Ci sono romanzi che non li si riesce a interpretare. Sensazioni,
emozioni, in un primo momento sembrano come non esistere, come se in tutta la
vicenda non avessero avuto alcun peso. Questo, a mio avviso, è un elemento che
fa riflettere sulla natura artificiosa o infruttuosa di alcuni romanzi. E la
cosa più importante è quando ti imbatti in letture apparentemente semplici, ma
salienti. Salienti non per il contenuto, quanto per il ruolo che essi
effettivamente svolgono.
Mentre sfoglio l'esordio di Rebecca Coleman, ho ascoltato la
melodia che hanno sprigionato queste pagine imbrattando però ogni rimasuglio
della mia anima. Ebbene, si, perché trattasi di una lettura che fa riflettere.
Ci pone dinanzi a delle scelte in cui ogni cosa, qualunque persona o situazione,
sembra vaporizzare nell'atmosfera come fiati di vapore. Attorcigliandoci nella
sua fitta rete invisibile, tenendoci ben saldi alle maglie di una trama che non
possiede nulla di speciale ma che non danno alcuna parvenza di sopravvivenza.
Titolo: La scuola dei giochi segreti
Autore: Rebecca Coleman
Casa editrice: Baldini&Castoldi
Prezzo: 9, 90 €
N° di pagine: 346
Trama: Maryland, tardi anni Novanta. Nel cortile di una scuola steineriana, tra precetti di Rudolf Streiner, insegnanti irreprensibili e sciami di adolescenti, avviene l'incontro fra chi invece avrebbe solo dovuto sfiorarsi. Lei, Judy McFarland, è una maestra d'asilo quarantatreenne che da tempo ha rinunciato a se stessa, costretta fra i propri sogni arenati e una livida vita coniguale; lui, Zach Patterson è uno studente di sedici anni dalle maniere impertinenti, diviso tra una madre incostante e la gran fatica di essere il nuovo arrivato in città. Se il passo dell'amicizia a una relazione è breve, l'ossessione che li travolge è una caduta vertiginosa in un abisso di oscuri ricordi.
Casa editrice: Baldini&Castoldi
Prezzo: 9, 90 €
N° di pagine: 346
Trama: Maryland, tardi anni Novanta. Nel cortile di una scuola steineriana, tra precetti di Rudolf Streiner, insegnanti irreprensibili e sciami di adolescenti, avviene l'incontro fra chi invece avrebbe solo dovuto sfiorarsi. Lei, Judy McFarland, è una maestra d'asilo quarantatreenne che da tempo ha rinunciato a se stessa, costretta fra i propri sogni arenati e una livida vita coniguale; lui, Zach Patterson è uno studente di sedici anni dalle maniere impertinenti, diviso tra una madre incostante e la gran fatica di essere il nuovo arrivato in città. Se il passo dell'amicizia a una relazione è breve, l'ossessione che li travolge è una caduta vertiginosa in un abisso di oscuri ricordi.
La
recensione:
<<
Nulla può essere smarrito o perduto in questa vita. Non può essere distrutto
ciò che pervade il corpo. Nessuno può distruggere l'anima eterna. >>
Non
mi importava se la maggior parte delle recensioni fossero piuttosto negative;
non mi sono sorpresa affatto di accogliere nel mio cantuccio personale una
storia che non la si può definire propriamente pura. Né mi sorpresi quando,
giunta nel luogo in cui ciò accadde e percorso la strada insidiosa e accidentata
che July e Zac percorreranno involontariamente, dinanzi alla mia presenza era
divenuto l'anticamera dell'inferno, contenendo però nulla di apparentemente
visibile. Ebbene, se si osserva questa scuola sorgere da una vasta pianura di
alberi e pini, non si potrebbe definirla come luogo spiritualmente pericoloso o
inquietante. Nulla di così particolarmente interessante. C'è stato però
qualcosa di affascinante, magnetico, e la sola cosa che avevo in mente era
chiudere gli occhi ed entrarvi nel suo dedalo infinito.
Una
scuola in stile vittoriano non nasconde niente di così angosciante se non fosse
che nel suo grembo è saldamente ancorata alla storia di gruppi di anime la cui
vita si interseca a pericoli o ostacoli da cui non si potrà più tornare
indietro. Non si ha idea del tempo passato; se fosse notte di quel giorno
appena passato o l'indomani. Penso che la magia di certe storie dipenda anche
da questo. Forse si perde consapevolezza degli eventi, contatto con la realtà
circostante solo perché confidiamo di trovarvi qualcosa che possa sposarsi con
la nostra anima, o, per meglio dire, ci guardiamo attorno decidendo che non ce
né importa niente e che l'unico obiettivo era che il lettore condividesse la
storia con i suoi personaggi e niente di più. Questo era certo, la risposta è
sostanzialmente uguale, che lo si vede in una prospettiva o in un'altra. Del
resto, se mi sono trovata qui, voleva dire che da qualche parte qualcuno aveva
reclamato la mia presenza. Realtà o fantasia non sono termini relativamente
essenziali: non corrispondono a condizioni assolute del nostro essere. In
qualsiasi momento, la lettura di questo romanzo è stata per me entrambe le
cose. L'unica ragione per cui non ne sono ancora del tutto consapevole è che
non ho potuto trovarmi contemporaneamente in due luoghi.
Valutare
dunque l'ipotesi di alzarmi dalla mia poltrona preferita ed entrare nelle
stanze fatiscenti del romanzo di Rebecca Coleman è stato una di quelle scelte
che mi ha resa appagata di dove ero. Nel punto in cui avevo scelto di stare
comoda, soggiornare per qualche giorno, ora o minuto, scoprendo che mi era
piaciuto restare ad osservare il tutto con occhi attoniti, avvertendo il peso
di colpe o dolori come qualcosa di visibile al tatto.
Quale
vita aveva vissuto Judy? Non è affatto facile dare una risposta o trovare il
vero movente da cui si diramano le vicende di questa giovane insegnante, perché
a ella stessa appare come una cosa lontana. Ricordo la bellissima storia del
cacciatore e della nobildonna de L'amante
di Lady Chatterley con struggimento, consapevole in cuor mio che i suoi
personaggi vivranno per sempre nel mio cuore. Per sempre, così come tante altre
storie, tanti altri personaggi. Mentre adesso, sono stata proiettata verso un
nuovo mondo: ed io non ho potuto fare a meno di restarne ammaliata. Ogni cosa
sembra così irrilevante, dopo essere giunta all'epilogo.
Ripenso
ancora alle vicende e alle migliaia di parole che ronzano ancora nella mia
testa. Ripenso alla dolce ma sensuale storia d'amore cui sono stata
protagonista e mi rendo conto che storie di questo calibro sono importanti.
Quante cose affiorano da una semplice lettura, da semplici confessioni dettate
da un cuore giovane ma imprudente, ricordando come in gioco esercitano un ruolo
parecchio importante i sentimenti, giovane e impulsive premesse di un amore
apparentemente tranquillo ma illecito in quanto scandaloso e incomprensibile.
Tacciata di oscenità a causa dei vasti riferimenti espliciti di carattere
sessuale e alla descrizione di una relazione illecita fra una donna adulta e un
ragazzino di soli sedici anni.
Così
come il romanzo di Lawrence, La scuola
dei giochi segreti si affaccia nel panorama letterario promulgando interessanti
questioni in merito alla mancanza di prestigio, a un forte desiderio di
libertà, avvertendo il tutto come un angoscia interiore, un vuoto che nasce
cresce e va a piena maturazione nell'anima dei personaggi, avvertita dagli
stessi personaggi come una bellissima ostentazione del nulla, fedele agli
episodi imposti dalle situazioni in cui la capacità dell'autrice è stata davvero
straordinaria. Inusuale, ma densa e bruciante, montata nel vuoto, in un palcoscenico
illuminato artificialmente della vita.
Un
romanzo in cui alla fine Judy e Zac si rivelano esattamente per come sono;
figure di carta che hanno però un anima e un cuore che avvertono l'esigenza di
essere confortati o consolati e che percepiscono una realtà che presto li avrebbe
condannati. Una realtà che presto è divenuta loro e a cui hanno dovuto adattarsi
il più fretta possibile, in cui tutto ciò che li circonda appare più o meno assurdo.
La
percezione dell'aver perso tutto e di aggrapparsi all'unica idea o parvenza di
felicità, e un certo distacco dal mondo, infondono un senso di libertà assoluta.
E in un silenzio che devasta da dentro, in un mondo apparentemente calmo e piatto,
un vasto assortimento di citazioni letterarie o filosofiche in cui July e Zach
sperimentano le gioie dell'amore carnale attraverso un lento processo di
scoperta del proprio corpo, mentre July al contrario scopre l'amore in tutta la
sua meravigliosa essenza.
La scuola dei giochi segreti è un romanzo
davvero intrigante che ci parla di personaggi comuni che tuttavia vagano lungo
la riva dell'assurdo e dell'insoddisfazione. Una storia d'amore, di ossessioni
e follia che altri non è che una continua ricerca sull'identità interiore, romantico
e fortemente sensuale, che poggia sia sugli aspetti psicologi sia sugli aspetti
sensuali.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Molto interessante.
RispondiElimina;) come sempre, fammi sapere se lo leggerai o meno :)
Eliminache carino questo romanzo!
RispondiEliminaEh già ;)
EliminaNon conoscevo affatto questo romanzo ed ho visto che è stato pubblicato già diversi anni fa. La tua recensione mi ha molto incuriosita e l'atmosfera del libro mi attira molto.
RispondiEliminaNemmeno io, se non fosse per un'occasione pazzesca: il romanzo a soli 2, 90 € XD non potevo lasciarlo lì, e a quanto pare ho fatto bene ;)
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