ho osservate, anche se da osservare c'è ben poco. Nulla se non fissare lo sguardo su semplici e apparentemente innocue figure di carta che, in una lotta continua per la sopravvivenza, lambiranno il nostro animo.

Valutazione d’inchiostro: 4

1 commenti:

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