Nel mentre ripongo queste poche righe, seduta alla scrivania dinanzi a un computer che profuma ancora di nuovo, e, alle orecchie, il suono dolce e melodioso di un pianoforte, penso a quest’anno, questo 2025, fra una manciata di giorni pronto a congedarsi, a salutarci definitivamente, ma con una me fermamente consapevole di ciò che ha vissuto, visto. Personalmente e privatamente, da questo 2025 confidavo di poter ottenere qualcosina di più. Non che ciò che avevo progettato non sia andato a buon fine, ma quella vocina irreprensibile del mio cuore spesso mi sussurra qualcosa che forse non vorrei sentire, ma che detiene del vero: motivo per cui questo 2026 mi premurerò ad essere migliore di questo. Questo 2025, rivelatosi bello, ma questo 2026, dovrà essere bellissimo. Indimenticabile, soddisfacente, lusinghiero, zeppo di novità ed eventi che, se in un primo momento sconvolgeranno il mio universo personale, in un altro fungeranno da rimedio o cura, a qualunque assalto esterno. E, per i libri, la letteratura, quest’anno ha comportato al mio poter stare in uno stato di profonda beatitudine, in luoghi che non pensavo di poter vivere, vedere, in zattere o vascelli letterari che, sballottata da un posto ad un altro, hanno funto da portali segreti che alla fine si sono riempiti di magnificenza, bellezza. Quel calore che generalmente sortisce una storia, e di cui noi lettori spesso, inconsapevolmente o meno, ne abbiamo bisogno. Affinché la nostra vita continui ad essere stabile e soddisfacente.
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Esplica mediante un certo potenziale, espresso in una dolcezza inquieta, breve e incompleta il cui titolo, il colore, rosso, è riferimento alle quattro divinità animaliste della tradizione cinese che impartisce quei principi solidi mediante cui dovremmo muoverci, vivere mediante una goffa ma pertinace analisi individuale.
Titolo: Attenta, Cappuccetto rosso
Autore: Shoji Kaoru
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 200
Trama: Tokyo 1969. La giornata di un ragazzo alle prese con le rivolte studentesche, una fidanzata permalosa che ogni due per tre dice di voler «mordersi la lingua e morire soffocata», signore della buona borghesia intente a combinare matrimoni, una dottoressa sexy e una bambina che lo farà piangere di dolore e di gioia. Un torrentizio flusso di parole in cui la polemica del giovane protagonista contro l’ipocrisia del mondo adulto e sempre intrecciata all’ironia e alla comicità. «La bulimia di "cioè", "in altre parole", "come spiegarmi?", "come farmi capire?" è la forma assunta dalla volontà di non cedere alla logica binaria del giusto / sbagliato, la rassegnazione accompagnata da un malcelato piacere nell'inseguire all'infinito un pensiero inafferrabile che è più sensazione che idea. Quando Kaoru si mette alle strette da solo ma è obbligato lo stesso a dare una parvenza di intelligibilità alle sue opinioni, allora ci investe con un profluvio di parole, i periodi si allacciano l'uno all'altro spasmodicamente in un rimando senza fine, i concetti si avvitano su sé stessi come in una spirale perpetua. Ma per nostra fortuna è un fiume di parole che si accompagna a una salutare dose di umorismo tutto sui generis, alla freschezza e all'ariosità di cui dicevamo e a un certo potere ipnotico» (dalla prefazione di Alessandro Clementi degli Albizzi).
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E' un romanzo che evoca un altro luogo, un altro tempo. Il lettore decide di farsi avvolgere dalla storia del protagonista, avvertendo la sensazione non si tratti di un semplice libro ma di una biografia che si espande oltre le pagine verso la realtà. Trasformandole come se realtà e finzione si fondessero in un'unica entità.
Titolo: Il giovane Holden
Autore: J. D. Salinger
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 248
Trama: Sono passati cinquant'anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell'aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e la sua "infanzia schifa" e le "cose da matti che gli sono capitate sotto Natale", dal giorno in cui lasciò l'Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi.
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Fin troppo proiettati in una realtà disumana, l’inizio di un processo amorfo e ineluttabile in cui l’intento fatalista era reso all’estremo, si abbraccia o si segue una linea di nullità come un male incurabile e invincibile, impossibile da estirpare, e niente di tutto questo sarebbe stato possibile.
Titolo: Il trasgressore
Autore: D H Lawrence
Casa editrice: Elliot
Prezzo: 17, 50 €
N° di pagine: 232
Trama: Siegmund, violinista di mezza età e padre di quattro figli, si innamora di una sua giovane allieva, Helena, e fugge con lei per una vacanza segreta sull'isola di Wight. I due, però, fuori dal contesto metropolitano di Londra non riescono a trovare la pienezza dell'amore, né a isolarsi realmente dalle loro preoccupazioni cittadine. Invece di vivere in modo spontaneo il loro rapporto, si rifanno continuamente ai grandi miti della passione - come quello del "Tristano e Isotta" di Wagner - trasformando la fuga d'amore sull'isola in qualcosa di inautentico. La fallimentare trasgressione delle regole borghesi avrà un effetto incurabile su Siegmund, facendolo precipitare in un crescente stato claustrofobico. Pubblicato nel 1912, il romanzo prese spunto dal diario dell'amante di Lawrence, la scrittrice inglese Helen Corke. In esso Lawrence anticipò i temi su cui l'autore costruirà la sua fortuna: il conflitto tra passione e responsabilità etica, l'atmosfera esaltata e febbrile, il paysage moralisé, le fecondazioni wagneriane, la ricerca di una libertà effimera e ansiosa.
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Non mi sono state impartite lezioni di fondamentale importanza. Solo esplicare forme espressive mediante cui ci si nasconde o protegge dal prossimo, dal Male assoluto, in cui la lotta inesorabile per la sopravvivenza trascina dalla morsa dell’incubo, mette in risalto il labile confine fra ciò che è necessario e libero arbitrio, memorizzando ogni loro mossa quasi un pulsante si azionasse dentro di me, trasformandosi in una presenza corporea.
Titolo: Guida al trattamento dei vampiri per giovani casalinghe
Autore: Grady Hendrix
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 464
Trama:
Difficile la vita di Patricia Campbell: divisa tra un marito troppo impegnato col lavoro, i figli e l'anziana suocera, la sua unica oasi felice è un gruppo di lettura di libri true crime. Un giorno al gruppo si unisce James Harris, bello, misterioso e sensibile, che fa sentire alla donna cose ormai non provate da anni. Eppure c'è qualcosa di strano in lui: non ha un conto in banca, non esce durante il giorno e la suocera di Patricia sostiene di averlo conosciuto da ragazza. Quando alcuni bambini scompaiono senza che la polizia faccia nulla, Patricia e le amiche sospettano che James sia un serial killer. Sono loro ad aver letto troppi libri true crime o quello che si aggira nelle loro case è un mostro vero?
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Sebbene le apparenti difficoltà a penetrare nell’eterna sostanza poetica di un’opera come questa, non credo dimenticherò tanto facilmente un’opera come questa. Derivazione di una figura presa, assorbita dal popolo, dalla miseria e dal sacrificio, il cui ricordo, la sua figura perpetuerà nel cuore e nella mente di chiunque, per molto più tempo di quel che crediamo. Poiché dotato di forme universali ed eterni, che nonostante lo stile, continua a serbare una certa artificiosità e accettazione.
Titolo: Don Chisciotte della Mancia
Autore: Miguel De Chervantes
Casa editrice: Bur
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 1311
Trama: "Qui vivono maestro Nicola, barbiere, e Pietro Pérez, curato, don Chisciotte e Sancio Panza, Ronzinante e Dulcinea del Toboso, il baccelliere Sansone Carrasco e Ginesio di Passamonte, l'arguta Dorotea e don Fernando, qui c'è la grotta di Montesinos e c'è Cervantes fra mille avventure e luoghi fantastici, poi ci sei tu, lettore, primo personaggio del libro, tu che in queste terre di pagine e parole, appena entri, prendi il nome di Alonso Quijano:" (Gian Luca Favetto".
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Un piccolo gioiellino che ha la struttura mastodontica di una produzione letteraria in granito, che perpetua nel tempo per il suo essere un classico che si percuote sul presente, assalti esterni ed interni che sconvolgono chiunque e che stanziano come piccole silenziose sentinelle perché ciò non sono solo storie, racconti ma frammenti di vita in cui chiunque può riconoscersi.
Titolo: La nemica
Autore: Irène Nèmirovsky
Casa editrice: Passigli
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 150
Trama: Irène Nèmirovsky aveva pensato di iniziare questo suo secondo romanzo, “La nemica”, con una citazione tratta dal “Ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde: “I figli iniziano amando i propri genitori; più tardi, li giudicano; mai o quasi li perdonano”. Quali ragioni l’abbiano poi spinta a non farlo, è difficile a dirsi; resta il fatto che tutto questo breve ma intensissimo romanzo si incentra sul complesso, drammatico rapporto tra una madre e una figlia, intorno alle quali l’intero mondo “familiare” diventa quasi un campo di battaglia che non risparmi né colpi né vittime. La “nemica” è infatti la madre, una donna frivola, incapace di amare altri che se stessa, tutta rinchiusa nella sua ansia di piacere, di essere amata, di non invecchiare, del tutto indifferente rispetto ai bisogni prima delle due figlie e poi dell’unica figlia che le resterà: Gabri, che coverà fin da bambina un rancore tale da soggiogare la propria stessa vita, da renderla una sorta di controfigura della madre, in attesa soltanto della sua vendetta finale.
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Racconti che emergono dal passato come immagini ben definite, con una voce dolce ma altrettanto aspra, uno sguardo profondo di occhi intensi, accesi ma imperscrutabili, dai contorni marcati, opere esposte ai venti della vita, predisposti sulla condizione di benessere e sopravvivenza a cui fa riferimento l’autrice. E la bellezza in tutto ciò deriva dal fatto che talvolta il cervello produce automaticamente qualcosa di indispensabile. Ma nell’attimo in cui veniamo travolti dalla risacca disomogenea delle emozioni è davvero impossibile ignorare tutto ciò.
Titolo: L’affare Kurilov, Film parlato, La moglie di Don Giovanni, L’orchessa
Autore: Irène Nèmirovsky
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 4, 90 €
N° di pagine: 256
Trama: La narrativa di Nèmirovsky, come quella dei maestri che ammirava, Cechov e Maupassant, ha la capacità di dipingere con semplici pennellate interi mondi ( interiori ed esteriori ), e intanto scavare dentro i destini individuali, trascinati o travolti dalle correnti della Storia. Questa raccolta si apre con L’affare Kurilov. Leon M. infiltratosi sotto mentite spoglie nella casa del potente ministro che deve eliminare, conoscerà le miserie umane della sua vita, il suo amore per la seconda moglie, per la quale è disposto a mettere a rischio la carriera politica, e soprattutto i tanti, troppi dubbi che non traspaiono dal suo agire con pugno di ferro. Film parlato è un racconto scritto quasi come una sceneggiatura, in cui dialoghi e didascalie essenziali portano avanti la vicenda con un risultato di grande nitore e vividezza. La moglie di don Giovanni è il diario di una tragedia coniugale, della quale veniamo a scoprire il terribile segreto, L’Orchessa, infine, è la storia di una donna che non vuole rinunciare alla bellezza, al fascino e al potere di un tempo.
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Felice di assaporare il gusto della magia, di respirare il tanfo putrescente di fiaccole che divampano nel cuore della notte ai piedi di una piazza o di assistere, in prima persona, ai deliri o alle violenze di un folle sovrano.
Titolo: Cuore d'inchiostro
Autore: Cornelia Funke
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 507
Trama: Meggie ama i libri. E ama moltissimo anche il padre Mo, che però rifiuta di leggerli a voce alta. Se lo facesse, infatti, porterebbe la vita nei libri e i personaggi dei libri alla vita. In una notte crudele lesse "Cuore d'inchiostro" e un malvagio signore dal cuore nero, Capricorno, si liberò dai lacci delle parole per materializzarsi nel suo salotto. In quell'attimo fatale accadde anche qualcosa di più grave: la moglie di Mo scomparve per sempre tra le pagine del libro. E ora il perfido Capricorno cerca Mo per piegare i suoi poteri a perfidi scopi …
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Silas Marner si distanzia da ciò costruendo un mondo il cui passato possa prevalere sulla forza del presente, sulla verità, la vera ricchezza non sia valutata mediante l’esame fondato ed esplicito dell’osservazione ma che rivelano prepuzi che gravano sulle nostre spalle, spingendo così chi abbraccia questi concetti ad entrare nell’essere che li divora.
Titolo: La bella storia di Silas Marner
Autore: George Eliot
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: 9 €
N° di pagine: 216
Trama: Abbandonato dagli amici, dalla fidanzata, e allontanato dalla comunità a cui apparteneva fin dalla nascita a causa di un'accusa ingiusta, a Silas Marner, povero tessitore e uomo semplice, non resta altro a cui attaccarsi se non il denaro. Un bel giorno, però, dopo essere stato derubato, e aver perso quindi ogni interesse per la vita, Silas si trova costretto a fare i conti con un'inattesa novità: davanti al suo caminetto, infatti, sola e tremante per il freddo, ecco spuntare una bimba di pochi anni...
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Appare come un piccolo inestimabile gioiello, forse fin troppo piccolo nel mezzo a tante cose, a quello splendido caos che Durrenmatt creò, si fece strada fra i cavalieri, i convinti, la guerra che urtò con crescente resistenza ogni barriera costruita istigando quelle forme di libertà come monito ai principi morali e religiosi.
Titolo: La panne. Una storia ancora possibile
Autore: Friedrich Dürrenmatt
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 87
Trama: Quattro pensionati - un giudice, un avvocato, un pubblico ministero e un boia - ammazzano il tempo inscenando i grandi processi della storia: a Socrate, Gesù, Dreyfus. Ma certo è più divertente quando alla sbarra finisce un imputato in carne e ossa: come Alfredo Traps, rappresentante di commercio, che il fato conduce un giorno alla villetta degli ex uomini di legge. La sua automobile ha avuto una panne lì vicino, ma lui non se ne rammarica, anzi: pregusta già il lato piccante della situazione. Si ritrova invece fra i quattro vegliardi, che gli illustrano il loro passatempo. L'ospite è spiacente: non ha commesso, ahimè, nessun delitto. Come aiutarli? Niente paura, lo rassicurano: "un crimine si finisce sempre per trovarlo". E se la colpa non viene alla luce, la si confeziona su misura: "bisogna confessare, che lo si voglia o no, c'è sempre qualcosa da confessare". Tra grandi abbuffate e abbondanti libagioni, il gioco si fa sempre più pericoloso, finché il piazzista si avvede d'essere non già un tipo banale, mosso solo da meschine aspirazioni di carriera e sesso, bensì un delinquente machiavellico, capace di usare la sua amante come un'arma infallibile contro il superiore cardiopatico.
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Felice di assaporare il gusto della magia, di respirare il tanfo putrescente di fiaccole che divampano nel cuore della notte ai piedi di una piazza o di assistere, in prima persona, ai deliri o alle violenze di un folle sovrano.
Titolo: Vendetta d’inchiostro
Autore: Cornelia Funke
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 336
Trama: Nessuno può liberare coloro che sono disegnati. Il mio grigio li soffocherà. Dapprima cancellerà i ricordi e infine tutto ciò che sono.
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Non una semplice lettura, bensì un trasmettitore di messaggi dal forte senso di libertà, di ribellione, che invita a distaccarsi dalle convenzioni sociali, dal pozzo oscuro in cui si è inevitabilmente sprofondati mediante figure sinuose e aggrazziate. Eroi che si mossero più su questioni relative al concetto di vedere che di sapere.
Titolo: Un tram chiamato Desiderio
Autore: Tennessee Williams
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 117
Trama: Un tram che si chiama Desiderio è il capolavoro di Tennessee Williams; e la storia che racconta è raccontata a far parte dell’immaginario di ognuno di noi. Blanche DuBois bussa alla porta della sorella Stella, a New Orleans. Sono le due eredi di una famiglia di propietari terrieri del Sud da tempo decaduta. Blanche però non ha mai smesso di vivere in quel passato ormai svanito, e a casa della sorella si socntra con la prosaica realtà dell’America delle città, delle strade, dei quartieri popolari. In particolare si scontra con il marito di Stella, Stanley Kowalski, immigrato di origini polacche: bello, brutale e dalla prorompente sessualità. E in questo scontro tra due mondi, tra disgusto, odio e feroce attrazione, non potrà che essere lei a farsi del male.
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Sobrio, sano, equilibrato, chiaro il cui effetto è talmente forte che diviene un coro altisonante e distinto, La donna di Gilles è un piccolo grande capolavoro di crudeltà intima e passionale. Proiettato in un tempo possibile e facilmente riscontrabile di assetti di vita quotidiana, in cui vi ho respirato, curato le ferite inferte al mio cuore, così devastante e bellissimo la cui potenza di resistere a tale ammaliamento è davvero insopportabile.
Titolo: La donna di Gilles
Autore: Madeleine Bourdouxhe
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 148
Trama: Elisa vorrebbe solo una cosa: annullarsi in Gilles. Vivere per e attraverso Gilles, non essere altro che sua moglie. Preparargli la cena, guardarlo mangiare, guardare i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli. Ma il giorno in cui Elisa capisce che Gilles, suo marito, è diventato l’amante di sua sorella, tutto crolla attorno a lei. Eppure sceglie di tacere, di sorridere, di sopportare in silenzio l’indifferenza di Gilles, perfino che Gilles le parli del suo amore per l’altra, della sua gelosia.
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Un romanzo innaturale e sbagliato in cui il bello della sua lettura sta proprio in questo suo essere sbagliato. Estraneo ed erroneo, probabilmente agli occhi di molti. Un accozzaglia di circostanze e avvenimenti assurdi che si verificano spesso senza motivo, e che non trovano una sua collocazione esatta: interpretare le cose nella maniera più conveniente aiuta a capirne la natura.
Un cosmo letterario di stupefacente bellezza oscurato da strambe ombre, misteri inspiegabili del cuore umano, sprazzi di dolore che altri non sono che il riflesso senza luce dell'amore.
Titolo: La fine del mondo e il paese delle meraviglie
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 515
Trama: In una piccola e spettrale città, che mura insormontabili separano dal resto del mondo, gli abitanti, privi di ombra e di sentimenti, vivono al riparo da qualunque emozione. Un nuovo arrivato ha il compito di leggere i vecchi sogni nel teschio degli unicorni, i soli animali del luogo, cogliendo frammenti di memorie e di un'altra vita o dimensione. Parallelemente, in una Tokyo futuribile e disumana, un uomo viene coinvolto da uno scienziato, geniale ma sconsiderato, in un esperimento a rischio della vita che lo porterà a calarsi nei sottosuoli della città, in lugubri voragini animate da creature mostruose e maligne, metafora delle paure che agitano le coscienze. Proprio nel buio fitto della mente si troverà la situazione che lega i personaggi dei due mondi, in realtà l'uno il riflesso dell'altro. Sarà possibile lo scambio tra le due dimensioni? O il viaggio rimarrà senza ritorno?
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La bellezza di una storia spesso può entrarci dentro, letteralmente. Racchiusa in una tenuta invasa dalla vegetazione, l'anima di questa opera fa trattenere il fiato per il suo essere coinvolgente e appassionata. Romantica, bellissima e seducente che giunse in sordina, e mi rese protagonista di una vicenda che fluttua nel mare della coscienza sempre più vasto.
Titolo: Jalna
Autore: Mazo De La Roche
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 384
Trama: I Whiteoak, numerosa famiglia di origini inglesi, risiedono a Jalna, grande tenuta nell’Ontario che deve il suo nome alla città indiana dove i due capostipiti, il capitano Philip Whiteoak e la moglie Adeline, si sono conosciuti. Molto tempo è trascorso da quel fatidico primo incontro. Oggi – siamo negli anni Venti – l'indomita Adeline, ormai nonna e vedova, tiene le fila di tutta la famiglia mentre aspetta con ansia di festeggiare il suo centesimo compleanno insieme ai figli e ai nipoti: a partire dal piccolo Wakefield, scaltro come pochi, infallibile nell’escogitare trucchi per non studiare e sgraffignare fette di torta, fino al maggiore, Renny, il capofamiglia, grande seduttore che nasconde un animo sensibile. La vita a Jalna scorre tranquilla, fino a quando due nuore appena acquisite arrivano a scombussolarne gli equilibri: la giovanissima Pheasant, figlia illegittima del vicino, il cui ingresso in famiglia è accolto come un oltraggio, e la deliziosa Alayne, americana in carriera che, al contrario, con la sua grazia ammalierà tutti, specialmente gli uomini di casa.
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Un giro di vite di personaggi potenti, impavidi, navigati, fini conoscitori, capaci di affrontare qualunque imprevisto. Una lettura bellissima, sorprendente, zeppo di rivelazioni toccanti, su cui predomina la forza e una certa malinconia. Popolato da anime inquiete che vagano lungo la riva dell'assurdo.
Titolo: I fratelli Karamazov
Autore: Fedor Dostoeviskij
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 32 €
N° di pagine: 1080
Trama: << I fratelli Karamazov sono il romanzo più grandioso che mai sia stato scritto, l’episodio del Grande Inquisitore è uno dei vertici della letteratura universale, un capitolo di bellezza inestimabile … non è certo un caso che tre capolavori di tutti i tempi trattino lo stesso tema, il parricidio: alludiamo all’Edipo re di Sofocle, all’Amleto di Shakespeare e ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij. In tutte e tre le opere è messo a nudo anche il motivo del misfatto: la rivalità sessuale per il possesso della donna … >
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Un aura che, come una fiammella, lentamente si spegnerà.
Dramma di forte impatto che ha quasi connotati tragici, nonché ricerca di una strada quando non si ha la certezza di trovare una meta in cui i sogni, i ricordi, la realtà si fondono, un viaggio alla scoperta della propria identità, scovare un proprio posto nel mondo in cui si anela la felicità come l’antidoto di tutta una vita.
Titolo: Lo squalificato
Autore: Osamu Dazai
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 120
Trama: Tre quaderni di memorie e tre fotografie. È tutto ciò che serve per raccontare la vita tormentata e dissoluta di Yōzō che, nel Giappone dei primi anni Trenta, vive diviso tra le antiche tradizioni della sua nobile famiglia e l'influenza della nuova mentalità occidentale: una lacerazione che fa di lui un individuo "squalificato". Incapace di comprendere gli altri esseri umani, soprattutto le donne, o di tessere relazioni autentiche, fin dall'infanzia Yōzō azzarda un'inutile riconciliazione con il mondo, finendo poi per nascondere la propria alienazione dietro una maschera da buffone e in seguito per tentare il suicidio. Senza cedere per un attimo al sentimentalismo, Yōzō ripercorre i fallimenti, le meschinità della propria esistenza, con fuggevoli lampi di tenerezza. Grande classico del Novecento, tra i libri giapponesi più letti e amati, Lo squalificato (1948) – qui tradotto per la prima volta dall'originale giapponese – esercita tuttora un fascino che va ben oltre le inquietanti similarità tra la vicenda narrata e la biografia dell'autore. Solo il genio letterario di Dazai Osamu, un Rimbaud dell'Estremo Oriente, poteva rendere con tale impeccabile rigore la sublime, sciagurata disperazione di un'esistenza votata all'annientamento.
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Un testo breve ma di forte impatto, che tuttavia si è spostato elegantemente nei miei pensieri, con una storia priva di trama ma evocativa, quasi lirica, scavando nell’anima di chi legge.
Spettatrice di una vicenda che ha qualcosa di vero. Tangibile, che è un frammento di vita dell’autrice, come una vertigine che ha il più dolce dei sapori. La consapevolezza che la felicità, seppur effimera e imprecisata, è un vortice travolgente cui è impossibile sfuggire.
Titolo: Collages
Autore: Anais Nin
Casa editrice: EO
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 142
Trama: Protagonisti di questo romanzo sono Renate, una pittrice, e Bruce, uno scrittore: due spiriti liberi, due amanti insoliti e solitari. Due compagni che un giorno decidono di partire e andarsene in giro per il mondo: Vienna, il Messico, la California, la Francia del Sud, l'Olanda, New York. Non c'è amore fra loro o forse sì, fatto sta che lungo la strada incontreranno altri amanti e altre storie, sentimenti, emozioni e bellezze che porteranno con sé con la leggerezza dei viaggiatori. Il loro viaggio è come un foglio bianco su cui man mano incollano i volti, le emozioni e le vite dei personaggi che incontrano sul loro cammino. E un grande collage, appunto, dove pagina dopo pagina prende corpo la storia di un viaggio fatto di sentimenti e sensualità. L'intensità erotica della scrittura di Anais Nin è soffusa e affascinante, straordinaria nella sua raffinatezza, sempre in bilico tra la passione più incandescente e il disegno di un languore appena accennato.
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Una lettura davvero bella, sconvolgente, particolare da cui ne sono uscita inevitabilmente a pezzi. Ridotta in minuscoli pezzettini, perchè quello che avevo dinanzi non era più il ritratto di entità divisibili, ma masse compatte e indistruttibili che non hanno desiderato nient’altro che conforto, consolazione, accettazione. Poiché considerati come uomini << deboli >>, inferiori, timorosi della vita, di chi li ha sovrastati, spiriti dipendenti di situazioni caduti in trappole o giochi di vita strategici e insidiosi.
Titolo: Il respiro
Autore: Thomas Bernhard
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 128
Trama: Come in un’allucinazione, il diciottenne Thomas Bernhard si risveglia un giorno in «un lungo corridoio» con una «infinita serie di stanze, aperte e chiuse, popolate da centinaia se non migliaia di pazienti». È l’ospedale dove Bernhard lotterà per sopravvivere a una grave malattia polmonare. Ed è una delle più nette immagini di «inferno» che Bernhard, maestro nella precisione dell’orrore, ci abbia trasmesso. Qui, in una stanza da bagno dove una suora passa ogni mezz’ora per alzare il braccio del paziente e sentire se ancora si avverte il polso, Bernhard decide di non permettere che gli uomini della sala anatomica con le loro bare di zinco vengano a prenderlo, insieme agli altri morti, come «sgomberando un magazzino di marionette». Decide di vivere. È un momento spartiacque: nella massima inermità, la massima determinazione. Così comincia una traversata delle regioni di confine fra la vita e la morte che è diventata poi, non solo un passaggio cruciale nella vita di Thomas Bernhard, e non solo questo libro, altrettanto cruciale, ma l’opera intera di Bernhard, che qui si mostra nei suoi due gesti originari: la testarda determinazione di vivere e la conoscenza immediata, quasi tattile della morte: «Qui, in questo trapassato, io mi ero imposto di non abbandonarmi alla disperazione, semplicemente dovevo lasciare che la natura umana, la quale si palesava qui, come probabilmente in nessun altro luogo, con assoluta brutalità, facesse il suo corso».
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Un sogno estrapolato dai cassetti impolverati dell'anima di una sognatrice idealizzato come un tentativo di vivere in una realtà relativamente alla nostra in cui si prova ogni cosa: dolori, sofferenze. Tutt'intorno c'erano tante cose, a perdita d'occhio. Io dal davanzale del mio mondo le ho osservate, anche se da osservare c'è ben poco. Nulla se non fissare lo sguardo su semplici e apparentemente innocue figure di carta che, in una lotta continua per la sopravvivenza, lambiranno il nostro animo.
Titolo: Se per un anno una lettrice. La vita. Un libro alla volta
Autore: Nina Sankovitch
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: 19,90
N° di pagine: 274
Trama: "Decisi di dare inizio al mio progetto di lettura quotidiana il giorno del mio quarantaseiesimo compleanno. Tutti i libri sarebbero stati quelli che avrei condiviso con Anne-Marie, se avessi potuto. Il mio anno di intensa lettura sarebbe stato il mio progetto personale di fuga dentro la vita." Per Nina Sankovitch è l'inizio di una folle impresa: concedersi - con quattro figli e un marito in giro per casa, tra liste della spesa, panni da lavare, merende da preparare e cene da cucinare - una pausa forzata dal mondo e dai suoi ritmi concitati. Ma soprattutto dal dolore della perdita, esploso dentro di lei con la violenza di un uragano alla morte di sua sorella Anne-Marie. Un dolore troppo profondo per limitarsi ad aggirarlo nella speranza di lasciarselo alle spalle. Dai libri Nina si aspetta di ricevere consigli e insegnamenti, distrazione ed entusiasmo, serenità e giusto distacco. Nei libri troverà molto di più. Questo è il racconto del viaggio che, iniziato tra pagine di carta, l'ha portata a ripercorrere le storie della sua famiglia e i ricordi di un'intera vita, alla ricerca della chiave capace di far scattare la serratura della felicità.
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L’aria pregna di una visione vibrante di lirismo, armonia in cui il mondo resta immerso in una duplicità ambivalente, per via di uno scontro apocalittico tra civiltà, in cui la fugacità di un misero atto, la vivacità di questa organizzazione, ci induce a perderci nelle più profonde allucinazioni, quelle senza interpretazioni, perché possessori di un’anima, un essere artistico che si contrappone alla natura.
Titolo: Il pittore fulminato
Autore: Cesar Aira
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 16
N° di pagine: 150
Trama: Johann Moritz Rugendas, noto pittore tedesco dell’Ottocento, compie un viaggio tra la regione andina e l’Argentina insieme a un altro pittore più giovane, il fidato amico Krause. I due paesaggisti cercano il volto nascosto della loro arte e sono catturati dall’ignota immensità, che palpita di mistero; si immergono nella ricchezza della natura, nella sua specificità, nella vivida diversità rispetto ai climi e agli ambienti del Vecchio Mondo. Sono entrambi alla mercé di un mondo tanto fiorente quanto violento: da un lato ci sono gli indios, con la loro ferocia primitiva e le loro scorribande imprevedibili, veri e propri tifoni umani che i due europei sognano di immortalare; dall’altro c’è un tempo atmosferico mutevole e spietato. Sarà proprio quest’ultimo, con uno scherzo crudele, a cambiare le sorti del viaggio e della vita stessa del protagonista: un giorno, Rugendas viene colpito da un fulmine insieme al suo cavallo… Uno dei più stimati scrittori sudamericani di oggi, paragonato a Calvino e Nabokov per il suo allegro gioco letterario, torna nelle librerie italiane con uno dei suoi romanzi più apprezzati: una vicenda intrigante ed eccezionale, come il suo protagonista. Un viaggio suggestivo attraverso la bellezza, l’arte e il lato grottesco della natura.
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L’immortalità, l’oscurità, ombre, forme instabili che ballano come la luce tremolante in una stanza, regnavano sovrane, e in cui la megalomania che decima il paese in gruppi o etnie bigotte è una forma di rispetto a cui non ci si può fare nient’altro che aggrapparsi, alimentando le speranze di un paese ottuso le cui usanze restrittive e circoncise nei limiti dei miti greci, censurano ogni cosa come punizioni da infliggere.
Titolo: Il paese dove non si muore mai
Autore: Ornella Vorpsi
Casa editrice: Minimum fax
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 116
Trama: Nel paese dove non si muore mai, per le donne la morte è invece sempre presente. Muoiono in seguito ad aborti domestici oppure impiccandosi insieme a un'amica, con un filo elettrico che i bambini usano per giocare. O si annegano in un lago, per una storia d'amore disperata. Gli uomini spariscono soltanto e non vengono sepolti; forse sono stati fucilati, o forse no. Siamo in Albania, terra di polvere e fango, ai tempi della dittatura, ma il paesaggio di Ornela Vorpsi è un territorio letterario per eccellenza: esemplare, metaforico, universale. È Europa, ma potrebbe essere Africa, Asia, Sudamerica, un compendio tragico della condizione femminile e umana in ogni parte del mondo. In un italiano adottato come si adotta una speranza, e carico di espressività e di dolore, Ornela ci racconta l'antieducazione sentimentale di tutte le donne in mezzo alla violenza e alla solitudine, le loro storie di puttaneria e vergogna, di proverbi e cucine seminterrate, con una lingua simile a un bisturi.
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Titolo: Ritorno alla brughiera
Autore: Thomas Hardy
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 427
Trama: Una brughiera semideserta e desolata fa da sfondo alla vicenda di due uomini e due donne, che vedono i propri destini incrociarsi tra loro. È l’ambientazione di un romanzo davvero singolare e suggestivo: scritto nel 1878, Hardy in queste pagine ci accompagna attraverso storie che si svolgono nel sud ovest dell’Inghilterra, a Edgon Heath, una landa che diventa la vera protagonista del racconto grazie alla dovizia di particolari con la quale è descritta. La puntigliosa ricerca del dettaglio, l’alternanza di colline e avvallamenti, le varietà delle piante e l’alternarsi di lunghi inverni e rapide estati sono si la descrizione geografica di un luogo preciso, ma in un senso più ampio rappresentano un vero e proprio paesaggio dell’anima. E, insieme a esso, la storia di gente dura, segnata dalla nebbia e dalla pioggia, di donne belle e del passato ingombrante: quello del poeta britannico è un mondo fatalista, crudele come può essere solo un ambiente abitato da individui che hanno perso ogni traccia di fede.
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Un ancor più legame che inevitabilmente si è instaurato e che ho giudicato confidenziale, di questa donna che si crede adulta malgrado la giovane età o il bagaglio di esperienze, in cui l’imprevedibilità del destino la pose in una condizione di crescita nettamente maggiore a quel che pensavo.
Titolo: Lair of dreams
Autore: Libba Bray
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 24 €
N° di pagine: 768
Trama: Ci sono sogni per cui vivi. E sogni per cui muori. Dopo aver lottato con un serial killer soprannaturale, Evie O'Neill ha svelato la propria natura di Divinatrice. Ora che il mondo sa della sua capacità di "leggere" gli oggetti, e quindi di conoscere il passato, è diventata una beniamina dei media, l'"Adorabile Veggente" d'America. Sono tutti innamorati di lei… tutti tranne gli altri Divinatori. Henry DuBois, pianista, e Ling Chan, di Chinatown, fanno di tutto per tenere nascosta la loro facoltà di camminatori nei sogni. E mentre Evie si gode la bella vita, per New York si diffonde una strana malattia del sonno. E così, un potere malefico sembra infestare persino i sogni di Henry in cerca del suo amore perduto e di Ling che tenta di farsi accettare da un mondo che la rifiuta. In tutto ciò, nascosto nell'ombra, un uomo misterioso che indossa un cappello a cilindro tesse le sue trame oscure, molto più vaste di quanto chiunque possa sospettare, mentre l'inspiegabile morbo dilaga. Riusciranno i Divinatori a discendere nel mondo dei sogni e salvare la città?
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Una trama realistica basata esclusivamente su esperienze di vita vissute in prima persona, che mi ha reso partecipe e sorpresa nell'aver trovato, in qualunque gesto, frase o imperfezione, qualcosa che in un modo o nell'altro induce a meditarci sopra, distraendo la nostra mente e costringendoci a immaginare qualcosa di piacevole come lo stare a galla in un mare caldo e calmo.
Titolo: Un'estate
Autore: Claire Keegan
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 80
Trama: Una fattoria nella campagna irlandese, una bambina silenziosa, un padre e una madre non suoi. Claire Keegan tratteggia un lessico sentimentale dell’accoglienza e dell’amore genitoriale, in un racconto di sommessa e struggente bellezza. «Può bastare anche solo un’estate per imparare a essere amati. Ce lo racconta con ineffabile grazia la piccola protagonista di questo racconto perfetto» (Viola Ardone). «Per raccontare un mondo nuovo, un’esperienza mai vissuta, servono parole nuove, quelle che Claire Keegan trova dentro un vocabolario di cose, reali come l’amore» (Maria Grazia Calandrone). «L’estate non è mai un tempo qualsiasi. Ma c’è un’estate che può essere più preziosa delle altre, che può portare in sé l’abbacinante luce della crescita. La luce con cui è scritto questo romanzo» (Valeria Parrella). «Poi attraversiamo il tepore della cucina e lei mi dice di sedermi, di fare come se fossi a casa mia. Sotto il profumo di qualcosa che cuoce nel forno c’è una punta di disinfettante, candeggina forse. Toglie dal forno una crostata di rabarbaro e la mette a raffreddare sul piano della cucina: sciroppo bollente sul punto di traboccare, foglie sottili di pastafrolla saldate alla crosta. Dalla porta entra una corrente fresca ma qui è caldo, immobile, pulito»
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Un trattato sociale sulla natura lineare del tempo, sull'incapacità dell'uomo di non saper ribellarsi alle leggi imposte, che in un costrutto massiccio di forme censurate, informazioni manipolate dalla diffusione di notizie che sono in netto contrasto con la realtà povera e abbruttita, forma distorta di compassione e speranza il cui messaggio è una visione positivistica della realtà rivolta alla rinascita, al progresso.
Titolo: Fahreneit 451
Autore: Ray Bradbhuri
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo:12, 50 €
N° di pagine: 180
Trama: Morgan fa il pompiere in un mondo in cui ai pompieri non è richiesto di spegnere gli incendi, ma di accenderli: armati di lanciafiamme, fanno irruzione nelle case dei sovversivi che conservano libri e li bruciano. Così vuole fa legge. Montag però non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi, una moglie che gli è indifferente e un lavoro di routine. Finché, dall'incontro con una ragazza sconosciuta, inizia per lui la scoperta di un sentimento e di una vita diversa, un mondo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della imperante società tecnologica.
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Pagine di diario scritte in maniera sobria, controllata e modesta, corredata di parti decorative forse un po’ troppo frettolose. Intimo, introspettivo, pratico in cui alla fine il risultato è quello di portare il lettore sull'orlo di comprendere una sognatrice come tanti altri.
Titolo: Le farfalle di Sarajevo
Autore: Priscilla Morris
Casa editrice: Neri Pozza
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 240
Trama: Sarajevo, 1992. Ogni notte bande di ultranazionalisti con la faccia coperta da calze nere trascinano in strada i mobili presi dalle case abbandonate ed erigono barricate che tagliano la città in enclave etniche. Ogni mattina, gli abitanti – musulmani, croati, serbi – rimuovono quelle barriere e affrontano la giornata fingendo di non vedere ciò che si addensa all’orizzonte. Tuttavia, inevitabilmente, arriva il giorno in cui la tragedia che incombe sulla città non può più essere ignorata, e Zora Kočović, pittrice e insegnante, decide che è giunto il momento di mandare suo marito e l’anziana madre fuori dal paese, al sicuro. Lei, invece, non lascerà Sarajevo, il suo studio sotto i tetti della Vijećnica, i ragazzi che si aggrappano ai suoi corsi di arte come all’ultimo brandello di normalità, i suoi quadri che raffigurano i tanti ponti, simbolo della città della convivenza. Le ostilità non potranno durare più di qualche settimana, la tempesta passerà. Ma la tempesta non passa e l’assedio chiude Sarajevo in una morsa. I suoi abitanti rimangono senza comunicazioni, senza luce, senz’acqua, senza medicine: dalle colline attorno la città viene bombardata, spazzata dai cecchini, martoriata. Muoiono a migliaia; le lapidi, bianche, sottili, riempiono ogni angolo, prato, cortile. Spariscono giorno dopo giorno gli alberi e gli uccelli. Nel palazzo squarciato dalle esplosioni in cui Zora vive ormai sola, si è formata una vera e propria comunità di fratelli e sorelle d’anima che si appoggiano gli uni agli altri, affrontano insieme il loro mondo che si sta disintegrando, si reinventano di nuovo e poi ancora, nel tentativo di non perdere la propria umanità. Tutto ciò che Zora e i suoi amici hanno di più caro viene distrutto, esposto allo scempio dalla crescente violenza degli assalitori: al posto delle rondini nel cielo di Sarajevo volteggia la cenere, uno sciame di farfalle nere. Eppure, dopo che si è perso tutto, lì, può esserci ancora straordinaria bellezza.
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Una storia di redenzione di cui le parole fungono da espediente per poter trovare un posto tutto proprio nel mondo. Dovuto da una speciale predisposizione a scuotere e a scricchiolare l'anima di chiunque, planando lentamente fra le stanze polverose della mia coscienza, dopo una sfilza di letture di vario tipo.
Titolo: Ogni cuore umano
Autore: William Boyd
Casa editrice: Beat Bestseller
Prezzo: 15, 50 €
N° di pagine: 608
Trama: Che cosa spinge un essere umano a scrivere il suo diario intimo? Il bisogno impellente, a un certo punto della propria vita, di essere sinceri con se stessi? Di dirsi tutta la verità senza pudore, e gettare così finalmente luce su quegli aspetti della propria esistenza che non osiamo confessare neanche a noi stessi? Niente di tutto questo vale per il protagonista di queste pagine: Logan Gonzago Mountstuart, scrittore nato in Uruguay nel 1906 da madre uruguayana e padre inglese, e vissuto più o meno ovunque nel corso della sua esistenza. Logan Mountstuart scrive il suo journal intime per quello che lui ritiene lo scopo di ogni vero diario: venire a capo delle infinite personalità che compongono quello strano animale che è l'essere umano.
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Una storia romantica, bellissima che, accumulata in qualche zona segreta del nostro cuore, in una specie di limbo della memoria, è un urgenza imprescindibile della sete di coinvolgere ogni centimetro del nostro corpo. Un fiume che va nel mare, un satellite lungo la sua orbita che ci catapulta in un unico e indimenticabile viaggio.
Titolo: Norwegian wood
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 14, 50 €
N° di pagine: 380
Trama: Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli «altri» per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui. Murakami Haruki in uniform edition Super ET, con le copertine di Noma Bar e nota dell'autore.
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Come in tanti altri casi, anche in questo caso ho portato addosso il peso di un << errore >>, una delle cause principali delle azioni umane che hanno conseguito in una serie di diatribe, verbali e fisici, di cui ci si adorna o ci si spoglia come scontando una condanna.
Titolo: Metamorfosi
Autore: Apuleio
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 14€
N° di pagine: 624
Trama: Lucio, protagonista e narratore di questa storia, è in Tessaglia per affari e soggiorna in casa di Milone e Panfila, nota maga. Una notte spia una trasformazione della sua ospite e, nel tentativo di imitarla, si tramuta per errore in asino: potrà tornare uomo solo se mangerà delle rose. Intanto la casa di Milone subisce un saccheggio e anche Lucio-asino viene portato via. Passa cosi di padrone in padrone subendo ogni sorta di tormento, finché un giorno una visione della dea Iside gli indicherà come riacquistare forma umana. "Le metamorfosi" o "L'osino d'oro" di Apuleio, unico romanzo latino conservato integralmente, dà vita a una girandola di colpi di scena: racconti che si intrecciano, streghe, banditi, passioni amorose, adultèri, efferatezze, magie stupefacenti.












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Non ne conosco uno... Ottimo post, grazie
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