In svariati momenti della mia vita capita di imbattermi in romanzi che espugnano tematiche che non si conformano a quelle della mia anima, come è naturale che sia per ogni cosa, in cui l’atto di scoprire qualcosa che apparentemente sembra non fare al caso mio diventa un diritto, una sorpresa straordinaria, quando il mondo sembra scivolare via in una gora di ottusità e di grettezza materialistica. Non ci sono più ideali, non ci sono più virtù, non ci sono più sogni. Mi aggrappo a delle semplici pagine bianche affinchè la mia anima possa vivere meglio: non uno stile di vita, piuttosto un modo di essere. Raramente mi sono mai sentita a disagio quando mi imbatto in letture che richiedono un certo impegno, soprattutto quelle che ti trascinano fuori dalla tua comfort zone, privi di figure portanti o di personaggi amati. Ma per essere un lettore forte, un lettore volenteroso e coraggioso, bisogna saper cogliere quei pochi momenti in cui avviene qualcosa di straordinario.
I romanzi per giovani adulti, non quelli per ragazzi, badate bene, più di qualsiasi classico in circolazione, specie quello risalente al periodo vittoriano, non mi tengono più stretta nel loro freddo abbraccio, a causa del poco tempo che io trascorro assieme a loro. Diviene quasi un’aberrazione l’idea originale di stanziare in un posto nuovo chiedendo persino di starci confortevolmente, andarci di persona, magari. Ciò ha comportato, negli anni, ad indirizzarmi dritto dritto dinanzi ad altre letture, altri autori scoperti per caso, proprio perché chiacchierati e amatissimi, e che persino io stessa ho potuto constatarne la grandezza. E il suspense, l’arte di saper connettere sviate concezioni di paura, timori fisici o psicologici, non mi hanno aiutato semplicemente a dover stare più attenta a ciò che faccio o a chi mi circonda. Semplicemente a cogliere l’essenza delle cose, specie se queste sono invisibili agli occhi.
Titolo: La rivincita di Gemma
Autore: Libba Bray
Casa editrice: Elliot
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 667
Trama: Ritorna con il terzo libro l'eroina vittoriana e new gothic che ha affascinato milioni di lettrici nel mondo. Incomincia un nuovo anno scolastico e Gemma Doyle, alla soglia dei diciassette anni, si ritrova all'appuntamento con la lugubre Spence Academy. L'Ordine, la misteriosa congrega di cui faceva parte la madre, lotta con il Rakshana per il controllo dei regni, la dimensione magica dove i morti tornano in vita e tutti i desideri, anche i più pericolosi, sembrano realizzarsi. Mentre Pippi, nella sua nuova incarnazione, è sempre più determinata a vendicarsi delle antiche compagne di scuola e qualcuno vuole ricostruire a tutti i costi la maledetta ala est del collegio, Gemma deve affrontare il debutto nella società londinese con le amiche Felicity e Ann, e insieme i suoi sentimenti per Kartik. Tra la realtà e la fantasia, dove si nasconderanno le maggiori insidie? Magie, colpi di scena, tra amori impossibili, lacrime e sangue.
La recensione:
-... Non puoi sempre fidarti di ciò che vedi e di ciò che senti, perché questa è una terra d'incanto e inganno, e tu dovrai distinguere l'uno dall'altro. -
Quando tornai nelle Terre d'inverno mancava poco alla mezzanotte. Una fitta nebbia stava diradandosi, ed io guardavo ammirata ciò che mi circondava: grandi ammassi di rocce lucide che si levano sulle rive del mare; immagini di spettri terrificanti; ninfe acquatiche che strappano la pelle a vittime incatenati alle rocce; Guerrieri Papavero, con le loro cotte di maglia arrugginite, che si librano in cielo sopra campi di battaglia. Figure raccapriccianti in cui è rappresentata una storia intera cui è impossibile assorbire completamente.
Per quasi un mese, ho dedicato gran parte del mio tempo a Libba Bray. Leggendo in silenzio la storia di un'adolescente che quando usa la magia cerca la libertà, aprendo porte che conducono in giardini d'infinita bellezza. Sdraiata sul mio morbido letto, nelle orecchie una storia che fonde sacro e profano sussurrata lentamente mentre la penna prendeva appunti e scriveva riga dopo riga, dettata dalla coscienza. Riempivo pagine venate da una piacevole emozione: la scoperta che il bene e il male non sempre si rivelano come immaginiamo.
Per alcune settimane la voce con cui è stato raccontato il romanzo aveva evocato un altro mondo, una tela raffinata e reprensibile in cui l'autrice ha scritto la storia di una ragazza che necessita di essere libera e appropriarsi simili privilegi, ed io non avevo avuto occhi che per il teatro dei fantocci allestito dalle parole di una talentuosa autrice americana. E, quando Gemma smetteva di parlare, la sua voce si zittiva nella mia testa, rimanevano alcune immagini; ricordavo una lettura febbricitante, sul finire del mese di novembre, con una protagonista sconosciuta. Ero rimasta attonita sotto il suo sguardo penetrante ma sorprendentemente gentile. Sotto un cielo trapunto di diamanti, in una Manhattan sfavillante, posto giusto per i grandi sognatori che hanno bisogno di risplendere.
Ad affascinarmi erano state le vecchie e sormontabile mura dell'istituto per correzioni della Spence, o il temibile segreto che si celava all'interno delle sue mura, avvolta in una bolla di mistero, che recava il presagio di una lenta agonia. Cosa mi sarei dovuta aspettare? Cosa c'era di così misterioso? E, al di là di questi pensieri, la vera identità di Gemma rimaneva sospesa come l'aria stagnante. Le sue doti soprannaturali, il potere con cui riuscirà a ripristinare gli elementi, che come un ombra seguivano le sue mosse.
Quando terminai di leggere la sua storia le parole sgorgarono dal palmo della mia mano come se avessero aspettato a lungo nel giardino della mia anima. Immagini sfocate, rapide e confuse galleggiavano sull'acqua come miraggi, fluivano senza coscienza, né misura, senza altra volontà se non quella di stregare e avvelenare i pensieri e i sensi..
Le pagine palpitavano di magia. Sedotti dallo sguardo di una lettrice avida di storie che, affetta da una strana fame, segue con vigore l'incredibile sete di vita di eroiche ma incasinate protagoniste. Con un misto di stupore ed eccitazioni mi accorsi di essere rimasta racchiusa nella linfa vitale della storia, custodita in una cartella virtuale dalla luce luminosa e dall'aria vaporosa. Sorvolai più del dovuto nei cieli di una Londra estremamente affascinante, ispezionandone ogni vicolo e, in segreto, carpendo i suoi misteri oltre i suoi confini.
Ponendo fine a questo meraviglioso viaggio, che si era protratto più del dovuto, ho potuto vedere quel mondo di magia e spiritismo che la giovane Gemma si porta dentro. La sua storia, per certi versi originale ed estremamente avvincente, mi ha sottratto dalla monotonia del giorno e trasmesso la sensazione di percorrere, pian piano, le vicissitudini di quest'adolescente. Capitolo dopo capitolo, pagina dopo pagina, avevo l'impressione di essere stata risucchiata in un vortice di parole e magia da cui non mi sarei sottratta per nulla al mondo e, assieme a Gemma, di aver imboccato inconsapevolmente una strada che conducesse verso la luce. La redenzione. La sua lettura, infatti, è una sorta di tentativo di concludere il lungo viaggio di Gemma verso la salvezza, ripristinare il mondo quando non si aveva la certezza di poterlo fare.
Magia, amore, una schiera di ombre evanescenti che camminano nel sentiero insidioso della vita, La rivincita di Gemma è un romanzo fantasy per ragazzi avvincente e straordinario in cui i personaggi desiderano la supremazia come la vita. Guazzabuglio d'immagini che vanno al di là della realtà e che riportano in uno scalcinato istituto o ai piedi di un albero secolare, zeppo di distrazioni magiche e fantasiose, è una storia semplice non ancora nel pieno della maturazione che lascia un segno del suo passaggio. Un racconto che lascia una cicatrice scura, sfolgorante di vita, che oscilla continuamente tra il reale e il possibile nonché rivisitazione del culto esoterico fatto di eccentrici personaggi, rapidi scontri, alleanze che durano nel tempo. Una storia che ossessiona con le sue parole, e che opera dentro come una fattura.
... Perché siamo costretti a mentire? Perché la verità è troppo accecante perché il nostro spirito possa affrontarla?
Valutazione d’inchiostro: 4


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