Dal principio, la fine di un mese sortisce quasi sempre un certo fascinoa. Inconsapevolmente, gli autori che hanno affiancato la mia avanzata lenta in trenta e intensissimi giorni avevano varcato la soglia del mio piccolo angolo di Paradiso senza chiedere nulla in particolare. Ed io, cercando di dare un senso alle parole di un libro aperto sfogliato dal tempo davanti agli occhi del mondo, ho fatto un bellissimo viaggio in luoghi che disgraziatamente conosco solo per sentito dire, ma che serberò e custodirò gelosamente. Ho passeggiato così in compagnia di uomini soli e contriti alla ricerca della propria identità e dei ricordi di un amore non ancora sopiti dal tempo, mi sono sforzata di concentrare l'attenzione su quello che ho effettivamente provato, sentito, finchè ogni cosa si conclude e ciò che ne resta sono i ricordi. Le emozioni o sensazioni che una determinata lettura mi ha trasmesso, così bene. Con quelle ottenebrante desiderio di comprendere il mondo, osservarlo con altri occhi, riporre i miei pensieri su carta come quel battesimo magico che mette in relazione due mondi, quello intimo o personale e quello della realtà, riponendo queste poche righe penso che quella delle TBR è una dottrina filosofica che non tutti abbracciano, ma che a me sortisce sempre effetti benefici. Perchè, in linea col mio temperamento, col mio essere precisa, disciplinata, equilibrata, programmare una bella piletta di libri che in un mese mi impegnerò a leggere, è una forma d’abbandono da cui difficilmente potrò mai sfuggire. Non ne conosco le ragioni, nè voglio conoscerle e anche questo settembre, questo nono mese dell’anno, mi vede pronta a guardarmi dentro con gli occhi di altri, voci sconosciute e non che in un modo o nell’altro vivo quasi sempre sulla mia pelle come una bellissima esperienza.
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Questa Donna Eterna aveva stabilito delle regole e i cui << spettatori >> non avrebbero dovuto fare nient’altro che adattarsi. Quel poco che ricordo mi ha donato un'immagine splendida, ma dimenticabile. E presto o tardi questo testo sarà nuovamente vissuto..
Titolo: Lei, la donna eterna
Autore: Rider H Haggard
Casa editrice: RBA
Prezzo: 9, 90 €
N° di pagine: 322
Trama: Che Lei non muoia mai è testimoniato non solo da questo omonimo romanzo di uno dei capostipiti del genere fantasy, scritto nel 1887, e che ha venduto ottantatré milioni di copie, tradotto in quarantaquattro lingue, e in italiano apparso per la prima volta nel 1928 con il significativo titolo La donna eterna. Lei non muore mai perché ha certamente ispirato tanti autori che si sono cimentati in opere di narrativa con caratteristiche analoghe e che godono di grandissimo successo ai giorni nostri; pensiamo per esempio alla saga di Harry Potter di J. K. Rowling. Lei non muore mai perché "ce n'è sempre una sola ed è sempre la stessa, fuori dal tempo": da qui la sua contemporaneità, in culture e tempi radicalmente diversi. E non sorprende dunque che, come riferisce l'autore della postfazione, Freud ne parli raccontando un suo sogno, Henry Miller ne faccia il suo "monumento", e Carl Gustav Jung prenda la Regina Ayesha - Lei - come esempio della forma archetipica di anima: guida e mediatrice verso il mondo interiore. Ieri come oggi.
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L'amore fra Cytherea e Stephen brucia ancora nella mia testa, che ha ravvivato la fiamma dell'amore intenso che ho nutrito per Tess e Angel. Solenne e superstizioso, fantasia architettonica che richiama alla mente tragici episodi shakesperiani che Hardy ha riesumato col suo tocco spiccatamente realistico e drammatico, e a cui confido di poter rievocare nuovamente.
Titolo: Estremi rimedi
Autore: Thomas Hardy
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18 €
N°di pagine: 540
Trama: Le sfortunate vicende di una giovane donna, Cytherea Graye, sono il tema portante del romanzo. Già orfana di madre, Cytherea perde anche il padre e rimane da sola con il fratello Owen; insieme decidono di trasferirsi in un'altra città, per trovare una casa e un lavoro e ricominciare da capo. Qui conoscono Edward Springrove, di cui Cytherea si innamora, corrisposta. Dopo vari tentativi falliti, la ricerca di un lavoro va a buon fine anche per lei e viene assunta come dama di compagnia presso una ricca signora che scoprirà poi essere il grande e sfortunato amore che suo padre aveva avuto i gioventù. Proprio durante il soggiorno in casa della signora, Cytherea viene a sapere che non lontano da lì vive la famiglia del suo amato Edward, che però è già fidanzato con un'altra donna. Delusa e sconcertata decide di dimenticarlo. È a questo punto che entra in scena un personaggio misterioso, Manston, inspiegabilmente spalleggiato e protetto dalla signora, che si intuisce debba avere con lui un legame segreto e molto speciale. Dopo un lungo e poco chiaro corteggiamento Cytherea acconsente, suo malgrado, a sposarlo, ma sarà solo per scoprire - per fortuna prima che il matrimonio avvenga - che la prima moglie di Manston non è affatto morta e che il fidanzamento di Edward è stato sciolto e lui è finalmente libero.
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Altro romanzo che desidero rileggere, questo bellissimo affresco sull'adolescenza, sulla giovinezza, sul periodo di transizione all'età adulta scritto magistralmente a cui fanno da sfondo atmosfere favolosamente descritte prive di elementi onirici e surreali e un continuo susseguirsi di misteri foschi e domande senza risposta che riescono a coinvolgere del tutto il lettore in un mondo ombroso ma ricco di sentimentalismo.
Titolo: A sud del confine, a ovest del sole
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13€
N° di pagine: 204
Trama: Fino ad allora Hajime aveva vissuto in un universo abitato solo da lui: figlio unico quando, nel Giappone degli anni Cinquanta, era rarissimo non avere fratelli o sorelle, aveva fatto della propria eccezionalità una fortezza in cui nascondersi, un modo per zittire quella sensazione costante di non essere mai lì dove si vorrebbe veramente. Invece un giorno scopre che la solitudine è solo un'abitudine, non un destino: lo capisce quando, a dodici anni, stringe la mano di Shimamoto, una compagna di classe sola quanto lui, forse di più: a distinguerla non c'è solo la condizione di figlia unica, ma anche il suo incedere zoppicante, come se in quel passo faticoso e incerto ci fosse tutta la sua difficoltà a essere una creatura di questo mondo. Quando capisci che non sei destinato alla solitudine, che il tuo posto nel mondo è solo là dove è lei, capisci anche un'altra cosa: che sei innamorato. Ma Hajime se ne rende conto troppo tardi - è uno di quegli insegnamenti che si imparano solo con l'esperienza - quando ormai la vita l'ha separato da lei. Come il dolore di un arto fantasma, come una leggera zoppia esistenziale, Hajime diventerà uomo e accumulerà amori, esperienze, dolori, errori, ma sempre con la consapevolezza che la vita, la vita vera, non è quella che sta dissipando, ma quell'altra, quella che sarebbe potuta essere con Shimamoto, quella in un altrove indefinito, a sud del confine, a ovest del sole. Una vita che forse, venticinque anni dopo, quando lei riappare dal nulla, diventerà realtà.
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Ci si perde in questo labirinto del tempo di cui è prigioniero il protagonista, vagando in una grande casa che è una specie di labirinto, cercherà quella stanza particolare dove passato e futuro formano una corda ininterrotta e infinita.
Titolo: Kafka sulla spiaggia
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 518
Trama: Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti a Takamatsu, nel sud del Giappone. Il primo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico. Mentre il secondo, Nakata, fugge dalla scena di un delitto nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell'incomprensibile, schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino.
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Raccolta che risana 'ferite' che la stessa scrittura ha inferto ai suoi autori, perché anche se il miglior ingrediente per dipingere un altro mondo è intriso nell'inchiostro, avrebbe unito due mondi, quello di qua e quello di là, concedendo così alla nostra stessa anima di perdersi e poi ritrovarsi.
Titolo: Ritratti in jazz
Autori: Murakami Haruki e Wada Makoto
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13 €
N°di pagine: 240
Trama: Murakami Haruki ha gestito un jazz club per molti anni prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura: ecco, leggendo "Ritratti in jazz" si ha l'impressione di essersi appena seduti a uno dei tavoli del locale a bere qualcosa mentre un vecchio amico, Murakami stesso, ti racconta quello che stai ascoltando. Il tono è confidenziale, caldo, privo di specialismi, eppure pieno di informazioni, curiosità, aneddoti, di cose che si scoprono. Quello, però, che più colpisce è la passione sincera e bruciante che ogni "ritratto" trasmette: Murakami riesce veramente a farti "sentire" il brano o il disco in questione.
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Romanzo letto tantissimo tempo fa, ma il cui ricordo è quasi del tutto svanito. Una rilettura credo sia doverosa.
Titolo: Fahreneit 451
Autore: Ray Bradbhuri
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo:10 €
N° di pagine:
Trama: Morgan fa il pompiere in un mondo in cui ai pompieri non è richiesto di spegnere gli incendi, ma di accenderli: armati di lanciafiamme, fanno irruzione nelle case dei sovversivi che conservano libri e li bruciano. Così vuole fa legge. Montag però non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi, una moglie che gli è indifferente e un lavoro di routine. Finché, dall'incontro con una ragazza sconosciuta, inizia per lui la scoperta di un sentimento e di una vita diversa, un mondo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della imperante società tecnologica.
Ottimo recap, grazie
RispondiEliminaA te!
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