mercoledì, marzo 06, 2019

Gocce d'inchiostro: Madonna col cappotto di pelliccia - Sebastian Ali

Sono stata in Turchia, una regione in cui non vi ero mai capitata, più lontana delle mie prospettive o preferenze letterarie, sfogando questa mia mancanza nella lettura di un romanzo bellissimo, intenso e profondo che ho divorato esageratamente senza rendermene nemmeno conto. Ho camminato in una città, in un luogo rurale alquanto affollato, ma misero e sporco che, assieme al protagonista, solo e immerso nei suoi pensieri, senza curarsi delle cose intorno, inconsapevolmente allaccia un rapporto di amicizia con un suo amico lavoratore che, una mattina di fine luglio, gli cadde il mondo addosso.
Che cosa potrà esserci di così bello nella confessione sussurrataci da questo uomo comune? Apparentemente niente che lo si possa definire speciale, ma ricco di pathos, sentimento che, in un primo momento, destabilizzano e, in un secondo, annientano lo spirito. Raif Effedi rimase scioccato dal quadro di una donna comunemente seduta, ma avvolta in un bellissimo cappotto di pelliccia. Alla fine non fa nessuna differenza se ella è coperta, ricca o sposata; tutto ciò che si desidera, perlomeno che io ho desiderato, è riconoscersi tra la folla concedendoci così l'opportunità di far sentire anche la nostra voce. Una voce che ha riconosciuto questa storia esattamente così com'è, serbando il ricordo speciale della loro compagnia come un talismano prezioso.

Titolo: Madonna col cappotto di pelliccia
Autore: Sebastian Ali
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 16 €
N° di pagine: 209
Trama: Ci sono incontri casuali in grado di segnare un'intera esistenza. E ci sono storie che restano segrete per una vita intera ma poi, una volta raccontate, fanno il giro del mondo. Quando ad Ankara, negli anni Trenta, un giovane conosce sul posto di lavoro Raif Effendi, viso onesto e sguardo assente, è subito colpito dalla sua mediocrità. Man mano che i due entrano in confidenza, questa prima impressione non fa altro che ricevere conferme; schernito ed evitato da tutti sul lavoro, Raif viene maltrattato persino dai suoi familiari. Quale può essere la ragione di vita di una persona simile? Quale, se c'è, il segreto dietro una vita apparentemente inutile? Il taccuino di Effendi, consegnato in punto di morte al collega, contiene le rispsote, raccontando una storia tutta nuova: dieci anni prima, un giovane e timido Raif Effendi lascia la provincia turca per imparare un mestiere a Berlino. Visitando un museo, rimane folgorato dal dipinto di una donna che indossa un cappotto di pelliccia, e ne è così affascinato che per diversi giorni torna a contemplare il quadro. Finchè una notte incrocia una donna per strada: la stessa donna del dipinto. Maria. Un incontro che gli sconvolgerà la vita.

La recensione:

Le persone riescono in qualche modo ad abituarsi a ciò che fino a qualche tempo prima ritenevano intollerabile. Anch'io sopravvivrò … Ma come? Guardo al futuro e tutto quello che vedo è una vita di crudeli tormenti! Ma troverò il modo di sopportare … Proprio come ho fatto fino a oggi …

Sono davvero entusiasta di aver stabilito un certo contatto, realizzato un legame solido e profondo con questo autore, e i suoi splendidi personaggi, in quanto l'incontro ha sortito l'effetto desiderato, e in definitiva mi ha piuttosto scossa. Perché sebbene della Madonna col cappotto di pelliccia ne avevo sentito parlare, avevo letto recensioni o commenti entusiastici la mia attenzione è stata destata solo questo terzo mese del nuovo anno, non potendo fare a meno di pensare, mentre adesso riporto queste poche righe, che il romanzo di Alì fosse ovunque, un allusione nel caos fantasmagorico di suoni luci o colori, parlandomi, diciamo così, per eufemismi, come se tentasse di comunicarmi qualcosa che ancora non voleva esprimermi chiaramente. Certamente, i protagonisti di questa storia sono stati più che amichevoli. Eppure è stato lo scialbo Raif Effendi a colpirmi dritta al cuore. Ecco spiegate le mie motivazioni per cui della sua storia e del suo tormentato amore ne tesso elogi, a una manciata di ore dalla mia ultima lettura.
Sarebbe potuto essere diversamente? Sarei rimasta per ore e ore in sua compagnia. Per solitudine? No, di certo. Per il suo essere dolce e allo stesso tempo drastico. Romantico e tragico. Fino a qualche tempo fa la sua vita rientrava in un unico e preciso piano; lavorare, tirare avanti con una misera paga. Dilettarsi ogni tanto con la lettura di qualche romanzo ottocentesco tedesco. Sarebbe assurdo interpretare la sua indisponenza a chi lo incrocia per le strade, o peggio, chi lavora in sua compagnia, come un irresistibile desiderio di abbandonarlo a se stesso. Non a caso ha sempre condotto un'esistenza solitaria, evitando qualunque contatto umano. Ma, un giorno, un gentiluomo, infrange il suo ermetico scrigno, perché comincia ad interessarsi a lui e alla sua storia. Si, perché sebbene sia consapevole di chi ha davanti, è desideroso di conoscere la sua identità. Ciò non toglie che potrebbe nascere un forte sentimento di amicizia. Ci vuole solo una bella dose di pazienza.
Quando il nobiluomo seppe che era giunto il momento di conoscere Raif Effedi, mi sono resa conto che poteva trattarsi di un enorme dilemma. Effedi non era il tipo di persona che concedeva opportunità di avvicinamento. Per quale motivo avrebbe dovuto avvicinarsi proprio con lui? Un attenta osservazione, gli permisero di eccepire. Del resto Effedi era un uomo comune, cosa poteva esserci di così spaventoso o preoccupante? Si tratta forse dalla consapevolezza che giorno dopo giorno si vede precipitare in un lungo abisso da cui non se ne scorge la luce? Forse da allora visse con la consapevolezza di stare affogando.
Le vicende narrate in questo piccolo libriccino non possiedono niente di speciale da etichettarlo come il romanzo del secolo, ma la storia che si porta dentro Alì fa subito pensare ad altre storie, altri romanzi, alle mie imprevedibili impennate letterarie nel cuore della notte. In un bosco di abeti, fra le viuzze di una città completamente devastata e distrutta, nel cuore di personaggi in cui quasi sempre si ergono, nitidi e puliti, un tempio di notizie. Tutt'attorno gruppi di funnamboli falliti o realizzati che camminano nel sentiero insidioso della vita, e che, per casi o eventi fortuiti, acquisteranno un certo spessore.
Rientra in questa categoria il bellissimo Madonna col cappotto di pelliccia che, indimenticabile e travolgente sin dalle prime pagine, è uno spaccato temporale in cui le vicende di uomini comuni si intrecciarono alle mie, destando il mio interesse, lasciando un solco profondo.
Nei primi anni del Novecento, un traduttore turco, amante dei libri e della letteratura tedesca, proveniente da un ambiente povero e liquamoso, vide la conoscenza di un suo sovrapposto come un modo per capire il mondo. Reif Effedi, povero e incompreso lavoratore che fu un icona di cultura e interesse per questi. Da lettrice che ama profondamente i libri e la buona letteratura, lo avevo "amato" così com'è. Consapevole che la mia presenza non sarebbe stata gradita, imperscrutabile, ineccepibile, conduttore di una vita banalissima, insulsa, impossibilitato e incapace di guardarsi attorno pur di non sentirsi più solo.
Nessuno lo conosceva. Io, così come il gentiluomo di questa storia, lo conobbimo in un momento imprecisato della nostra vita, condividendo la sua triste storia. Ma soprattutto vivendo un sogno d'amore straordinariamente profondo, intenso, e che nella sua scialba vita ebbe una certa importanza. Folgorato dalla figura quasi evanescente e intoccabile di una giovane donna, in mezzo a una folla di poveri scalcinati che non hanno dato ne voluto dare peso a ella. Aggregato solitario atterrato su un pianeta di cui non se ne sente  parte, con un discreto bagaglio culturale, una certa importanza nella società.
Naturalmente c'è stato qualcosa di trascendentale, quasi inspiegabile, che ha reso ai miei occhi questa lettura bellissima. La mia prima esperienza letteraria con questo autore, contemplando il suo modo di scrivere e osservare il mondo come sollevando un velo invisibile, le sue oscillazioni, le sue imposizioni, è un surreale dramma di un uomo solo e incompreso che si aggrappa all'idea dell'amore pur di sopravvivere. Dilettante nel relazzionarsi con gli altri, amico d'inchiostro genuino e bonario di cui considero la sua storia una piacevole eccezione. Indagine a camera chiusa di un uomo amante delle arti e della letteratura, pietra preziosa e bellissima realizzata su uno sfondo impressionistico, sudicio, che altri non è che un estrema conseguenza su quello che la vita ogni tanto riserva a uomini così sfortunati, proprio come il signor Edditt. Una gioia incontenibile e inspiegabile nell'interpretare il linguaggio segreto del cuore umano, che ha sprigionato una musica straordinaria da cui ho letteralmente attinto dalla sua fonte. Dal suo cuore.

La maggior parte delle persone passano questo mondo del tutto ignare. Un'anima si manifesta solo quando trova la sua gemella e non ha più bisogno di confrontarsi con gli altri, con l'altrui razioncinio e gli altrui calcoli … Solo allora cominciamo a vivere veramente - a vivere con la nostra anima. In quel momento tutti i dubbi e l'imbarazzo vengono accantonati, e le anime superano ogni ostacolo pur di lanciarsi l'una tra le braccia dell'altra.

Valutazione d'inchiostro: 5

4 commenti:

  1. Ciao Gresi, non conoscevo il romanzo ma la storia mi sembra davvero molto bella :-)

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  2. Ciao Gresi, nonostante non sia il mio genere mi piacerebbe leggerlo e mi sembra davvero una lettura imperdibile =)!!!

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    1. Come puoi vedere a me é piaciuto. Ti consiglio di dargli una possibilità; secondo me potrebbe piacerti :)

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