martedì, dicembre 31, 2019

The Best Books of... 2019 Un anno pieno di parole: Carta e inchiostro

 Un anno di letture, sogni e passioni è trascorso quasi per tutta la sua durata su una piccola ma morbida poltrona foderata in pelle, cibandomi di quelle storie, quegli autori che avevo sentito parlare bene ma che non conoscevo. Prima di approcciarmi ad una nuova lettura, o al suo autore, mi ritrovo sempre lì, sui miei passi, a riflettere sul da farsi. Se valga o meno la pena spendere del tempo prezioso presso qualcosa o qualcuno di sconosciuto che, alla fine, potrebbe non soddisfarci pienamente. Fortunatamente per me, questo 2019 letterario è stato alquanto soddisfacente, entusiastico, e in certi momenti ho creduto persino si trattasse di semplice fortuna. Nonostante tutto, non nascondo una certa sorpresa, le cocenti delusioni, a eccezione di tre o quattro romanzi, sono state lontane dal mio personalissimo cerchio, ed ecco che, sul finire dell’anno, mi approccio a riporre quelle che altro non sono che le migliori letture.
Qui, però, viene il bello, in uno di quei momenti in cui le novità sopraggiungono quando meno te lo aspetti, ed io non posso non sentirmi coinvolta. Uscendo così dalla mia confort zone, ho preso parte alla bellissima iniziativa di Il mondo di Simis, e stilando una lunga lista di titoli e suddividendola in diverse categorie, ho così risposto ai richiami di questa piccola sfida avanzando impetuosamente verso il suono della sua voce.
Quanto mi piace prendere parte a questi piccoli giochini letterari! Mi è stato aperto un cancello invisibile, e con un semplice invito mi ha spinta ad entrare. C’è una vasta scelta, una varietà di gusti e pietanze, romanzi che rispecchiano il mio animo, altri che mi hanno guardato dentro. Mi hanno vista esattamente come mi vedono in pochi. E non parlando, ma semplicemente toccandomi, mi hanno compreso, oppresso nella loro stretta ferrea rendendomi orgogliosa e onorata della loro presenza.





Miglior classico:

Meraviglioso quadro famigliare che supera ogni avversità o pericolo. Una vittoria personale in cui predominano il perdono, il rancore, la compassione, ma anche l'amore, l'amicizia, il desiderio di essere integrati nel mondo degli altri.




Indagine a camera chiusa di un uomo amante delle arti e della letteratura, pietra preziosa e bellissima realizzata su uno sfondo impressionistico, sudicio, che altri non è che un estrema conseguenza su quello che la vita ogni tanto riserva a uomini così sfortunati proprio come il protagonista.


Un perfetto sogno romantico, che poi tanto romantico non sembra, personale, empatico e sensibile che rifiuta un mondo in cui l'amicizia, il Fato prende il sopravvento, anche se forse il corso del tempo non ci dà altra scelta.



Introito sostanzioso e discreto nel farci un’idea alquanto chiara sul processo impuro della vita, miscelati mediante alcuni aspetti biografici, da cui tuttavia si può cogliere una certa “ironicità”.







Opera radicata nel territorio dell'immaginazione urbana e negli spazi urbani, in cui fa da sfondo una Londra distesa in una cappa di sporcizia, tributo oltreggiante e dannoso che rende quasi giustificati a rinfacciare a denti stretti il male subito.







Opere che nella loro brevità sono delle meraviglie, il cui gemito ha eco in qualcosa di universale. Inno all'individualità, alla totalitaria perdita della speranza, della giovialità, della coscienza che induce a tralasciare ogni consueto esercizio. 


Romanzo che rievoca la libertà sopita dalla stoltezza, dalle inutili convenzioni sociali, che ha trovato compenso nella caratterizzazione di ogni membro, specialmente in Thomas e Tony, nello splendore di ideali letterari dove la natura stessa è arcaica, come la rude architettura di un palazzo.

Volume di racconti e storie che a sua volta contengono storie crude, surreali e allo stesso tempo reali, lenti o veloci, sincopate o frenetiche, che tuttavia sono una girandola di dettagli, contorni, sfumature, ombre impregnate di malvagità. Pezzi di vita di anime che vagano in un deserto di domande che non hanno mai avuto una risposta, e con prospettive nebulose per il futuro, che mi hanno incuriosita e interessata inaspettatamente. 



Basato su una visone contorta delle cose, sul concetto di natura opprimente, che è gettata sui nostri cuori da una crudele legge naturale: emozioni che in un certo senso ho atteso. 






Non si discosta dall'idea di tristezza o rammarico che suscitano le sue pagine. Qualunque forma di gioia o contentezza è un soffio di vento che a malapena si riesce ad avvertire.





Tributo oltraggiante e dannoso che rende quasi giustificati a rinfacciare a denti stretti il male subito. Il mondo descritto è parte di un globo in cui gli individui si lasciano andare allo scorrere inesorabile del tempo, ma che accoglie nel suo grembo gruppi di anime pure ma dilaniate che devono adattarsi, accettare quel poco che la vita gli riserva. 



Miglior romanzo dispotico:
Opera che si interroga certi importantissimi quesiti in cui l'autore, scrutando ampiamente l'anima di ogni suo figlio di carta, prova un'improvvisa, entusiastica forma di empatia, conforto o comprensione che la società del secolo di certo non avrebbe compreso.
Trattato realistico che descrive la vita con poesia, intimità, introspezione, ferite dell’animo ancora aperte in cui inevitabilmente ci si sente partecipi.







Un romanzo che appare semplice, ma che, in verità, cela una miriade di significati. Assimilazione del processo di natura predominante sulle donne che produce un'infinità di domande a cui non ci verrà data una risposta, perlomeno non nell'immediato.





Anime vagabonde che assistono allo spettacolo ripugnante della guerra, ma che, grazie alla scrittura, umanamente divengono più forti. Poiché oppressi dalla volgarità e dalla banalità del mondo circostante, impazienti di fuggire, infelici, dominati da moti di freddezza e ripugnanza. 

L'arte dello scattare fotografie, dell'immortalare svariati momenti di vita, la danza vivace dei polpastrelli, il loro delizioso pulsare sui tasti, tutto questo ha avuto un chè di affascinante. Intriso di una massiccia dose di mistero, che per certi versi rallentano e appesantiscono l'andamento della lettura, rievocazione perfetta degli anni ruggenti di una delle più belle epoche del secolo.



 Uno spettacolo a dir poco fantastico, coinvolgente e sconcertante in cui ogni zona è stata fonte di malessere. Una luce sinistra che è una spiegazione, un idea affiorata dal nulla. Un oscuro pozzo da cui non si desidera altro che toccare la luce, imbevuto di frammenti dell'esistenza umana.





Forte testimonianza che si è espansa oltre le pagine, al di là della realtà. Meccanismo ordito con diligenza che nasce e matura nel momento giusto e che ha visto diffondere il sapere di un altro mondo, di un'altra cultura come qualcosa di straordinariamente universale.

 
Riaffermazione sull’importanza che l’ordine delle cose, spesso banali e inutili, sfocino in tensioni o conflitti, di fronte all’instabilità e alla paura.







Viaggio infinito in cui realtà e finzione si mescolano e in cui ci si muove parallelamente fra due mondi che sono uno il riflesso dell’altro. Metafora delle paure che agitano la coscienza umana.





Ribellione sociale in cui sono messi a nudo parti dell’anima di chiunque e quella della società – incastrati perfettamente che si consumano nella quotidianità, nell’inutilità del tempo. Romanzo di rivolta complesso, dilaniante, straziante, malinconico, introspettivo che non raggiunge il nostro cuore, bensì la nostra testa.

È una storia che inevitabilmente sottrae la felicità, e che ti costringe a compiere profonde riflessioni, limitandosi ad essere una semplice via di transito per se stessi. Una storia che trasmette estraneità, vulnerabile, introspettivo e attento intrappolato nel buio in cui la nozione del tempo traballa come un vagone su un asse in equilibrio precario.




Miglior romanzo fantasy:
Una storia che è inzuppata di una libertà emotiva che ha elevato la mia anima verso il cielo. Gioia, entusiasmo, assuefazione erano un connubio di emozioni nel constatare quanta passione, quanta magia, vi è celata fra le sue pagine in cui inconsapevolmente ci si aspetta qualcosa che non si ha poi intenzione di lasciarsi andare, Tradurla in termini riconoscibili, colpendo dritto dritto al cuore.



Se è mai esistita una saga di ben 13 libri così unica e indimenticabile, la singolarità è uno dei tratti distinti di questa lettura.

Sistema metaletterario che esordisce in maniera alquanto funzionale. È un esempio di come il fantasy moderno, influenzato dai social media e dalle novità del tempo, ci sottopone a un intervento di scrittura su un mondo realistico, vacuo e ombroso, smistato in situazioni di diverso tipo per quasi tutta la durata del romanzo.

Questo secondo volume, infatti, mette le domande, le paure che attanagliano l’individuo da parte, come cianfrusaglie sparse in una valigia, ponendoci nella condizione se essa sarebbe mai giunta ad un punto cruciale. 






linfa di una generazione di uomini e donne lontani dal nostro cerchio che filtra incessantemente ammassandosi goccia dopo goccia, secolo per secolo. In una fiumana di vizi, dispetti, intrighi, segreti celati dal tempo e non ancora svelati in cui la magia di cui ci parla l'autrice è parecchio diversa a quella di cui sono abituata, ma massima di vita per tutti. 

Mera parvenza, il pallido riflesso di uno specchio; oggetti che testimoniano ed evidenziano l’anima di chiunque, inzuppata da fasti e tragici eventi. Piccoli ma non inutili elementi che non si notano tanto facilmente nelle classiche storie per ragazzi, da quand’è che la mia coscienza si è arricchita notevolmente, mio onnipresente alloggio. 



Miglior historal:
Un trionfo di bellezza, un certo amore per le arti e la mitologia, uno sciame di personaggi che si sono mossi con una certa velocità alla ricerca di un sentimento che forse non esiste nemmeno, appostati qua e là, è un poema romantico, sensuale e seducente da cui però traspare una certa incertezza, un certo abbandono.




In un luogo in cui tutto ciò è caotico e superfluo, non resta nient’altro che l’immobilità, il sentirsi vulnerabili. L’uomo infatti durante il corso della sua esistenzsa si prepara a vivere una condizione ineffabile, movimentata, colta di responsabilità in cui lo svago o il diletto stonano con la natura ambiziosa dei personaggi.

Miglior romanzo mistery:
Storia che insegna di non girovagare mai, con spensieratezza, fra i meandri più oscuri della mente umana né avanzare verso un baratro e non scorgere più la luce, quando ci si macchia di crimini che in un certo senso non ci appartenevano. Eppure, esattamente come nei romanzi di Wulf Dorn che amo tanto, la mente umana è sempre stata per me oggetto di grande fascino.




Rappresentazione perfetta di una Barcellona che diviene oggetto d'attrazione per una serie infinita di personaggi e il terreno ideale per l'indagine accurata del rapporto fra l'esistenza e la sua rappresentazione fra letteratura e vita. Un vaso di Pandora contenente verità fondamentali che pochi individui sono in grado di comprendere.

Una storia che ha dell’intensità, della dolcezza, nell’affascinante e affannosa ricerca di scovare la propria natura artificiosa e trovare la pace. Dotato di una forza devastante con la quale è stato costruito niente di memorabile, ma che fa scivolare impunemente nei cuori degli algidi protagonisti. Inebriandoci della loro essenza, del loro aspetto, dei loro modi gentili in cui il Tempo è una costante. 


Storia a cui è stata donata la vita. Ha aperto una porta sull'anima, e ci ha invitato ad entrarci letteralmente dentro. Composto mediante una melodia meravigliosa che catapulta in un epoca in cui ho sempre desiderato viverci, inducendomi a provare quelle emozioni indefinibili che prendono quando leggo storie straordinarie come queste. 



Miglior romanzo di narrativa:

Un romanzo che altri non è che la vivida testimonianza di fatti realmente accaduti, e in cui io, comune mortale, sono arrivata a ripescare pezzi di letteratura che avevo dimenticato quasi del tutto. Letto come tentativo per scovare frammenti di vita di nobili figure che hanno lasciato un segno, opera che ho accolto con un certo entusiasmo e che, medesimandomi, mi ha permesso di vivere e scoprire realtà o isolotti letterari che a mio avviso ognuno di noi dovrebbe leggere almeno una volta nella vita.

Prototipo di peccati dell'anima, sensi di colpa verso un passato che non si può annullare, sensi di colpa verso un futuro utopico che non ci sarà mai, e che giustifica i rapporti illusori, sereni fra famiglie paragonandoli a gruppi di soldati in guerra contro un paese straniero.


Storie diversissime fra loro, ma che richiamano costantemente il passato e che recuperano, ancora una volta, ciò che è stato perso nel tempo. Scritto in un momento di pura e insana felicità, lungo la vetta di un promontorio nel quale è stato possibile evidenziare l’emotività individuale, storia drammatica e intensa che ha una sua importanza simbolica e non metaforica che, mediante la redenzione di colpe che non ci apparterranno del tutto, si oltrepassa fra diverse difficoltà pur di rinascere. Avvolti come in una coperta di avvolgente surrealità che inorridiscono ogni cosa, la tranquillità di chiunque, differenziandoli dagli altri proprio come la Howard li rese ai suoi scopi.

Una storia che ho riesumato dalle soglie del tempo che, scomparsa dalla mia memoria per qualche tempo, è ora ricomparsa prepotentemente riassumendo la vita della bella Kitty e dei suoi "amici". Storia intrappolata nella ruggine dell'abitudine, del dovere, del decoro, che prevale nel ricordo dell'amore corrisposto e non fra due anime.





Una storia che dilania letteralmente il cuore. Uno schiaffo che ancora brucia sul viso. L'anima stessa così pesante e insopportabile tanto è tenebrosa, netta, malvagia, senza passaggi o mezze misure, incrociata mediante oscurità che conferiscono una certa confusione, una certa inquietudine come la lettura di un necrologio o un sommesso borbottio.







Una lettura davvero bellissima, sensazionale ed emozionante che, in una dolce confusione dei sensi, trascina in attimi di vita comuni, fuggendo nella veridicità delle cose. Nel fantasmagorico teatrino messo su dalla stessa Mame che potrebbe generare una certa confusione, in una semplice e malconcia enciclopedia o in un tacito contatto di sentimenti e amore, col cuore ammutolito e deliziato dalla sua pienezza.





Un trattato terribilmente realistico, sentimentale e seducente, persino tragico, che fa sorgere le riflessioni più profonde dell'animo umano. E che, camuffandosi fra le mura di un mondo ombroso e sentimentali, descrive situazioni crudelmente veritiere, quasi ingiuste e crudeli, che inevitabilmente inducono a immergersi in profondità nell'inconscio dei personaggi.



Lettura che consuma letteralmente da dentro, che tocca qualcosa che ti addolora. Gridi disperati di uomini soli e insoddisfatti, tristi, soli e poco inclini alla positività, scritto con frasi che sono state pescate dal dentro della nostra anima, con quell'accumulo di ricordi e percezioni che l'autore si porta nel corpo e che, in un modo o nell'altro, mi lasciano boccheggiare. 




Racchiusa in una tenuta invasa dalla vegetazione, l'anima di questa opera fa trattenere il fiato per il suo essere coinvolgente e appassionata. Romantica, bellissima e seducente che giunse in sordina, e mi rese protagonista di una vicenda che fluttua nel mare della coscienza sempre più vasto. 



Un quadro brillante, visionario, affascinante e introspettivo che si muove mediante i gesti impulsivi di due anime affini ma solitarie, irrimediabilmente insoddisfatte. Un labirinto di parole, confessioni dell'anima, passioni del cuore allestito dallo stesso Capote, alterego nella figura di Fred, in cui ci si appassiona a tal punto che ci si mostra compiacenti, desiderosi di elargire qualunque aiuto possibile. 

Harem segreto che ci impedisce di sfuggire dalle trappole della vita, toccando le corde più sensibili del nostro animo, sentendoci più vicino, solidali, comprensivi con gli altri. Non trovando così nella lettura quel rifugio che ci dà protezione e garanzia, ma qualcosa che limita la libertà. E che nemmeno la vita in generale può aiutarci a scovare. 
Un viaggio che continua oltre la carta, e a cui non ho assegnato il massimo dei voti semplicemente per la visione pessimistica che l’autrice riserva ai suoi personaggi. La vita sa essere crudele ed egoista, talvolta, ma sotto sotto ogni tanto può anche riservarci sensazioni positive da lasciarci senza parole. Conflitti interiori che potrebbero donarci una visione più ampia di noi stessi. 
Massima della letteratura moderna ed inglese, che rientra nel sentimentalismo di quelle opere i cui protagonisti sono anime alla deriva che si trascinano quasi sempre nel fango, nella crudeltà, nell’innocenza, è uno squarcio di luce che ne risalta le tenebre. La Tartt, a questo proposito, ha dipinto un quadro bellissimo ma non perfetto che non si discosta dall’idea di tristezza o rammarico che suscitano le sue pagine, in quanto ogni forma di gioia o contentezza è un soffio di vento che a malapena si riesce ad avvertire. E un po’ di felicità è ciò che tutti noi bramiamo, come se in attesa di un miracolo.

Miglior romanzo thriller:
Ritratto decadentistico di un uomo la cui vita ben presto diverrà un vero e proprio incubo, intento a comporre un diario di delitti e crudeltà. Viaggiatore perenne di una tenebra che non ha più alcuna via di uscita, incrociata a una certa oscurità che hanno conferito una certa inquietudine, un oppressione che trascina sino alla fine.
Opera i cui protagonisti sono figure recise, solitarie, quasi folli, dalla personalità vivacissima, dominati da un istinto disumano che si mescola ai grandi conflitti interiori della letteratura classica che io amo particolarmente.
Opera che si impossessa della coscienza umana: l’uomo vaga lungo una strada di cui non conosce ne l’inizio ne la fine, ma solo così imparerà dai suoi errori. E da qui, per l’appunto, deriva il mio fascino, la mia ammirazione nei suoi riguardi. che mi intrappolarono in una morsa, in qualcosa che oscilla fra il reale e il possibile che non ci darà un attimo di scampo.

Queste dunque le migliori letture, suddivise in categoria dell’anno. Ammetto di non poter essere più soddisfatta, sebbene di letture non propriamente piacevoli ce ne sono state.
Eccoli, infatti, in tutto il loro splendore:


Dramma quotidiano e ripetitivo di due adolescenti che ai più romantici potrebbe apparire come una triste fiaba d'amore. Una fiaccola la cui scintilla è fievole, non divampa come pensavo. Un romanzo che ci parla di solitudine, conosce la malinconia, il dolore di chi non è completamente soddisfatto della vita.
Una storia in cui si cerca continuamente la libertà, ristabilire l’equilibrio fra i diversi popoli, ottenere una felicità mancata non addetta alla mentalità del secolo. L’autrice ha scritto questa storia traendo ispirazione da una storia realmente esistita, dove non c’è effettivamente una spiegazione fondata da dove o da cosa provenga questo suo forte interesse. Non evidenziando completamente le tribolazioni a cui dovranno incorrere le protagoniste, e che le distinguono dall’altro sesso, dall’alta società, ne sapendo ‘guarire ‘ le innumerevoli stati di tristezza o insoddisfazione con un epilogo triste e malinconico che non cambia né modificherà alcunché.

Genere di storia che attira per la bellissima cover con cui è rivestito, ma disgraziatamente per me non ha travolto nel suo essere in cui brandelli di ricordi, giudizi comuni, segreti inconfessabili, vaghe decisioni, interrogativi, si srotolano senza alcun senso. Senza alcun fondamento. Sebbene il messaggio sia davvero molto dolce. Impedendoci così di soggiornare a lungo frai vicoli tortuosi di Londra, indifferente alla catena di eventi che non hanno concesso alcun umorismo, alcun emozione. 




Una cocente delusione poiché avrebbe potuto essere dotato di una voce tutta sua che non solo avrebbe frusciato fra strade polverose e malridotte, né insinuato nelle gallerie del mio cuore riecheggiando in altre e alte importanti postazioni. 





Sebbene ricco di dettagli che ne esaltano il tono simbolistico, non si accorda con gli strumenti nascosti nel mio animo. Si discostano ampiamente dalla concezione di bellezza o ammaliamento, poichè il risultato è una fiaba oscura di sussurri e sospiri la cui morale ha un che di amorfo, ambiguo e che, quando giunse alla fine, non poté meritarsi nemmeno quell'applauso soffocato che, anche se in minima parte, ha messo a nudo la mia anima. Scoprendo delusa il contrario, umanamente e volutamente isolata  da ciò che in futuro riguarderà Shirley Jackson. 

Nonostante abbia una struttura, questo romanzo è un contenitore di ricordi e squarci di delicati pensieri che prendono vita, mediante una serie di ragionamenti che nascono dall’esperienza di se stessi e del mondo. Ma riflettore di un vuoto raccapricciante che fa riscontro del terribile cosmo dell’anima di chi legge, è una storia che alla fine si è rivelata infinitamente lontana dai miei presupposti, dai miei concetti individuali, da qualunque forma di miracolo che presto o tardi dovremmo andare incontro.


Come sono andate le vostre letture, invece? Nel frattempo, vi abbraccio e vi auguro un  felice anno nuovo!




16 commenti:

  1. Mamma mia quanta roba! Ottime scelte comunque!

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  2. Wow, molti li conosco, soprattutto i classici letti negli anni, ma anche molti degli altri, però è veramente una lista fantastica, che mi ricorda che devo anche recuperare alcune letture.

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  3. Una bellissima infinita lista di titoli, alcuni non li conosco, di altri ho visto i film e vorrei tanto leggerne il libro... belle scelte. :)

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  4. Quanto leggi, e quanta roba bella!

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  5. Oddio ma quanti bei libri, alcuni conosciuti e altri no. Nuove ispirazioni di lettura per questo 2020, fantastico. Se ti fa piacere passa da noi per leggere le nostre: https://www.dreamageblog.it/2019/12/28/the-best-book-of-2019/ ne saremmo più che onorati

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  6. mamma mia quanti libri! Alcuni li conosco, alri me li segno

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