sabato, luglio 07, 2018

Gocce d'inchiostro: La bibliotecaria - Marina Di Domenico

Quando iniziai il romanzo della Di Domenico non mi meravigliò constatare che avessi i miei dubbi sulla sua efficacia del voler narrare una storia che si tinge di giallo, in compagnia di una viaggiatrice lasciata sola nell'immensità del cosmo. Presto, mi dissi, avrei cominciato ad apprezzarne i contorni, i tratti del suo carattere, di cui avrei tessuto qualche lode. La bibliotecaria non è stata esattamente il tipo di storia che mi aspettavo di leggere, da un opera la cui copertina è un richiamo per la mia anima sognatrice e romantica. L'ho letta perché spinta da una certa curiosità, e nonostante tutto sono contenta sia andata così. L'autrice, forse, voleva esattamente trasmetterci un certo messaggio e lo ha fatto cercando di farsi conoscere in questo modo. Io, mi sono sentita un po' fuori da questo suo mondo creato. Eppure, l'alone di mistero che aleggia tutt'attorno, come quelle che mi piace scorgere nei romanzi che più amo, divorarono quel grumo di diffidenza che ancora pervade il mio animo.
Titolo: La bibliotecaria
Autore: Marina Di Domenico
Casa editrice: Elliot
Prezzo: 16 €
N° di pagine: 150
Trama: Che cosa è successo alla piccola Angela, scomparsa da un borgo abruzzese nel 1947? A sessant'anni di distanza, in quello stesso paesino tra le montagne arriva Roberta, una giovane bibliotecaria di Novara, che ha accettato quel trasferimento per sfuggire all'ex fidanzato che ha tentato di ucciderla. La storia della bambina scomparsa arriva anche alla ragazza la quale, lentamente, si ritrova coinvolta nella ricerca della verità celata fra i locali dell'antica biblioteca in cui lavora, le rovine di un convento e le stanze abbandonate di un collegio, luoghi in cui da tanti anni si annidano segreti che qualcuno vuole svelare e qualcun altro, invece, vuole assolutamente mantenere nascosti. Cosciente di assecondare un personaggio nell'ombra, ma obbedendo al proprio innato senso di giustizia, Roberta si immergerà nel passato, in una storia fatta di relazioni proibite e di crimini perpetrati da personaggi insospettabili, le cui vittime non hanno ancora avuto giustizia. Un'impresa rischiosa e quasi disperata per Roberta, che nel contempo dovrà fronteggiare anche il ritorno del suo persecutore.


La recensione:
Un pomeriggio di inizio luglio <<l'ora della lettura >> fu impiegato in modo inaspettato. In silenzio ho attraversato montagne verdeggianti e grandi e andai verso un piccolo paesino dell'Italia, affacciato sul mare. Da una copertina blu scura, la figura di una ragazza che tiene stretto un gruppo di romanzi e la mola ridotta delle sue pagine filtravano tante cose: una storia di fantasmi, segreti sopiti dal tempo, legami di famiglia insospettabili e repentini. In un angolo, una giovane donna, sembrava sentirsi a disagio. Quasi impaurita, sembrava nel posto sbagliato al momento sbagliato. E in parte lo era. Celata sotto mucchi di romanzi, Roberta troverà e sarà coinvolta nella storia di una ragazza scomparsa. Un quadrato di carta bianco con al centro la parola << aiuto >>. Il tutto utile per una ricerca fruttuosa nel disvelare e rivelare i temibili segreti che aleggiano e popolano questo piccolo paesino. Il bersaglio è un insano senso di curiosità, di cui Roberta si troverà coinvolta e contro cui scaricherà la propria rabbia, la sua frustrazione, il suo sentirsi fuori posto.
L'autrice, con un pennarello dal tratto delicato, quasi invisibile, scrisse di Roberta e delle vicende di cui sarà impelagata in maniera troppo semplice, troppo sintetica che andarono a frantumarsi contro la parete dei miei istinti e desideri. Ogni cosa sembrava davvero pervasa da un alone trasparente, in cui le vicende di una giovane donna - improvvisata investigatrice - stridono con un certo rumore con il resto. L'amore per i libri, sebbene Roberta lavorerà in una biblioteca, è vanamente accennata. Io non mi sono sentita nella condizione di giudicare, ma, a mio avviso, in La bibliotecaria, non ho visto alcuna scintilla, alcuna foga che me l'ha fatto vedere sotto una diversa luce. L'autrice, Marina Di Domenico, ci parla di una bambina scomparsa, di un pezzettino di storia che potrebbe perpetuare nel tempo, ma intrattabile e spesso poco avvincente.
Sensazioni incredibilmente strane, particolari, dovute da una copertina incredibilmente attraente, una pila di libri posti a mò di sostegno, un paesaggio oscuro e inquietante, pagine che si leggono con avidità, non mi hanno quindi permesso di considerare La bibliotecaria come quel romanzo da annoverarsi fra le migliori letture di questo 2018 in quanto ha destato la mia attenzione solo in piccola parte. Tuttavia è  una lettura che ho abbracciato con un certo entusiasmo, pur essendo consapevole si trattasse di un autrice italiana la cui voce era ancora per me sconosciuta. Semplice, fluida, ma poco stimolante il cui legame disgraziatamente sta lentamente per finire, nel tutto, per divenire vuoto come il cielo senza nuvole.
Valutazione d'inchiostro: 3

2 commenti:

  1. Peccato che la storia non sia stata particolarmente coinvolgente... dalla trama sembrava un bel romanzo!

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