mercoledì, agosto 16, 2017

Gocce d'inchiostro: Shades. Jack lo Squartatore è tornato - Maureen Johnson

Titolo: Shades. Jack lo squartatore è tornato
Autore: Maureen Johnson
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 16 €
N° di pagine: 396
Trama: Quello in cui Rory Deveaux arriva a Londra dalla Louisiana è un giorno memorabile. Per Rory è l'inizio di una nuova vita in un collegio privato della capitale inglese. Ma molti se ne ricorderanno a causa di una serie di brutali omicidi avvenuti in tutta la città, assassinii raccapriccianti che riproducono gli efferati crimini commessi da Jack lo Squartatore oltre un secolo prima, nell'autunno del 1888.
Basta poco perché la "Squartatore - mania", si diffonda, ma la polizia ha in mano solo pochi indizi e nessun testimone. Tranne uno. Rory ha intravisto sul luogo del delitto l'uomo che la polizia considera il principale sospettato. Ma è l'unica. Neppure la sua compagna di stanza, che era con lei in quel momento, ha notato l'uomo misterioso. Perché solo Rory può vederlo? E, questione assai più impellente, che cos'ha in mente di farle, costui?
La recensione:

La vita sembrava davvero accidentale nella sua brevità, e la morte era la battuta finale di una pessima barzelletta.


La luce di una candela si spegne in una pozza di cera sulla quale galleggia una piccola fiamma azzurro pallido. Mi sono avvicinata a questo strano alone avvertendo il chiarore di una storia che non avevo visto più. Ogni cosa aveva il colore delle nude pareti. Il cuore pompava sangue, il respiro affannoso che si dimenava e contraeva nella gabbia toracica. Ho cercato di muovermi fra i meandri lattiginosi e grigiastri di questa storia, ma il mio corpo non ne voleva sapere. Ero in compagnia di Aurora, per gli amici Rory, la cui tragedia mi aveva annebbiato i sensi e i pensieri. Mi aveva trascinata sull'onda del necessario, in un sonno torbido e febbrile. Sapevo che, se l'avessi seguita, avrei fatto perdere completamente le mie tracce. Non rimarrà più nulla di me, pensai, quando mi immersi fra le pagine della sua storia.

L'autore di questo disegno che ha sapientemente curato ogni dettaglio, ogni rifinitura o discrepanza, è stato onnipresente. L'ho constatato diverse volte. Ho provato a "sentirla" nonostante la sua mancata presenza. Ha avuto un che di affascinante tutto questo. Qualcosa mi aveva indotta a recarmi fra le mura spoglie e ingrigite di un collegio privato della capitale inglese. E tutto questo ha avuto a che fare con il senso di insoddisfazione o mancato appagamento che hanno popolato le mie nottate miti, in questi primi giorni d'agosto.

Mi sono svegliata fradicia del mio stesso sudore e convinta che fosse il 1888 e che mi trovassi su una strada completamente deserta, perseguitata da un uomo che all'epoca si faceva chiamare Jack lo Squartatore. Il sangue sparso in milioni e milioni di vittime innocenti mi aveva portato via quel poco di ragione che mi rimaneva. Rido se penso che avevo deciso di visitare Londra senza alcun motivo. Mi sono trascinata nei suoi vicoli tortuosi consapevole che avrei potuto essere io la prossima vittima, anche se il mio corpo continuava a rimanere ancorato alla realtà. Tardi mi sono resa conto che la storia che ho letto fra le pagine di Shades è stata davvero emozionante, seppur alquanto semplice. Io mi ero fatta una certa idea di questa storia - Jack lo Squartatore ha sempre suscitato un certo fascino su di me - e l'autrice se n'era fatta una simile. Un'idea davvero molto bella, in quanto quando la sera mi mossi agile sotto la luce di lampioni a gas che si facevano sempre più tenui, strade buie e ombrose e un cielo luminoso, fulgido di stelle, scorsi una parte di me stessa, catapultata in una Londra toccante, magica, oscura, la cui energia è celata nella cosa in se. Con la quale è dipinta, è caratterizzata, tetra come un fiore smorto.

Meraviglioso. Ma cosa potrei farci pur di tornarci indietro? Qual'era la sua vera essenza?

Innanzitutto, ho avanzato spedita in una città che pullula di terrore persino di giorno. Sbalordita ho fissato un college londinese che inaspettatamente ha accolto una ragazza comune e l'acume di alcune regole, in una dimensione affascinante come un dipinto, in cui le notti si rivelano spettacolo di grandi sofferenze, così spaventose che indugiano persino nella testa. Dissolvendo la tranquillità, la pace dei sensi, spingendo al timore, alla paura nel cuore, afferrandolo e stringendolo nella presa salda del terrore.

La storia che la Johnson si porta dentro, l'eco di parole che con l'avanzare del tempo ho dimenticato, si intrufolarono rapidamente nelle stanze remote della mia coscienza.

Aprendo un varco nei recessi più reconditi, erigendo un castello di parole al quale in questi primi giorni di agosto, fra i duri ritmi di una vita frenetica e non proprio appagante, ho sentito come mie. Nella vana speranza di rivivere gli orripilanti omicidi di questo spregevole serial killer in prima persona, e tutto ciò cui credo di essermi persa. Frugando in mezzo a vicoli bui e orripilanti, come un animale selvatico, per trovarci qualcosa. La misteriosa e inspiegabile identità di un uomo, il cui soprannome - nel romanzo denominato Uomo del crimine - reca il presagio di una lenta sofferenza. Mentre la clessidra del tempo continua a scorrere, l'anima chiede risposte a domande la cui natura è sconosciuta. Schiva dal reale e dal possibile, come la lucentezza di una stella.

Un'autrice che ha studiato il soggetto con un certo interesse, immaginandosi nei panni delle vittime; una storia in cui il male non è un miraggio, un inganno o una fantasia ma qualcosa di tangibile, effettivamente reale, autentico; un mondo oppresso e oscuro come la notte, Shades è un romanzo che ha illuminato le stanze buie del mio animo, ma non come avrei voluto. Tuttavia, è un opera che mi ha permesso di vestire i panni di una ragazza dall'animo coraggioso e sensibile, curiosa e consapevole di essere entrata in un nuovo cielo di persecuzione, nipote remissiva, nobile ma indegna di ciò che possiede. Una storia oscura e suggestiva che lascia un impronta del suo passaggio, personaggi il cui animo ancora sonnecchia, un uomo malvagio e crudele che confonde il piacere con la morte, spingendo il suo spirito a desiderare che tutto sia malvagio.

Avvincente, romantico, emozionante ma silenzioso come la solitudine, alla fine, il bello della sua lettura, sta nella tangibilità di alcuni episodi in cui è ambientato. In un mondo senza armonia ne amore, che ha segnato i momenti più belli della sua lettura. Connettendomi a un livello così intimo da esserne poi travolta.

Valutazione d'inchiostro: 3 e mezzo 

2 commenti:

  1. Ciao Gresi! La figura di Jack lo squartatore mi ha sempre affascinata nella sua negatività, ma non ho mai letto questo romanzo perché sapevo che doveva essere il primo di una duologia o trilogia che in Italia è stata interrotta, ma se si può leggere anche da solo ci farò un pensierino.

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    1. Ciao, Beth! Io invece non sapevo fosse il primo di una serie ne che fosse stata interrotta 😊 te lo consiglio caldamente! La figura di Jack lo squartatore qui è davvero affascinante ☺

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